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Riqualificazione verde delle aree esterne aziendali: un’opportunità benefica e sostenibile 26/10/2023
Mogu Floor by Mogu ©mogu Ripetiamo spesso come l’edilizia di epoca moderna, spesso basata su materiali energivori come cemento e calcestruzzo, abbia un impatto significativo sull’ambiente. Nella progettazione delle nuove strutture e nel rinnovamento del patrimonio esistente, è dunque opportuno individuare delle soluzioni che permettano di ridurre e mitigare tali effetti e di ripensare gli spazi interni in un contesto di delicato equilibrio tra risorse impiegate, costi, salubrità dell’ambiente, estetica e durabilità. A tale proposito si parla spesso dell’utilizzo di biomateriali. Questi materiali, derivati da risorse rinnovabili e spesso biodegradabili, stanno guadagnando terreno nel settore edilizio anche grazie all’affinamento delle tecniche di produzione, alle innumerevoli sperimentazioni, nonché grazie alle crescenti richieste da parte degli utilizzatori finali che, in parte, guidano il mercato. Spesso tuttavia rimangono dubbi riguardo alla loro implementazione in fase progettuale, dovuti a incertezze relative alle caratteristiche estetiche, prestazionali e di durata. Di seguito proponiamo un esempio di successo utile nella valutazione di tutti questi aspetti. Biomateriali: i pavimenti Mogu, nati da scarti agriforestali I pavimenti proposti da Mogu, sono realizzati con l’impiego di materiali provenienti da residui agroforestali e ingegnerizzati come elementi modulari utili alla creazione di diverse composizioni esteticamente gradevoli. Grazie allo strato protettivo più esterno costituito all’87% da una resina di derivazione bio-based, risultano anche resistenti ai graffi e alle abrasioni tipiche dell’uso quotidiano. Sono disponibili sia in formato modulare prefabbricato (Mogu Floor Tiles) sia in formato flessibile, similmente ad altre pavimentazioni resilienti (Mogu Floor Flex). I moduli prefabbricati sono costituiti da tre strati: uno strato biocomposito di base di 6 mm ad alta densità, derivato dagli scarti di fibre dell’industria tessile e da un legante naturale; uno strato da 1 mm che costituisce il vero e proprio elemento estetico del pavimento, composto al 67% da un poliuretano biobased, e da filler minerali ottenuti da gusci di scarto dell’industria ittica; ed in ultimo lo strato protettivo ultra resistente a base acqua, di cui sopra in grado di garantire un’elevata durabilità. La vernice utilizzata è una dispersione bicomponente a base acqua, priva di metalli pesanti, a basso VOC, che restituisce un’estetica opaca e un sensazione morbida al tatto. Floor Tiles by Mogu Nel formato flessibile, e grazie al suo basso spessore (1,5 o 2,5 mm), Mogu FLEX può essere applicato in continuità dal pavimento alla parete,nonché essere applicato anche su superfici curve o per il rivestimento di mobili. In questo caso, il backing di supporto che costituisce il primo strato di base è realizzato in PET riciclato. Sia Mogu Floor Tiles che Mogu Floor Flex, grazie alla resina biobased che costituisce il prodotto, sono inoltre certificati per la resistenza al fuoco. Bruciano molto lentamente e, grazie alla loro classe C-s1, possono essere applicati in ogni spazio pubblico: sono indicati per aree ampie e ad alto traffico, come uffici, edifici e strutture ricettive. Floor Flex by Mogu Un’ulteriore qualità degna di nota di queste soluzioni è l’assenza di emissione di VOC e altri composti nocivi, tanto da essere classificati a livello Gold secondo la certificazione Indoor Air Comfort di ’Eurofins. Ricordiamo come tutti questi elementi consentano di ottenere punteggi elevati e necessari all’ottenimento delle certificazioni BREEAM o LEED destinate agli edifici. ©mogu Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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