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Milan Ingegneria, Fabio Fumagalli, Labics, Consilium, Croma. Ecco i nomi che hanno dato forma al progetto vincitore per la realizzazione del nuovo piano arena del Colosseo, un progetto che prevede un piano in movimento leggero, flessibile, reversibile, la cui funzione principale è quella di offrire protezione agli spazi ipogei mostrandone, allo stesso tempo, tutta la bellezza ai visitatori.Il progetto prevede la realizzazione di un piano arena interamente fruibile e apribile in diverse configurazioni tramite un sistema di lamelle mobili che possono essere gestite da remoto e monitorate in relazione alle condizioni ambientali. Questo movimento permette di ottimizzare i cicli di apertura e chiusura e la corretta conservazione delle strutture ipogee. Il progetto del piano arena del Colosseo L’obiettivo primario del nuovo piano dell’arena, impostato alla stessa quota Flavia del preesistente piano ligneo per garantire una continuità tra nuovo ed esistente, è quello di tutelare e conservare le strutture archeologiche preesistenti, svelando gradualmente le strutture ipogee ai visitatori. La struttura del piano dell’arena Per le strutture di sostengo del nuovo piano il progetto prevede l’utilizzo di materiali estremamente leggeri e performanti, che permettendo l’appoggio sulle murature degli ipogei e ottimizzano la distribuzione del carico, sino a riportarlo sulle fondazioni originarie. Grazie all’impiego dell’acciaio inox la sezione strutturale risulterà essere particolarmente sottile e non impatterà in alcun modo sulle emergenze archeologiche, permettendone una lettura pulita e chiara, accoglierà al proprio interno la predisposizione per l’installazione dei dissuasori di protezione delle superfici apribili, l’illuminazione degli ambienti ipogei, l’impianto di abbattimento dei biodeteriogeni e l’impianto di raccolta e recupero delle acque meteoriche per l’alimentazione dei bagni pubblici. La posa in opera di diversi strati garantirà l’isolamento delle murature ipogee dal punto di vista chimico-fisico, rendendole inerti alle sollecitazioni orizzontali del sisma e alle forze dinamiche indotte dal camminamento dei visitatori. Ad esaltare l’eleganza della nuova struttura un rivestimento in legno di Accoya, materiale caratterizzato da elevate prestazioni e che non necessita di manutenzione, resistente ad ogni aggressione batterica, xilofaga e al deterioramento derivante dagli agenti ambientali. Il nuovo piano di calpestio Il nuovo piano di calpestio è costituito da lamine ruotabili e traslabili in fibra di carbonio e “termanto” e una volta chiuso servirà a proteggere le strutture archeologiche sottostanti dagli agenti atmosferici e contribuirà alla riduzione del carico idrico di tutti gli ambienti ipogei.L’aspetto sorprendente è dato dalla possibilità di continuare la visita anche quando le lamelle sono in movimento, senza che alcuna parte delle strutture archeologiche venga nascosta alla vista, per produrre nuove ed emozionanti visuali e amplificare l’impatto suggestivo dato dall’ingresso della luce naturale unitamente alla maestosità del Colosseo. Regime microclimatico ipogeo sempre sotto controllo Il regime microclimatico degli ambienti ipogei sarà sottoposto a costante controllato mediante monitoraggio delle caratteristiche termiche ed igrometriche per garantire le condizioni più favorevoli per la conservazione dei beni. Qualsiasi eventuale alterazione del microclima sarà gestita da un sistema di allarmi per provvedere con una verifica e, nel caso, ripristinare le condizioni ottimali sulla base di diversi parametri. In caso di necessità è possibile attuare un ricambio completo dell’intero volume d’aria al disotto del nuovo piano mediante l’attivazione di unità di ventilazione meccanica controllata distribuite in corrispondenza di 24 nicchie perimetrali disposte simmetricamente lungo la direttrice est-ovest. Intelligenza artificiale per la gestione del sistema di monitoraggio Il progetto è caratterizzato da un’elevata impronta tecnologica. Grazie all’intelligenza artificiale, infatti, sarà possibile acquisire i dati relativi al regime microclimatico, all’illuminazione delle superfici, al carico idrico del canale ipogeo e al comportamento strutturale degli elementi. Il sistema, inoltre, avrà la funzione di interagire in modo attivo sulla ventilazione controllata, e quindi indirettamente sui parametri di temperatura e umidità, e sulla movimentazione della copertura. Sarà, infatti, in grado di acquisire la configurazione del piano arena e rapportare i dati ambientali con l’orario, la durata, la quantità e la tipologia di superficie aperta correlandoli al sistema di gestione dei ventilatori. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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