Il futuro dei bonus edilizi dopo l’accordo sulla Direttiva case green: ecco le previsioni

Trovato l’accordo sulla Direttiva EPBD: ecco come cambieranno le agevolazioni fiscali per la casa, per l’efficientamento energetico e la sostituzione delle caldaie.

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Il futuro dei bonus edilizi dopo l'accordo sulla Direttiva case green: ecco le previsioni

Dopo 6 mesi di negoziati, Parlamento e Consiglio Ue hanno trovato una quadra sulla cosiddetta “Direttiva case green”. Rispetto al progetto originale  la Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) è stata rimodulata.

Le novità approvate influenzeranno l’assetto dei bonus edilizi in vigore, soprattutto per quanto riguarda la sostituzione delle vecchie caldaie alimentate con combustibili fossili.

Ecco una panoramica degli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni, degli incentivi in vigore e come potrebbero cambiare le agevolazioni fiscali in futuro.

Trovato l’accordo sulla “Direttiva case green”: la misura spiegata in 4 punti

Il 7 dicembre 2023 Eurodeputati e Consiglio UE hanno trovato un accordo sulla Direttiva Case Green (EPBD – Energy Performance of Buildings Directive). L’obiettivo delle misure è ridurre il costo delle bollette e combattere il cambiamento climatico.

Trovato un accordo sulla Direttiva Case Green (EPBD - Energy Performance of Buildings Directive)

I punti salienti della Direttiva sono i seguenti:

  • a partire dal 2023 i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero (dal 2028 per gli edifici della Pubblica amministrazione)
  • a partire dal 2050 gli edifici esistenti dovranno essere a emissione zero
  • entro il 2040 dovranno essere eliminate in via definitiva le caldaie a combustibili fossili (mentre nel progetto originale era il 2035)
  • entro il 2025 gli Stati membri devono eliminare sussidi, bonus e agevolazioni fiscali per le caldaie alimentate da combustibile fossile

Per quanto riguarda le caldaie, la Direttiva si riferisce ai modelli da immettere sul mercato e non impone l’eliminazione degli apparecchi già installati nelle abitazioni dei cittadini.

Il chiarimento di Alberto Montanini, presidente di Assotermica:

Dal 2040 non sarà vietato immettere sul mercato tutte le tipologie di caldaie, ma sarà solamente inibita l’installazione di quelle che funzioneranno unicamente a combustibili fossili.

Quale sarà il futuro dei bonus edilizi per migliorare l’efficienza energetica?

Con queste premesse è lecito chiedersi che ne sarà dei bonus fiscali in vigore e, soprattutto, se il governo italiano penserà a nuove agevolazioni fiscali per efficientare il patrimonio immobiliare. Su quest’ultimo punto non ci sono informazioni a sufficienza, ma senza dubbio nei prossimi anni non si potrà prescindere da una politica fiscale per incentivare i cittadini a riqualificare le abitazioni datate.

Direttiva EPBD e futuro dei bonus edilizi

Per il momento, fino al 31 dicembre del 2024, resta in vigore l’Ecobonus: con questa agevolazione fiscale si possono installare caldaie a condensazione con efficienza minima pari alla classe A (con detrazione al 50%) oppure impianti dotati di sistemi di termoregolazione evoluti (con detrazione al 65%). Mentre si dovrà dire addio alle agevolazioni fiscali per l’acquisto di caldaie a gas metano, salvo diverse indicazioni all’interno del testo definitivo della Direttiva.

Invece quale sarà il futuro dei prossimi bonus? Le misure approvate fino ad ora confermano la possibilità di incentivare sistemi di riscaldamento ibrido con una quota di energie rinnovabili come le caldaie con il solare o con le pompe di calore. Inoltre si vuole incentivare l’acquisto di apparecchi certificati alimentati da gas verdi come idrogeno o biometano.

La riduzione delle emissioni di CO2

Il testo approvato è un compromesso tra le posizioni iniziali di Bruxelles e la posizione di chiusura di alcuni Paesi membri, soprattutto di Germania e Italia che detengono il patrimonio immobiliare più datato.
Resta l’obiettivo di promuovere la transizione green e attuare la decarbonizzazione riducendo del 36% le emissioni di CO2 in Europa.

Per rispettare queste indicazioni i singoli Stati momenti dovranno attuare politiche per riqualificare gli immobili in due step:

  • ridurre le emissioni di almeno il 16% entro il 2033
  • ridurre le emissioni di almeno il 20-22% entro il 2035

Sono scomparsi gli obblighi legati alle classi energetiche. Il progetto iniziale prevedeva per gli edifici pubblici il raggiungimento della classe E entro il 2027 e della classe D entro il 2030 mentre per quelli residenziali la classe E dal 2030 e D dal 2033.

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