Reti e nastri nel recupero degli intonaci

IL RECUPERO DI VECCHI INTONACI E DI SOLAI SFONDELLATI
Spesso il deterioramento di un edificio inizia con il degrado del suo rivestimento perché viene a mancare la protezione assicurata fino a quel momento. Il degrado può essere dovuto a: cattiva qualità dei materiali usati; cattiva esecuzione dell’intonaco o del supporto; movimenti di assestamento della struttura; penetrazione dall’esterno di acqua o di umidità; esposizione agli agenti atmosferici. Inoltre il ripristino dell’intonaco di vecchie costruzioni spesso evidenzia murature fortemente irregolari in termini di complanarità; a volte si è in presenza di malte di allettamento sfarinate e poco consistenti, o di materiali differenti utilizzati per la costruzione, come pietre tenere e mattoni pieni.

1. Intonaco a grossa granulometria
Quando il supporto presenta avvallamenti fino a 20 mm è opportuno eseguire una prima passata di livellamento con un intonaco idoneo al tipo di supporto. Se la muratura presenta invece evidenti irregolarità, quali buchi o rotture, è opportuno ricostruirla parzialmente con materiali compatibili. (Fig. 1)

2. Rete di armatura ed antifessurazione
L’importanza dell’azione antifessurativa e dell’inattaccabilità chimica di Tenax RF1, è legata al fatto che l’acqua costituisce il principale veicolo per molte sostanze chimiche aggressive. Infatti se la rete di armatura fosse elettrosaldata l’acqua, penetrando nel manufatto attraverso eventuali fessure e cavillature, la deteriorerebbe proprio in un punto critico, e cioè lungo una linea di frattura. Lo stesso problema può essere causato dall’attacco chimico del sale marino, che interessa manufatti talvolta distanti anche diversi km dalla linea di costa, oltre che da piogge acide in zone molto inquinate da scarichi gassosi. (Fig. 1-2)

3. Parete di supporto
È opportuno eliminare totalmente il vecchio intonaco e le parti di muratura instabili, ed eseguire un idrolavaggio accurato a pressione su tutta la superficie da intonacare; se necessario, inoltre, si devono effettuare rappezzi in corrispondenza delle parti mancanti. (Fig. 1)

Tenax RF1
Rete in polipropilene (PP) a maglia quadrangolare prodotta per estrusione e sottoposta ad un processo di stiro a temperatura controllata in direzione longitudinale e trasversale.
Nel caso in cui si rendesse necessario realizzare intonaci di spessore superiore ai 3-4 cm, le maggiori dimensioni della maglia e la maggiore grammatura rispetto alla versione RF1, rendono la rete Tenax RF2 adatta a manufatti di spessore fino a 5 cm. La larghezza della maglia e la grammatura della rete è infatti funzionale alla granulometria ed allo spessore degli intonaci: maglie più larghe e maggiori grammature ben si adattano ad intonaci più grezzi; maglie più strette e minori grammature sono idonee per intonaci fini. (Fig. 2)

Vantaggi
– Le caratteristiche dimensionali di Tenax RF1 assicurano una ottimale distribuzione dell’armatura nella sezione di intonaci di spessore fino a 3-4cm, e pertanto il corretto funzionamento teso alla limitazione dell’ampiezza delle fessure. La maglia, ad esempio, è abbastanza grande da permettere la continuità della miscela attraverso l’apertura, in modo che la rete non finisca per rappresentare un piano di discontinuità, ed è nello stesso tempo abbastanza piccola da permettere una intercettazione ottimale delle fessure.
– Il processo di stiro, consistente nell’orientamento molecolare del materiale, conferisce al prodotto elevati valori di resistenza a trazione ed una maggiore duttilità, essendo la rete in grado di sopportare anche deformazioni elevate (>10%).
– La rete Tenax RF1 riduce l’entità complessiva del ritiro del manufatto e distribuisce le tensioni generate da questo fenomeno in modo uniforme: così non si creano zone o linee di debolezza.
– L’inerzia chimica del PP permette l’utilizzo di prodotti a base di sola calce in interventi di restauro conservativo, con caratteristiche identiche alle malte anticamente utilizzate in edilizia.

Altre applicazioni
L’armatura con rete Tenax RF1 o RF2, grazie alle caratteristiche di elevata sagomabilità, leggerezza e semplicità di posa, rappresenta la soluzione ottimale anche nel caso di rispristino di superfici irregolari o di geometria complessa in operazioni di restauro conservativo, nonché nel ripristino di solai sfondellati e di elementi a volta con problemi di caduta di calcinelli, oltre che prima della realizzazione di controsoffitti. (Fig. 3-4)

Posa in opera
La rete si fissa al supporto con tasselli in polipropilene e chiodo ad espansione, il cui utilizzo permette di preparare preventivamente i fori secondo una maglia quadrata di 30-50 cm circa, e successivamente di fissare facilmente la rete in posizione; i tasselli possono inoltre fungere da elementi distanziatori.
Strisce o pannelli adiacenti di rete devono essere posati in modo da garantire una sovrapposizione minima di due maglie.

L’ARMATURA DELL’INTONACO DI SUPERFICI INTERNE
Nella realizzazione di intonaci su superfici interne, l’utilizzo di una rete di armatura garantisce un adeguato supporto dell’intonaco e contrasta i fenomeni fessurativi.
Inoltre, in corrispondenza di giunzioni tra materiali con diversi coefficienti di dilatazione (come per esempio nel caso di tavolati e pilastri in cemento armato), l’intonaco è sottoposto ad elevate sollecitazioni. L’applicazione di una rete di armatura in fibra di vetro consente anche in questo caso un efficace rinforzo, con assorbimento delle tensioni a salvaguarda dell’integrità dell’intonaco.

1. Intonaco
Per intonaci interni in genere lo spessore complessivo del corpo dell’intonaco e della finitura varia dagli 8 ai 13 mm. Le caratteristiche dimensionali di Tenax ARMATEK, idonea per intonaci di spessore fino a 2 cm, assicurano una ottimale distribuzione dell’armatura nella sezione del manufatto e pertanto il corretto funzionamento teso alla limitazione dell’ampiezza delle fessure. (Fig. 5-6)

2 . Rete portaintonaco
Nel caso di supporti in legno è necessario applicare la rete con l’accortezza di interporre il foglio in polietilene Tenax FL tra di essa ed il supporto, per proteggere il legno dall’umidità trasmessa dall’intonaco.
La rete può essere fissata al supporto oppure può essere indipendente dai suoi movimenti. Una posa non corretta potrebbe non permettere alla rete di svolgere la funzione per la quale è stata applicata e potrebbe portare alla presenza di fessure. (Fig. 5-7)

3. Tavolato di supporto in latero-cemento
Prima di provvedere alla posa dell’intonaco, è necessario chiudere le tracce ancora aperte per il passaggio degli impianti, ed eliminare tutte le irregolarità del supporto.
Le tracce devono essere riempite almeno 15 giorni prima dell’intonacatura se si usa malta cementizia, ed almeno 24 ore prima se si usa malta a base di gesso; in quest’ultimo caso, ed in presenza di impianti idraulici con tubature metalliche non protette da rivestimenti, è opportuno avvolgerle con carta da pacchi, per evitare possibili attacchi chimici al metallo da parte dei solfati. (Fig. 5)

Tenax ARMATEK
Rete prodotta per tessitura di filati in fibra di vetro e successivo rivestimento con appretto che conferisce stabilità dimensionale al prodotto e resistenza allo strappo, oltre che la necessaria protezione all’aggressione degli alcali presenti nelle miscele cementizie. (Fig. 6)

Vantaggi
Annegare nel corpo dell’intonaco una rete in fibra di vetro permette di ridurre la formazione di crepe, fessure e distacchi dovuti a:
– movimenti differenziali tra supporti contigui a diversa dilatazione termica;
– movimenti tra il supporto e l’intonaco per variazioni termiche;
– assestamenti del supporto;
– sforzi eccessivi sull’intonaco nelle zone di maggiore sollecitazione, come gli angoli delle porte e delle finestre.

Posa in opera
Nel caso di giunzione tra supporti non omogenei, la rete deve essere posizionata su tutta la lunghezza del giunto, coprendo almeno 20 cm da una parte e dall’altra. La posa a ponte in corrispondenza di materiali non omogenei è consigliata anche in occasione di supporti misti di laterizio e pannelli isolanti. Nel caso di porte e finestre va posizionata a 45°, in dimensioni di circa 50×20 cm. I teli di rete devono essere posati sulla malta ancora fresca procedendo dall’alto verso il basso, annegandoli con l’aiuto di un frattazzo o di una spatola ed evitando l’eventuale formazione di bolle e piegature. (Fig. 8-9)

LA RIPARAZIONE DI INTONACI E LA GIUNZIONE DI TAVOLATI IN CARTONGESSO
Screpolature e cavillature superficiali che si manifestano soprattutto negli intonaci interni, e che sono dovute alla fessurazione dello strato di finitura, preoccupano in modo particolare dal punto di vista estetico.
Questi problemi in genere si manifestano quando la posa in opera non è stata sufficientemente curata: le microfessure in corrispondenza dei giunti in muratura possono indicare ad esempio la realizzazione dell’intonaco senza avere atteso la stagionatura della malta o senza avere bagnato la muratura stessa, oppure la realizzazione di un intonaco con spessore troppo esiguo o troppo elevato; le microfessurazioni da ritiro possono essere dovute inoltre ad un eccesso d’acqua nell’impasto, ad un cattivo dosaggio dei componenti o ad una scarsa aderenza con i supporti.

1. Rivestimento colorato
In genere è consigliabile coprire le microfessurazioni di superficie con una pittura plastica. (Fig. 10)

2. Nastro antifessurazione adesivo
Tenax JOINT è un nastro adesivo in fibra di vetro leggero e di spessore ridotto che permette di contrastare le microfessurazioni e di ripartirle in modo omogeneo sulla superficie. (Fig. 10-11)

3. Pannelli in cartongesso
Il cartongesso trova ampio spazio d’impiego in svariate applicazioni, nell’ambito dei sistemi costruttivi per l’edilizia civile, industriale ed alberghiera. È generalmente impiegato nella realizzazione di controsoffitti, nel rivestimento di locali umidi, nell’isolamento acustico dei locali, nella realizzazione di tramezzature e pareti divisorie o di contro-placcature di pareti esterne. (Fig. 10)

4. Supporto di posa per i pannelli in cartongesso (Fig. 10)

Tenax JOINT
Nastro adesivo di rete prodotta per tessitura di filati in fibra di vetro e successivo rivestimento con appretto che conferisce stabilità dimensionale al prodotto e resistenza allo strappo, oltre che la necessaria protezione all’aggressione degli alcali presenti nelle miscele cementizie.
Le caratteristiche dimensionali del nastro Tenax JOINT lo rendono idoneo per armare le giunture tra pannelli di cartongesso prima della rasatura, onde evitare il formarsi di crepe e cavillature, nonchè per la riparazione di buchi e fessure su intonaci esistenti. (Fig. 11)

Vantaggi
– Il rinforzo dello strato di rasante con Tenax JOINT conferisce al sistema la capacità di resistere ai movimenti dell’eventuale materiale isolante dovuti alle escursioni termiche ed ai fenomeni di ritiro dello strato di finitura, e consente pertanto di prevenire la formazione di crepe.
– La posa per semplice pressione manuale del nastro adesivo evita la formazione di bolle d’aria, che potrebbero portare alla disgregazione localizzata del rivestimento.

(Fig. 12)

Posa in opera
La posa si effettua per semplice pressione manuale, stendendo il nastro in corrispondenza dei buchi o delle fessure da riparare, oppure in corrispondenza delle giunzioni tra pannello e pannello di cartongesso. Si stende una prima mano di stucco ad intasare completamente la rete; una volta asciutto, si stende la seconda mano. Si asportano infine le irregolarità della superficie con carta vetrata.

