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Indice degli argomenti Toggle Seminterrato, definizione e caratteristicheSeminterrato: quando è possibile trasformarlo in abitazione?Seminterrato abitabile: gli interventi da effettuarePrevenire l’umidità nel seminterrato con impermeabilizzazioni e sistemi di VMCL’isolamento termico del seminterrato: garantire il comfort climaticoIl rispetto dei requisiti aeroilluminanti del seminterratoCome illuminare in modo efficace il seminterratoInstallazione degli impianti e realizzazione delle finiture nel seminterratoAlcune idee per utilizzare il seminterratoFaq Trasformare un seminterrato in abitazioneQuali permessi servono per rendere abitabile un seminterrato?Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?Quali pavimenti scegliere per il seminterrato? Trasformare un seminterrato in un’abitazione è possibile e i motivi per farlo risiedono nella volontà di rispondere alla domanda residenziale dei cittadini, pur non pesando sul territorio con nuovo consumo di suolo. Il recupero degli spazi esistenti, infatti, ha un impatto positivo sulla sostenibilità dei centri urbani, che più volte hanno vissuto problematiche dovute alla crescita incontrollata della città. Questa posizione è stata ribadita da diverse Regioni italiane, che hanno appunto promosso operazioni quali la trasformazione degli ambienti seminterrati in spazi dedicati alla residenza, ma anche ad attività commerciali e terziarie. Seminterrato, definizione e caratteristiche La definizione di locale seminterrato, a livello legislativo, può cambiare a seconda della fonte e del contesto. Ad esempio, in materia di Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro, le definizioni sono diverse, tra cui quella di considerare un locale seminterrato se il solaio di copertura è posto al di sopra del piano di campagna per un’altezza inferiore al 50% dell’altezza del locale stesso. Successive definizioni sono state anche più rigide nel definire il limite dell’altezza del locale al di sotto del piano di campagna. Svincolandosi dal campo degli ambienti di lavoro invece, è possibile fare riferimento al Regolamento Edilizio Tipo (RET), secondo cui un “piano seminterrato” è un “piano di un edificio il cui pavimento si trova a una quota inferiore (anche solo in parte) a quella del terreno posto in aderenza all’edificio e il cui soffitto si trova ad una quota superiore rispetto al terreno posto in aderenza all’edificio”. Un seminterrato è dunque un piano che si trova parzialmente interrato rispetto al piano stradale, con una parte delle pareti che si affacciano all’esterno. Questa configurazione consente di avere finestre che forniscono luce naturale e ventilazione, rendendo possibile il suo utilizzo per scopi abitativi. Le principali caratteristiche strutturali di un seminterrato includono: Posizione: situato al di sotto del piano terra, ma con almeno una parete parzialmente fuori terra. Accessibilità: può essere accessibile dall’interno dell’edificio tramite scale, e dall’esterno attraverso rampe o ingressi indipendenti. Luminosità: la presenza di finestre è fondamentale per garantire luce naturale e ventilazione adeguata. Utilizzo: originariamente progettato per scopi non abitativi, come magazzino, cantina o garage, può essere ristrutturato e adattato per diventare uno spazio abitabile. Seminterrato: quando è possibile trasformarlo in abitazione? Un locale seminterrato può essere trasformato in un’abitazione, ma ad alcune condizioni. I limiti di questa libertà dipendono, fondamentalmente, dalla possibilità di rispettare i principali requisiti igienico sanitari e normativi propri dell’edilizia residenziale. Quindi, alla domanda “quando è possibile trasformare un seminterrato in un’abitazione?”, la risposta sarà in ogni caso un “dipende”. O meglio, si potrebbe dire ogni qualvolta sia possibile rispettare i parametri di aeroilluminazione e igienico sanitari, oltre a soddisfare a pieno le normative in materia di antincendio, antisismica, efficienza energetica e accessibilità. Se con appositi interventi, più o meno invasivi, è possibile rispondere a tutti quanti i requisiti allora il seminterrato può essere trasformato in un’abitazione. Nella maggior parte dei casi, le problematiche più diffuse relative al seminterrato riguardano il rispetto dell’altezza minima del locale (che generalmente è di 2,70 metri) e la possibilità di garantire il corretto apporto di luce ed aria, potendo contare su superfici esposte all’esterno ridotte rispetto alle condizioni normali. Inoltre, si dovrà garantire il comfort interno del seminterrato, con condizioni termoigrometriche adeguate. In ogni modo, le regole da rispettare per rendere abitabile un seminterrato possono variare di caso in caso, a seconda dei riferimenti tecnico normativi locali, che dipendono anche dal Comune. Per questo, è fondamentale rivolgersi sempre a un professionista tecnico competente. Seminterrato abitabile: gli interventi da effettuare Al di la dei requisiti normativi e della fattibilità, i principali interventi necessari a rendere abitabile un seminterrato sono comuni alla maggior parte dei casi. Salvo eccezioni, per i lavori è necessario un permesso di costruire, in quanto il cambio di destinazione d’uso ad abitazione comporta un passaggio ad un’altra categoria urbanistica. Prevenire l’umidità nel seminterrato con impermeabilizzazioni e sistemi di VMC Per quanto riguarda le opere, invece, si dovrà sicuramente prevenire il problema dell’umidità e delle infiltrazioni, che possono provocare muffe, spesso importanti nei locali seminterrati. Per fare ciò è necessario procedere con una corretta impermeabilizzazione dei locali del seminterrato, meglio se dall’esterno e combinata alla realizzazione di uno stato drenante per allontanare l’acqua. Se non è possibile questo approccio, si può valutare di intervenire sul solaio controterra, realizzando un vespaio aerato, e ricorrendo a soluzioni alternative per l’umidità di risalita nelle pareti perimetrali, come le barriere chimiche o i dispositivi per l’elettroosmosi. L’impermeabilizzazione del pavimento, inoltre, è d’aiuto nel limitare la presenza di gas Radon, per cui è sempre bene prevedere un buon sistema di ventilazione in un seminterrato trasformato in abitazione. Un impianto VMC, oltre a favorire la salubrità e la sicurezza dell’aria, permette anche di ridurre l’umidità. L’isolamento termico del seminterrato: garantire il comfort climatico Un ulteriore importante aspetto da non sottovalutare è la necessità di isolare termicamente i locali del seminterrato, al fine di garantire comfort e ridurre le dispersioni energetiche. Un locale seminterrato non abitabile, infatti, difficilmente sarà isolato. A seconda dei casi, si può procedere con la posa di un cappotto termico esterno (ad esempio se già si crea lo strato drenante esterno) o un isolamento interno. Il rispetto dei requisiti aeroilluminanti del seminterrato Altri interventi da valutare riguardano la rimozione di crepe o fessure e la realizzazione di tramezzi interni, per ottenere degli spazi idonei alla vita quotidiana. Inoltre, si dovranno molto probabilmente apportare delle modifiche alle superfici vetrate, anche se i requisiti per i rapporti aeroilluminanti possono prevedere deroghe in alcuni comuni per questi interventi di recupero. In ogni caso, sarà necessario provvedere alla sostituzione dei serramenti, al fine di installarne di nuovi e performanti sia termicamente, che acusticamente. Come illuminare in modo efficace il seminterrato La strategia illuminotecnica deve essere accuratamente progettata, considerando l’aspetto pratico, il comfort e l’impatto visivo degli ambienti. L’obiettivo è creare un’illuminazione che combini sorgenti luminose diverse: l’illuminazione generale, fornita da punti luce a soffitto o a parete, si integra con l’illuminazione localizzata, come lampade da terra o applique che definiscono zone specifiche e creano atmosfere differenziate. La luce naturale rimane l’elemento più importante: l’ampliamento delle finestre esistenti, l’inserimento di lucernari o l’utilizzo di pozzi luce può letteralmente “aprire” il seminterrato, facendo affluire la luce del giorno e modificando radicalmente la percezione dello spazio. Le pareti di colore chiaro diventano alleate di questo processo, moltiplicando la rifrazione luminosa e contribuendo a ridurre la sensazione di chiusura tipica dei locali interrati. Installazione degli impianti e realizzazione delle finiture nel seminterrato Poi, si dovranno installare tutti gli impianti necessari, anche per il riscaldamento, la produzione di acqua calda sanitaria e l’illuminazione artificiale (fondamentale in un seminterrato), rispettando i requisiti per l’efficienza energetica. Infine, si potranno scegliere e posare tutte le finiture per pavimenti e pareti verticali. Nel caso delle pareti soprattutto, si consigliano prodotti particolarmente traspiranti, anche se si sono fatti i dovuti interventi di impermeabilizzazione. Alcune idee per utilizzare il seminterrato Le moderne esigenze abitative richiedono ambienti flessibili, e il seminterrato si presta a diventare uno spazio funzionale da sfruttare al meglio. La versatilità di questi spazi si presta a molteplici utilizzi. Un seminterrato può trasformarsi in una sala giochi accogliente. Allestire l’ambiente con tavoli da ping pong, biliardi o flipper consente di creare un luogo di aggregazione familiare in cui trascorrere il tempo divertendosi. Un’altra opzione interessante è quella di adibire il seminterrato a palestra domestica. Eliminare i tempi di spostamento, allenarsi in totale privacy e personalizzare l’ambiente sono vantaggi significativi rispetto alle soluzioni esterne. Perché non trasformarlo in una sala cinema personale? Basta installare pannelli acustici lungo le pareti, montare una TV di grandi dimensioni e aggiungere poltrone o divani confortevoli per creare un’esperienza cinematografica unica, senza dover uscire di casa. Se invece preferite sfruttare il seminterrato per scopi pratici, trasformarlo in una lavanderia è un’idea funzionale ed efficace. La posizione al piano inferiore riduce i rumori fastidiosi come il ronzio delle lavatrici e l’asciugatrice in funzione, mantenendo il resto della casa tranquillo. Infine, per gli amanti della musica, il seminterrato è perfetto come studio musicale. L’installazione di pannelli fonoassorbenti ne migliora l’acustica e ne riduce il disturbo per il resto della casa, consentendoti di registrare il tuo album o di divertirti con una jam session. Il seminterrato diventa così un rifugio creativo in cui potersi divertire e dedicare ai propri hobby. Anche lo smart working ha modificato profondamente le esigenze abitative, portandoci a valorizzare ogni spazio disponibile per creare uffici “domestici” o zone studio. Un seminterrato può diventare un’area di lavoro riservata, progettata per garantire concentrazione e funzionalità. Faq Trasformare un seminterrato in abitazione Quali permessi servono per rendere abitabile un seminterrato? Il recupero dei seminterrati rappresenta oggi un’opportunità interessante per valorizzare il proprio immobile. La normativa edilizia italiana offre diverse possibilità per la riqualificazione di questi locali, ma è fondamentale seguire con attenzione gli iter burocratici e amministrativi. In primo luogo occorre verificare l’altezza minima dei locali, l’illuminazione naturale, la ventilazione e l’isolamento termico che diventano parametri determinanti per rendere un seminterrato effettivamente abitabile. Dopo aver valutato i requisiti minimi, si passa alla richiesta dei permessi necessari ad ottenere l’abitabilità del seminterrato. I permessi da richiedere variano sensibilmente a seconda dell’intervento previsto: se si tratta di un semplice cambio di destinazione d’uso, generalmente è richiesto il Permesso di Costruire, mentre per interventi che prevedono l’ampliamento dei metri quadri esistenti è sufficiente richiedere una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Quali sono i vantaggi e gli svantaggi? Il primo vantaggio di avere un seminterrato è la sua capacità di fornire spazio abitativo extra da declinare a seconda delle proprie esigenze. A differenza di altri ambienti, un seminterrato si configura come un piano supplementare estremamente versatile, capace di adattarsi a molteplici utilizzi. Può trasformarsi con facilità in un ripostiglio per oggetti ingombranti, in una palestra personale, in un accogliente home cinema o persino in una camera extra da destinare agli ospiti. Un ulteriore punto di forza risiede nella sua utilità tecnica. Il seminterrato offre un accesso conveniente e diretto per interventi di manutenzione impiantistica. Riparazioni idrauliche, sistemazione di impianti elettrici o meccanici diventano estremamente più semplici quando si può accedere agevolmente ai sistemi di cablaggio e distribuzione. Come ogni soluzione architettonica, il seminterrato presenta anche alcuni svantaggi. Dal punto di vista economico, la sua realizzazione comporta costi aggiuntivi considerevoli. La costruzione richiede scavi più profondi nelle fondamenta, con un conseguente aumento delle spese di manodopera e dei materiali utilizzati. Un aspetto da valutare riguarda le condizioni ambientali interne. I seminterrati tendono naturalmente ad accumulare umidità, a causa della loro collocazione sotto il livello stradale e della limitata esposizione all’aria esterna. Questa caratteristica può generare problematiche serie, come la formazione di muffe o condizioni sfavorevoli per persone con disturbi respiratori. Interventi preventivi di impermeabilizzazione e un accurato studio di isolamento possono mitigare significativamente i potenziali svantaggi. L’illuminazione rappresenta un altro punto dolente. Privi di ampie finestre e naturalmente collocati in zone poco esposte, i seminterrati risultano spesso bui e necessitano di consistenti interventi di illuminazione artificiale per essere pienamente fruibili. La scelta di realizzare un seminterrato deve quindi essere condotta con estrema attenzione, valutando accuratamente le specifiche condizioni geologiche, il contesto climatico locale e le esigenze abitative personali. Quali pavimenti scegliere per il seminterrato? I pavimenti in vinile e cemento rappresentano due opzioni valide e moderne per i seminterrati, ciascuna con caratteristiche che rispondono a diverse esigenze. Il vinile si distingue per la sua grande versatilità e praticità. Grazie alla resistenza all’acqua e all’umidità, è particolarmente adatto agli ambienti sotterranei, spesso soggetti a questi problemi. Inoltre, il vinile è un’opzione conveniente dal punto di vista economico, con costi iniziali ridotti. Il pavimento in cemento, invece, sta guadagnando sempre più popolarità nel design moderno grazie alla sua estetica minimalista e alla straordinaria durabilità. Questo lo rende estremamente flessibile per adattarsi a diversi stili d’arredamento. In più, la sua manutenzione è semplice ed economica, e in caso di danni minori è possibile ripristinare l’aspetto con interventi rapidi. Articolo aggiornato. Prima pubblicazione 2021 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento