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[post_content] => Holcim fornisce sabbie fini o vagliate nella linea Sabbia Più prodotte in cave di terze parti, caratterizzate da diverse granulometrie.[ez-toc]
Queste sabbie permettono di rispondere alle richieste di mercato formulate da produttori di calcestruzzo preconfezionato, imprese di costruzioni e stradali, produttori di prefabbricati e manufatti.
La Sabbia Fine
La Sabbia Fine è composta da aggregati silicei sottoposti a complessi procedimenti di pulizia e vagliatura del materiale naturale di partenza. La Sabbia Fine gode di eccellenti proprietà di riempimento e risulta essere facile e veloce da dosare, consentendo di ottenere ottimi risultati in lavori di finitura.
Utilizzi tipici e consigliati.
malte ed intonaci di finitura
sigillature di pavimentazioni discontinue
La Sabbia Vagliata
La Sabbia Vagliata spicca per la natura dei suoi aggregati selezionati e composti in una calibrata curva designata granulometricamente in un intervallo di 0-2 mm. Si tratta di un prodotto altamente affidabile, utilizzato nella formulazione di materiali come malte da allettamento sia strutturali che di tamponamento e per malte da intonaco.
Utilizzi tipici e consigliati:
sottofondi di riempimento per pavimentazioni, ceramiche, parquet
intonaci grezzi
malte tradizionali
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[post_content] => I predosati realizzati da Holcim sono miscele precostituite che richiedono la sola aggiunta di acqua.La gamma di premiscelati include:
CLS Pozzolanico 45, calcestruzzo predosato ad elevata resistenza, impermeabile e durabile, utilizzato in situazioni che necessitano di elevate resistenze RCK 45 (C35/45) e durabilità in ambienti aggressivi,
Fibro Sabbia Cemento, massetto predosato fibrorinforzato, a medio/rapida asciugatura,
Fibro Malta Bastarda, malta predosata fibrorinforzata per intonaco e muratura (M5),
Malta Cemento, malta predosata da muratura per interni ed esterni (M10).
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[post_content] => TECTOR è una linea di premiscelati tecnici di alta qualità che risponde a ogni esigenza di ristrutturazione e rinnovo degli edifici.TECTOR è la soluzione ideale per riqualificare le strutture, evitando lo smantellamento e la ricostruzione da zero che comporta elevate emissioni di carbonio. Con questo prodotto Holcim incrementa la durabilità delle opere promuovendo l'economia circolare e l'edilizia sostenibile e riducendo il consumo delle risorse.
TECTOR è disponibile nelle seguenti linee:
TectorSpex - Malte per il ripristino del calcestruzzo degradato:
702 - Ripristina R2 Unico
703R - Ripristina R3 Rapido
704 - Ripristina R4 Unico
704R - Ripristina R4 Rapido
TectorPlast - Rasanti per interno ed esterno:
155 - Rasa e Restaura NHL
161 - Rasa Classico
TectorFloor - Malte cementizie autolivellanti per pavimentazioni:
432 - Livella 10
452 - Livella 30
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[post_content] => Holcim produce cementi e leganti, sfusi e in sacco, che riescono a soddisfare tutte le esigenze applicative nel settore delle costruzioni grazie all'elevata qualità che da sempre contraddistingue la produzione basata sui più evoluti sistemi di conduzione e monitoraggio degli impianti.[ez-toc]
La vasta gamma di cementi e leganti è affiancata da una serie di prodotti speciali utilizzabili per le più diverse applicazioni ed esigenze specifiche. Holcim offre, inoltre, il supporto di specialisti competenti che guidano nella scelta del cemento adatto e nell’utilizzo del prodotto in fase di realizzazione.
ECOPlanet, il cemento green
ECOPlanet è il cemento green a ridotto contenuto di clinker che garantisce l'elevata durabilità delle opere strutturali in calcestruzzo in ambienti aggressivi o in situazioni che necessitino di basso sviluppo di calore.
Il cemento ECOPlanet è disponibile nelle versioni:
ECOPlanet PRIME è il cemento a basso sviluppo di calore di idratazione caratterizzato da buone resistenze iniziali e conforme alla UNI EN 197/1.
[caption id="attachment_736641" align="aligncenter" width="966"] ECOPlanet PRIME, il cemento a basso sviluppo di calore di idratazione[/caption]
Questo prodotto offre elevata durabilità in opere strutturali in calcestruzzo esposte ad ambienti aggressivi ed è composto da un ridotto contenuto di clinker, dosato al 45-64%, e da pozzolana naturale calcinata e ceneri, presenti in una percentuale compresa tra il 36% e il 55%.
L'utilizzo di pozzolana naturale calcinata riduce le ceneri volanti a tutela dell'ambiente; inoltre, l'utilizzo di ECOPlanet PRIME rispetto a un cemento tradizionale riduce la Net Emission di CO2 per unità di prodotto in una percentuale pari al 45%, che sale al 53% se si considera un cemento portland.
Nell’ambito della certificazione LEED, ECOPlanet PRIME presenta un contenuto di riciclato pari a circa il 30%.
ECOPlanet IIB4
ECOPlanet IIB4 è il cemento dalle ottime resistenze iniziali che offre gli stessi benefici di un cemento Portland al calcare di Tipo “A”. Questo prodotto, infatti, garantisce versatilità, adattandosi a un ampio range di applicazioni, ed elevata durabilità agli attacchi chimici, oltre a un'ottima lavorabilità. A questi aspetti si aggiunge la significativa riduzione di CO2 emessa.
ECOPlanet IIB4 è composto da clinker dosato al 65-79% e da un contenuto di calcare compreso tra il 21% e il 35%, in conformità alla UNI EN 197/1. Prevede, inoltre, una adeguata aggiunta di calcio solfato per regolare i fenomeni di presa ed additivi.
Rispetto a un cemento medio nazionale, riduce del 26% le emissioni nette di CO2 per unità di prodotto. La riduzione sale al 38% se si considera un cemento portland.
ECOPlanet IIB4 utilizza scarti da demolizione con chiusura ciclo materiali nel clinker certificandosi LEED e CAM.
Cementi e leganti sfusi
I cementi e i leganti sfusi di Holcim hanno la capacità di rispondere a tutte le esigenze applicative nel settore delle costruzioni e godono di una qualità elevata ottenuta dai più evoluti sistemi di conduzione e monitoraggio degli impianti.
Giusto CEM II/B-LL 32,5 R
Giusto CEM II/B-LL 32,5 R è un cemento Portland composito di tipo II che contiene clinker e calcare. Pensato per la preparazione di
calcestruzzi, malte e sottofondi, risponde efficacemente a tutte le esigenze di lavori in cantiere.
CEM I 52,5 R
CEM I 52,5 R è un cemento Portland di tipo I caratterizzato da resistenza iniziale elevata e da un'elevata resistenza normalizzata. Si tratta di un prodotto che permette di realizzare opere strutturali in calcestruzzo in ambienti moderatamente aggressivi ed è indicato per le applicazioni in cui si richiede un rapido sviluppo delle prestazioni meccaniche.
[caption id="attachment_736651" align="aligncenter" width="986"] Realizzazione M4 a Milano con CEM I 52,5 R[/caption]
La capacità di sviluppare rapidamente calore di idratazione permette la realizzazione di getti di calcestruzzo durante i climi rigidi velocizzando i fenomeni di presa ed indurimento. Se utilizzato con additivi iperfluidificanti di nuova generazione CEM I 52,5 R riduce i costi energetici nella maturazione accelerata dei getti mediante ciclo termico.
CEM IV/A (V) 42,5 R - SR
CEM IV/A (V) 42,5 R - SR si distingue per le ottime resistenze iniziali e il moderato sviluppo del calore di idratazione.
Questo prodotto garantisce elevata durabilità in opere strutturali in calcestruzzo esposte ad ambienti aggressivi grazie alla connotazione pozzolanica dei costituenti secondari utilizzati nella produzione.
CEM II/B-LL 32,5 R
CEM II/B LL 32,5 R è un cemento Portland composito di tipo II caratterizzato da buona resistenza iniziale e studiato per dare forma a opere strutturali in calcestruzzo esposte in ambienti moderatamente aggressivi.
Presenta un equilibrato sviluppo del calore di idratazione e buone resistenze dimostrando di essere ideale per getti da eseguirsi in climi caldi, per strutture standard e getti massivi. Grazie all'aggiunta di materiale calcareo nella composizione presenta una elevata qualità estetica, una colorazione uniforme ed una buona coesione dell’impasto in calcestruzzo.
CEM IV/A (V) 32,5 N - LH/SR
CEM IV/A (V) 32,5 N - LH/SR è un cemento caratterizzato da basso sviluppo del calore di idratazione e da buone resistenze iniziali, garanzia di elevata durabilità delle opere strutturali in calcestruzzo esposte ad ambienti aggressivi. Risulta particolarmente indicato per opere esposte ad ambienti con attacco solfatico dai terreni e da solubilizzazioni di acque dilavanti.
Il ridotto calore di idratazione sviluppato dal legante ne consente inoltre l’impiego per getti massivi in calcestruzzo.
Cementi e leganti in sacco
La gamma di cementi in sacco Holcim include:
Giusto II/B - LL 32,5 R, cemento Portland composito di tipo II consigliato per la preparazione di calcestruzzi, malte e sottofondi,
Intocem,
ECOPlanet IIB4,
ECOPlanet PRIME.
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[post_content] => Il business del calcestruzzo riveste un ruolo strategico all’interno del Gruppo per le sinergie produttive e commerciali che l’integrazione con i business del cemento e degli aggregati permette di realizzare.[ez-toc]
Con un significativo numero di unità produttive localizzate in diverse province del nord Italia, alla base delle proprie attività, Holcim raggiunge l’obiettivo di rispondere con il massimo livello di qualità alle richieste che provengono dal mercato, sia quello delle piccole imprese che quello della grande committenza.
L’offerta include anche supporti tecnici all’avanguardia e assistenza di elevato livello professionale. Infatti, grazie anche al patrimonio di esperienze che derivano dalla presenza di Holcim nei mercati di tutto il mondo, Holcim in Italia si qualifica come un supporto competente e professionale per individuare e fornire le soluzioni migliori e più adatte ad ogni singola applicazione per un mercato sempre più qualificato ed esigente.
I calcestruzzi Holcim sono realizzati con una particolare cura e attenzione nella formulazione per le singole applicazioni, nella scelta dei componenti, nel confezionamento, nel trasporto e nella consulenza e supporto tecnico al cliente, sia in fase progettuale che realizzativa.
Gamma di calcestruzzi Holcim
La gamma dei calcestruzzi offerta da Holcim è ampia e in grado di fornire soluzioni specifiche alle più svariate esigenze tecniche ed applicative delle moderne costruzioni.
ECOPact, il calcestruzzo green
ECOPact è il calcestruzzo sostenibile che dimezza le emissioni di CO2 rispetto a una miscela di calcestruzzo standard, contribuendo alla salvaguardia ambientale.
[caption id="attachment_736631" align="aligncenter" width="730"] ECOPact, il calcestruzzo sostenibile che dimezza le emissioni di CO2[/caption]
Questo prodotto è, infatti, realizzato con cementi pozzolanici a basso contenuto di clinker, prodotto utilizzando per lo più materiale inerte riciclato proveniente dalla demolizione del calcestruzzo e con caratteristiche analoghe alle materie prime naturali.
Il calcestruzzo ECOPact è disponibile in una serie di mix design per rispondere alle specifiche caratteristiche progettuali di ogni singolo cantiere e a tutte le esigenze progettuali in termini di durabilità, resistenza agli ambienti aggressivi, lavorabilità e sostenibilità richieste dall'attuale mercato delle costruzioni.
Calcestruzzi speciali
La gamma di calcestruzzi speciali include:
Antìdro - Calcestruzzo strutturale impermeabile idoneo per impieghi in cui le superfici delle strutture siano occasionalmente o costantemente in contatto con l’acqua.
Argèlio - Calcestruzzo strutturale leggero indicato nei casi in cui l’esigenza progettuale imponga, oltre alla specifica resistenza a compressione, un minor peso proprio della struttura.
Autocompatto - Self Compacting Concrete specifico per qualsiasi tipologia di strutture, specie quelle a geometria complessa o ad alta densità delle armature metalliche, purché non siano strutture inclinate.
Coèsio - Calcestruzzo strutturale antiritiro per la realizzazione di ogni tipo di struttura verticale o orizzontale che richieda un’elevata efficacia nel limitare gli effetti di ritiro del getto.
durante le fasi critiche di presa.
Fìbreo - Calcestruzzo strutturale con fibre in polipropilene o acciaio utilizzato per realizzare strutture in cui è
necessario ridurre gli effetti del ritiro. In particolare:
Fìbreo polipropilene permette di ridurre o addirittura eliminare le fessurazioni indotte dal ritiro plastico che solitamente si manifesta nelle prime 24 ore dal getto.
Fìbreo acciaio abbatte il ritiro consentendo al progettista di ridurre e, in specifici casi di evitare,
l’inserimento delle normali armature metalliche.
Legèrio - Calcestruzzo leggero e isolante specifico per tutti gli impieghi che richiedano necessità di isolamento termico con prestazioni analoghe a quelle degli isolanti puri.
Silìceo - Calcestruzzo strutturale con fumi di silice indicato per la realizzazione di strutture ad alta impermeabilità e resistenti alle aggressioni chimiche.
Calcestruzzi tradizionali
I calcestruzzi tradizionalia prestazione garantita di Holcim includono tutte le classi di esposizione. La classe di resistenza, il diametro massimo dell’aggregato e la classe di consistenza vengono modificate in base alle esigenze tecniche del cliente o alle necessità del cantiere.
La gamma di calcestruzzi tradizionali include:
Optìmio X0,
Optìmio XC1, XC2, XC3 e XC4,
Optìmio XD1 e XD3,
Optìmio XF1, XF2, XF3 e XF4,
Optìmio XA1, XA2 e XA3.
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[post_content] => Nell’anno in cui Holcim lancia la nuova strategia sullo sviluppo sostenibile, chiamata Holcim Sustainable Development Ambition 2030, Holcim Gruppo (Italia) conferma il proprio impegno per la sostenibilità e lo rendiconta applicando le più avanzate linee guida a livello internazionale.
Il 9o Rapporto di Sostenibilità di Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. applica l’ultima edizione delle Sustainability Reporting Guidelines e al Mining and Metals Sector Disclosure Document definite dal Global Reporting Initiative (GRI G4)con livello Core.
Con queste nuove linee è la materialità a guidare, e con essa, i programmi di azione e i risultati in termini di aspetti materiali diventano ancora più rilevanti per la nostra azienda e per i nostri stakeholder. Holcim ha sviluppato anni fa una metodologia per l’analisi di materialità volta ad assicurare che i rischi e le opportunità rilevanti siano integrati nel più ampio sistema di gestione dei rischi di business. La matrice di materialità definisce le tematiche rilevanti in tema di sviluppo sostenibile non solo per la nostra azienda, ma anche per i nostri stakeholder.
Ora Holcim considera sempre di più come aspetti materiali e priorità strategiche in tema di sostenibilità:
il cambiamento climatico e l’energia;
la conservazione delle risorse naturali;
le soluzioni per l’edilizia sostenibile;
le persone: sviluppo risorse e competenze e OH&S;
la CSR: coinvolgimento delle comunità locali e relazioni con gli stakeholder.
Il Rapporto è stato sottoposto alla verifica indipendente da parte di KPMG S.p.A., che ha valutato la conformità del processo di rendicontazione alle linee guida di riferimento e la coerenza dei dati e delle informazioni con la documentazione aziendale di natura contabile e le informazioni e i dati sociali e ambientali.
Holcim vuole diventare il fornitore preferito per le soluzioni di sostenibilità, facendo fronte alle sfide connesse all’impronta di carbonio lungo il ciclo di vita delle costruzioni, alla conservazione delle risorse e alla generazione di valore per la società.
Nella consapevolezza che la strada della sostenibilità debba essere percorsa con determinazione perché essa, insieme alla creazione di valore per tutti gli stakeholder e alla promessa di costruire relazioni di fiducia, riflette la missione aziendale di Holcim e come tale rappresenta l’ingrediente chiave del presente e del futuro della nostra azienda.
Progetto BreBeMi, un'opera stradale caratterizzata da elevati standard qualitativi, linearità ed essenzialità.
Milano ha da sempre avuto la necessità di avere un collegamento più lineare e comodo con una delle zone produttive più importanti, site nell'area di Bergamo e Brescia.
Proprio per rispondere a questo bisogno è nato verso la fine degli anni '90 il Progetto BreBeMi.
Il collegamento Autostradale Brescia - Bergamo - Milano consentirà viaggi veloci e sicuri. Da Brescia l'accesso alla Brebemi potrà avvenire dal Raccordo Autostradale Ospitaletto – Montichiari, in corso di realizzazione, oppure dall'attuale Tangenziale Sud di Brescia attraverso un apposito tratto di autostrada e una bretella di collegamento alla SP19, oggi prevista a carreggiata singola ma già predisposta per l'ampliamento a doppia carreggiata.
Dall'interconnessione con il Raccordo Autostradale Ospitaletto - Montichiari fino alla Barriera di esazione di Chiari -Castrezzato la Brebemi sarà a circolazione libera. Superata la barriera di esazione si prosegue verso ovest, attraversando le province di Brescia, Bergamo e Milano e viaggiando su una nuova e moderna autostrada dotata di tutte le più evolute tecnologie a servizio della sicurezza.
In termini di qualità architettonica due sono i segni dominanti e per alcuni versi antitetici che compongono il progetto che si caratterizza per essenzialità e linearità: la coppia di nastri della copertura e il volume rigoroso che racchiude i vari servizi di appoggio. Tutte le strutture degli impalcati saranno colorate di verde scuro; scelta legata all'osservazione del contesto per lo più agricolo che ospita l'infrastruttura, al rapporto con gli altri materiali utilizzati per la costruzione e alla volontà di abbassare la soglia di attenzione provocata dalla loro presenza. Il cronoprogramma del progetto prevede l'apertura al pubblico dell'autostrada, che porterà il nome di Argentea, A35, nella primavera del 2014.
Project financing
BreBeMi è un’opera innovativa anche sotto il profilo finanziario e rappresenta un primato europeo: si tratta infatti della prima infrastruttura autostradale, di tipo green field, in Europa, realizzata in completo autofinanziamento senza oneri per i contribuenti e lo Stato. L'utilizzo della tecnica del project financing consente, a beneficio degli utenti, di avere le migliori garanzie sulla qualità complessiva del progetto sotto il profilo realizzativo, gestionale e di solidità finanziaria.
Con l'obiettivo di collocare l'autostrada nel paesaggio valutando tutti i punti di vista degli attori coinvolti e trovare soluzioni a beneficio sia degli utenti sia degli abitanti del territorio, sono numerosi gli interventi di inserimento ambientale pensati come oggetti di valorizzazione nel paesaggio dell'intera infrastruttura e non come semplici misure di mitigazione o compensazione.
Il progetto è stato pensato affinché vengano create le condizioni ideali per l'osservatore (sia esterno che interno all'autostrada) e l'ambiente inteso come elemento da comprendere e salvaguardare. Tutti i canali idrici verranno mantenuti e potenziati in modo da evitare di turbare gli equilibri biologici dei terreni interessati.
Elemento fondamentale del progetto è poi la costruzione degli impianti a biomasse che consentiranno di poter produrre energia elettrica sufficiente a compensare i normali consumi d'esercizio dell'autostrada attraverso l'utilizzo dei materiali di scarto provenienti dalle attività del comparto agricolo locale. Una soluzione che oltre a produrre energia "pulita" costituirà fonte di reddito per gli agricoltori della zona.
Soggetti coinvolti
Nel 1999 le Camere di Commercio, le Province e le Associazioni Industriali di Brescia, Bergamo, Cremona e Milano, insieme a Banca Intesa e ora Banca Intesa Sanpaolo, costituirono Brebemi S.p.A., cui hanno poi aderito i maggiori concessionari lombardi ed enti locali interessati. La nuova Società da allora ha promosso l'attuazione dell'opera redigendo e presentando all'ANAS il progetto per la progettazione e costruzione dell'autostrada in totale autofinanziamento. Brebemi S.p.A. nel giugno 2003 si aggiudicò la gara europea per la progettazione, costruzione e gestione dell'opera potendo così iniziare l'iter di approvazione del progetto preliminare. Nel corso del 2013 è stata costituita Argentea scpa, che si occuperà della gestione della direttissima ed è composta sia da chi l’ ha voluta e progettata che da chi l’ha costruita. Autostrade lombarde, azionista all'89%della società di progetto Brebemi, è entrato infatti in Argentea al 51%. Il secondo azionista è invece Itinera, che fa parte del gruppo Gavio, oggi una realtà imprenditoriale e di investimento ramificata, che controlla o gestisce circa 1200 chilometri di autostrade italiane.
Infine i membri del Consorzio BBM: Pizzarotti di Parma con 11,37%, una tra le più grandi imprese edili d’Italia, che ha curato anche la direzione lavori dell’autostrada e il Consorzio Cooperative Costruzioni, nato nel triangolo rosso Bologna, Modena, Reggio Emilia col 10,4%.
Caratteristiche del cantiere
Un cantiere in continuo movimento suddiviso in 3 lotti e particolarmente lungo. Queste caratteristiche hanno richiesto un notevole impegno dal punto di vista logistico e tecnologico. Un cantiere gestito in parallelo con un’altra grande infrastruttura, la linea AV/AC Treviglio Bergamo. I tecnici di Holcim (Italia) hanno dovuto coprire lunghe distanze per gestire la contemporaneità di diversi getti e di diverse tipologie di prodotto.Il controllo è stato attivato su tutti i singoli getti.
A livello produttivo in termini tecnici e di formulazione l’Assistenza Tecnologica ha dovuto porre particolare attenzione alla formulazione e alla verifica dei mix design in quanto sono stati utilizzati aggregati provenienti direttamente dagli scavi di cantiere. Un elemento di sostenibilità economica e ambientale ma anche di difficoltà in termini di controlli tecnologici e di stabilità e verifica delle curve granulometriche, in corrispondenza degli utilizzi in relazione alle diverse ricette.
Inoltre la necessità di garantire 20 Mpa a brevissime stagionature (12 ore) del calcestruzzo previsto per la realizzazione dei conci prefabbricati ha richiesto particolare attenzione a questa ricetta: è stato studiato e utilizzato un prodotto in C 45/55.
L’efficienza e l’estrema flessibilità dimostrata da Holcim (Italia) hanno rafforzato la partnership creata con la direzione lavori; questo ha consentito la continuità della fornitura, attraverso l’acquisizione di nuovi contratti a completamento di quello inziale.
Caratteristiche dell’offerta di Holcim (Italia)
La continuità e la completezza della fornitura, che vede in capo ad Holcim (Italia) la gran parte di calcestruzzo necessario per l’opera e simultaneamente anche la fornitura di cemento, sono legate alla qualità della soluzione offerta. In sostanza la capacità di offrire un servizio a 360 gradi che ingloba un’accurata progettazione delle ricette, un’efficiente implementazione della fornitura e un servizio integrato logistico-tecnologico-produttivo e di supporto pre- e post- vendita. Ogni mix-design viene studiato e certificato sulla base dei capitolati, ma l’assistenza tecnologica segue costantemente le esigenze che si sviluppano in corso d’opera. Rivedere le ricette sulla base degli aggregati da scavo ha richiesto un notevole impegno ma ancor più impegnativo è stato dover seguire molti getti in contemporanea rispettando l’esigenza di controllarli tutti, uno per uno. Inoltre, sia in relazione ai quantitativi di prodotto richiesti che alla lunghezza del cantiere, sono 4 gli impianti di produzione coinvolti, di cui uno, Fara Olivana, completamente dedicato. Gli altri sono Mozzanica, Rivolta d’Adda (per il lotto 3) e Segrate.
Per i consolidamenti, i pali e le iniezioni sono stati forniti circa 5.000 ton di cemento pozzolanico, di cui il 90% di CEM IV/A 42,5 R; il restante 10% è costituito da cemento CEM IV/A 32.5 R, di cui 4.000 ton utilizzate anche per i consolidamenti e i pali della nuova strada provinciale Cassanese, una delle numerose intersezioni con l’ autostrada, tra cui anche il collegamento autostradale Ospitaletto – Montichiari. Per le fondazioni, vasche, cordoli, fondelli, solette, muri, pile e spalle di questo tratto sono state usate altre 18.000 ton circa di cemento pozzolanico IV/A 32,5 R per la formulazione di 60.000 mc dei 350.000 di calcestruzzo facenti capo al primo contratto di fornitura. Si tratta di calcestruzzi per magrone (circa 40.000 mc), di prodotti in C 28/35 con classe di consistenza S4 studiati per fondazioni e solette e di calcestruzzo in C 32/40, classe di consistenza S4 per elevazioni. Il cemento pozzolanico, utilizzato per quanto sopra citato, è risaputo essere un prodotto eco – efficiente perché a minor contenuto di clinker. Per quanto riguarda il calcestruzzo in C32/40 sono stati forniti in particolare più di 100.000 mc, che oltre che alle fondazioni sono stati appunto in minima parte destinati anche alle elevazioni. In tal caso è stato aggiunto un aerante che contrasta l’azione dei cicli di gelo e disgelo e dei sali disgelanti.
A ciò si aggiungono :
• circa 90.000 mc di calcestruzzo in C 32/40, con classe di consistenza S4, di cui più di 80.000
mc destinati ad elevazioni e muri, pulvini e ritegni sismici. I restanti sono stati formulati con agente espansivo che contrasta la formazione di crepe per le pile a contatto con le acque dei fiumi Oglio, Adda e Serio;
• quasi 40.000 mc in C 45/55 con classe di consistenza S5 per conci prefabbricati e travi di viadotti sull’Adda, Oglio e Serio;
• circa 5.000 mc di calcestruzzo in C25/30 con classe di consistenza S4 o S5 usato prevalentemente per pali viadotti e pozzetti non stradali.
Ai 350.000 mc del primo contratto si sono aggiunti altri 270.000 mc circa, concordati direttamente o indirettamente con il contraente generale, per una fornitura che ammonta ora a più di 600.000 mc di calcestruzzo.
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[post_content] => Sono tra i primi tre al mondo: sono presenti, infatti, in oltre 70 paesi.
Il loro core business è il cemento, ma negli anni l’attività è stata estesa alla produzione di altri materiali da costruzione come gli aggregati e il calcestruzzo.
Così, oggi, Holcim Italia è un Gruppo fortemente integrato e una realtà industriale importante del Nord Ovest che, insieme alle Group Companies di Svizzera e Germania del sud, forma la regione Central Europe.
Holcim Italia è una realtà sviluppata soprattutto al nord del nostro paese.
La struttura produttiva di Holcim Italia per quel che concerne il cemento oggi è caratterizzata da tre plant: a Merone e Ternate c’è la vera e propria produzione a ciclo completo, mentre a Morano Po c’è la centrale di macinazione.
Inoltre abbiamo 9 cave di aggregati nelle province di Milano, Bergamo e Varese, e 29 impianti di calcestruzzo tra Lombardia e Piemonte.
Per ragioni di localizzazione geografica i mercati di riferimento di Holcim Italia sono principalmente in Lombardia e Piemonte ed in misura minore in Liguria e Valle d’Aosta, quindi più nel Nord Ovest.
Attraverso una joint-venture, di cui deteniamo il 60%, è nata la società Rolcim che ha come attività primaria l'importazione, lo stoccaggio e la distribuzione di cementi, importati via mare, con 5 terminali ubicati a Genova, La Spezia, Livorno, Chioggia e Ancona; e in questo caso arriviamo fino al centro Italia.
Come siete posizionati rispetto alla concorrenza?
In Lombardia e Piemonte ci confrontiamo con circa 6 competitor e da questo si capisce come in un mercato geograficamente ristretto ci sia una elevata competitività. Quello che noi cerchiamo di fare, dal punto di vista del nostro nuovo approccio di marketing, è diversificarci: puntiamo a sottolineare qual è il prodotto migliore per le singole applicazioni.
In questo modo vorremmo avvicinarci sia all’utilizzatore finale, sia ai prescrittori (ingegneri-architetti).
C’è infatti la necessità di incrementare il livello di informazioni tecniche – applicative e migliorare quindi il confronto tecnologico all’interno della filiera per diffondere maggiormente la cultura del cemento.
I ruoli dei progettisti, degli utilizzatori finali, delle imprese e dei fornitori di cemento e calcestruzzo sono sempre più intrecciati e legati alla qualità dei prodotti ed alla correttezza del loro utilizzo per garantire, alla luce del nuovo Testo Unico, la durabilità delle opere per 50 o 100 anni, a seconda dell’importanza o della loro dimensione: diventa quindi importante sapere quale sia il cemento che meglio si adatta a determinati calcestruzzi, in base alla resistenza prevista e in funzione dell’applicazione strutturale e delle condizioni ambientali in cui verrà a trovarsi l’opera da realizzare.
Anche per questo abbiamo organizzato degli incontri tecnici, per motivare e spiegare quali fossero i cementi migliori per le specifiche applicazioni, non solo con i nostri clienti ma anche con prescrittori e progettisti, come ad esempio l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Lecco.
Inoltre sempre nell’ambito di un continuo aggiornamento tecnico abbiamo in atto da tempo delle collaborazione per degli studi e delle ricerche con il Politecnico di Milano.
A conferma dell’importanza di questo nuovo approccio fatto da un marketing tecnico, nel corso del 2007 è stato istituito internamente il Comitato Tecnico, che racchiude il know how delle tre aree di business, Cemento, Aggregati e Calcestruzzo, con l’ intento di creare maggior efficienza ed efficacia dal punto di vista tecnologico ed applicativo.
Ne fanno parte la Direzione Qualità e Sviluppo Prodotto, l’Ufficio Marketing, l’Assistenza Tecnica Cemento, l’Assistenza Tecnologica Calcestruzzi e il responsabile dei Sistemi di Gestione e Qualità.
Un gruppo di lavoro, quindi, che permette di mantenersi sempre informati sui cambiamenti legislativi e normativi, di confrontarsi sulle nuove necessità di mercato e quindi anche di studiare e proporre nuovi prodotti.
Come vi muovete a livello di ricerca?
A livello di ricerca noi collaboriamo molto con la Direzione Qualità e Sviluppo Prodotto.
La cosa importante per noi è fornire prodotti che soddisfino le esigenze tecniche ed esecutive dei clienti e dell’utilizzatore finale, cercando di studiare e formulare le caratteristiche del prodotto stesso partendo appunto dalle esigenze di chi lo utilizzerà e delle applicazioni specifiche, siano esse strutturali o di finitura.
A questo proposito vorremmo fare una sorta di analisi tecnica, un CRM tecnico, per conoscere sempre meglio le abitudini dell’utilizzatore finale e l’evoluzione delle esigenze applicative di cantiere.
Ad esempio nessuno si chiede perché, in Italia, non si usa l’SCC. La risposta classica è legata al costo: è troppo caro.
In realtà, spesso c’è alla base una mancanza di conoscenza sui vantaggi che tale prodotto può offrire.
Quindi sempre più serve formare e informare i propri interlocutori.
Sì, abbiamo fatto proprio di recente un convegno insieme a due imprese, dedicato a progettisti, nel quale abbiamo spiegato come si prescrive e si ordina il calcestruzzo; l’importanza delle classi di esposizione, della lavorabilità, della durabilità, ecc. E su questo fronte siamo costantemente impegnati.
In che modo si differenzia la comunicazione Holcim, visti i molteplici interlocutori?
Quando parliamo al cliente, è la nostra forza vendita che propone e spiega le novità dei prodotti; quando si parla con l’utilizzatore finale, cerchiamo di differenziare, sia a livello tecnico che per quanto riguarda i messaggi, i diversi strumenti, quali le brochures piuttosto che i comunicati, perché il linguaggio è e deve essere differente.
Ad esempio lo scorso anno abbiamo ideato, per l’utilizzatore finale, le due “rotelle”, una per il cemento, l’altra per il calcestruzzo, in modo da potersi affacciare alla normativa tecnica in maniera semplice ed immediata.
Sempre per l’utilizzatore finale e per i nostri clienti, utilizziamo il nostro giornale “Forcust”; mentre per gli ingegneri e gli architetti cerchiamo di organizzare incontri tecnici o sfruttiamo le collaborazioni con le Università.
Insieme poi alla dottoressa Cardone, responsabile della Marketing Communication, abbiamo cercato di differenziare la comunicazione, con l’obiettivo di colpire le emozioni del cliente e di creare stabili relazioni di fiducia.
Diversificarsi vuol dire anche semplicemente proporre un sacco colorato, con nomi particolari e accattivanti, oppure può voler dire utilizzare sui sacchi le tre lingue più usate in cantiere, italiano, francese e arabo, proprio pensando a chi ci lavora; così come le icone che rappresentano in modo simbolico l’utilizzo del prodotto…anche questa è comunicazione tecnica.
Quali novità per il futuro?
Ascolto delle necessità del Cliente e quindi ricerca e studio di nuovi materiali e servizi.
A livello di marketing, cercheremo di perseguire la stessa strada scelta per la comunicazione del calcestruzzo e del cemento in sacco, anche per i cementi sfusi.
Questo sempre per cercare di fornire una soluzione, non solo un prodotto.
E poi, sicuramente ci saranno delle sorprese….
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[post_excerpt] => Intervista all’ingegnere Uriel Cinti, Responsabile Marketing e Assistenza Tecnica di Holcim Italia.
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[post_content] => Torna a LarioFiere dal 16 al 18 maggio, MECI, punto di riferimento del mondo dell'edilizia delle province di Como, Lecco, Sondrio e Monza Brianza. La manifestazione, giunta alla 38° edizione, coinvolge professionisti, aziende e appassionati chiamati a confrontarsi sui principali temi che interessano il settore delle costruzioni, con una spiccata attenzione verso la sostenibilità e le nuove tecnologie.
MECI non è infatti solo una vetrina di prodotti e servizi, ma anche un'occasione di formazione che ispira i professionisti del settore verso pratiche più sostenibili, fondamentali per il futuro del settore.
Holcim Italia alla 38° Edizione di MECI
Holcim Italia ha ospitato la conferenza stampa di apertura presso la sede della cementeria di Merone. L'azienda, leader nel settore dei materiali da costruzione, si è distinta in questi anni per il proprio impegno nella produzione di cementi a basso impatto ambientale (recentemente sono stati i nuovi prodotti a basse emissioni ECOPlanet ed EcoPact) e per l'adozione di pratiche sostenibili in tutte le fasi produttive, attraverso per esempio l'utilizzo di materie prime alternative tra cui gli scarti da demolizione degli edifici.
Ma non solo, per l'azienda oltre all'aspetto economico, sono altrettanto importanti la dimensione sociale, ambientale e della sicurezza. A questo proposito Lucio Greco, AD di Holcim Italia, ha sottolineato l'importanza della cultura della sostenibilità come motore di progresso sociale, ambientale ed economico. "Per noi l'aspetto della sicurezza è fondamentale: il benessere e la salute delle persone sono essenziali per parlare di sostenibilità. Crediamo inoltre che attraverso la cultura si possa evolvere, crescere, apprezzando e rispettando l’ambiente e le persone che lo abitano".
E' un esempio di questa attenzione e dell'impegno dell'azienda nella diffusione della cultura e della sostenibilità, il Museo del Cemento di Merone, inaugurato lo scorso novembre e parte integrante del progetto Make Como.
Il Museo racconta la storia della cementeria e la sua evoluzione, il modo in cui avviene la produzione del materiale e come viene utilizzato toccando sempre più settori (fino al design).
Holcim Italia inoltre investe nei giovani e nella formazione, oltre a collaborare con varie scuole, l'azienda ha infatti aderito al progetto Cometa per la realizzazione di un nuovo ITS per la formazione dei tecnici delle costruzioni, rendendo disponibile un'area aziendale per momenti formativi.
Cementeria di Merone: sostenibilità e innovazione
Il Direttore di Stabilimento di Merone Riccardo Bianchi durante la conferenza stampa ha raccontato l'impegno continuo di Holcim Italia verso un'edilizia sempre più sostenibile e rispettosa dell'ambiente: "la nostra intenzione è di produrre sempre più materiali a basso emissioni di CO2, grazie a un un processo di ammodernamento ed efficientamento dell'impianto per andare sempre più nella direzione di prodotti sostenibili per il mercato delle costruzioni."
Un impegno che interessa anche il prodotto finale, il calcestruzzo, come si evince per esempio dalla gamma ECOPact di calcestruzzi a ridotte emissioni o dalla serie Dynamax pensata per raggiungere alte resistenze, caratteristica molto importante negli edifici alti, sempre più presenti nelle città.
Le aree tematiche di MECI 2024
La manifestazione è divisa in 5 aree che si concentrano su diversi aspetti dell'edilizia e dello sviluppo territoriale:
Invest in Lake Como: Nuova area dedicata a valorizzare progetti di sviluppo urbanistico e immobiliare nel territorio del Lago di Como e della Brianza, offrendo una piattaforma per la presentazione di progetti di riqualificazione e conversione del territorio.
Costruzioni: Dedicata alle innovazioni nella casa moderna, considerata come bene rifugio. Include domotica, automazione domestica, e sicurezza antincendio.
Sicurezza: Approfondisce anche con importanti momenti di incontro temi come la sicurezza urbana, videosorveglianza e cybersecurity, essenziale per lo sviluppo delle Smart Cities.
Edilizia Sostenibile: A partire dalla valorizzazione di cantieri a basso impatto ambientale, quest'area vuole richiamare l'attenzione sull'importanza della sostenibilità nel settore edilizio.
Cantiere: Mostra di macchinari e attrezzature moderne per il movimento terra e l'uso in cantiere.
MECI 2024 promette di essere un palcoscenico privilegiato per scoprire le ultime tendenze e i prodotti più innovativi nel campo dell'edilizia sostenibile.
MECI 2024
LarioFiere - Erba
16/18 maggio 2024
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[post_excerpt] => Torna a LarioFiere dal 16 al 18 maggio, MECI con una spiccata attenzione verso la sostenibilità e le nuove tecnologie. Holcim tra i protagonisti.
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Si chiama Phoenix. È l’evoluzione di Striatus, il primo ponte in cemento stampato in 3D progettato da Zaha Hadid Architects e presentato alla Biennale di Architettura di Venezia del 2021.
Anche Phoenix è una creatura dello studio internazionale di architettura ed è stato realizzato utilizzando dieci tonnellate di materiali riciclati, compresi gli aggregati, sempre riciclati, provenienti dai blocchi originali di Striatus.
[caption id="attachment_736135" align="aligncenter" width="1200"] copyright, Block Research Group dell'ETH di Zurigo[/caption]
Il ponte è stato costruito negli spazi dell'Innovation Hub Holcim di Lione ed è frutto della collaborazione tra Holcim, il Block Research Group dell'ETH di Zurigo, Zaha Hadid Architects Computation and Design Group (ZHA Code) e incremental 3D.
La tecnologia Holcim
Grazie alla tecnologia circolare EcoCycle di Holcim, per Phoneix la multinazionale svizzera ha sviluppato un inchiostro per calcestruzzo che incorpora una formulazione ottimizzata a basse emissioni di carbonio, con un'impronta di CO2 inferiore del 40% rispetto al ponte Striatus e una complessiva inferiore del 25% rispetto a una realizzazione tradizionale similare.
[caption id="attachment_736138" align="aligncenter" width="1200"] copyright, Block Research Group dell'ETH di Zurigo[/caption]
Utilizzando la progettazione computazionale e la stampa in 3D, è infatti possibile ridurre l’impiego di materiali fino a un massimo del 50%, senza con ciò compromettere le prestazioni.
[caption id="attachment_736137" align="aligncenter" width="1200"] Il montaggio dei componenti (copyright, Holcim)[/caption]
Dal punto di vista strutturale, Phoenix resiste allo sforzo di compressione senza alcun rinforzo, con blocchi che possono essere smontati e riciclati.
Le parole dei partner
«Phoenix - ha detto Edelio Bermejo, Head of Global R&D di Holcim - è il risultato di una fruttuosa collaborazione con i nostri partner per dimostrare che le infrastrutture possono essere progettate e costruite in modo circolare e a basso impatto di carbonio. Questo progetto mostra l’impatto positivo che l’innovazione può avere con l’obiettivo di decarbonizzare l’edilizia per un futuro a zero emissioni».
«Abbiamo dimostrato che è possibile progettare e realizzare manufatti in calcestruzzo disassemblabili e riciclabili - sostiene Philippe Block, co-direttore del Block Research Group dell'ETH di Zurigo -. La stampa 3D ci consente di utilizzare il materiale solo dove necessario. Il risultato è un approccio alle costruzioni in calcestruzzo sostenibile e circolare».
[caption id="attachment_736139" align="aligncenter" width="750"] Dal punto di vista strutturale, Phoenix resiste allo sforzo di compressione senza alcun rinforzo. copyright, Block Research Group dell'ETH di Zuri[/caption]
«Phoenix rappresenta una pietra miliare nell’evoluzione tecnologica - afferma Shajay Bhooshan, Head of Computation and Design Group, di Zaha Hadid Architects -. Mette in mostra la maturazione della progettazione integrata delle tecnologie costruttive già avviata con Striatus. Con questa sperimentazione sono stati apportati miglioramenti nella robustezza degli strumenti di progettazione digitale, vi è stato un più stretto allineamento con i miglioramenti relativi alla progettazione strutturale e alla circolarità, si è avuta una più stretta integrazione con i parametri di stampa robotizzata del calcestruzzo e, infine, è stato possibile migliorare l’efficienza produttiva di quasi il doppio in termini di numero di blocchi stampati in minor tempo».
«Già Striatus rappresentava la stampa in 3D del calcestruzzo nella sua forma più pura possibile - conclude Johannes Megens, co-fondatore, incremental3D -. Ora, dopo due anni e nella sua seconda versione, Phoenix ottiene un’impronta di carbonio ampiamente ridotta e un miglioramento della costruzione conforme ai codici di costruzione».
[caption id="attachment_736136" align="aligncenter" width="1200"] Fase di realizzazione con stampa in 3D dei componenti in calcestruzzo (copyright, incremental3D)[/caption]
Oltre ai partner citati, la realizzazione di Phoenix è stata resa possibile grazie al contributo di Amodis design and control, Desk test, Groupe Noel e Bürgin Creations.
Il team di Striatus (2021)
Design: ZHA Code e ETH Brg
Progettazione strutturale: ETH Brg
Fabrication design: ETH Brg e ZHA Code
Stampa 3D: In3
Sviluppo materiali cementizi: Holcim e LafargeHolcim Spain
Assemblaggio e costruzione: Bürgin Creations e ETH Brg
Copyright img di copertina Block Research Group dell'ETH di Zurigo
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[post_excerpt] => Phoenix è il nuovo ponte progettato da Zaha Hadid Architects, realizzato in calcestruzzo stampato in 3D utilizzando dieci tonnellate di materiali riciclati.
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[post_content] => In collaborazione con LafargeHolcim Foundation for Sustainable Construction, l’architetto cileno e curatore della 15. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, Alejandro Aravena, invita opinion leader di primo piano a un dibattito su sostenibilità e sicurezza che si terrà in concomitanza con l’ultima settimana della Biennale Architettura.
La tavola rotonda dal titolo “Reporting From the Front: Sustainability vs. Security” esaminerà alcuni dei temi che sono emersi nel corso della Mostra, attraverso alcuni casi studio presentati da professionisti in prima linea nel mondo dell’architettura e della sostenibilità.
La tavola rotonda avrà al centro la complessità e varietà delle sfide alle quali l’architettura deve rispondere di fronte alle crescenti preoccupazioni nel campo della sicurezza. Nello specifico, si parlerà della catena globale di distribuzione e di flussi internazionali di materiali costruttivi, nonché dei devastanti effetti dei conflitti bellici sull’ambiente costruito e i mezzi di sussistenza.
Alejandro Aravena partirà dalla sua esperienza da curatore della Biennale Architettura 2016 per fare un’analisi dell’impatto che il tema della sicurezza avrà sul futuro dell’architettura come disciplina.
Jonathan Ledgard, da tempo corrispondente per l’Economist e direttore di Future Africa Initiative presso l’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), è alla guida di un team che sta sviluppando e costruendo i primi Droneports in Africa, grazie ai quali i robot volanti possano rifornire le aree senza infrastrutture adeguate di vari generi essenziali. Partendo dalla sua esperienza, Ledgard valuterà i benefici, i rischi e le sfide legati all’utilizzo di tecnologie originariamente sviluppate in ambito militare per scopi umanitari.
Milinda Pathiraja, cofondatore di Robust Architecture Workshop, spiegherà come il know-how militare possa essere riorientato verso la tematica della sostenibilità, con esiti positivi. Il suo progetto per una biblioteca in un campus militare in Sri Lanka è stato premiato con un LafargeHolcim Award. La sua realizzazione ha consentito ai soldati coinvolti di acquisire nuove competenze che li trasformassero in un esercito di costruttori per il beneficio delle loro comunità.
Robert Mardini, ingegnere e direttore regionale del Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC), guida operazioni umanitarie nel Medio Oriente per aiutare le popolazioni colpite dai conflitti della regione. Il suo lavoro è incentrato sullo sviluppo di nuove soluzioni che garantiscano protezione alle persone che vivono in ambienti fragili e interessati da conflitti, e sull’accertamento che venga assicurato un futuro sostenibile per le popolazioni colpite da violenze e guerre.
La tavola rotonda, moderata da Rolf Soiron, presidente di LafargeHolcim Foundation e membro dell’ICRC, è composta da ricercatori e professionisti coinvolti in prima linea nei temi della sostenibilità e sicurezza.
Reporting from the front: Sustainability vs Security
venerdì 25 Novembre, alle ore 17:00
La Biennale di Venezia, Teatro Piccolo Arsenale
Entrata è libera; a margine dell’evento è previsto un rinfresco.
Per maggiori informazioni
www.lafargeholcim-foundation.org/biennale-panel
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[post_content] => Sono stati premiati lo scorso 28 gennaio, presso la Triennale di Milano, i vincitori della quarta edizione degli Holcim Awards. L’evento è stato aperto da Kaspar E.A. Wenger, Holcim Area Manager Central Europe e CEO a.i. Holcim (Italia).
Kaspar Wenger da il benvenuto a tutti parlando di sviluppo sostenibile. La sostenibilità – afferma Wenger – richiede che le generazioni presenti soddisfino i propri bisogni senza limitare le opportunità delle generazioni future. Per garantire fattibilità nel lungo periodo, è necessario il bilanciamento tra le dimensioni economica, ambientale e sociale, ovvero tra gli elementi della triple bottom line.
L’industria delle costruzioni – prosegue Wenger - contribuisce ampiamente alla sostenibilità globale in quanto ogni elemento costruito modella la nostra vita oggi e in futuro. Come player globale nel settore dei materiali da costruzione, Holcim condivide la responsabilità per il futuro del nostro pianeta e della nostra società e si impegna ad offrire a livello globale soluzioni sostenibili.
Per promuovere l’edilizia sostenibile in modo ancora più incisivo lungo e oltre la filiera, Holcim costituisce nel 2003 Holcim Foundation for Sustainable Construction. Da allora la supporta, lasciandola però indipendente dai propri interessi commerciali.
A seguire interviene Edward Schwarz, General Manager di Holcim Foundation for Sustainable Construction, con una interessantissima presentazione. In apertura Edward Schwarz parla di approccio olistico: “Costruire in un modo in cui gli aspetti sociali, economici, ambientali, funzionali ed estetici siano bilanciati per soddisfare i bisogni attuali e preservare risorse per le generazioni future”. Schwarz ricorda i cinque “target issues” introdotti da Holcim Foundation insieme alle università Partner per definire e valutare l’edilizia sostenibile:
Progress – Innovazione e trasferibilità - I progetti devono dimostrare approcci innovativi allo sviluppo sostenibile, esplorando nuove frontiere. L’innovatività può riguardare non solo il progetto, ma anche il processo o la ricerca di fonti di finanziamento. Indipendentemente dalle dimensioni del progetto, esso per essere sostenibile deve essere trasferibile nello spazio e nel tempo.
People – Standard etici e equità sociale - I progetti devono rispettare i più elevati standard etici e promuovere l’equità sociale in tutte le fasi della costruzione, dalla pianificazione all’utilizzo, per assicurare un impatto positivo duraturo sulle comunità.
Planet – Risorse e performance ambientale - I progetti devono mostrare un utilizzo e una gestione sensibile delle risorse naturali lungo l’intero ciclo di vita. Le questioni ambientali di lungo periodo, in particolare inerenti le risorse di materia e di energia, devono essere parte integrante della filosofia progettuale.
Prosperity – Fattibilità e compatibilità economica - I progetti devono dimostrare di essere fattibili in termini di canalizzazione e gestione dei flussi finanziari in modo equo e responsabile. La soluzione economica scelta deve essere compatibile con le esigenze di tutta la durata della vita della costruzione.
Place – Impatto estetico e di contesto - I progetti devono veicolare un elevato standard di qualità architettonica come forma di espressione culturale. Gli elementi estetici devono essere in grado di produrre un contributo positivo e duraturo sul contesto e sull’ambiente.
Edward Schwarz ha proseguito la sua presentazione con una carrellata di progetti innovativi premiati durante la quarta edizione degli Holcim Awards. Primo fra tutti viene citato Panda Watching – Xueshan, Sichuan, China, Next Generation Award Asia Pacific 2014.
Il progetto si ripropone la ricostruzione post terremoto del villaggio di Xueshan, Sichuan, famoso per essere la casa dei panda in Cina. Focalizzandosi sulle caratteristiche uniche del sito, il progetto utilizza bamboo come materiale di costruzione prevalente e riporta alla luce tecniche costruttive tradizionali http://www.holcimfoundation.org/Projects/panda-watching.
Segue il progetto Public Condenser, Low-cost flexible university building, Holcim Awards Silver Europe 2014. Si tratta di un progetto per un campus universitario parigino particolarmente interessante per la versatilità, la resilienza e l’adattabilità a futuri bisogni a costi contenuti http://www.holcimfoundation.org/Projects/public-condenser.
Altri progetti, tutti sorprendenti, sostenibili e innovativi, mostrati da Schwarz: Articulated Site, Water reservoirs as public park, Holcim Awards Gold Latin America 2014, progetto di recupero di un’area collinare dedicata a serbatoi d’acqua di Medellín, Colombia, per trasformarla in nuovi spazi pubblici http://www.holcimfoundation.org/Projects/articulated-site e Rebuild by design, Urban flood protection infrastructure, Holcim Awards Silver Nord America 2014, per un progetto per proteggere Manhattan dalle piene dell’Hudson creando nuovi spazi pubblici e una stazione radio http://www.holcimfoundation.org/Projects/rebuilding-by-design.
La parte centrale dell’evento del 28 gennaio presso il Salone d’Onore de La Triennale di Milano è dedicata ai vincitori italiani della quarta edizione degli Holcim Awards for Sustainable Construction. Intervengono Lucia Pierro di Autonome Forme, Palermo, e Pamela Larocca di Urban Future Organization e PLA|Kaudesign, Milano, con la moderazione di Fiore De Lettera, Direttore di Cityproject.it.
Il progetto di risanamento ambientale sulla costa meridionale italiana ‘Anthropic Park - Saline Joniche’, che permette la coesistenza della natura e della presenza dell'uomo, ha ricevuto il Holcim Awards Gold Europe 2014.
Gli architetti Francisco Leiva di Grupo aranea (Spagna) e Marco Scarpinato di AutonomeForme (Palermo, Italia) hanno avviato il progetto di risanamento di Saline Joniche, un'area compromessa dalla presenza di impianti industriali.
A raccontare il progetto in Triennale di Milano, in rappresentanza di AutonomeForme, c’è Lucia Pierro: l'ecosistema in continuo mutamento crea un paesaggio paludoso ricco di flora e fauna, con particolare attenzione alla presenza di uccelli migratori. Il progetto ha una spiccata posizione filosofica volta all'esame dei ruoli dell'architettura, della progettazione del paesaggio, della pianificazione urbana e delle loro limitazioni, attraverso la necessità di consentire la presenza dell'essere umano.
Il progetto racchiude un discorso sulle potenziali forme di relazione tra attività umana e ambiente naturale, proponendo strategie per la comprensione dell'architettura quale forma di azione in un rapporto simbiotico con la natura.
Il progetto ‘Co-op Capacity building’ in realtà intitolato ‘Kigali Participatory Masterplan, Hills Farming and Community Hubs’ di Pamela Larocca di Urban Future Organization e PLA|Kaudesign, Milano, Italia, e Costanza La Mantia, Bantu Studio, Johannesburg, Sud Africa, è stato premiato a Beirut con un Acknowlegement Prize Regione Africa Middle East.
Pamela Larocca, presente all’evento in Triennale di Milano il 28 gennaio, ci racconta il progetto. Si tratta di un progetto – che ha visto anche l’interesse della FAO - in favore di una cooperativa femminile a Kigali (comunità con circa il 40% della popolazione al di sotto dei 14 anni di età) in Ruanda che include un programma collettivo di coltivazione in montagna, edifici per la comunità e un mercato che aumenta la capacità economica e l'autosufficienza alimentare.
Il progetto affronta i bisogni reali identificati tramite un processo di stakeholder engagement con cooperative e attori locali, integrando efficacemente aspetti economici, ambientali e sociali.
L’evento si conclude con un rinvio al 20 aprile 2015 per conoscere i vincitori della fase globale della quarta edizione degli Holcim Awards www.holcimawards.org. La giuria globale è guidata da Mohsen Mostafavi, Dean della Graduate School of Design di Harvard University (USA) e comprende Marc Angélil, Senior Dean di Architettura e Progettazione Urbana al Swiss Federal Institute of Technology (ETH Zurich, Svizzera), Alejandro Aravena, Titolare dello studio Elemental (Cile), Maria Atkinson, Founding Director del Green Building Council Australiano (Australia), Meisa Batayneh Maani, Titolare del maisam architects and engineers (Giordania), Yolanda Kakabadse, Presidente di WWF International (Ecuador), Matthias Schuler, Titolare di Transsolar (Germania), e Rolf Soiron, Presidente del Board di Holcim Foundation (Svizzera).
La competizione Holcim Awards for Sustainable Construction mira ad individuare progetti di edilizia innovativi, orientati al futuro e tangibili per promuovere risposte sostenibili a questioni tecnologiche, ambientali, socio-economiche e culturali inerenti ai problemi urbanistici ed edili a livello locale, regionale e globale. La competizione viene organizzata dal 2004 dalla Holcim Foundation, con sede in Svizzera, ed eroga premi in denaro pari a 2 milioni di dollari statunitensi ogni tre anni.
Holcim Foundation è sostenuta da Holcim Ltd e dalle aziende del gruppo in circa 70 paesi, tra cui Holcim (Italia), ed è indipendente dai suoi interessi commerciali. Holcim è uno dei leader a livello mondiale nella fornitura di cementi, aggregati (sabbia e ghiaia) e altri prodotti, quali asfalto e calcestruzzo premiscelato, inclusi i relativi servizi.
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[post_content] => Economia della costruzione e attenzione all'aspetto sociale sono i punti cardine dei dodici progetti vincitori degli Holcim Awards 2014 per la Regione Africa Middle East.
I progetti vincitori mostrano lo sviluppo di risposte multidisciplinari alle sfide in atto in ambito di progettazione e di costruzione. I primi premi sono stati assegnati ad un edificio di bioedilizia in Turchia, al recupero di una foresta urbana in Libano e ad un piano di edilizia urbana a basso costo in Etiopia.
Una giuria internazionale guidata da Howayda Al-Harithy (Libano) ha selezionato i vincitori utilizzando i "target issues" per l'edilizia sostenibile, che includono la "triple bottom line", ossia le perfomance ambientali, sociali ed economiche, e che riconoscono anche la necessità di eccellenza architettonica e un alto grado di trasferibilità. A dodici progetti in Africa Medio Oriente da attuare in nove Paesi sono stati assegnati premi complessivi per un valore pari a 330.000 dollari.
Bioedilizia e impresa hub in Turchia vince l'Oro
Un parco ecologico per la ricerca e la tecnologia sostenibile previsto per Ortadogu Sanayi ve Ticaret Merkezi, una zona industriale localizzata in Ankara ha vinto il primo premio. La progettazione del paesaggio e dell’edificio ad opera degli architetti Onat e Zeynep Öktem di ONZ Architects in Turchia incorpora varie funzionalità sostenibili, quali l'illuminazione naturale, le pompe di calore geotermiche, i tetti verdi, la ventilazione passiva e i sistemi d'efficienza / irrigazione, creando uno spazio comune attraente per i propri utenti e con la minima interferenza con il contesto naturale.
Alla cerimonia di premiazione a Beirut, Howayda Al-Harithy si è congratulata con i vincitori del Holcim Awards Gold per la promozione della crescita economica attraverso l'innovazione nelle tecnologie ambientali: "L'edificio è concepito come un banco di prova per la ricerca sostenibile, che esplora nuove tecniche nell’ambito dell’utilizzo delle risorse rinnovabili - mentre stabilisce un attento equilibrio tra il regno naturale e quello del costruito".
Recupero di una foresta urbana in Libano prende l’Argento
Un piano di recupero di una pineta a Beirut, in Libano, opera di Raëd Abillama di Raëd Abillama Architects in Libano, ha vinto l’argento. Il piano urbanistico sviluppa le strutture ed i servizi necessari al parco per aprirlo al pubblico, e lo promuove per attività culturali, sociali, sportive e ambientali, mantenendo e conservando al contempo gli habitat naturali del parco. Gli standard ambientali e le esigenze urbane saranno integrati senza soluzione di continuità, migliorando il senso di appartenenza alla comunità più ampia.
Bronzo ad un piano di edilizia urbana a basso costo in Etiopia
Un progetto realizzato congiuntamente dall’Ethiopian Institute of Architecture, Building Construction & City Development (EiABC), di Addis Ababa, e dalla Bauhaus University, di Weimar in Germania, ha ricevuto il Bronzo. Il progetto, volto ad esplorare e ad implementare tecniche di costruzione che tangibilmente aggiornano il patrimonio residenziale urbano, è stato sviluppato da Dirk Donath.
Nell'ambito di questo progetto orientato al processo, quasi il 90% dei materiali da costruzione, tra cui elementi prefabbricati in calcestruzzo e strutture leggere di eucalipto sono prodotte da micro e piccole imprese locali. L'approccio crea opportunità per un’occupazione qualificata e per il capacity building, e permette anche ai proprietari di completare la costruzione da soli, installando componenti di edilizia e finiture in base alle loro esigenze.
Cinque premi di riconoscimento per infrastrutture pubbliche eccezionali
Shatha Safi di Riwaq Center for Architectural Conservation, Palestina, e Yara Sharif di NG Architects e Palestine Regeneration Team, Regno Unito, hanno ricevuto uno dei cinque premi di riconoscimento (Acknowledgement) a pari merito, per un centro per donne e per un parco giochi in Palestina che crea un’infrastruttura fisica e sociale dedicata alla cucina, all'istruzione e al giardinaggio come condotto per l'emancipazione delle donne nella comunità. Kunlé Adeyemi di NLE Works, Nigeria, è stato premiato per Chicoco Radio, una piattaforma multimediale galleggiante che sarà costruita per rafforzare le comunità locali per i residenti delle baraccopoli costiere di Port Harcourt in Nigeria. Pamela Larocca di Urban Future Organization, Italia, e Costanza La Mantia, Bantu Studio, Johannesburg, Sud Africa,
sono state premiate per il progetto di una cooperativa in Ruanda che include un programma collettivo di coltivazione in montagna, edifici per la comunità e un mercato che aumenta la capacità economica e l'autosufficienza alimentare. Urban Future Organization, insieme ad altri studi internazionali e con capofila Luigi Centola di Centola & Associati, vinceva nel 2005 l’Oro agli Holcim Awards Regione Europa e l’Argento al Global Holcim Awards 2006 per il progetto Waterpower, programma di recupero per la Valle dei mulini e delle ferriere, Amalfi & Scala, Salerno.
Ulteriori premi di riconoscimento sono andati ad un edificio per uffici integrato dal punto di vista sociale con facciata sostenibile progettato per la sede della Camera di Commercio e dell’associazione di categoria di Addis Ababa in Etiopia da Ken De Cooman e Wes Degreef di BC architects, Belgio, e da Adeyabeba Hailemariam of ABBA architects, Etiopia; ed anche ad un progetto per un centro sanitario e una scuola in un campo profughi in Mauritania, ideato da Attila Szabadics di ArchSus Group, Ungheria, che offre migliori condizioni di vita in strutture-tenda facilmente montabili e dotate di climatizzazione durante le giornate calde e le notti fredde, senza richieste supplementari di energia.
Quattro premi "Next Generation" per studenti e giovani professionisti
Il concorso Holcim Awards mira anche ad incoraggiare idee sfidanti per domani con la categoria "Next Generation" rivolta a studenti e giovani professionisti di età inferiore ai 30 anni. Il primo premio "Next Generation" è andato all'architetto sudafricano Jurie Swart per un centro di ricerca sull’acqua a Fika Patso Dam, Sud Africa. La proposizione progettuale formula un discorso sulle possibili forme di relazione tra gli ambienti costruiti e naturali, con particolare attenzione alla bio-mimetismo.
Chamss Oulkadi di BOM architecture, Marocco / Francia ha vinto il 2° premio per un memoriale al terremoto e per un museo archeologico in Agadir, Marocco, che fonde la tradizione con una visione contemporanea dell'architettura. Il 3° premio è stato consegnato a Heidi van Eeden del Sud Africa per un catalizzatore di rigenerazione urbana e per un concept di produzione tessile nella città che unisce un impianto di produzione tessile, campi agricoli, e un impianto di trattamento delle acque reflue in un sistema interrelato. Gli studenti Marylynn Antaki, Christina Attiyeh, Mira Boumatar, Romy El Sayah e Yara Rahme presso l’American University of Beirut, Libano, hanno ricevuto il 4° premio per un recupero energetico urbano e concept di sviluppo per la città.
Le candidature agli Holcim Awards in Africa Middle East sono state valutate da una giuria indipendente guidata dall’American University of Beirut e costituita da Howayda Al-Harithy (capo giuria, Libano), Marc Angélil (Svizzera), Javier de Benito (Svizzera), Aziza Chaouni (Marocco), Fasil Giorghis (Etiopia), Daniel Irurah (Sud Africa), Francis Kéré (Burkina Faso), Hansjürg Leibundgut (Svizzera), and Amer Moustafa (Emirati Arabi Uniti).
La cerimonia degli Holcim Awards di Beirut per la Regione Africa Middle East è il quarto di cinque eventi e preceduto da Mosca per l’Europa, Toronto per il Nord America, e Medellín per l’America Latina. L’evento conclusivo si terrà a Jakarta per la Regione Asia Pacific a Novembre. I progetti che ricevono gli Holcim Awards Gold, Silver e Bronze in ogni regione si qualificano automaticamente per il Global Holcim Awards 2015.
La competizione Holcim Awards for Sustainable Construction mira ad individuare progetti di edilizia innovativi, orientati al futuro e tangibili per promuovere risposte sostenibili a questioni tecnologiche, ambientali, socio-economiche e culturali inerenti ai problemi urbanistici ed edili a livello locale, regionale e globale. La competizione viene organizzata dal 2004 dalla Holcim Foundation, con sede in Svizzera, ed eroga premi in denaro pari a 2 milioni di dollari statunitensi ogni tre anni.
[caption id="attachment_523862" align="aligncenter" width="600"] Il progetto vincitore[/caption]
[post_title] => I vincitori degli Holcim Awards 2014
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[post_content] => I progetti che hanno vinto gli Holcim Awards 2014 europei, annunciati a Mosca, mostrano come le costruzioni sostenibili continuino ad evolversi, trovando risposte sempre più sofisticate e multidisciplinari alle sfide che il settore edilizio e delle costruzioni si trova ad affrontare. I premi Gold, Silver e Bronze sono stati assegnati rispettivamente a una riserva ecologica e progetto di risanamento nell'Italia meridionale, a un edificio universitario flessibile e a basso costo a Parigi e a un quartiere urbano partecipato a Vienna.
Dodici progetti che includono edifici all'avanguardia concepiti da professionisti di spicco, insieme alle visioni della futura generazione di professionisti hanno ricevuto e condiviso un premio in denaro di oltre 300.000 dollari statunitensi. Una giuria di esperti internazionali
presieduta da Jean-Philippe Vassal (Francia) ha selezionato i vincitori esaminando i “target issues”, ovvero punti fondamentali, che hanno preso in esame le prestazioni ambientali, sociali ed economiche, ponendo comunque l'accento sulla necessaria eccellenza architettonica e su un elevato livello di trasferibilità del progetto.
Spiccata posizione filosofica: premio Gold alla riserva ecologica e progetto di risanamento a Saline Joniche, Italia
Il primo premio è stato assegnato a un progetto di risanamento ambientale sulla costa meridionale italiana, il quale permette la coesistenza della natura e della presenza dell'uomo.
Gli architetti Francisco Leiva di Grupo aranea (Spagna) e Marco Scarpinato di AutonomeForme (Italia) hanno avviato il progetto di risanamento in un'area compromessa dalla presenza di impianti industriali. L'ecosistema in continuo mutamento crea un paesaggio
paludoso ricco di flora e fauna, con particolare attenzione alla presenza di uccelli migratori.
All'evento di premiazione tenutosi a Mosca, il rappresentante della giuria Arno Brandlhuber (Germania) ha celebrato il progetto vincitore del premio Gold degli Holcim Awards per la sua spiccata posizione filosofica volta all'esame dei ruoli dell'architettura, della progettazione del paesaggio, della pianificazione urbana e delle loro limitazioni, attraverso la necessità di consentire la presenza dell'essere umano. "Il progetto racchiude un discorso sulle potenziali forme di relazione tra attività umana e ambiente naturale, proponendo strategie per la comprensione dell'architettura quale forma di azione in un rapporto simbiotico con la natura",
ha dichiarato.
Notevole commistione di economia ed estetica: premio Silver a un edificio universitario flessibile e a basso costo a Parigi, Francia
L'Holcim Awards Silver è stato assegnato a un edificio che ospiterà diverse strutture quali impianti sportivi interni ed esterni, bar, dehor e una piazza pedonale all'interno del nuovo campus di Paris-Saclay. Gilles Delalex, Yves Moreau e Thomas Wessel-Cessieux dello studio di architettura Muoto (Francia) hanno progettato una struttura minimale che utilizza materiali grezzi, tecniche solide e durevoli e applica il concetto di sovrapposizione verticale che colloca le varie zone di attività l'una sull'altra. La giuria ha riconosciuto la ridotta
applicazione di mezzi tecnici e architettonici resilienti e adattabili alle future esigenze:
"L'elegante design coniuga riflessioni economiche ed estetiche in maniera tale da consentire a questa struttura a basso costo di trasformare i limiti in qualità".
Focus sugli stakeholder: premio Bronze per un quartiere urbano partecipato a Vienna, Austria
Il premio Holcim Awards Bronze è stato assegnato a un progetto di design urbano a Vienna, che identifica un set di regole per la creazione di un quartiere urbano sostenibile. Il piano urbanistico concepito da Enrique Arenas, Luis Basabe e Luis Palacios dello studio Arenas Basabe Palacios (Spagna) utilizza una struttura costituita da giardini per lo sviluppo fisico e sociale del progetto. L'approccio stabilisce un intervento minimamente invasivo che si svilupperà nel tempo, secondo i bisogni della comunità in ogni sua fase. La giuria ha elogiato in particolare la scelta delle procedure, inclusa la partecipazione degli stakeholder e il relativo effetto sulla forma fisica: "La proposta offre un metodo per la densificazione urbana progressiva, il quale combina sia approcci discendenti/ascendenti, sia prassi formali/informali per la creazione di una comunità urbana".
Fusione di concetti architettonici e tecnici: Honorable Mention a un edificio ad uso uffici energicamente efficiente a Holderbank, Svizzera
Un centro di competenza che include laboratori di ricerca, spazio per uffici e strutture formative con un concetto energetico all'avanguardia ha ricevuto il primo Holcim Awards Honorable Mention mai assegnato. Progettato dall'architetto svizzero Christian Kerez, gli atrii perfettamente circolari che attraversano i livelli dei soffitti e i pavimenti che si intersecano nell'edificio, danno l'opportunità a dipendenti e visitatori di incontrarsi, consentendo al contempo di poter sperimentare dall'interno le reali dimensioni dell'edificio. Poiché il progetto è stato concepito per essere il nuovo Centro di Competenza di Holcim, la giuria ha scelto di conferire una menzione speciale non pecuniaria che "rispetta l'eccezionale valore della proposta".
Acknowledgement prizes a progetti sui materiali dal Belgio e dalla Germania
Una squadra dello studio TETRA architecten in Belgio ha ricevuto un riconoscimento per il proprio villaggio dei materiali, situato nel Porto di Bruxelles, il quale distribuisce materiali da costruzione alla città, oltre a raccogliere e riciclare materiali di scarto da questa provenienti.
Karola Dierichs e Achim Menges dell'Istituto di Design computazionale dell'Università di Stoccarda hanno ricevuto un riconoscimento per il loro progetto di ricerca multi-disciplinare sui materiali, il quale prende in esame architetture aggregate realizzate tramite stampaggio a iniezione di granuli di bioplastica autosolidificanti, specificatamente progettati.
Premi "Next generation" per visioni di progetto in Austria, Francia, Irlanda, Russia e Spagna
Il concorso Holcim Awards è anche alla ricerca di visioni e idee coraggiose per la categoria “Next Generation” (studenti e giovani professionisti). La giuria ha deciso di conferire per la prima volta sei premi a riconoscimento dell'eccezionale qualità delle proposte inviate da tutta Europa. Il primo premio “Next Generation” è stato assegnato ad Hani Jaber, Ricardo Mayor, Héctor Muñoz e Ignacio Taus di DAT Pangea (Spagna) per una serie di tre progetti architettonici orientati alla società. Il loro portfolio di progetti include un piano spaziale e una ristrutturazione agricola, un giardino urbano produttivo oltre a spazi temporanei per la partecipazione del pubblico. La giuria è rimasta colpita dalle proposte di progettazione volte a creare un dialogo tra architettura e politica, portando all'attenzione i principali problemi sociali e offrendo al contempo soluzioni di progettazione appropriate per dare una risposta a
specifici problemi.
Il secondo premio “Next Generation” è stato assegnato ad Aleksandr Veshniakov, Dimitry Ivanov, Natalia Mikhailova, Aleksandra Tyron e Nadezhda Pavlova, un gruppo di architetti russi, per una rete di centri civici in piccole cittadine che formano una rete virtuale
grazie all'uso della connettività di rete. La giuria è stata principalmente colpita dall'idea di creare uno "strumento architettonico" in grado di promuovere una maggior vivacità nelle piccole città russe. Il terzo premio è stato assegnato a Iker Luna, dalla Spagna per il suo
progetto di ricerca sui materiali relativo a laterizi in argilla con innesti d'edera per tetti verdi.
Il particolare materiale consente la crescita dell'edera, pianta in grado di migliorare la qualità dell'aria e di attenuare l'effetto “isola di calore urbana”. Gli altri premi “Next Generation” sono andati ad András Dankházi per una fornitura d'acqua simbiotica e riqualificazione del paesaggio in Irlanda (4° classificato), a Grégoir Arthuis per la ristrutturazione di un grattacielo in Francia (5° classificato) e a Nikola Znaor per un sistema di schermatura sostenibile e responsivo in Austria (6° classificato).
Le candidature Holcim Awards per i progetti europei sono state valutate da una giuria indipendente ospitata dal Politecnico federale svizzero di Zurigo (ETH Zürich), composta da: Jean-Philippe Vassal (Presidente di giuria, Francia), Horia Adrian (Romania), Marc
Angélil (Svizzera), Arno Brandlhuber (Germania), Antón García-Abril (Spagna), Hiromi Hosoya (Svizzera), Hrvoje Njiric (Croazia), Stuart Smith (Regno Unito) e Holger Wallbaum (Svezia).
Per ulteriori informazioni sul concorso
www.holcimawards.org
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[post_content] => Sono state più di 6000 le candidature per la quarta edizione del concorso internazionale Holcim Awards, che prevede premi in denaro per 2 milioni di dollari.
Sono stati infatti presentati progetti e visioni di edilizia sostenibile da 152 Paesi. La varietà dell’origine geografica delle candidature e la crescita di quelle provenienti dai Paesi in sviluppo conferma l’importanza di creare un ambiente costruito sempre più sostenibile. Le candidature verranno selezionate in base alla compliance per poi essere valutate dalle giurie indipendenti delle cinque regioni del mondo. I risultati verranno annunciati in occasione di cerimonie di consegna dei premi nell’ultimo trimestre dell’anno.
Gli Holcim Awards riconoscono progetti innovativi e concept orientati al futuro, e sono condotti in parallelo in cinque regioni. Il concorso prevede l’ammissione di progetti appartenenti alla categoria principale (Main Category), che devono essere ad uno stadio avanzato di progettazione, e visioni “Next Generation”, nell’ambito dell’architettura, dell’edilizia, dell’ingegneria civile, del paesaggio, della progettazione urbana, così come dei materiali da costruzione e delle tecnologie.
Le 6.103 candidature registrate nel periodo del concorso riflettono l’importanza crescente dell’edilizia sostenibile nei mercati emergenti così come un’elevata consapevolezza della rilevanza del tema tra giovani professionisti e studenti universitari.
Rispetto alle precedenti edizioni, il maggior incremento nella partecipazione è stato registrato in Africa Middle East mentre il maggior numero delle candidature proviene da Asia Pacific. Il crescente numero delle visioni nella categoria “Next Generation” per la prima volta determina una distribuzione equilibrata delle candidature tra le due categorie del concorso.
Le candidature considerate complete passeranno ora al controllo formale da parte della società di consulenza di architettura e urban design di Berlino [phase eins]. Quelle ritenute valide verranno sottoposte alla giuria indipendente della regione in cui il progetto presentato verrà realizzato (o in cui il progetto è stato immaginato nel caso della categoria Next Generation).
Giurie di esperti internazionali
Le giurie degli Holcim Awards sono composte da rappresentanti riconosciuti a livello internazionale e provenienti dalla comunità scientifica, dal business e dalla società, saranno ospitate da un’università partner di Holcim Foundation e guidate rispettivamente da: Jean-Philippe Vassal, Titolare dello studio Lacaton & Vassal Architectes (Europa); Toshiko Mori, Titolare dello studio Toshiko Mori Architect (Nord America); Bruno Stagno, Titolare dello studio Bruno Stagno Arquitecto y Asociados (America Latina); Howayda Al-Harithy, Professore di Architettura, American University of Beirut (Africa Middle East); e Rahul Mehrotra, Titolare dello studio Rahul Mehrotra Associates (Asia Pacific). La lista completa dei membri delle giurie è disponibile su: www.holcimawards.org/jury
Le giurie valuteranno le candidature secondo i “target issues” definiti da Holcim Foundation, Tre dei cinque parametri sono allineati alla triple bottom line dello sviluppo sostenibile e bilanciano aspetti economici, ambientali e sociali. Gli altri riguardano l’impatto estetico, l’inserimento nel contesto territoriale, l’innovazione e la trasferibilità. Una definizione dei cinque “target issues” si trova su: www.holcimawards.org/targetAnnuncio dei progetti vincitori nel mondo
I vincitori verranno informati non appena le decisioni delle giurie verranno verificate e i loro report validati. I risultati regionali degli Holcim Awards saranno annunciati in occasione delle cerimonie di consegna dei premi e comunicati attraverso il sito degli Holcim Awards il 5 Settembre per l’Europa, il 19 Settembre per il Nord America, il 3 Ottobre per l’America Latina, il 17 Ottobre per l’Africa Middle East e il 14 Novembre per l’Asia Pacific.
I vincitori dei premi oro, argento e bronzo di ognuna delle cinque regioni si qualificheranno automaticamente per il Global Holcim Awards del 2015. Informazioni sui prossimi passi del concorso così come sulle tre precedenti edizioni degli Holcim Awards che hanno raccolto oltre 150 progetti vincitori sono disponibili su: www.holcimawards.orgPromoting sustainable construction
Il concorso Holcim Awards invita architetti, progettisti, ingegneri, costruttori e studenti universitari a condividere i progetti e le visioni che vanno oltre le nozioni convenzionali di edilizia sostenibile. Gli Holcim Awards sono un’iniziativa di Holcim Foundation for Sustainable Construction, con base in Svizzera. Holcim Foundation incoraggia risposte sostenibili ad aspetti tecnologici, ambientali, socio-economici e culturali connessi alle costruzioni e all’edilizia. Holcim Foundation lavora a stretto contatto con le università partner:
Swiss Federal Institute of Technology (ETH Zurich/EPFL), Svizzera; Massachusetts Institute of Technology, USA; Tongji University, Cina; Universidade de São Paulo, Brazil; University of the Witwatersrand, Sud Africa; Universidad Iberoamericana, Messico; Ecole Supérieure d’Architecture de Casablanca, Marocco; Indian Institute of Technology (IIT Bombay), India; American University of Beirut, Libano; Tsinghua University, Cina; e University of Melbourne, Australia.
Holcim Foundation è supportata da Holcim Ltd e dalle sue Group company presenti in oltre 70 Paesi, tra cui Holcim (Italia), ed è indipendente dagli interessi commerciali. Holcim è uno dei principali produttori a livello mondiale di cemento e aggregati (sabbia e ghiaia) ed è presente in altre attività quali il calcestruzzo e l’asfalto, inclusi i servizi.
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[post_content] => Aitec, l’Associazione storica di Confindustria rappresentativa dei produttori di cemento, e Legambiente hanno presentato a Ecomondo le Linee Guida per progettazione, gestione e recupero delle aree estrattive, primo risultato della loro collaborazione e del loro progetto comune orientato a diffondere i principi di gestione sostenibile dell’approvvigionamento di materie prime e gli obiettivi di tutela ambientale.
Raffaella Mastrella, Direzione Generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche del MISE esprime forte apprezzamento per la strada tracciata con queste linee guida che lasciano intravedere un nuovo approccio che merita di essere valorizzato.
L’Oasi di Baggero a Merone (CO) e la Cava di Valle Oscura a Galbiate (LC) compaiono come esempio dei principi proposti dalle linee Guida, come casi virtuosi di cave e miniere.
Molti ex siti per l’estrazione di materie prime cemento, sottoposti a recupero ambientale, hanno riacquistato valore e ora contribuiscono alla conservazione della biodiversità locale.
Così il territorio può essere doppiamente valorizzato, in termini economici e produttivi e in termini ecologici e naturalistici. “Non è fermando le cave in Italia – dichiara il Vicepresidente diLegambiente, Edoardo Zanchini - magari delocalizzando le attività, che si darà risposta aiproblemi. Le attività estrattive sono un tema importante per guardare al futuro del nostro Paesee l’impostazione che proponiamo con AITEC guarda da subito a come quell’area tornerà allacomunità. Perché sarà inevitabilmente diversa ma non degradata, anzi valorizzata da un puntodi vista delle potenzialità ecologiche”.
Marcelino Linares, Responsabile pianificazione e progetti materie prime di Holcim (Italia) S.p.A. conferma l’impegno continuo di Holcim (Italia) in questo percorso “Tra gli obiettivi delle Linee Guida, quello di coinvolgere gli stakeholder nel processo produttivo e privilegiare i comportamenti virtuosi, per dare continuità alle aziende che operano nella legalità, accrescendone la competitività, oltre a rafforzare il valore strategico dell’attività estrattiva e la cultura della sostenibilità”.
Le Linee Guida esplicitano chiari principi da seguire e le misure da adottare, nelle fasi di progettazione, gestione e recupero, per la riduzione degli impatti su:
• atmosfera. Per limitare l’emissione di polveri, si orientano i fronti di scavo in funzione della direzione dei venti, si bagnano piste e piazzali percorsi dai mezzi da cava, si sospendono le operazioni nei giorni troppo ventosi, ecc.;
• ambiente idrico. Per tutelare le acque si realizzano apposite canalette, si controllano gli scarichi di acque su corsi d’acqua superficiali, si effettua periodica manutenzione dei mezzi in aree attrezzate per evitare sversamenti di sostanze inquinanti, ecc.;
• suolo e sottosuolo. Progettando lo scavo in modo che la modificazione della morfologia risulti compatibile con l’assetto dei luoghi, conservando il suolo asportato in fase di scopertura per le opere di recupero ambientale, ecc.;
• rumore e vibrazioni. Utilizzando macchinari nuovi che producano emissioni ridotte e pannelli fonoassorbenti per gli impianti, ecc.;
• paesaggio e intervisibilità. Privilegiando la coltivazione dall’alto verso il basso con cantieri “schermati”, prevedendo soluzioni per minimizzare l’impatto morfologico degli scavi, ecc.;
• flora e fauna. Valutando l’alterazione dell’habitat, l’eventuale riduzione del patrimonio forestale, la modifica degli elementi che costituiscono l’ecosistema.
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[post_content] => Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. ha rilevato il controllo e la gestione della società Micron Mineral S.p.A. dal Gruppo Setramar, che opera nel settore dei servizi e trasporti marittimi del porto di Ravenna.
Micron Mineral S.p.A., importante punto di riferimento per il settore cementizio nell’area del Nord Adriatico, è conosciuta sul mercato con marchio GranCem, per la produzione di cementi Portland e d’altoforno specifici per applicazioni che richiedono caratteristiche di affidabilità e durabilità.
Con l’incorporazione in oggetto, entra a far parte dell’assetto industriale di Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. la stazione di macinazione sita nell’area portuale di Ravenna.
Tale acquisizione, in linea con la strategia di Holcim in Italia di estendere la presenza nell’area Nord-Est, permetterà al Gruppo di ottimizzare la sua presenza e di essere più sinergico sul territorio, per rispondere con maggior efficacia alle attuali esigenze del mercato.
Grazie alla riorganizzazione e all’ampliamento della struttura vendite il servizio sarà più efficace e più capillare: nuove responsabilità e nuovi incarichi sono stati assegnati con l’obiettivo di rafforzare la presenza del Gruppo sul mercato ed offrire sempre più valore ai clienti.
Micron Mineral Spa
Micron Mineral S.p.A inizia la produzione nel 2004 diffondendo in tempi molto brevi la cultura dei cementi d'altoforno con il marchio GranCem. Micron Mineral rappresenta un importante punto di riferimento per il settore, e nell'area del Nord Adriatico è una delle poche aziende Italiane in grado di offrire il cemento alla loppa d'altoforno, un prodotto destinato a crescere soprattutto dove sono previsti importanti interventi a livello di infrastrutture. La stazione di macinazione sita nell’area portuale di Ravenna ha una capacità produttiva annua di circa 600.000 ton di cemento grigio e di cemento bianco.
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Il Progetto della linea AV/AC Treviglio – Brescia rientra nel grande progetto del cosiddetto “Corridoio 5”.
