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L’architettura “del freddo”: sostenibilità e tradizione

L’architettura ha lo scopo di progettare edifici adeguati al contesto in cui si collocano, assicurando sempre il massimo comfort a chi li vive. Ecco gli aspetti principali da considerare quando si progetta in climi freddi.

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L’architettura “del freddo”: sostenibilità e tradizione

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L’architettura e le sue forme cambiano e si evolvono con il tempo, ma rimane indiscussa l’importanza della relazione con il contesto in cui ci si trova, prendendo in considerazione fattori essenziali come il clima.

L’architettura tradizionale racconta come i luoghi e le condizioni climatiche hanno fortemente influenzato le costruzioni e anche filoni quali l’architettura bioclimatica e sostenibile partono proprio dal concetto che i primi passi da muovere quando si deve progettare un edificio riguardino l’analisi del contesto.

Una costruzione in riva al mare, con un clima mediterraneo e caldo, non sarà (almeno teoricamente) uguale ad un’altra costruita in una zona montana. Quindi, pur sperimentando con forme, materiali e tecnologie, ci sono alcuni importanti aspetti da non trascurare quando si progetta in climi particolari, anche per essere coerenti con le nuove necessità in materia di efficienza energetica e sostenibilità. 

Il freddo e l’architettura: l’edificio come rifugio

È chiaro che in ambienti caratterizzati da un clima freddo, è essenziale progettare e realizzare edifici adeguati partendo proprio dalle principali criticità del contesto.

Devono essere validi “rifugi”, che assicurano il giusto comfort al di là delle condizioni climatiche esterne e in relazione anche alla funzione che vi si svolge all’interno. Inoltre, devono essere sicuri e durare nel tempo.

Il freddo e l’architettura: l’edificio come rifugio

Non si può dimenticare, infatti, che gli agenti climatici esterni hanno notevole influenza sul comportamento di strutture, impianti e materiali. Di conseguenza, si deve essere pronti ad ogni evenienza. L’attenzione, ad esempio, deve riguardare fenomeni quali venti molto intensi, nevicate abbondanti, presenza di ghiaccio, precipitazioni abbondanti.

Il tetto a falde è tipico dell'architettura di montagna

Tutto ciò senza dimenticare che il margine di sperimentazione architettonica, pur con qualche fisso accorgimento, può variare molto, soprattutto grazie ai più recenti sviluppi tecnologici.

La copertura: falde inclinate e attenzione alle infiltrazioni

Tipicamente la copertura degli edifici costruiti in ambienti montani si presenta con tetti a falde molto inclinate. Il motivo risiede nella più semplice gestione del carico dovuto all’accumulo di neve sulla struttura. La maggior inclinazione ne permette un semplice smaltimento, riducendo notevolmente il carico sulla copertura. Nonostante ciò, non mancano esempi di edifici realizzati in climi freddi con tetti piani, ma in questi casi è di aiuto essenziale la moderna tecnologia.

Architettura in montagna, il tetto fermaneve

Inoltre, il problema di possibili infiltrazioni d’acqua aumenta, anche a causa della lunga permanenza di neve sulla struttura. Per questo motivo è bene scegliere adeguatamente il manto di copertura e realizzare ad opera d’arte il pacchetto stratigrafico del tetto. È consigliato uno strato di ventilazione che possa aiutare a mantenere asciutto il tetto e devono essere disposti sistemi paraneve a norma.

L’importanza dell’isolamento e il corretto orientamento delle aperture

L’isolamento termico è importante anche in climi più temperati, ma in zone molto fredde diventa essenziale per assicurare il comfort e l’efficienza energetica.

Gli edifici devono essere debitamente coibentati, tetto e solai inclusi, in modo da trattenere il più possibile il calore generato dagli impianti.

L’importanza dell’isolamento e il corretto orientamento delle aperture

Come vuole l’architettura bioclimatica, poi, è fondamentale pensare ad edifici compatti, con volumi che non causino dispersioni di calore, e al corretto orientamento delle superfici finestrate. Quando fa molto freddo si tende a ridurre le aperture e ad utilizzare vetrocamere particolarmente performanti.

Per quanto riguarda il loro orientamento, dovrebbero essere principalmente esposte verso sud/sud ovest. I lati più freddi, come quelli rivolti verso est ed nord, sono sicuramente da mantenere il più opachi possibile.

Scelta dei materiali per il rivestimento

Anche la scelta dei materiali per i rivestimenti deve essere ponderata sulla base delle condizioni climatiche esterne. Le facciate devono resistere a vento, freddo, pioggia e neve e di conseguenza resistere nel tempo senza che si compromettano le prestazioni dell’edificio o senza che siano richiesti eccessivi interventi di manutenzione.

Attenzione, poi anche alla provenienza dei materiali, in quanto sarebbe meglio optare per soluzioni e fornitori non lontani dall’area di costruzione, riducendo così trasporti e impatto ambientale. Molto spesso si utilizzano legno e pietra, soprattutto in montagna, per richiamare il paesaggio naturale circostante, anche negli ambienti interni.

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