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Legambiente e Università di Padova hanno presentato i risultati di un’indagine che evidenzia i vantaggi per il paese legati alla collaborazione tra economia circolare e industria 4.0 Nel corso della prima giornata dell’EcoForum 2018. L’economia circolare dei rifiuti è stata presentata l’indagine sulle Opportunità di Business e di innovazione dell’economia circolare e l’industria 4.0 realizzata dal Laboratorio Manifattura Digitale del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’Università di Padova e Legambiente. L’indagine che ha coinvolto le prime 50 aziende manifatturiere tra le 231 individuate che praticano l’economia circolare, ha evidenziato che per le imprese l’economia circolare rappresenta una reale opportunità di crescita, sviluppo e innovazione, grazie ad una gestione più efficiente delle risorse e una maggiore attenzione ai nuovi modelli di business. In questo processo un ruolo significativo è quello delle tecnologie che rientrano nell’Industria 4.0 – dalla manifattura additiva all’Internet delle cose (IoT). Si tratta di un percorso fondamentale per il sistema paese, che crea un’economia più stabile, sviluppo, occupazione e nuove professionalità. Il 52% delle aziende dichiara infatti che adottando pratiche di economia circolare l’occupazione è cresciuta, soprattutto con nuove figure professionali tecniche. D’altra parte è importante che gli “imprenditori dell’economia circolare” siano sostenuti a livello normativo e d’impresa, creando sistema e rimuovendo prima di tutto gli ostacoli non tecnologici, che il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani individua nella “burocrazia asfissiante, l’inadeguatezza di alcuni enti pubblici, le autorizzazioni sbagliate, i decreti ‘end of waste’ sulle materie prime seconde che non arrivano mai, il mancato consenso sociale per la realizzazione dei fondamentali impianti di riciclo…”. I titolari delle aziende lamentano infatti che la legislazione sia inadeguata o legata al prezzo dei prodotti “circolari” realizzati, difficilmente riconoscibile e dunque quantificabile dal mercato, perché fondato sull’utilizzo di risorse riciclate e su un processo di innovazione che sta alla base. Le imprese possono avere un ruolo di primo piano nella transizione verso l’economia circolare, ripensando i processi e sviluppando le tecnologie 4.0, come strumento di conoscenza e monitoraggio nell’uso delle risorse e dei prodotti. Condividi Commenta questa notizia