IL SUPPORTO DI MOSAICI E STUCCHI ED IL RECUPERO DELLE SUPERFICI ESTERNE
La rasatura è una delle tecniche più diffuse di regolarizzazione delle superfici: in genere si utilizza per la finitura dei calcestruzzi, per i massetti di sottofondo e soprattutto per gli intonaci ed i rivestimenti di facciata. Mediante rasatura si eliminano i difetti superficiali, come le rugosità degli intonaci prima della pittura o del rivestimento con miscele plastiche, con stucchi o con elementi a mosaico.
La posa di un mosaico, in particolare, è delicata e richiede grande cura e professionalità, a partire dalla preparazione del sottofondo, che deve essere ben lisciato, fino all’incollaggio, che deve garantire una perfetta complanarità finale. (Fig. 13)

1. Rivestimento a stucco
I prodotti di finitura colorati, per la loro esposizione, sono quelli che risentono maggiormente delle variazioni di temperatura. Per questo motivo devono avere un maggiore grado di deformabilità rispetto al supporto; devono proteggere la facciata, oltre che decorarla, e quindi non possono assorbire elevate quantità di acqua piovana; devono inoltre essere traspiranti per garantire l’evaporazione dell’acqua dall’interno verso l’esterno.

2. Rivestimento a mosaico (Fig. 13)

3. Rete antifessurazione
L’utilizzo della rete in fibra di vetro Tenax KAP per l’armatura della rasatura evita la formazione di cavillature e microfessurazioni, ripartendo le sollecitazioni in modo omogeneo su tutta la superficie del manufatto. (Fig. 13-14)

Tenax KAP
Rete prodotta per tessitura di filati in fibra di vetro e successivo rivestimento con appretto che conferisce stabilità dimensionale al prodotto e resistenza allo strappo, oltre che la necessaria protezione all’aggressione degli alcali presenti nelle miscele cementizie. (Fig. 14)

Vantaggi
– Il rinforzo dello strato di rasante con Tenax KAP conferisce al sistema la capacità di resistere ai fenomeni di ritiro dello strato di finitura, e consente pertanto di prevenire la formazione di crepe in facciata ed il conseguente distacco di eventuali elementi a mosaico.
– Le caratteristiche dimensionali di Tenax KAP, ed in modo particolare l’equilibrio tra il peso unitario del prodotto ed il suo spessore, garantiscono alla rete buone doti di resistenza alla trazione e nello stesso tempo permettono di conservare le caratteristiche di leggerezza e la flessibilità, indispensabili per una posa in opera semplice e veloce.

Altra applicazione
Nell’ambito del recupero di strati superficiali deteriorati, la rasatura realizzata dopo l’asportazione della vecchia pittura e dopo il lavaggio della superficie permette l’aderenza del nuovo strato di finitura allo strato di intonaco già esistente.
Anche in questo caso l’utilizzo delle reti in fibra di vetro Tenax KAP e KAP L (vedi “La corretta impermeabilizzazione di un balcone”) per l’armatura di rasature sottili evita cavillature e microfessurazioni, grazie alla ripartizione omogenea delle sollecitazioni su tutta la superficie. (Fig. 15)

Posa in opera
I teli di rete devono essere posati sulla malta ancora fresca procedendo dall’alto verso il basso, e devono essere annegati con l’aiuto di
un frattazzo o di una spatola.
È opportuno sovrapporre parti adiacenti di rete per almeno 10 cm, ed evitare l’eventuale formazione di bolle e piegature. (Fig. 16)

IL SUPPORTO E L’ANTIFESSURAZIONE DELL’INTONACO ESTERNO
Gli intonaci durante la posa sono potenzialmente soggetti al problema della fessurazione, dovuta al ritiro in fase plastica delle miscele che li compongono e al fenomeno di “slump”, cioè al movimento incontrollato della miscela verso la parte bassa della parete. Tale fenomeno è tanto più evidente quanto più la miscela è poco consistente ed il supporto poco aderente.
L’utilizzo di una rete di armatura garantisce un adeguato supporto dell’intonaco e contrasta i fenomeni fessurativi, dovuti anche ad assestamenti del supporto nonché ad agenti di tipo esterno.

