Termovalorizzatore di Roma, per Utilitalia darà energia a 200mila famiglie

Utilitalia, la federazione che associa circa 450 imprese, sposa il progetto: limita i viaggi dei camion pieni di rifiuti e produce energia rinnovabile. Un impianto che avrà impatti positivi non solo nel Lazio ma anche su scala nazionale.

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Termovalorizzatore di Roma, per Utilitalia darà energia a 200mila famiglie

La pubblicazione del bando di gara per il termovalorizzatore di Roma costituisce un “momento cruciale nel percorso verso la concretizzazione di un impianto di importanza fondamentale”. La pensa così Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia, la federazione che raggruppa circa 450 aziende operanti nei settori dei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas,  mostrandosi sicuro e privo di incertezze riguardo a questa fase.

Un impianto ritenuto fondamentale per raggiungere i target UE

In seguito all’annuncio della pubblicazione del bando per la creazione dell’impianto di Santa Palomba, presentato una settimana fa dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, arriva un importante endorsement dal mondo imprenditoriale. Utilitalia, in base a uno studio condotto su “Rifiuti urbani, fabbisogni impiantistici attuali e al 2023”, esprime un giudizio favorevole sulla realizzazione del termovalorizzatore, sottolineando che esso “avrà effetti positivi non solo a livello regionale nel Lazio, ma anche su scala nazionale”.

Ma qual è la ragione per cui l’impianto è considerato “fondamentale”? Il presidente della federazione spiega che esso “garantisce la corretta gestione del ciclo dei rifiuti” e consente di raggiungere gli obiettivi europei entro il 2035.

“Con questo impianto verrà risolta la gestione dei rifiuti non riciclabili e degli scarti delle raccolte differenziate dell’area di Roma capitale, il Lazio sarà vicino all’autosufficienza nella gestione dei rifiuti non riciclabili e verrà dimezzato il fabbisogno impiantistico di recupero energetico del Centro Italia”, afferma Brandolini. “Per raggiungere i target Ue che prevedono entro il 2035 il 65% di riciclaggio effettivo e un utilizzo della discarica per una quota non superiore al 10%, allo stato attuale il Centro avrà bisogno di recuperare energeticamente ulteriori 1,15 milioni di tonnellate di rifiuti e di trattare 650.000 tonnellate di organico”.

Il biossido di carbonio in meno nell’atmosfera

La realizzazione di questo impianto permetterà di ridurre significativamente gli spostamenti, i quali generano emissioni di CO2. Si prevede una diminuzione di ben 24.000 viaggi di camion all’anno verso le regioni settentrionali e estere, con un risparmio stimato di 8.000 tonnellate di CO2.

Da non trascurare è anche la produzione di energia, stimata a circa 540.000 MWh, di cui il 51% è di fonte rinnovabile. Questa quantità energetica permetterebbe di coprire il fabbisogno di circa 200.000 famiglie, come già illustrato da Gualtieri. Considerando sia i benefici derivanti dalla riduzione degli spostamenti che quelli legati al recupero energetico, Utilitalia afferma che il termovalorizzatore di Roma contribuirebbe a un risparmio complessivo di circa 120.000 tonnellate di CO2 equivalente.

Tra i benefici è stata rimarcata anche la creazione di 150 posti di lavoro, compreso l’indotto e senza considerare le fasi di cantiere. Motivo in più, per Utilitalia, per sposare il progetto del termovalorizzatore di Santa Palomba.

Come sarà il nuovo termovalorizzatore di Roma e il nodo inaugurazione

Presentato a metà mese dal sindaco Roberto Gualtieri, il nuovo termovalorizzatore sarà costituito da un edificio centrale, un parallelepipedo, affiancato da un’alta torre. Sull’edificio centrale saranno realizzate alcune serre e una sorta di giardino pensile aperto al pubblico.

Come sarà il nuovo termovalorizzatore di Roma
@comune roma

Secondo il cronoprogramma presentato dal sindaco, il cantiere dovrebbe iniziare entro l’autunno 2024 per finire entro il 2026. Ma secondo il ruolino di marcia indicato dalla RTI – di cui fanno parte Acea Ambiente, Hitachi Zose Inova, Suez e Vianini Lavori – il certificato di collaudo provvisorio sarà rilasciato tra il 51esimo ed il 52esimo mese dalla data di pubblicazione dell’avviso pubblico; quindi, per ottenere il collaudo sarà necessario attendere il 2028.

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