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L’architetto meneghino Stefano Boeri è stato incaricato dal Commissario Arcuri di realizzare il concept comunicativo e architettonico della campagna a favore della vaccinazione anti Covid-19. Dal suo lavoro, unito a quello di un team di consulenti, è nato un fiore.La proposta è stata approvata nelle sue linee generali e ora è in fase di ulteriore definizione. La scelta del fiore quale simbolo della campagna di vaccinazione ha uno scopo preciso, lo ha dichiarato Stefano Boeri: “Abbiamo voluto, grazie all’immagine di un fiore primaverile, una primula, creare un’architettura che trasmettesse un segno di serenità e rigenerazione. Se il virus ci ha chiuso negli ospedali e nelle case, il vaccino ci riporterà finalmente a contatto con la vita sociale e con la natura che ci circonda. Vaccinarsi sarà dunque un passo di fiducia nel futuro, responsabilità civile e di amore verso gli altri.”Al centro della proposta tre elementi fondamentali: il logo della campagna e la sua declinazione; il progetto dei padiglioni per la somministrazione del vaccino; un totem informativo da localizzare nei luoghi pubblici. Il fiore come simbolo di rinascita La scelta di utilizzare un fiore per promuovere la campagna di vaccinazione ha lo scopo di simboleggiare la rinascita e infondere una nuova speranza dopo il lungo periodo di preoccupazione segnato dal Covid-19. Non si tratta di un fiore casuale, ma di una primula che, sbocciando per primo dopo il lungo inverno, annuncia il risveglio della primavera. Questo simbolo rappresenta il fulcro del progetto: getta le basi per la realizzazione della pianta circolare dei padiglioni, che dovranno essere installati nelle principali piazze italiane, e appare chiaramente visibile dall’alto, occupando l’intera superficie delle coperture attraverso una rappresentazione stilizzata. Il progetto del padiglione in legno e tessuto Il padiglione si sviluppa sulla base di una pianta circolare e viene concepito per essere il più flessibile possibile, smontabile e ri-assemblabile. Caratterizzato da uno scheletro portante in legno strutturale poggerà su una pedana in legno prefabbricata, utilizzata per la distribuzione degli impianti nelle sale interne. A rivestire lo scheletro ligneo un rivestimento esterno in materiale tessile composto dall’accostamento di diversi materiali idrorepellenti, riciclabili e biodegradabili. La scelta di utilizzare questi materiali rivela la natura sostenibile del progetto, messa ulteriormente in risalto dall’installazione dei pannelli fotovoltaici in copertura, destinati alla produzione di energia elettrica utilizzata per alimentare le funzioni dell’intero padiglione.L’organizzazione degli spazi interni, che prevede zone adibite alla somministrazione del vaccino e spazi per l’accettazione e l’attesa post-vaccinazione, è ottenuta impiegando un sistema di partizioni prefabbricate in tessuto, dominate da proprietà di leggerezza, flessibilità, assorbimento acustico e trasparenza. Il cuore del padiglione sarà dedicato alle zone di servizio per gli operatori e comprenderà back office, deposito, spogliatoi, servizi igienici dedicati, etc. Gli stessi elementi che caratterizzano il layout interno dei padiglioni saranno riproposti nei punti di somministrazione individuati all’interno di strutture ed edifici già esistenti. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia