Contratto di lavoro edilizia: scattano i primi aumenti in busta paga

Siglato ad ottobre il nuovo contratto di lavoro edilizia Confapi-Aniem per le piccole e le medie imprese che interessa oltre 50mila lavoratori. Ha un valore retroattivo: si applica, infatti, dallo scorso 1° ottobre 2022 e varrà fino al 30 giugno 2022

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Contratto di lavoro edilizia: scattano i primi aumenti in busta paga

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Ad ottobre è stato siglato l’accordo per il rinnovo della parte economica del contratto nazionale di lavoro edilizia Confapi-Aniem per le piccole e le medie imprese. I lavoratori del settore dovrebbero aver già percepito, nel corso del mese di ottobre, un aumento di 60 euro. Questo importo, infatti, è quello previsto per l’operaio comune (il cosiddetto parametro 100).

La firma sul contratto è stata posta lo scorso 13 ottobre 2022 dai sindacati firmatari, FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil e dai rappresentanti delle piccole e medie imprese del settore edilizio, che hanno aderito a Confapi Aniem. Il nuovo contratto di lavoro interessa oltre 50mila lavoratori. Le trattative, comunque, non sono ancora terminate e proseguono su altri istituti contrattuali ed interessano, in particolar modo, la formazione, la sicurezza, la bilateralità e l’inquadramento. Questo nuovo accordo ha valore retroattivo: si applica, infatti, dallo scorso 1° ottobre 2022 e varrà fino al 30 giugno 2022. Viene applicato anche ai rapporti di lavoro che sono in corso al momento della firma e a quelli che verranno sottoscritti successivamente.

Contratto di lavoro: l’aumento in busta paga

I lavoratori, grazie al nuovo contratto di lavoro, hanno ottenuto un aumento che oscilla dai 92 euro per i lavoratori al primo livello (operaio comune) e i 184 euro per i quelli al settimo livello (impiegato quadro). La prima tranche di aumenti – che è pari a 60 euro per l’operaio comune – è scattata il 1° ottobre 2022. La seconda, invece, è prevista dal 1° gennaio 2023.

Contratto di lavoro: prospetto degli aumenti in busta paga

Viene confermata, quindi, la tendenza all’aumento di tutti i contratti dell’edilizia, sia dal punto di vista del salario che da quello dei diritti: l’intenzione è quella di evitare qualsiasi forma di dumping contrattuale nel settore e tra i vari lavoratori all’interno dei cantieri edili.

Le linee guida del nuovo accordo       

Ad ottobre, sostanzialmente, è stata firmata la parte economica del nuovo contratto di lavoro per l’edilizia. Questo nuovo accordo segue di sette mesi quello raggiunto dalle parti sociali lo scorso 3 marzo 2022, il cui scopo è quello di prevedere diverse soluzioni per affrontare le difficoltà che sta attraversando in questo momento il settore. Il nuovo contratto di lavoro prevede, tra l’altro, una serie di nuove novità come l’aumento salariale e un premio di ingresso per i neoassunti, che abbiano un’età inferiore a 29 anni.

Lo scopo principale del CCNL Edilizia 2022 è quello di garantire l’uniformità e la certezza dei trattamenti economici e normativi per i lavoratori che operano nel settore dell’edilizia. In qualsiasi parte del territorio nazionale. In estrema sintesi il CCNL Edilizia 2022 costituisce un vero e proprio complesso normativo generale a cui è necessario fare riferimento per la contrattazione regionale.

Il contratto di lavoro dell’edilizia è stato firmato il 3 marzo 2022 dalle seguenti associazioni datoriali: l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), Legacoop Produzione e servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e Agci Produzione e Lavoro. I lavoratori, invece, sono stati rappresentati da: Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil.

CCNL Edilizia 2022: le novità del contratto di lavoro

Il nuovo contratto di lavoro sostituisce in tutto e per tutto quello che era stato siglato nel corso del 2018. La voce più importante del nuovo accordo è costituita dalla garanzia che arriveranno più investimenti nella sicurezza.

Tra le novità più importanti ci sono:

  • l’aumento salariale di 92 euro per gli operai comuni. L’operaio qualificato può aspettarsi un aumento di 107,6 euro, mentre l’operaio specializzato di 119,6 euro;
  • l’adozione di nuove misure che servono per contrastare il sotto inquadramento e che garantiscano la qualificazione professionale;
  • la definizione di un catalogo formativo nazionale, che verrà offerto dalle scuole edili o dagli enti unificati. Sarà data una particolare attenzione al green building e alla sostenibilità;
  • viene istituita la Carta d’identità professionale edile (CIPE). Questa, in breve, è un vero e proprio riconoscimento della qualifica professionale, che sarà riconosciuta e certificata ad ogni singolo lavoratore;
  • premio d’ingresso nel settore per i lavoratori con meno di 29 anni. Nel caso in cui rimanessero per almeno 12 mesi all’interno della stessa impresa, a loro verrà riconosciuto un importo aggiuntivo di 100 euro;
  • maggiori investimenti nella sicurezza. Viene stabilito un contributo minimo pari all’1% per gli enti unificati di formazione e sicurezza;
  • formazione sulla sicurezza di richiamo ogni tre anni, per tutti i lavoratori, invece che ogni cinque;
  • Piano Nazionale per la Sorveglianza Sanitaria tramite gli Enti bilaterali per prevenire le malattie professionali e gli infortuni.

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