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Le case prefabbricate di legno sono oggi una ottima alternativa alle costruzioni tradizionali, grazie alle tempistiche ridotte di costruzione e alla pulizia di un cantiere totalmente a secco, alla sostenibilità del materiale e dei processi di industrializzazione dei componenti, alla definizione certa dell’impegno economico. Senza tralasciare la sempre maggiore libertà progettuale e stilistica: praticamente indistinguibili da altre soluzioni abitative, si allontanano dall’estetica tradizionale dello chalet – tranne che nei luoghi in quota, ovviamente – e rivelano aspetti architettonici o distributivi (ma anche finiture esterne e interne) assolutamente contemporanei.
Le case prefabbricate rappresentano un sistema edile (residenziale o industriale) che ha subito una grande evoluzione negli ultimi trent’anni, sia esteticamente che a livello funzionale e tecnologico e, se negli anni Novanta del Ventesimo secolo si pensava alla casa prefabbricata in legno come alla baita di montagna, oggi le case prefabbricate in legno sono una realtà che interessa tutte le regioni dello stivale e tutti gli stili architettonici e i paesaggi urbani, grazie alla loro praticamente illimitata personalizzazione.
La flessibilità tecnica permette infatti un ventaglio di tipologie pressoché illimitato, che ormai include anche edifici multipiano.
Inoltre, ogni pianta, durante la crescita, assorbe anidride carbonica, imprigionata nel legno sotto forma di carbonio anche quando viene lavorato e trasformato: scegliere tale materiale, riciclandolo poi a fine vita secondo modalità di economia circolare, sottrae così gas nocivo all’atmosfera contribuendo alla decarbonizzazione.
Una efficacia, nel bilancio ambientale, ulteriormente potenziata, secondo una gestione responsabile delle colture, da nuovi alberi, che ricominciano il processo di sottrazione di CO2 al posto di quelli già utilizzati.
Qualità in grado di calibrare il clima interno in ogni stagione (senza formazione di umidità e di conseguenza muffa) e di ridurre così il consumo energetico per riscaldamento e raffrescamento, rendendo gli edifici in linea con la sostenibilità ambientale.
Una priorità, quest’ultima, che il comparto dell’edilizia ha fatto propria, nel segno della nuova direttiva EPBD (Energy Performance of Building Directive) approvata dal Parlamento Europeo, che fissa già al 2030 i primi paletti in fatto di riduzione dei consumi e delle emissioni nelle realizzazioni di tipo residenziale. Non per nulla sono numerose le case di legno certificate KlimaHaus-CasaClima.
Inoltre, il legno funziona ottimamente per l’isolamento acustico, sia tra le stanze di una stessa abitazione sia tra diverse unità abitative, sia infine tra esterno e interno.
Img by Marco Parisi[/caption]
La competizione ha visto a questo turno 80 partecipanti e 12 finalisti, ma solo 3 vincitori e 4 menzioni speciali.
Foto credits Camilla De Camilli e Martino Stelzer[/caption]
Un intervento dello Studio Camilla De Camilli dalle linee essenziali, inserito nel contesto di un parco, che si distingue per la flessibilità di utilizzo: nata come sede della guardiania, è uno spazio di socializzazione riabilitativa per utenti affetti da disturbi dell’alimentazione.
Foto credits Colin Dutton, Orazio Pugliese, Nicoletta Boraso[/caption]
Riqualificazione degli ex baraccamenti militari a Forte Rossariol, costruzioni senza pregio architettonico, l’ampliamento, “per estrusione” dei corpi di fabbrica preesistenti, ridisegna ogni fabbricato conservandone le geometrie elementari, con minime variazioni formali da uno all’altro, conferiscono unità all’insieme, grazie anche al sobrio e coerente disegno dello spazio pubblico.
Foto credits Giovanni Hanninen[/caption]
Un’opera di grandi dimensioni e dall’impianto rigoroso, con struttura lignea (sistema travi-pilastri) a vista, in combinazione con altri materiali (cemento armato per le solette, metallo e vetro per le tamponature).
Foto credits Anna Positano, Gaia Cambiaggi, Studio Campo[/caption]
Uno spazio abitativo minimo, equilibrato e curato nei dettagli, che risulta interessante come esempio replicativo.
In tal modo il collasso della struttura (al contrario di quanto accade invece con calcestruzzo o acciaio) avviene per progressiva riduzione della sezione e non per veloce deterioramento meccanico.
In alcuni casi (dipende dai regolamenti comunali), è necessaria una semplice D.I.A. (Dichiarazione di Inizio Lavori), redatta dal proprietario e sottoscritta dal progettista.
Da sottolineare che la posizione geografica non è vincolante: un edificio di legno può inserirsi in ogni contesto ambientale, su qualsiasi terreno (non agricolo) o lotto urbano con gli indispensabili valori di edificabilità. Tra l’altro la flessibilità dei sistemi costruttivi di questo tipo e la leggerezza del materiale si prestano anche ad ampliamenti o soprelevazioni di architetture preesistenti.
Tra l’altro, mentre per le realizzazioni di latero-cemento la garanzia da vizi costruttivi dura dieci anni, per le case di legno a telaio o a sistema X-lam è estesa da molti produttori fino a trent’anni, in uniformità con le regole adottate dai paesi nordeuropei.
Tuttavia esistono delle variabili che rendono l’impegno economico minore per certe voci di spesa. In primis la velocità di realizzazione – tutti gli elementi sono industrializzati in stabilimento e vengono assemblati in situ a secco, senza scarti –, che riduce sensibilmente il costo di cantiere.
Altro parametro, sul lungo periodo, è il risparmio energetico: una struttura termoisolante e salubre di legno garantisce bollette più leggere per riscaldamento e per raffrescamento (a maggior ragione se ci si renda indipendenti con propri impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili).
Villa Victoria[/caption]
Situata sulle colline modenesi vicino a Maranello, questa scenografica residenza prefabbricata in legno realizzata da Wolf Haus (progetto dello studio di architettura Fangareggi Castelli) dialoga con il paesaggio circostante grazie all’attenzione per la disposizione planimetrica e l’affaccio dei fronti. Di taglio assolutamente contemporaneo, con volumi dalle geometrie primarie ruotati a creare precise vedute sul paesaggio e nel contempo logge sporgenti, ha una struttura fuori terra prefabbricata di legno a telaio leggero, sviluppata su tre piani (il livello seminterrato è invece in calcestruzzo armato, con soletta piena).
Tutte le pareti risultano portanti e la copertura è piana, ribassata a nascondere una serie di pannelli fotovoltaici. Le ampie superfici abitabili, libere da pilastri, sono ricavate da uno studio attento degli elementi strutturali, integrati internamente agli spessori dell’involucro.
Curato anche il progetto degli aggetti, privi di elementi verticali, e delle aperture vetrate a tutta altezza (che raggiungono larghezze fino a 6 metri), così come degli interni, collegati in altezza da una scala i cui gradini privi di alzata sono agganciati alla parete prefabbricata, predisposta all’uopo già in fase di progetto, e a un parapetto trasparente di cristallo.
Il meticoloso lavoro iniziale di progettazione esecutiva su strutture, dettagli architettonici, impianti, illuminazione e arredi, condotto, pur in un tempo contenuto, in sintonia tra committenza, architetti, azienda realizzatrice, ha permesso nelle fasi di cantiere una estrema rapidità di montaggio, con una precisione millimetrica di posa di ogni componente. Inoltre, il sistema costruttivo industrializzato di Wolf Haus garantisce l’eco-sostenibilità dell’edificio, leggero, ad elevato risparmio energetico, sismicamente sicuro e dal grande comfort interno.
Casa a Vezzano[/caption]
Tra le montagne altoatesine, questa residenza con tre unità abitative per una sola famiglia (progetto Cosimo Modica) realizzata da Holzius, ha un involucro interamente realizzato con elementi di legno massello, assemblati senza colla o elementi metallici, comprese le fondamenta, vale a dire una soletta retro-ventilata sempre di legno massiccio a garanzia della circolazione dell’aria e a prevenzione delle infiltrazioni di umidità.
Il microclima ottimale interno è ottenuto dai rivestimenti di legno dei soffitti e dall’intonaco di argilla delle pareti, mentre le pareti esterne sono pannelli di legno massello, dello spessore di 18 cm, in tre strati, con isolamento di fibra di legno e cassaforma lignea.
I setti interni ed esterni sono composti da assi di legno massello (in genere abete o abete rosso) accostate verticalmente secondo la direzione naturale di crescita dell’albero e fissate da giunti a pettine e a coda di rondine, in modo da formare un blocco multistrato indeformabile nel tempo, sistema brevettato fulcro del metodo costruttivo di Holzius.
Ugualmente, anche solai e copertura sono ottenuti con questo procedimento, collegando tra loro travi di legno allineate in parallelo mediante giunzioni multiple a pettine e a tenone e mortasa, con viti di faggio.
Indipendente dal punto di vista energetico, la casa è dotata di un impianto fotovoltaico e di pompa di calore acqua-aria per il riscaldamento a pavimento.
Casa a Sarzana -@Alberto Franceschi[/caption]
Progettata dal committente in collaborazione chon Silvia Curi, questa casa prefabbricata di legno si sviluppa attorno a un nucleo centrale di pietra ricostruita, dalla copertura a falda, leggermente più alto degli altri corpi annessi (che hanno invece tetto piano ribassato con pannelli solari).
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@Alberto Franceschi[/caption]
In questo volume è organizzata la zona giorno, un open space con cucina e soggiorno, a cui sono collegati gli altri spazi, tutti al medesimo livello: zona notte, bagni, studio, locale tecnico con lavanderia.
Esternamente un portico con pergolato di legno, sempre di Rubner Haus, apre la residenza dall’impianto compatto al giardino circostante. La perfetta coibentazione del sistema costruttivo di legno – industrializzato in stabilimento (secondo diversi modelli costruttivi e livelli di allestimento) e montato a secco in situ – permette di avviare il sistema di riscaldamento solo a inverno inoltrato, garantendo un comfort ottimale in ogni stagione.
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@Alberto Franceschi[/caption]
In questo caso i committenti hanno optato per la soluzione Experience “chiavi in mano”, con consulenza professionale su finiture e dettagli architettonici presso la Rubner Haus Boutique di Chienes.
La qualità della struttura ottenuta attraverso i sistemi di prefabbricazione è superiore rispetto alle costruzioni in cantiere, perché realizzando le pareti in sede si possono utilizzare strumenti e attrezzature a controllo numerico che in cantiere non ci sono.
Le realizzazioni ottenute con il sistema Wolf Haus sono caratterizzate da quella che possiamo definire una prefabbricazione spinta, dove cioè gran parte del lavoro avviene in azienda e dove, previa una capillare progettazione a monte, ogni dettaglio, anche la predisposizione delle prese elettriche e gli infissi viene curata nel dettaglio in sede, fermo restando la possibilità di modifiche successive in cantiere e nel corso degli anni. In cantiere arrivano pochi grandi moduli che in breve tempo possono essere assemblati, senza spreco di risorse e con la massima precisione.
Infine, il terzo fattore che garantisce il risparmio energetico è dato dagli impianti tecnologici che grazie ad un involucro estremamente isolato necessitano di poca energia per garantire il comfort interno in tutte le stagioni. Questo si chiama Wolf Haus Energia più ovvero una casa che, su base annua, produce più energia di quanta ne consuma arrivando di fatto alla quasi autosufficienza dell’edificio.
Tanto per dare un’idea dei consumi associati a questo tipo di sistema abitativo: una casa di 157 mq a Bologna, dove vivono 4 persone consuma 1,9€ al giorno.
Aspetto da non sottovalutare è che con questa tecnologia costruttiva si possono realizzare non solo edifici residenziali ma anche Hotel, Scuole, Strutture sanitarie ed edifici direzionali.
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[post_excerpt] => Le case prefabbricate in legno sono realizzate con materiali certificati, ad alta efficienza energetica, con tempi di realizzazione ridotti rispetto alle costruzioni in cemento e non impattano sull’ambiente.
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[post_content] => Rubner Holzbau lancia la sfida per gli stadi modulari in legno lamellare totalmente eco-sostenibile.
Dotati di spalti vicini al terreno di gioco, con sedute ergonomiche e curve di visibilità perfette, si montano in pochi mesi e a costi contenuti: 6/8 mesi per un impianto di media capienza a 1.500 euro/posto (2.000 euro/posto nei formati più piccoli) contro i 18/24 mesi degli stadi tradizionali a 2.500/3.000 euro posto. L’estrema leggerezza li rende adatti a essere montati anche in zone sismiche.
“Vediamo emergere nel mondo una grande domanda di stadi di media capienza, dai 5.000 ai 20.000 posti, che rappresentano di fatto l’80% del mercato mondiale per questo tipo di infrastrutture – spiega l’architetto Jaime Manca di Villahermosa, ideatore di questo nuovo format e co-fondatore della Bear Stadiums - Tali stadi dovrebbero sostituire strutture esistenti ormai fatiscenti in cemento armato o metallo, che hanno costi manutentivi alti e basso appeal per pubblico e tifoserie. In questo panorama, considerato il grande sviluppo della tecnologia televisiva HD che spinge a guardare le partite comodamente seduti nel divano di casa, si fanno sempre più strada nuovi concept di stadi belli, confortevoli, sicuri e facili da montare, le cui strutture possano esprimere benessere, serenità e favoriscano l’incontro tra le persone e i sostenitori delle squadre”.
“Il legno è un materiale da costruzione straordinario – aggiunge Claudio Rustioni, amministratore delegato di Rubner Holzbau – capace di creare calore e comfort e di offrire una struttura sicura e leggera. I nostri stadi sono costruiti con legno certificato, proveniente da foreste a gestione sostenibile. In particolare, il legno lamellare esalta le capacità strutturali del legno e consente di sviluppare soluzioni dal design innovativo e dall’ingegneria efficiente. Si tratta di un prodotto di tecnologia avanzata, ottenuto incollando strati di tavole tra loro mediante adesivi ecologici ad alta resistenza meccanica. La produzione e il montaggio di strutture in legno lamellare comportano bassi consumi energetici che contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera e a rispettare l’ambiente.”
La Rubner Holzbau e la Bear Stadiums hanno sviluppato il nuovo stadio GREEN per offrire al cliente la formula del “chiavi in mano”, grazie ad un accordo di partnership con un pool di Aziende Italiane leader in ogni specifico settore: mini turbine eoliche integrate a pannelli fotovoltaici sul tetto dello stadio per abbattere i costi di gestione; torri faro e proiettori ad altissima efficienza e basso consumo energetico; sedute ergonomiche di tipo a ribaltina per tutte le tribune; sedute imbottite super comfort per la tribuna principale; resine naturali per il trattamento delle superfici interne; sottofondo drenante per il terreno di gioco frutto delle ricerche più avanzate; impermeabilizzazione dei gradoni con materiali di alta tecnologia per abbattere costi manutentivi e rendere totalmente stagne le tribune; arredi interni e infissi di altissima qualità, secondo il miglior design italiano; sistemi prefabbricati per i bagni con rubinetti di erogazione acqua di nuova generazione; recinzioni e tornelli di chiusura dello stadio in moduli prefabbricati; componentistica di agganci rapidi e viteria in metallo per risparmiare tempo in cantiere nei montaggi; prato sintetico o ibrido di natura riciclabile, realizzato secondo gli standard più avanzati richiesti da FIFA/UEFA/federazioni locali; merchandising e progettazione personalizzata dell’involucro esterno dello stadio proposto dai migliori designer italiani.
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Modularità dei progetti[/caption]
Bio Vital Theiner's Garten, Gargazzone[/caption]
In seguito ai saluti di benvenuto di Thomas Burger, Amministratore delegato della Rubner Holding, ed a una breve presentazione dell’azienda organizzatrice, il convegno ha avuto inizio con il Focus Re_Build, un’occasione per mettere a confronto idee ed esigenze per quanto concerne il tema del mercato delle costruzioni e lo scenario degli investimenti futuri, analizzando le potenzialità e i limiti delle politiche d’incentivazione a supporto di imprese e progettisti.
Il primo protagonista del focus è stato Antonio Mura, Responsabile Sistema Informativo sul mercato mondiale delle Costruzioni CRESME con il suo intervento dal titolo Lo scenario degli investimenti nel settore edilizio destinati anche al recupero e alla riqualificazione energetica. Mura ha illustrato con grafici e schemi che il futuro del mercato immobiliare sarà basato sul recupero e sulla riqualificazione, settore che vedrà un netto incremento rispetto all'edilizia di nuova costruzione. Nel 2014 si prevede che le manutenzioni ordinarie e le ristrutturazioni occuperanno il 70% del mercato edilizio grazie allo sviluppo ai nuovi settori riguardanti la energy technology, la riqualificazione energetica e la riqualificazione antisismica.
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Blockhaus - edificio residenziale[/caption]
Re_Build è proseguito con gli esperti a confronto nella tavola rotonda Costruire sul costruito per recuperare il patrimonio del nostro Paese, in cui Angelo Artale, Direttore Generale Finco, e Gaetano Fasano, Responsabile Unità Tecnica Edilizia residenziale e terziario Enea, hanno discusso sulla natura degli investimenti statali e sul senso del costruire e del consumo di suolo. Entrambi infatti hanno afferito che le detrazioni 50%-65% rappresentano soltanto un piccolo passo per giungere al traguardo del 2020 con una buona efficienza energetica. Prima di tutto si è affermato durante la tavola rotonda che queste detrazioni dovrebbero essere più stabilizzate e costanti nel tempo e possibili anche per interventi singoli, in modo da dare ai privati l’occasione, nel loro piccolo, di apportare alla propria proprietà dei miglioramenti energetici.
A questo, Fasano nel suo intervento ha aggiunto inoltre che gli incentivi dovrebbero collaborare tra di loro ed essere razionalizzati non solo per il settore del risparmio energetico, ma anche per l’edilizia antisismica, tema portante nell'ultimo decennio.
Il secondo Focus, Re_Innovation, ha offerto una panoramica sul tema dell’innovazione non soltanto nell'utilizzo del legno nell'edilizia, ma anche nell'evoluzione del processo e del prodotto, grazie alle nuove tecnologie e ad un nuovo approccio metodologico.
Il primo relatore, Dietmar Kaden, dello studio Klaura+Kaden Partner, ha presentato il caso dell’utilizzo del legno come attore principale nella Torre Panoramica più alta al mondo realizzata da Rubner Holzbau in Carinzia (Austria). La forma sinuosa a spirale ellittica e la scelta del legno come materia prima hanno comportato una perfetta armonia tra edilizia e territorio, creando sinergia tra artificializzazione e natura.
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Pyramidenkogel[/caption]
Maurizio Piazza, Professore di Tecnica delle Costruzioni Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento, Alessandro Lacedelli, Amministratore Delegato Rubner Objektbau, Norbert Rauch, Direttore Vendite Rubner Haus, e Peter Rubner, Amministratore Delegato Rubner Porte, hanno esposto le loro idee sul tema Innovazione di prodotto e di processo. Cosa dobbiamo attenderci dall'evoluzione dell'industria del legno. Il primo punto toccato dagli esperti è stata l’innovazione a livello mentale sulla materia legno. Con video e slide, è stato dimostrato al pubblico presente che il legno è in possesso, forse più del cemento armato, di forti proprietà antisismiche e antincendio. In seguito, i partecipanti Rubner hanno mostrato come l’innovazione di processo abbia migliorato la qualità e la quantità dei prodotti: la maggiorparte del processo deve avvenire per l’80% in fabbrica e solo per il 20% in cantiere, ponendo maggior attenzione al progetto tra la fase definitiva e quella esecutiva. Il prefabbricato quindi ha un ruolo fondamentale per avere esiti positivi in poco tempo.
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Autogrill Villoresi Est - Lainate[/caption]
Re_Urbanization, ossia il terzo Focus del convegno, si è incentrato sul concetto di riqualificazione urbana e riutilizzo di spazi dismessi per diminuire il consumo di suolo.
Alexis Duhameau, Direttore Commerciale Rubner Construction Bois, e i partecipanti alla tavola rotonda Alcuni dei migliori casi italiani ed europei di rigenerazione degli spazi urbani. Modelli per la rifunzionalizzazione del territorio e per la restituzione del valore ai patrimoni immobiliari, hanno illustrato molti progetti a scala urbana di aree urbane dismesse riqualificate anche con l’utilizzo del legno come attore principale. I punti focali di questo confronto tra esperti hanno vertito sulla maggior collaborazione che dovrebbe esserci tra sfera privata e sfera pubblica, da una migliore gestione delle finanze, del territorio e della proprietà a lungo termine e dell’importanza della qualità della vita non nel singolo edificio, ma nella dimensione del quartiere.
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Carrefour di Limbiate[/caption]
Il convegno si è concluso con un Focus e una presentazione dei progetti sul Work in Progress Expo 2015, un evento considerato come un’opportunità concreta per ripensare la città.
Per la prima volta, in occasione di questa IV edizione, ha preso il via il Rubner Dating, iniziativa orientata al servizio e alla consulenza, valori che da sempre ispirano le aziende del Gruppo Rubner. Dalle 10 alle 18, parallelamente al Convegno, gli esperti Rubner erano a disposizione di architetti e progettisti per incontri di consulenza tecnica one to one sui vantaggi in termini di tempi, di costi e di sicurezza garantiti dall’utilizzo del legno come materiale da costruzione.
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“Ci sembrava che la piccola torre blu con i suoi due livelli in continua comunicazione con l’esterno potesse ben rappresentare le nuove istanze dell’abitare, oggi più che mai accelerate nella ricerca di un dialogo tra il fuori e il dentro, tra la natura e gli spazi interni, tra la ricerca dell’intimità e al contempo della condivisione ha spiegato Martin Oberhofer, CEO Rubner Haus – Ecco perché quando ci siamo interrogati sul fine vita di Houseboat, installazione realizzata per la Design Week 2021, abbiamo pensato di riutilizzarla come spazio espositivo delle nuove forme dell’abitare”.
Un impianto fotovoltaico sul tetto della torre blu alimenta il sistema di accumulo HY2MINI di GKN Hydrogen con energia verde, che viene convertita in idrogeno attraverso l'elettrolisi. Le molecole di idrogeno vengono stoccate sotto forma di idruro metallico e, quando necessario, l’idrogeno viene rilasciato dal deposito e convertito in energia. Il sistema HY2MINI di GKN Hydrogen è riciclabile e produce sufficiente elettricità, idrogeno e calore da garantire l'indipendenza energetica in tutte le stagioni, anche in caso di maltempo prolungato.
Le nuove forme dell’abitare raccontate dalla Housboat sono in linea con la visione del Gruppo Rubner che vede in riciclo, riuso e razionalizzazione delle risorse le linee guida per uno sviluppo sostenibile. Ai collaboratori saranno inoltre messe a disposizione bici elettriche sia per raggiungere l'ufficio che da utilizzare nel tempo libero.
L'interno di Houseboat. In primo piano l'anello di luce Alphabet of Light di BIG di Artemide che accoglie i visitatori all'ingresso.[/caption]
E così in Houseboat è possibile trovare le collezioni di Artemide con lampade di design che infondono un'energia circolare, che sostiene la vita in tutti i suoi luoghi indoor e outdoor; le creazioni di rubinetteria e accessori per il bagno di Gessi, realizzate all’interno di un parco verde a impatto zero sull’ambiente; le creazioni firmate Atelier Listone Giordano in rovere, legno pregiato proveniente da foreste gestite in maniera ecosostenibile e certificate; gli arredi Roda, realizzati dopo un’accurata selezione di materiali sostenibili e certificati, tra cui il teak FSC, il sughero bruno naturale, l’alluminio riutilizzabile, oltre che tessuti, cinghie e corde in materiale riciclato.
img by alberto franceschi photography
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[post_content] => "Research" è l'incontro organizzato da Rubner, nel quale la ricerca è intesa come passo fondamentale all’interno del processo progettuale, sinonimo di approfondimento e innovazione per informare il progetto e far si che possa confrontarsi con una realtà mutevole.
I punti chiave dell’incontro organizzato da Rubner tra Luca Molinari e Umberto Napolitano:
Inaugurata il 1° ottobre, alla presenza di Cristina Tajani, Assessora a Politiche del Lavoro, Attività Produttive, Commercio e Risorse Umane del Comune di Milano, l'edicola ecosostenibile che Rubner Haus ha voluto regalare alla metropoli meneghina che da qualche anno ha iniziato un processo di trasformazione sostenibile del proprio patrimonio edilizio, partito dal centro ma sempre più aperto alla periferia.
Non è un caso che l'edicola sia ubicata in "Piazza della Resistenza Partigiana", luogo di grande passaggio in una delle zone più vivaci e interessanti della città.
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Il taglio del nastro, da sinistra Deborah Zani, ceo di Rubner Haus, la proprietaria della storica edicola e Cristina Tajani, Assessora a Politiche del Lavoro, Attività Produttive, Commercio e Risorse Umane del Comune di Milano[/caption]
Ci sono degli esempi interessanti di grande successo, come l'Edicola 518 a Perugia, che ha trasformato i 4 metri quadrati a sua disposizione in un centro culturale aperto alla città o "Lulu dans ma rue" a Parigi, che offre servizi a tutti i cittadini del quartiere, dalla raccolta della posta, alla ricerca di chi possa occuparsi degli animali domestici o delle piante da annaffiare in assenza degli inquilini.
"Durante il lockdown, ha sottolineato l'assessora Tajani prima del taglio del nastro, abbiamo riscoperto l’importanza dei presidi e degli esercizi di prossimità, come le edicole, sono le piccole cose che fanno la differenza. Il Comune di Milano da tempo lavora al rilancio di questi punti di riferimento per i quartieri, anche grazie ad un accordo con le organizzazioni di categoria che consente di erogare servizi aggiuntivi come la stampa dei certificati anagrafici".
I 3 principi fondamentali al centro dei progetti di Rubner Haus, sottolinea Deborah Zani, ceo di Rubner Haus, sono sostenibilità, socialità e qualità del progetto e li abbiamo inseriti anche in questa innovativa edicola compatta di notte e confortevole e polifunzionale di giorno. "Pensare a come debba essere l’edicola del XXI secolo ci ha spinto a ragionare su tre concetti chiave: sostenibilità ambientale, sostenibilità dell’abitare e sostenibilità etico-culturale che trovano un comune denominatore nel materiale edile più sostenibile, il legno. Costruire in legno vuol dire rispettare l’ambiente, garantire elevati livelli di comfort oltre che un basso consumo energetico, restituire alla comunità un bene autorigenerante che si innesta naturalmente nel tessuto urbano e di relazioni sociali. Abbiamo voluto migliorare la qualità di vita anche di chi abita queste strutture dall'alba fino alla sera: i due proprietari saranno coccolati dal legno".
Il progetto è firmato dal giovane studio di Vicenza ABC – Architetti Barban Cappellari i cui progettisti sono riusciti a unire sapientemente i principi della sostenibilità con l'attenzione al design. Flavio Barban spiega che sono partiti dai 3 materiali con cui lavorare in questo progetto: il legno, la carta e la città, ispirandosi a una delle prime forme con cui il legno si è espresso, ovvero la capanna capace di assicurare comfort e benessere, rifugio primordiale e struttura base dell’architettura. L'edicola di Rubner Haus presenta una doppia conformazione: compatta nelle ore notturne, durante le quali rimane chiusa mostrando bordature e profili in acciaio color antracite e parti a vista in legno verniciato, e polifunzionale di giorno grazie alla presenza di elementi movibili che trasformano lo spazio interno rendendolo più pratico e funzionale.
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Anche la seconda cupola è in fase di realizzazione. Saranno seguite le stesse sequenze di posa e gli stessi metodi di costruzione che restano sostanzialmente invariati rispetto alla prima: 143 metri di diametro, con un’altezza di 46 metri e 49 metri al cupolino.
Per la messa a punto del progetto, Rubner Holzbau garantisce un servizio completo: l’Azienda altoatesina è stata, infatti, incaricata di curare la progettazione della parte strutturale, dell’intero pacchetto di copertura, delle scale, delle passerelle, del sistema di areazione naturale e dell’impianto elettrico. Rubner Holzbau è inoltre responsabile della produzione, della logistica dei trasporti e del montaggio nel pieno rispetto di tutte le norme e disposizioni attualmente vigenti. Rubner Holzbau è impegnata con 30 montatori, 15 lattonieri e 3 coordinatori che assicurano la rapidità di esecuzione dell’opera attraverso un coordinamento centralizzato del montaggio e a un elevato grado di prefabbricazione.
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[post_content] => Si terrà il prossimo venerdì 6 giugno il convegno organizzato da Rubner Holzbau “Il lamellare d’eccellenza nelle costruzioni”, evento è dedicato alle nuove frontiere applicative del legno lamellare, alle normative antincendio e antisisma dell’edilizia in legno e offre una panoramica delle più prestigiose opere di grandi dimensioni realizzate con questo materiale. Patrocinato dagli O.A.P.P.C. di Avellino, Napoli e Salerno, dagli Ordini degli ingegneri di Avellino e Caserta,
dai Collegi dei geometri di Avellino e Benevento, dall’Università del Sannio, dal Comune di Mirabella e da Assolegno.
Per molti secoli il legno ha rappresentato uno dei principali materiali da costruzione. Trascurato nell’epoca dell‘industrializzazione per fare posto a materiali come l‘acciaio e il cemento armato, che in un certo periodo storico sono stati ritenuti più “adatti” per rispondere a specifiche esigenze di urbanizzazione, negli ultimi decenni il materiale legno è stato ampiamente rivalutato da architetti e progettisti anche per realizzazioni di grandi dimensioni. Grazie ad una ritrovata sensibilità ambientale e ad una costante attività di ricerca scientifica e di sviluppo nell’ambito delle tecnologie costruttive, il legno, infatti, è stato riscoperto come materiale di qualità per ogni esigenza di edilizia industriale, commerciale e residenziale, sia per coperture che per strutture integrali come palazzetti dello sport, centri commerciali, chiese, centri culturali e congressuali, ponti, teatri, stazioni di servizio, strutture ricettive, villaggi turistici e stadi.
Da un punto di vista strutturale il legno lamellare ha prestazioni molto elevate sia in termini di resistenza che di elasticità: ha quasi la stessa portata dell’acciaio ma un peso notevolmente inferiore ed è caratterizzato da un’ottima resistenza al fuoco.
Le costruzioni in legno lamellare assicurano inoltre un'elevata sicurezza antisismica e un’ottima resistenza alle sostanze aggressive. In edilizia, questo materiale consente un elevato livello di prefabbricazione, permette di realizzare strutture con campate di luce elevata, prive di ponti termici, ed è inoltre di grande pregio estetico.
Dopo il saluto degli enti patrocinanti, è previsto l’intervento della Prof.ssa Ing. Maria Rosaria Pecce (Università Degli Studi Del Sannio).
A seguire la presentazione dell’ ing. Massimo Latour, dottore di ricerca dell’Università degli Studi di Salerno, dal titolo “Elementi per il progetto ed il dimensionamento secondo le NTC. Tipologia costruttiva in zona sismica e fattore di struttura” che offrirà una panoramica sulla normativa attuale approfondendo l’argomento della progettazione sismica.
Il prof. Ing. Felice Ponzo (Università Degli Studi Della Basilicata) seguirà con un argomento tecnico sulla “post-tensione” applicata al legno lamellare.
Sulle nuove frontiere applicative delle costruzioni in legno legato al tema di grandissima attualità degli edifici multipiano, parlerà l’ing. Giorgio Bignotti, Direttore Generale di Rubner Holzbau Sud di Calitri (AV).
L’Ingegner Dario Curlante, site manager di Rubner Holzbau Spa, focalizzerà il suo intervento sulle coperture a grandi luci.
Modera il convegno l’Ingegner Simona Tinelli, Tecnico-Commerciale di Rubner Holzbau Sud Spa.
Per accreditarsi al convegno
holzbau.calitri@rubner.com
www.holzbau.rubner.com
CONVEGNO “IL LEGNO LAMELLARE: PROGETTO, TECNICA E SFIDE CONTEMPORANEE”
Venerdì 06 Giugno 2014 – dalle 8.30 alle 13.00
Multisala Cinema Carmen, Mirabella Eclano (AV)
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Nella zona residenziale di Bressanone, la necessità di ampliare un edificio privato ha dato vita ad una nuova architettura in legno e vetro che segue l’orografia del terreno e si proietta nello skyline con audacia e fierezza. Lo stesso impatto lo regala la vista mozzafiato che si goda dall’interno, grazie alle grandi finestre in vetro e alla posizione dell’edificio.
L’architetto ha quindi optato per la tecnologia Rubner Haus: gli appartamenti sono realizzati in legno (ottimo perché un materiale del territorio e anche per la sua leggerezza) con una struttura identica all’edificio preesistente, ma con orientamento diverso, ovvero la zona giorno con affaccio sulla valle e la zona notte nella zona posteriore.
Al piano interrato troviamo un giardino-terrazza di circa 150 mq, a cui si affiancano le due terrazze del primo piano (15 e di 5 mq), una verso sud-est, l’altra a nord-ovest, e quella del secondo piano di 46 mq. Le terrazze sono schermate da listellature in legno che hanno la funzione di paravento.
“L’edificio sorge in un contesto piuttosto eclettico, luogo di sperimentazione sia sul tema della densità abitativa che del linguaggio architettonico”, spiega l’architetto Peluso. “L’area in oggetto ha subito negli ultimi anni un forte incremento della densità, soprattutto in tema di ampliamento di volumetria di edifici esistenti. È in questo quadro che si colloca l’intervento: si tratta, infatti, di un intervento di aumento di volumetria di un edificio esistente, quindi un classico esempio di “costruire sul costruito”.
L’ampliamento si doveva confrontare con uno stato di fatto che nulla aveva a che fare con la “tradizione architettonica”, almeno non nel senso più scontato del termine. L’edificio originale era un interessante esempio di volume a tetto piano, dalle forme regolari e caratterizzato dall’utilizzo di un rivestimento di facciata in elementi verticali in legno, che rappresentava forse l’unico richiamo voluto e dichiarato alla tipologia tradizionale.
Si è ritenuto indispensabile che il nuovo ampliamento prendesse le mosse dalle geometrie esistenti, rileggendone le forme ma, soprattutto, a differenza dello stato di fatto che risultava un volume piuttosto introverso, aprendosi totalmente verso il paesaggio circostante. Il risultato è stato un edificio regolare ed essenziale, organizzato intorno alle grandi terrazze e alle vetrate panoramiche.
Il nuovo volume si inserisce nel territorio circostante in maniera misurata costruendo un nuovo sistema di prospettive e punti di vista”.
Si potrebbe pensare che non sia stato facile agire in un contesto tale, ma non è stato così. Le uniche criticità sono risultate essere di tipo statico. L’edificio, infatti, si innesta su un volume esistente che non era stato pensato per essere ampliato sia in altezza sia come superficie. La scelta di realizzare una casa in legno ha ovviamente contribuito a ridurre i carichi verticali ed a razionalizzare il sistema costruttivo, dimostrandosi quindi la soluzione migliore anche dal punto di vista strutturale.
L’edificio si apre totalmente verso il paesaggio, il tema centrale nella distribuzione degli spazi interni è la vista a 360° verso la valle. L’opera è il risultato di un’operazione di continuo dialogo con il contesto; quest’ultimo risulta essere l’unica fonte di ispirazione nella composizione dello spazio e delle geometrie.
Trattandosi di un volume prefabbricato in legno si è optato per il legno anche come materiale per il rivestimento delle facciate. Gli elementi frangi-sole esterni ed i rivestimenti esterni sono in larice verniciato di colore nero, mentre le controsoffittature e rivestimenti interni in sono in legno di larice e di rovere naturale. Un fattore di coerenza che sicuramente contribuisce all’armonia d’insieme con l’ambiente naturale.
[post_title] => Scultura panoramica in Alto Adige
[post_excerpt] => L’architetto Stefano Peluso ha firmato l'ampliamento in verticale ad una residenza del 2008 a Bressanone. Un volume regolare in legno e vetro.
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[post_content] => Dalla prossima stagione, una grande copertura in legno lamellare farà da cornice agli allenamenti e alle partite della prossima stagione del campionato di pallavolo della Cucine Lube Banca Marche, squadra vincitrice del titolo nazionale nel 2014.
Per l’impianto, che prevede una capienza di circa 4.100 spettatori, sono state scelte strutture firmate Rubner Holzbau, azienda del Gruppo Rubner, in grado di creare un ambiente confortevole dove sport, natura e benessere si incontrano in armonia.
Il legno lamellare rappresenta soprattutto la soluzione costruttiva più sicura e più conveniente per un impianto sportivo di livello internazionale come questo, senza dimenticare la velocità di realizzazione.
Particolarmente rapidi, infatti, i tempi di produzione e la messa in opera del materiale. In sole 6 settimane la Rubner Holzbau è riuscita ad assemblare a terra, posare le strutture in legno lamellare e coprire con i pannelli il Palasport per permettere, alle altre ditte, tutte le lavorazioni di finitura all’interno.
Il progetto prevede la copertura del Palasport mediante capriate in legno lamellare prodotte nello stabilimento di Rubner Holzbau S.p.A. a Bressanone e assemblate poi in cantiere. La struttura a volta con una campata in legno lamellare è lunga 62,70 ml (l’opera prevede 5 campate da 12,50 ml circa) per una superficie coperta di circa 3.650,00 mq e prevede una luce libera pari a circa 51,00 m.
La struttura, composta da una tripla orditura in legno, prevede una serie di puntoni sempre in legno lamellare sia sul piano di copertura sia in corrispondenza della catena per stabilizzare la capriata, degli arcarecci posti ad un interasse di circa 2,00 mt e un pannello sandwich, con caratteristiche fonoassorbenti come pacchetto di copertura.
I puntoni della catena sono costituiti da 3 elementi affiancati, distanziati con appositi elementi per permettere il fissaggio della catena, costituita invece da due elementi affiancati e che presenta un profilo curvilineo.
L’altezza al colmo della capriata assemblata supera i 6,00 ml, con un peso all’incirca di 30.000 kg, mentre la differenza di quota tra il colmo e l’appoggio è di circa 9,20 ml.
Il Palasport di Macerata è una delle numerose opere di Rubner Holzbau progettate e realizzate per il mondo dello sport tra cui il Velodromo di Grenchen in Svizzera, il Centro polifunzionale di Trento e lo Stadio di calcio di Felcsut in Ungheria.
Le caratteristiche tecniche del legno lamellare lo rendono il materiale costruttivo per eccellenza per questa tipologia di edifici grazie alla sua capacità di garantire elevati standard in termini di sicurezza antincendio, flessibilità architettonica, versatilità nelle forme geometriche ma anche di convenienza economica rispetto ad altri materiali edili.
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[post_content] => I padiglioni Cluster dedicati a Bio-Mediterraneo, Isole, Zone Aride e a Cereali e Tuberi, sono tra gli elementi più caratteristici di Expo Milano 2015. Si tratta di spazi espositivi che raggruppano numerosi Paesi che non hanno la possibilità di allestire un proprio padiglione “Self Built” all’interno di un unico e innovativo progetto architettonico. Grazie alla forte competenza e professionalità nei propri settori strategici il Gruppo Rubner è riuscito ad ottenere questo prestigioso risultato, costruendo 43 padiglioni in tempo record!
Il 4 settembre 2014, in soli 2 mesi, le strutture in legno erano già state montate, grazie alla stretta collaborazione delle due aziende fiore all’occhiello del Gruppo Rubner: Rubner Objektbau e Rubner Holzbau. Rubner Objektbau responsabile del progetto, ha realizzatogli edifici finiti “chiavi in mano” (inclusi: strutture, impianti, finiture, ecc.) e questi sono a disposizione dei Paesi espositori. Ogni spazio è costruito in modo personalizzato e caratterizzato da tratti distintivi tipici delle zone del mondo che rappresenta, e da un’area comune dalle molteplici funzioni.
Il Cluster del Bio-Mediterraneo raggruppa i Paesi che si affacciano sul mare Nostrum: Albania, Algeria, Egitto, Grecia, Libano, Libia, Serbia, Malta, Montenegro, Tunisia e San Marino.
Il Cluster dell’Alimentazione e Nutrizione nelle Zone Aride ospita quei Paesi che affrontano i problemi della desertificazione e del clima arido. Tra i Paesi che rientrano in quest’area, l’Eritrea, i territori Palestinesi, la Mauritania e il Senegal.
Il Cluster dedicato a “Isole, Mare e Cibo” raggruppa tutti i piccoli Paesi che occupano isole o arcipelaghi accomunati da ecosistemi legati all’Oceano e da una dieta basata sullo sfruttamento sostenibile delle risorse marine come Capo Verde, Maldive, Isole Comore e i Paesi caraibici.
Infine, il Cluster dei “Cereali e Tuberi” è la rappresentazione di una valle dedicata a un itinerario tra i cereali e i tuberi del mondo. Tra i Paesi che racconteranno la propria economia agricola Bolivia, Haiti, Mozambico, Togo, Congo e Zimbabwe
Architettura:
Expo 2015 S.p.A., Politecnico di Milano e Cluster Project Working Groups (Cluster International Workshop, 2012)
Per i Padiglioni in legno sono stati prodotti:
L’intervento di Rubner Holzbau ha riguardato la realizzazione della copertura di alcuni edifici destinati agli alloggi e in particolar modo le strutture che ospitano la “dining hall” e la piscina costruite ex novo.
All’interno del camp è stato inaugurato nell’estate 2009 il Centro di Terapia Ricreativa in Acqua, che costituisce una nuova importante opportunità per i bambini qui ospitati.
La piscina è completamente coperta, per permettere al Dynamo Camp di estendere i propri programmi anche durante il periodo autunnale, invernale e primaverile.
La copertura di circa 760 mq è stata realizzata con travi in legno lamellare bianche che incorniciano le grandi vetrate spaziando nel verde paesaggio circostante.
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La riqualificazione del Maso, che ha interessato una superficie di circa 440 mq, si è resa possibile grazie all’inserimento di una nuova struttura portante realizzata con sistema costruttivo soligno-rubner, senza l’utilizzo né di colle né di metallo. La vecchia stalla, Stube, situata al pianoterra è stata convertita in ristorante, il fienile è stato suddiviso in tre splendide stanze e il granaio è stato trasformato in un’originale suite.
soligno-rubner: strutture ecosostenibili senza colla e senza metallo
soligno è l’innovativo sistema costruttivo in legno massiccio senza colla e senza metallo, frutto della riuscita evoluzione di un collaudato sistema di costruzione in legno stratificato, che già secoli fa, nel 1130, fu impiegato nella costruzione delle chiese tipiche dei paesi scandinavi. Attenendosi a questa lunga tradizione e in combinazione con il moderno know how, Rubner, insieme all‘impresa soligno-Reinverbund, ha sviluppato elementi in solo legno massiccio, protetti a livello internazionale dal marchio registrato soligno-rubner. I nuovi pannelli da costruzione in legno massiccio soligno per pareti e soffitti sono il sistema più naturale oggi disponibile in questo settore.
Con soligno-rubner è possibile realizzare case ecologiche a bassissimo consumo energetico: oltre al massimo rispetto per l’ambiente, gli edifici soligno-rubner possono garantire un livello di salubrità senza precedenti e un’elevata qualità abitativa.
Indeformabilità, stabilità, ritenzione di calore
Sfruttando le doti elastiche naturali del legno, che dapprima viene fatto essiccare (perdendo così volume) e di seguito viene riportato in condizioni di normale umidità, il sistema unisce più blocchi multistrato autoportanti, ciascuno composto da tavole rettangolari in legno massiccio giuntate tra loro a pettine. Ogni strato viene a sua volta raccordato al successivo mediante tasselli che garantiscono all’incastro la massima stabilità ed ermeticità, grazie all’ampliamento di volume ai quali questi sono sottoposti in condizioni di normale umidità. Le caratteristiche peculiari che contraddistinguono tutte le strutture soligno rispetto ai sistemi costruttivi tradizionali derivano quindi dalla natura stessa del materiale legno con cui sono realizzate: maggiore elasticità, quindi indeformabilità, in caso di sollecitazioni sismiche, resistenza meccanica, stabilità e infine ritenzione del calore. Inoltre, grazie alla nuova tecnica di stratificazione utilizzata, le strutture soligno godono di ottime proprietà statiche, insonorizzanti e termoequilibranti garantendo, in modo del tutto naturale, un isolamento termico costante.
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[post_content] => A Giugno 2013 sorgerà in Austria “Pyramidenkogel”, la nuova torre panoramica in legno più alta al mondo che svetterà per quasi 100 metri sul panorama circostante.
Nel comune di Keutschach am See in Carinzia, rinomata regione austriaca per la varietà e la bellezza dei suoi paesaggi, sarà inaugurata a giugno 2013 “Pyramidenkogel”, la nuova torre panoramica in legno più alta al mondo. Realizzata da Rubner Holzbau e progettata dallo Studio di Architettura Klaura, Kaden + Partners di Klagenfurt, questa innovativa costruzione è un mirabile punto di osservazione che raggiunge quasi 100 metri di altezza. I 16 potenti supporti in legno disposti a ellisse formano una "struttura a cestello", avvitato a spirale nel cielo, che si erige come una spettacolare scultura immersa nello splendido ambiente circostante, offrendo un importante contributo al rilancio del turismo di questa regione.
Questo ambizioso progetto rappresenta una nuova frontiera nell’ambito delle grandi opere verticali in legno, sia per la concezione moderna della struttura sia per la ricerca e l’applicazione di tecnologie costruttive all’avanguardia che valorizzano le elevate prestazioni di questo materiale: resistenza statica, sicurezza, velocità di realizzazione, eco-compatibilità e performance energetiche.
Da tutte le piattaforme della torre, i visitatori potranno godere di una splendida vista a 360° sui laghi e sulle vallate della Carinzia, fino a raggiungere, tramite scale o ascensore, la “Skybox” a circa 60 metri di altezza, protetti dalle finestre panoramiche. Particolarmente originale è lo scivolo più lungo d’Europa che da 50 metri conduce direttamente al piano terra e offre, a tutti coloro che lo desiderano, un’esperienza unica e divertente. E proprio per la sua esclusività, “Skybox” sarà a disposizione come location per eventi e manifestazioni.
La struttura
La torre si sviluppa su 10 livelli regolari con una altezza di 6,40 metri ciascuno, in cima ai quali sono state progettate due piattaforme di 3,20 metri, esposte per la vista panoramica. L'intera struttura è composta da 16 pali in legno lamellare di provenienza locale, irrigiditi da 10 anelli ellittici e 80 puntoni diagonali. La sede di Rubner Holzbau in Austria (Ober-Grafendorf) si occupa della produzione di circa 500 m! di legno lamellare, di 1.000 m2 in X-Lam e di 300 tonnellate di acciaio, in collaborazione con la ditta Zeman, fornendo al sito tutti i materiali necessari per la realizzazione dell’opera, nel pieno rispetto del calendario di consegna "Just in Time". L'alto grado di prefabbricazione e i tempi di costruzione contenuti consentono di pianificare sia la quantità di lavoro in cantiere sia di coordinare le diverse fasi di messa in opera, assicurando così molteplici benefici e un notevole risparmio in termini di costi.
Iniziati nel febbraio 2013, i lavori procedono come da agenda e l’apertura della torre è prevista a Giugno 2013. “Pyramidenkogel” è uno tra i numerosi e più recenti progetti di Rubner Holzbau, azienda leader in Europa dedicata alla realizzazione di grandi e innovative opere in legno lamellare. Grazie all'ineguagliabile know-how in materia di progettazione, produzione e montaggio, l’azienda del Gruppo Rubner garantisce la costruzione di strutture complesse come edifici residenziali multipiano, palazzetti dello sport, centri commerciali, capannoni industriali e opere di ingegneria civile quali ponti, viadotti e tralicci.[caption id="attachment_473346" align="aligncenter" width="600"]
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[caption id="attachment_459093" align="aligncenter" width="600"]
Nel settore industriale contemporaneo, le imprese sono chiamate a conciliare rapidità di realizzazione, sostenibilità e contenimento dei costi. In questo contesto, il legno ingegnerizzato si sta affermando come una soluzione strategica per edifici produttivi e logistici ad alte prestazioni.
Secondo le previsioni di mercato, il comparto europeo degli edifici sostenibili crescerà con un tasso annuo composto dell’11% tra il 2025 e il 2030, superando i 345 miliardi di dollari entro fine decennio. A trainare questa crescita sono le nuove normative ambientali, che puntano a ridurre drasticamente consumi ed emissioni: il settore edilizio rappresenta il 40% del consumo energetico europeo e il 36% delle emissioni di gas serra. La direttiva “Case Green”, parte della strategia Fit for 55, prevede che tutti i nuovi edifici non residenziali siano a emissioni zero entro il 2030, con successiva riqualificazione degli edifici inefficienti entro il 2033.
In questo scenario, costruire con legno ingegnerizzato offre numerosi vantaggi. L’approccio off-site consente di ridurre i tempi di realizzazione fino al 25%, ottimizzando produzione, trasporto e montaggio dei componenti prefabbricati. Il materiale naturale garantisce inoltre ampie luci strutturali, flessibilità progettuale e un significativo supporto agli obiettivi di decarbonizzazione.
"Per le imprese industriali, costruire in legno non è solo una scelta sostenibile, ma un vantaggio competitivo concreto. La rapidità di esecuzione, l’elevato grado di prefabbricazione e la flessibilità progettuale riducono il time-to-market, contengono i costi indiretti e mettono a valore gli spazi in tempi certi", sottolinea Nicola Agnoli, CEO di Rubner Grandi Strutture.
Credits: Alberto Franceschi[/caption]
“Con il proprietario di casa – ha spiegato l’architetto Prevedello – ci siamo divertiti a usare il colore. Lasciandoci ispirare dal contesto rurale, abbiamo giocato con le nuances terrose, con le vibrazioni dei toni che dal testa di moro vanno al tortora. Un altro elemento caratterizzante sono le vetrate, tagli verticali che, in continui rimandi tra il dentro e il fuori, conferiscono un aspetto contemporaneo al design dell’involucro e luce agli interni.”
Credits: Alberto Franceschi[/caption]
La struttura con copertura a due falde in stile agricolo è ammodernata da un ampio portico con alti setti murari a sostegno del tetto, donando proporzione e continuità ai volumi.
Credits: Alberto Franceschi[/caption]
Nel cuore della planimetria spicca la zona pranzo dominata da un grande tavolo firmato Zanotta, circondato da comode poltroncine in ciniglia, sormontato da un lampadario scultura in anelli di ottone ideato ad hoc. La zona living, arredata con divani, tavolini e pouf Maxalto, presenta una parete attrezzata, progettata e realizzata su misura, nella quale è incastonata la tv e che segue l’andamento diagonale del tetto.
Sempre al piano terra, a chiudere la zona giorno, è collocato il bagno per gli ospiti decorato con una carta parati di Wall&Decò.
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Credits: Alberto Franceschi[/caption]
La parte di zona giorno caratterizzata dalla doppia altezza della copertura ospita un soppalco dedicato alla lettura e alla pittura. Qui è possibile osservare una libreria integrata strutturalmente nel corrimano della scala, costituita da un unico pezzo di metallo trattato, verniciato e sagomato come un foglio incastrato nella parete.
Per i pavimenti, posati a spina di pesce irregolare, si è scelto di utilizzare legno di rovere tinta tabacco spazzolato e fumigato, selezionando diversi formati di dimensioni via via più piccole per aumentare la percezione di spazialità del contesto.
Credits: Alberto Franceschi[/caption]
La camera padronale, dotata di bagno privato e ampia cabina armadio, presenta in prossimità della testata del letto una quinta scenica ricoperta da un’altra carta di Glamora dai toni neutri e dal disegno rilassante; anche le camere dei tre figli sono matrimoniali e complete di bagno.
La casa contiene un’area a cui si accede solo dall’esterno, tutta dedicata ai ragazzi: una stanza del cinema, con una piccola palestra, il bagno e un angolo cottura. A completare il tutto un portico importante, esposto a sud e vissuto come un salotto.
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[post_excerpt] => Rubner Haus ha realizzato il progetto di un edificio residenziale ubicato a Treviso, focalizzandosi su una serie di elementi quali colore, spazio e luce e giocando con le doppie altezze.
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Il progetto dell'ampliamento porta la firma dell’architetto Stefano Peluso e ha avuto l'obiettivo di predisporre due appartamenti aggiuntivi e di ricavare più spazio, più luce e più visuale nell'edificio esistente.
Per poter rispondere pienamente ai requisiti di sostenibilità ed efficienza energetica e ottenere un notevole risparmio di tempo e denaro si è scelto di utilizzare il legno come materiale da costruzione in quanto caratterizzato da leggerezza e versatilità; realizzare la struttura in legno, inoltre, ha permesso di non pesare sul terreno e sulla particolare orografia che costringe la casa ad incunearsi in un pendio.
L'architetto Peluso ha deciso di realizzare un progetto che riprendesse le geometrie esistenti, senza modificare l’assetto dell’edificio e inserendo elementi di novità quali i rivestimenti esterni in legno e il tetto piano.
La presenza delle ampie vetrate e delle terrazze “strategiche” crea un continuum con lo spazio circostante offrendo la vista di un panorama eccezionale da sud a nord. Il legame con l'esterno è sottolineato anche al piano interrato attraverso l'apertura di un giardino-terrazza di circa 150 mq.
La struttura in legno dei due appartamenti, sviluppati su due piani, appare identica; a variare è la disposizione degli ambienti interni con le camere da letto disposte nella parte posteriore, assieme ai bagni, e la zona giorno, con la cucina e il salotto, verso valle.
A differenza delle case circostanti l’architettura dell’intero edificio è molto semplice e dotata di una personalità che si inserisce armoniosamente nel paesaggio circostante.
[post_title] => Rubner Haus e il progetto di ampliamento residenziale a Bressanone
[post_excerpt] => Rubner Haus si è occupata del progetto di ampliamento di un edificio residenziale situato nella Valle Isarco, a Bressanone.
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[post_content] => In occasione della Milano Design Week è possibile ammirare fino al 14 settembre “HouseBoat”, la suggestiva installazione che celebra il rapporto tra uomo natura e la volontà di innalzare il concept del vivere in mare quale segno di equilibrio con l’ambiente.
L'installazione è realizzata dall’architetto Lucio Micheletti di Micheletti + Partners in collaborazione con Rubner Haus e prende vita all’interno del progetto ideato e curato da Rossana Orlandi, RoGUILTLESSPLASTIC.
“Quando mi è stato chiesto di ragionare su qual è, secondo noi architetti, il modo migliore di vivere, è stato immediato il collegamento al vivere in barca” – racconta l’architetto Lucio Micheletti di Micheletti + Partners che aggiunge: “Per vivere bene oggi, bisogna lasciarsi ispirare dalla vita in barca, che vuol dire consumare meno, usare solo l’acqua indispensabile, tenere gli spazi in ordine, vivere in armonia con i cicli naturali della giornata. Nel mio immaginario, il “punto terra”, l’houseboat è un posto dove i volumi non seguono un disegno definitivo, ma prendono forma da pensieri intimi in dialogo con la bellezza e la profonda quiete che deriva dalla natura e si trasformano in qualcosa di essenziale, puro.”
“Le scelte fatte quando realizziamo la nostra casa sono specchio di noi stessi, del nostro gusto e figlie dei tempi” – sottolinea Deborah Zani, ceo di Rubner Haus. “I codici degli spazi abitativi sono mutevoli da sempre e, mai come ora, così accelerati nella ricerca del dialogo tra il fuori e il dentro, tra la natura e gli spazi interni, tra la ricerca dell’intimità e al contempo della condivisione. Circondarsi di materiali naturali è il dogma della moda, da alcuni anni, ma la vera rivoluzione sta nella presa di coscienza della propria “environmental responsibility”, ossia della nostra individuale responsabilità verso l’ambiente. Chi sceglie di rispondere alla chiamata della responsabilità ambientale fa una scelta personale che è al contempo fortemente sociale e inclusiva poiché rispetta gli altri e le generazioni future.”
La casa di Rubner Haus mostra pareti esterne dominate da un color antracite che sfuma in toni caldi, richiamando alla mente l'immagine della terra e del legno del bosco vicino e creando una perfetta armonia con la Natura circostante.
I colori della facciata danno un assaggio di ciò che si può ammirare all'interno, ossi ambienti luminosissimi e caldi, un calore trasmesso non solo dai colori, ma anche dal legno con cui l'abitazione è realizzata.
Il disegno architettonico della casa, impostato sulla lettera L, è dello studio Turisini e si sviluppa su un unico piano nel quale gli ambienti interni si articolano tra loro in un flusso armonico.
L’architettura dell’edificio dialoga con l’arredamento, con le geometrie essenziali che sembrano voler convogliare l’energia di chi entra, in un gioco continuo tra esterno e interno.
Le stanze accoglienti ed estremamente luminose sono prive di umidità e caratterizzate da una qualità dell’aria davvero eccezionale. Vantaggi di cui è possibile godere grazie all'impiego di un materiale nobile per l'architettura come il legno.
Le temperature risultano essere ideali in ogni stagione e, grazie all'installazione di pannelli fotovoltaici e alla dotazione di un impianto di raffrescamento, la casa gode di una totale autonomia energetica.
All'esterno è possibile godere di uno splendido giardino nel quale spicca un prezioso ulivo di 250 anni, punto di partenza dal quale è stato sviluppato il progetto e sul quale si affacciano le varie stanze della casa.
L'abitazione appare, così, contemporaneamente un rifugio e un punto di partenza, un luogo straordinario per ricaricarsi, ripartire e poi tornare, un punto di quiete che si apre alla natura e al fascino di un futuro da esplorare.
[post_title] => Tra noci, castagni e i resti di un’antica vigna sorge una casa Rubner Haus
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[post_content] => Rubner Haus ha realizzato un edificio sostenibile in legno e vetro perfettamente integrato nel contesto naturalistico di Vignolo, inserendolo tra i boschi di faggi, castagni e betulle senza disturbare l’occhio o spezzare l’armonia del paesaggio.
A fare da sfondo i monti Bisalta e Monviso, mentre il primo piano è tutto dedicato a uno splendida residenza in legno e vetro che portala firma di Rubner Haus, emergente dal terreno come un germoglio tra la vegetazione dei boschi locali.
L'edificio di Vignolo rappresenta uno straordinario esempio di architettura sensibile al paesaggio, completamente immersa nel verde del quale diviene parte integrante.
“La casa appoggia delicatamente sulle morbidezze del pendio - spiega l’architetto Dario Castellino - senza invadere o opprimere, anzi come fondendosi con il terreno. Avremmo potuto contenere il terreno con terrazzamenti in cemento armato, ma non era certo questo l’obiettivo, volevamo piuttosto che il disegno valorizzasse il territorio e che il verde avvolgesse la casa”.
I due corpi di fabbrica sono collegati tra loro mediante un passaggio ricavato in un corpo centrale chiuso allo sguardo esterno, all'interno del quale sono ricavati i servizi accessori, come i bagni e la lavanderia.
Il progetto unisce l’architettura delle tipiche case giapponesi alle caratteristiche forme delle case di montagna, adeguandosi al paesaggio e adagiandosi docilmente sul pendio della vallata.
Il soggiorno appare come una lunga navata e conduce alla cucina che da sul terrazzo, affacciandosi su campi interminabili. Questo è protetto da una ringhiera sottile di cavetti d’acciaio ad esaltare il minimalismo dell'architettura e a richiamare lo stile giapponese. Il Giappone ritorna, poi, nelle portefinestre scorrevoli che, come shoji, consentono una relazione ininterrotta con gli spazi esterni, dai quali non si dividono mai completamente.
Il progetto ha previsto anche il recupero dell’antico cascinale, ristrutturato recuperando i tronchi dei vecchi edifici, ripuliti e restaurati, come i mattoni e gli infissi, tornati a nuova vita, unito alla struttura principale mediante un pergolato in ferro battuto.
Le lastre di fondazione sono state sapientemente isolate per contrastare la risalita di radon e per l'isolamento termico dell'abitazione sono stati impiegati materiali naturali come sughero e fibra di legno certificata IBR.
L'elevata efficienza energetica, centrale nelle case Rubner Haus, è garantita, inoltre, dalle pareti traspiranti in legno che innescano una ventilazione naturale attraverso il continuo scambio di umidità con l’ambiente esterno. A supporto della ventilazione sono stati, poi, installati sistemi di ventilazione meccanica controllata per mantenere un’alta qualità dell’aria espellendo quella viziata e immettendone di nuova dopo averla preventivamente filtrata dagli inquinanti.
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[post_content] => Tra la vegetazione di un incantevole parco sito nei pressi di Assisi, vicino al Monte Subasio, sorge la straordinaria riqualificazione di un'edificio sostenibile messo a punto da Rubner Haus. Stiamo parlando di Casa Incantico, l'elegante relais che si ispira all’architettura delle “isba”, tipiche case rurali russe, inserendosi armoniosamente nel contesto paesaggistico umbro.
L'incantevole edificio si sviluppa su un'area di circa 400 metri quadrati e prende ispirazione dall’architettura delle “isba” costruite con tavole di legno e tronchi d’albero, ponendo al centro della scena l'utilizzo del legno, elemento naturale e rispettoso dell’ambiente e del paesaggio circostante.
Casa Incantico è un edificio a valenza ricettiva, caratterizzato da un alto valore naturalistico, la cui realizzazione prescinde dall'utilizzo di materiale recuperato.
Questa attenzione alla sostenibilità è accentuata ulteriormente dalla dotazione di un’impiantistica ad alte prestazioni energetiche e bassissimi consumi all'interno degli appartamenti, bastata sull'installazione di pompe di calore e pannelli fotovoltaici.
Il tetto spiovente è realizzato utilizzando ceppi antichi e gronde di rame, mentre gli interni mostrano il legno a vista per dare forma a spazi caldi e accoglienti.
Il color tortora con il quel sono stati realizzati i muri esterni richiama la pietra tufacea tipica delle abitazioni della zona, sottolineando ancora una volta il legame con il paesaggio.
Casa Incantico ha ottenuto un importante riconoscimento nell'ambito degli Award 2020 aggiudicandosi il secondo posto nella categoria ‘Edificio multipiano e commerciale’ grazie al lavoro di innovazione della tecnica di costruzione che è riuscita a dare forma a un edificio innovativo senza stravolgere le architetture tipiche delle colline umbro-marchigiane.
E' ormai risaputo come l'utilizzo del legno riesca a ridare nuova vita agli edifici permettendo di realizzare strutture estremamente sostenibili senza abbandonare i caratteri dell'architettura tradizionale del luogo. In questi termini Rubner Haus è autrice di diverse realizzazioni in legno che si ricostruiscono mantengono sagome, dettagli e geometrie già esistenti, senza imporre architetture lontane dal paesaggio delle zone agricole o vincolate.
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[post_content] => Boutique è lo spazio emozionale sviluppato su 550 metri quadrati da Rubner Haus per agevolare la scelta di materiali e finiture per la casa; un ambiente suggestivo caratterizzato da un elegante parquet in rovere, da pareti di muschio e dalla presenza di una scala imponente per regalare un’esperienza emozionale che accompagna il visitatore nella scelta.
Il progetto dello spazio espositivo è realizzato da Guto Biazzetto e Carolina Espezim di Creative Studio, i quali hanno dato vita a un percorso guidato all'interno di un luogo delle meraviglie ricco di spunti sensoriali, denominato Materioteca, come descritto dallo stesso Guto Biazzetto: “Il concept a cui ci siamo ispirati per questo spazio è una totale experience a partire da un materiale organico e caldo quale il legno, la passione per il quale accomuna la visione del nostro studio alla filosofia Rubner. Lo spazio in sé è un luogo di esplorazione sensoriale dove il visitatore può toccare, odorare, immergersi in quelli che saranno i materiali, i profumi, i colori e le finiture della sua casa”.
All'interno di Boutique è possibile richiedere l'aiuto di consulenti esperti con i quali valutare gli aspetti tecnici, gli abbinamenti e le soluzioni adatte a rispondere alle diverse esigenze e alla visione personale dello spazio della casa.
Deborah Zani, ceo di Rubner Haus ha parlato di questo progetto che trasforma la casa in un vero e proprio spazio di vita: “Non solo case ma veri e propri spazi di vita. Abbiamo deciso di spingerci oltre la realizzazione del puro involucro delle abitazioni per offrire ai nostri clienti un interlocutore unico che realizzi sin nelle finiture la casa dei loro sogni. La parola Boutique ben rappresenta la mission di questo nuovo spazio: il termine francese fa infatti riferimento a negozi particolarmente eleganti dove il visitatore può esprimere la sua unicità. La nostra nuova Boutique mette il visitatore al centro di un'esperienza emozionale attraverso un ampio ventaglio di scelte da cucire su misura sulla sua personalità e le sue aspirazioni.”
Questo piano è caratterizzato da una serie di zone funzionali quali un’area dei Mood, nella quale si realizzano proposte di abbinamenti coordinate in base ai gusti e alla personalità del visitatore, un'area più concettuale, caratterizzata da una doppia fila di sfere che ripropongono nei colori e nelle specie l’ampia scelta di rivestimenti in legno per pareti, un'apposita area dedicata alla scelta delle finestre e varie pareti con le library che raccolgono la vasta selezione di pareti, parquet e rivestimenti.
E' inoltre presente una zona museale che accoglie l'esposizione dell’ambiente bagno mostrando elementi di rubinetteria e sanitari, esposti come se fossero in una galleria d’arte.
Al piano superiore, raggiungibile mediante la scala monumentale, è presente lo spazio espositivo dedicato ai partner di Rubner Haus all'interno del quale il visitatore può entrare in contatto con selezionati brand eccellenti.
Stiamo parlando di Artemide, Boffi, Bulthaup, Bisazza, Gessi, Mutina, Lasa Marmo, Porfido Pedretti, Listone Giordano, Roda e Talenti, Samsung.
[post_title] => Scegliere materiali e finiture per la casa?Adesso è più semplice, con Boutique
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[post_content] => Rubner Haus, produttore di case in legno unifamiliari di impronta sostenibile, ha dato forma a un nuovo progetto di straordinario impatto estetico tra le vigne emiliane. Stiamo palando del progetto Bagnacani.
La produzione di Rubner Haus include quattro diversi sistemi costruttivi, tutti caratterizzati da estetica e funzionalità, e diversi livelli di finitura, mettendo a disposizione di clienti e architetti tutti gli strumenti necessari per realizzare il progetto che meglio risponde alle diverse esigenze personali.
Grazie alla qualità e alla flessibilità della produzione di Rubner Haus è stato possibile realizzare la villa di Lorenzo e Cristina Bagnacani, una straordinaria casa in legno il cui stile contemporaneo si inserisce con armonia tra i vigneti di Reggio Emilia, abbracciando l’architettura tradizionale della zona.
L’edificio passivo in legno realizzato per i coniugi Bagnacani si caratterizza per le forme dinamiche che rendono insolita la facciata animata da geometrie sporgenti e terrazze. La casa, situata a pochi chilometri da Reggio Emilia, si presenta come un connubio tra movimento e linearità, creando spazi armonici che non lasciano spazio alla noia.
L’armonia tra le forme dell’edificio si accompagna a quella instaurata con il paesaggio circostante; nonostante l’indiscutibile unicità della villa, infatti, la modernità delle forme riesce a sposarsi perfettamente con il paesaggio naturale e le architetture della tradizione emiliana. Ecco che la villa si trasforma in un punto di luce in mezzo alla campagna.
La realizzazione di questo progetto così originale è opera dell’ingegner Carlo Benassi e dell’architetto Gabriele Lottici, consulenti energetici di CasaClima che hanno dato forma a un involucro energeticamente efficiente oltre che esteticamente suggestivo.
Gli ambienti interni della casa appaiono caldi e accoglienti e, grazie alla dotazione dei terrazzi, sono riparati dal caldo in eccesso mantenendo alto il livello di comfort. La presenza di ampie vetrate garantisce, invece, una luminosità eccezionale degli spazi interni.
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[post_content] => La nuova tecnologia brevettata da Rubner permette di realizzare in tempi record e con costi molto più bassi, strutture di copertura modulari in legno lamellare per centri commerciali e stabilimenti industriali molto più leggere, più resistenti dal punto di vista sismico e con un minore impatto sull’ambiente. Un nuovo brevetto per costruire antisismico, velocemente e a basso costo.
Indice:
Riduzione fino all’80% del peso di copertura; riduzione fino al 40% dell’azione sismica agente in copertura; riduzione fino al 47% delle emissioni di CO2 (Global Warming Potential); riduzione fino al 17% dei tempi di posa in opera; il tutto a parità di superficie coperta.; inoltre riduzione fino al 10% del costo di costruzione, a parità di prestazioni della copertura e riproducibilità in serie del sistema costruttivo.
“Si tratta di una vera e propria invenzione – racconta Claudio Rustioni, amministratore delegato di Rubner Holzbau – prima della quale l’utilizzo di elementi prefabbricati con prodotti a base di legno, quali il legno lamellare e/o i pannelli di compensato di tavole incrociate, pur essendo già in uso per la copertura di edifici simili, non rappresentava una valida alternativa ai sistemi costruttivi in cemento armato, mancando un approccio sistematico e ripetitivo della soluzione costruttiva che permettesse di mantenere i requisiti essenziali a costi di realizzazione inferiori, pur partendo da un costo unitario della materia prima (es. cemento vs legno lamellare) nettamente più alto. Con questo sistema costruttivo, siamo in grado di garantire un costo di realizzazione inferiore a quello di una copertura tradizionale in cemento armato prefabbricato, pur offrendo una serie di prestazioni tecniche ed estetiche superiori.”
A fronte di un basso costo di costruzione, legato in particolare al basso costo della materia prima utilizzata per la produzione degli elementi strutturali (il calcestruzzo), le tradizionali coperture prefabbricate in cemento armato conservano ancor oggi una serie di problemi e discriminanti quali: l’elevato peso proprio degli elementi strutturali di copertura, con conseguenze negative nelle fasi di produzione, trasporto e montaggio in opera; le elevate azioni verticali trasmesse dagli elementi della copertura alle strutture di sostegno, in particolare alle fondazioni; le elevate azioni sismiche trasmesse dagli elementi della copertura alle strutture di sostegno (pilastri) e alle fondazioni; l’elevato impatto ambientale per la produzione, la realizzazione e l’eventuale demolizione e smaltimento dei componenti della copertura; la necessità di eseguire in opera getti di calcestruzzo su grandi superfici, con necessità di approvvigionamento dei singoli materiali (cemento, ghiaia, acqua) e di attendere i tempi di maturazione; la realizzazione in opera della stratigrafia di copertura, con possibili sovrapposizioni di personale e di mezzi impiegati nelle diverse lavorazioni, e conseguente possibile riduzione sia della qualità finale dell’opera sia della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Grazie a questa invenzione, che è nata da un confronto degli ingegneri e progettisti di Rubner Holzbau con le richieste e le necessità di alcuni clienti multinazionali della grande distribuzione e dell’industria, Rubner Holzbau è in grado di proporre, senza costi aggiuntivi per l’utente finale, l’utilizzo di un materiale quale il legno lamellare, molto più pregiato rispetto a quello utilizzato tradizionalmente, per realizzare opere di copertura di pari o migliori prestazioni e con un minor impatto ambientale, valutato su tutto il ciclo di vita dell’opera.