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Lo scorso 16 dicembre è stato segnato dalla scadenza del saldo IMU 2020: la prima rata è stata pari al 50% dell’importo complessivamente pagato per l’Imu e la Tasi nell’anno 2019. Ci sono, però, buone notizie: la proroga IMU 2020 al 28 febbraio 2021. a cura di Fabiana ValentiniIndice degli argomenti: Proroga IMU 2020 al 28 febbraio 2021 Esenzione dal saldo IMU 2020 Recentemente sono arrivate significative novità in tema di IMU: la scadenza del conguaglio è stata spostata dal 16 dicembre al 28 febbraio 2021. Questa disposizione rientra nella Legge di conversione del Decreto di proroga dello stato di emergenza Covid-19. Proroga IMU 2020 al 28 febbraio 2021 Nel quadro dell’emergenza sanitaria che stiamo tutt’ora vivendo, è stata approvata lo scorso 25 novembre 2020 la legge di conversione del decreto sulla proroga dello stato d’emergenza Covid-19. Un rinvio necessario per permettere ai Comuni di avere maggiore tempo per poter calcolare il prospetto delle aliquote e regolamenti della nuova IMU. Solitamente le amministrazioni dei Comuni devono confermare o aggiornare le aliquote il 28 ottobre: si tratta di un passaggio importante per calcolare il saldo e il conguaglio dell’IMU. Con il provvedimento legato all’emergenza sanitaria slitta di conseguenza anche la scadenza di pagamento per i contribuenti.L’importo da pagare entro il 16 dicembre 2020 deve essere calcolato tenendo in considerazione le aliquote previste nel 2019: praticamente si andrà a pagare la somma versata per l’acconto di giugno. Come disposto dalla Legge di Bilancio 2020, i cittadini devono versare l’acconto sulla base della metà dell’importo legato all’IMU e alla TASI per il 2019. Cosa succede dunque? I Comuni hanno tempo fino al 31 dicembre 2020 per inserire sul sito del MEF il prospetto delle aliquote e il relativo regolamento. I contribuenti hanno tempo fino al 28 febbraio 2021 per poter pagare il conguaglio tra quanto versato il 16 dicembre e quanto devono versare in base alle nuove aliquote conteggiate. Esenzione dal saldo IMU 2020 Esistono diversi casi di esenzione del pagamento della tassa sulla seconda casa: ciò accade quando lo Stato equipara l’immobile all’abitazione principale. Ciò avviene nei seguenti casi unità immobiliari adibite ad abitazione principale di soci assegnatari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivise; gli alloggi classificati come sociali ai sensi del decreto del 22 aprile del 2008 del Ministero delle Infrastrutture; le unità immobiliari di proprietà del personale di servizio permanente delle Forze Armate o della Polizia, dei Vigili del Fuoco e del personale della carriera prefettizia non concesso in locazione; la casa assegnata al coniuge in caso di separazione; unità immobilire, non locata, posseduta per proprietà od usufrutto da anziani o disabili ricoverati in istituto, qualora lo stabilisca l’opportuna delibera comunale. Il 2020 è stato un anno davvero particolare e complesso: il Governo ha deciso di allentare la pressione fiscale per alcune realtà nel campo delle imprese, fortemente danneggiate dalle restrizioni messe in campo in ambito sanitario. Sono state dunque esonerate dal pagamento della seconda rata IMU tutte le realtà che rientrano nel decreto Ristori e Ristori bis: parliamo di quelle imprese presenti nelle zone arancioni e rosse, ma a condizione che gli imprenditori beneficiari siano anche i gestori dell’attività in questione. In particolare è stato deciso nel Decreto Ristori Bis: articolo 5 “Cancellazione della seconda rata IMU” in considerazione degli effetti connessi all’emergenza epidemiologica da Covid-19, per l’anno 2020 non è dovuta la seconda rata IMU, per gli immobili e le relative pertinenze in cui si esercitano le attività indicate nella tabella di cui all’Allegato 2 del suddetto decreto, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate ubicati nei comuni delle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto ”zone rosse”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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