1. Finitura superficiale
In esterno è consigliabile prevedere una finitura leggermente scabra, in modo che la distribuzione dello scorrimento dell’acqua piovana dia minor rischio di penetrazione all’interno dell’intonaco, ed in modo che l’aspetto della superficie risulti più uniforme. (Fig. 17)

2. Intonaco con rete di armatura ed antifessurazione
Gli spessori dell’intonaco sono in genere determinati in fase progettuale. Se non specificato nel capitolato, ed a meno che non vi siano richieste differenti per compensare eventuali variazioni di livello del supporto, lo spessore minimo teorico di un intonaco esterno si può assumere essere quello consigliato di seguito:

su cls
1 strato 6 mm;
2 strati 15 mm;

su muratura compatta
1 strato 15 mm;
2 strati 20 mm;
3 strati 20 mm;

su muratura forata
1 strato 15 mm;
2 strati 15 mm;
3 strati 20 mm. (Fig. 17)

3. Parete di supporto
È buona norma predisporre il supporto in modo adeguato, affinché sviluppi una corretta aderenza con l’intonaco: il supporto non deve presentare infatti difetti di costruzione e deve risultare asciutto, perché una superficie impregnata di umidità può essere di scarsa aderenza, anche ad impasto indurito; il supporto deve essere inoltre pulito, in modo da non permettere che l’impasto venga inquinato da parte di sostanze quali oli disarmanti, sali, ecc. (Fig. 17)

Tenax ARMAFLEX
Rete in polipropilene (PP) a maglia quadrangolare prodotta per estrusione e sottoposta ad un processo di stiro a temperatura controllata in direzione longitudinale e trasversale.
Tenax ARMAFLEX è totaLmente inerte dal punto di vista chimico nei confronti di tutte quelle sostanze a cui sono generalmente esposti gli intonaci, per cui non arrugginisce nel caso di infiltrazioni d’acqua, né di fenomeni di carbonatazione tipici delle miscele cementizie. L’assoluta inerzia chimica e biologica la rendono pertanto idonea per l’uso anche in ambienti chimicamente aggressivi (ambienti marini, industrIali o ambienti altamente urbanizzati), laddove le tradizionali reti metalliche andrebbero incontro a deterioramento con rischio di disgregazione dell’opera. (Fig. 18)

Vantaggi
– Le caratteristiche dimensionali di Tenax ARMAFLEX assicurano una ottimale distribuzione dell’armatura nella sezione di intonaci di spessore da 1 cm fino a 2-3 cm, e pertanto il corretto funzionamento teso alla limitazione dell’ampiezza delle fessure.
– Il processo di stiro, consistente nell’orientamento molecolare del materiale, conferisce al prodotto elevati valori di resistenza a trazione ed una maggiore duttilità, essendo la rete in grado di sopportare anche deformazioni elevate (>10%).

Posa in opera
Per facilitare il perfetto annegamento della rete è opportuno stendere sulla muratura un leggero strato di malta. La rete Tenax ARMAFLEX si fissa sul supporto con chiodi, graffe o tasselli in plastica ed eventualmente per punti con malta rapida; lungo gli spigoli pezzi di rete adiacenti si possono invece fissare con fascette in plastica. Nella posa in opera di Tenax ARMATEK i teli di rete possono essere semplicemente posati sulla malta ancora fresca procedendo dall’alto verso il basso, ed annegati con l’aiuto di un frattazzo o di una spatola. È opportuno sovrapporre parti adiacenti di rete per almeno
10 cm, ed evitare l’eventuale formazione di bolle e piegature. (Fig. 18-6-20)

L’ARMATURA DELL’INTONACO NELL’ISOLAMENTO A CAPPOTTO
L’isolamento esterno “a cappotto” è un sistema che permette di isolare termicamente ogni tipo di edificio con i seguenti vantaggi: temperatura più costante nei locali; risparmio dei consumi energetici e quindi dei costi per il riscaldamento, grazie allo sfruttamento dell’inerzia termica dei muri; soluzione al problema delle condense superficiali, delle macchie e delle muffe sulle pareti fredde; miglior rapporto costi-benefici, se l’isolamento è realizzato in concomitanza con il rifacimento delle facciate: confrontando la spesa effettivamente sostenuta per il cappotto ed il risparmio energetico che si ottiene, si verifica che l’investimento si ripaga in soli 2 anni; l’intervento può essere realizzato su qualunque tipo di supporto: laterizio, pietre, cls …

1. Rivestimento sintetico colorato
L’intonaco di rivestimento deve essere caratterizzato da bassissimo coefficiente di assorbimento d’acqua e da elevata permeabilità al vapore, per evitare la manifestazione di umidità meteorica ed il distacco dello strato di base dell’intonaco stesso. Occorrono pertanto prodotti idrorepellenti e traspiranti, resistenti agli urti ed all’azione dei raggi U.V. (Fig. 20)

2. Adesivo rasante rinforzato con rete antifessurazione
Lo strato di adesivo rasante armato con la rete in fibra di vetro Tenax KAP, è di spessore compreso tra i 2 ed i 4 mm. La massa rasante non deve risultare insufficiente, per non compromettere la funzionalità dell’intero sistema isolante. (Fig. 20-14)

3. Pannelli isolanti in sughero espanso fissati con tasselli al supporto
L’elemento isolante può essere costituito da materiali diversi (pannelli in polistirene, in lana di vetro o di roccia…) in spessore variabile fra i 3 e 4 cm.
È necessario l’uso di chiodi di fissaggio in materiale plastico se si raggiungono altezze elevate e se la superficie della muratura è sconnessa. Le lastre di materiale isolante devono essere aderenti al supporto ed accostate le une alle altre per evitare la creazione di fughe e, quindi, di ponti termici. (Fig. 20)

Tenax KAP
Rete prodotta per tessitura di filati in fibra di vetro e successivo rivestimento con appretto che conferisce stabilità dimensionale al prodotto e resistenza allo strappo, oltre che la necessaria protezione all’aggressione degli alcali presenti nelle miscele cementizie. (Fig. 14)

Vantaggi
– Il rinforzo dello strato di adesivo rasante con Tenax KAP conferisce al sistema la capacità di resistere ai movimenti del materiale isolante dovuti alle escursioni termiche ed ai fenomeni di ritiro dello strato di finitura, e consente pertanto di prevenire la formazione di crepe in facciata.

Applicazione
Nei sistemi in cui lo strato isolante è realizzato con materiale sintetico, è necessaria la posa della barriera vapore Tenax FL prima di quella dello strato isolante (il sughero invece è traspirante, assorbe poca umidità e non necessita quindi di barriera al vapore). I materiali che compongono il sistema devono essere sempre più permeabili al vapore, procedendo dall’interno dei locali verso l’esterno, in modo da ottenere la correzione di ponti termici. (Fig. 7)

Posa in opera
Nella stesura della rete occorre avere cura di sovrapporre per almeno 10 cm i bordi degli strati adiacenti, ed occorre applicare una fascia di rete di rinforzo in corrispondenza di spigoli ed aperture.
Sugli spigoli orizzontali e verticali l’armatura deve inoltre ricoprire completamente il paraspigolo, estendendosi per almeno 30 cm dal suo bordo. Nelle zone attorno a finestre o ad altre aree terminali la rete deve essere poi risvoltata ed incollata, mentre sulla linea di partenza è sufficiente che venga tagliata a filo. Il sistema di rivestimento deve comprendere opportuni paraspigoli, rinforzi degli angoli e delle aperture, profilati di raccordo, di partenza o di arresto. (Fig. 21)

*Presente da oltre quarant’anni sul mercato come produttore di reti ottenute dall’estrusione di polimeri termoplastici, Tenax è oggi un Gruppo che conta sedi produttive, studi tecnici ed unità commerciali e distributive nei 5 continenti.
Tenax si distingue a livello internazionale per la capacità di operare in scenari di mercato molto diversificati. La gamma dei prodotti è in grado di soddisfare le esigenze di diversi settori: Edilizia, Geotecnica, Giardinaggio e Fai-da-te, Agricoltura, Industria ed Imballaggio.
La scelta di progettare e realizzare gli impianti produttivi al proprio interno, assicura al Gruppo Tenax un know-how unico che consente di rispondere con flessibilità e prontezza alle esigenze di un mercato in continuo cambiamento.
Tenax presta particolare attenzione alle esigenze dei propri clienti, mettendo a disposizione uno staff competente in grado di fornire assistenza commerciale, ma anche consulenza tecnica per la scelta delle migliori soluzioni e per la corretta posa in opera dei propri prodotti.

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