Il Corridoio 5, nelle previsioni della Comunità Europea, dovrà collegare Lisbona con Kiev passando per la famosa Torino - Lione.
Si è iniziato a discutere del progetto della Tav Milano – Verona, di cui fa parte la tratta Treviglio - Brescia, nel lontano 2000. Il progetto definitivo dell’opera è stato poi approvato nel 2009 dal CIPE con il finanziamento delle opere da realizzarsi a cura di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane).
Nonostante questo iter piuttosto lungo ora i lavori procedono spediti: nel corso del 2011 RFI ed il consorzio Cepav Due hanno sottoscritto l’Atto Integrativo relativo al 1° Lotto Costruttivo e successivamente, a fine dello stesso anno, quello relativo al 2° Lotto Costruttivo con conseguente autorizzazione di avvio lavori. I tempi per la realizzazione del 1° Lotto Costruttivo sono di 42 mesi (novembre 2014), mentre quelli per la realizzazione del 2° Lotto Costruttivo, nonché del 1° Lotto Funzionale, sono di 58 mesi. L’attivazione della tratta Alta Velocità / Alta Capacità Treviglio – Brescia è prevista quindi a Novembre 2016.
Il nuovo tratto di linea AV/AC Treviglio – Brescia costituisce un’ulteriore tappa nella realizzazione della linea AV/AC Milano – Verona lunga 140 chilometri.
La linea attraverserà più di 20 comuni nelle Province di Milano, Bergamo e Brescia innestandosi nel nodo di Brescia tramite l'interconnessione Brescia Ovest (11,7 km) e proseguendo con un tratto urbano (6,9 km) in affiancamento alla linea tradizionale fino alla stazione di Brescia, per un totale di 39,6 km. L’estensione della tratta, che per due terzi corre sul territorio bergamasco, è in parallelo con un’altra grande infrastruttura, l’Autostrada Brebemi.
La realizzazione dell’opera, affiancata e fortemente integrata alla linea storica esistente, permetterà di aumentare la capacità della linea e quindi l’offerta del trasporto ferroviario. La sicurezza della circolazione dei treni, che potranno raggiungere la velocità di 300 km/h, sarà garantita da un sistema di controllo basato sull’utilizzo delle più recenti e innovative tecnologie che miglioreranno l’affidabilità degli impianti. I vantaggi saranno una riduzione dei tempi di percorrenza tra Milano e Brescia e la completa separazione dei flussi del traffico nazionale da quello regionale, garantendo una maggiore fluidità e puntualità del servizio.
Contractor
Committente dell’opera è Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), l’Alta Sorveglianza è affidata ad Italferr (Gruppo FS Italiane) e la Direzione Lavori è a cura di SPM Consulting. L’esecuzione è a cura del Consorzio Cepav Due, contraente generale e consorzio costituito nel 1991 e attualmente composto dalle seguenti società: Saipem S.p.A. (Gruppo ENI) 52%, Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. di Parma 24%, Società Italiana per Condotte d’Acqua S.p.A. di Roma 12%, Impresa di Costruzioni Giuseppe Maltauro S.p.A. di Vicenza 12%.
Caratteristiche dell’offerta
Holcim (Italia), come da richiesta del cliente, ha fornito solo cementi pozzolanici CEM IV/A 42,5 R per calcestruzzi con resistenza C 32/40 e C35/45, e 32,5 R per calcestruzzi in classi di resistenza fino a C 28/35. Questi prodotti hanno una minore quantità di clinker a favore di componenti minerali ad attività pozzolanica.
La riduzione del contenuto di clinker consente da un lato il risparmio di risorse naturali e dall’altro il contenimento delle emissioni di CO2 in linea con l’impegno di Holcim per la tutela dell’ambiente e per lo sviluppo sostenibile.
A luglio 2007 sono stati completati e attivati i 27 km tra Milano e Treviglio per cui Holcim (Italia) aveva già fornito circa 125.000 mc di calcestruzzi realizzati con cementi
pozzolanici.
Per la tratta AV/AC Treviglio – Brescia Holcim (Italia) ha iniziato la fornitura di calcestruzzo nei primi mesi del 2012.
Nel corso di tale anno l’ammontare dei volumi gettati è stato pari a circa 100'000 mc prevalentemente concentrati in provincia di Bergamo. Nel corso dei primi 8 mesi del 2013 la fornitura ha raggiunto il valore di 165.000 mc, il 60% dei quali ancora destinati all’area bergamasca. I calcestruzzi con classi di resistenza fino a C 28/35, per i quali è stato utilizzato il CEM pozzolanico 32,5 R, sono stati destinati a fondazioni, pali e solette. I calcestruzzi con classi di resistenza da C32/40 formulati con CEM IV/A 42,5 R sono stati utilizzati per le elevazioni.
Tutti i calcestruzzi impiegati in quest’opera come detto sono confezionati con cemento pozzolanico per le sue caratteristiche peculiari tra cui una maggior presenza di parti fini, il suo basso calore d’idratazione, le sue caratteristiche di pozzolanicità e durabilità ed una resistenza che cresce un po’ più lentamente alle brevi stagionature ma che aumenta progressivamente alle lunghe.
I calcestruzzi sono stati accuratamente studiati e quindi qualificati e certificati, sia tramite verifiche preliminari in laboratorio sia attraverso accurate prove di produzione presso tutti gli impianti preposti alla fornitura, per rispettare il capitolato speciale d’appalto, uno dei capitolati più stringenti, impegnativi e complessi esistenti in Italia.
Attualmente la fornitura di calcestruzzo è effettuata per la porzione di cantiere situata in provincia di Bergamo dalle centrali di betonaggio di Mozzanica e Rivolta d'Adda,
quest'ultima dotata di doppia bocca di carico, mentre per l’area di cantiere situata in provincia di Brescia dalle centrali di betonaggio di Montirone e di Berlingo, quest'ultima di proprietà di un operatore terzo, sotto contratto con Holcim. Gli impianti sono tutti tecnicamente e ambientalmente avanzati e in grado di rispondere a specifiche tecniche, come ad esempio la necessità della copertura della zona di stoccaggio aggregati per evitare che il materiale si possa bagnare con acqua piovana e quindi aumentare la propria umidità, aspetto che potrebbe poi influenzare la produzione del calcestruzzo. Vengono poi svolti audit periodici presso gli impianti per verificare le caratteristiche tecniche, la capacità, il sistema di carico, la calibrazione e la taratura degli strumenti.
Sul cantiere vi è la presenza costante di personale tecnologicamente qualificato, in grado di controllare la qualità dei prodotti forniti e di fornire consulenze.
Nello specifico:
vengono effettuali controlli costanti sulle materie prime componenti i calcestruzzi;
vengono studiati ad hoc, testati e quindi qualificati eventuali prodotti specifici in funzione delle esigenze puntuali di capitolato e delle necessità del cantiere, prodotti che una volta approvati sono invariabili e quindi inseriti nel programma di carico dell’impianto che li identifica attraverso dei codici prodotto in maniera univoca;
viene effettuata la qualifica dei mix design per i prodotti con classe di resistenza uguale o superiore a 25 MPa, alla presenza di un laboratorio ufficiale accreditato con test di mantenimento della consistenza nel tempo, verifica dell’omogeneità, della permeabilità, del ritiro igrometrico, del modulo elastico, del calore d’idratazione, della trazione indiretta, oltre che dei controlli del rapporto a/c, della classe di consistenza ed il prelievo dei provini per la verifica della resistenza del calcestruzzo. A questi si aggiungono i controlli costanti e quotidiani sui calcestruzzi freschi direttamente in cantiere per ogni singola opera e struttura.
Ad oggi Holcim è impegnata nelle forniture di calcestruzzo sia per il Lotto Costruttivo 1 che per il Lotto Costruttivo 2 con diversi contratti di fornitura stipulati con il contraente generale e con i sub - affidatari che si sono aggiudicati le porzioni di lavorazioni che il contraente generale ha subappaltato in gara pubblica. Infatti sia sul Lotto Costruttivo 1 sia sul Lotto Costruttivo 2 sono andate in gara 3 diverse sezioni di opera per la maggior parte contenenti lavorazioni di tipo civile.
L'ammontare delle forniture in capo a Holcim supera i 400.000 mc di calcestruzzi e misti cementati e tali forniture sono state ad oggi per 2/3 già effettuate.
Il successo dell'azienda fino ad oggi è stato dovuto ad un’accurata progettazione delle ricette e ad un’efficiente implementazione della fornitura con un servizio integrato logistico-tecnologicoproduttivo- amministrativo di eccellente qualità. Da non dimenticare un aspetto di primaria importanza: la gestione di tutti i processi di autorizzazione e controllo dell'azienda e dei suoi fornitori per gli aspetti antimafia, sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e regolarità contributiva e retributiva.
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[post_content] => Il progetto di recupero della scuola di bambù esistente risponde ai vincoli imposti dall’autorità militare israeliana: la scuola doveva conservare l’involucro in lamiera e il volume di partenza.
Due sono i temi progettuali del recupero: la ventilazione naturale e l’isolamento dell’edificio. Il tetto esistente è stato sostituito con lastre di pannelli sandwich, sollevato e inclinato, creando finestre a nastro di diversa altezza al suo intradosso, che innescano la ventilazione naturale.
Le pareti esterne sono state modificate reinterpretando la tecnica del “pisè” e realizzando un muro multistrato spesso 34 cm, comprendente intonaco in calce, cannucciato di bambù, impasto di argilla e paglia, lamiera di alluminio zincato esistente, intercapedine microventilata e pannello schermante esterno in bambù.
I nuovi tramezzi tra le aule sono stati ricostruiti con mattoni di terra cruda. I materiali sono tutti di provenienza artigianale e/o locale, i lavori sono stati realizzati in autocostruzione dagli abitanti del villaggio, sotto la DL di ARCò.
Il progetto è stato vincitore per l'Italia degli Holcim Awards for Sustainable Construction, ed è stato presentato nelle sue caratteristiche, nella sua nascita e nella sua evoluzione, ma soprattutto nella sua valenza sociale, “facendo emergere la complessità e i vincoli trovati prima ancora di fare architettura”.
Un progetto che identifica il concetto che ARCò ha dell’architettura: “la risoluzione di problemi contingenti attraverso un’ interpretazione estetica, e quindi sensibile, della realtà”.
Il progetto, realizzato in soli due mesi, garantisce condizioni climatiche confortevoli e sostenibilità energetica grazie all'ottimizzazione della ventilazione naturale e all'isolamento termico, in modo che gli scolari vivano positivamente la loro quotidianità scolastica. Le tecniche usate in altre parti del mondo per la produzione dei tradizionali mattoni di fango sono adattate in modo innovativo dagli artigiani locali, per assicurare un equilibrio climatico e per creare moduli costruttivi di facile realizzazione.
La giuria ha apprezzato l'approccio di rinnovare una struttura ormai inadeguata e di trasformarla in un edificio dedicato all’ l'istruzione, grazie a misure precise e mirate, a basso contenuto tecnologico. La costruzione, contenuta in solo due mesi, ha permesso di realizzare il progetto esclusivamente durante le vacanze scolastiche ed ha confermato la fattibilità di tale approccio.
Il progetto è anche una nuova esperienza per i fruitori dell’edificio perché gli abitanti del campo hanno partecipato attivamente alla costruzione e hanno portato il loro contributo attraverso la manodopera e la proposta di soluzioni innovative.
La trasferibilità è un altro elemento fortemente caratterizzante il progetto nonché uno dei cinque criteri (“target issues”) che definiscono l’edilizia sostenibile secondo Holcim Foundation:
- Progress - innovazione e trasferibilità
- People - standard etici ed equità sociale con forte attenzione all’ascolto e alla partecipazione degli stakeholder
- Planet - qualità ecologica ed uso efficiente delle risorse ponendo l’attenzione ad un uso sensibile delle risorse (materia ed energia)
- Prosperity – fattibilità economica e compatibilità con i bisogni e con i limiti
- Proficiency – impatto estetico e sul contesto
“Il prossimo passo previsto ad Abu Hindi è la costruzione di una biblioteca. Ci stiamo lavorando in modo strutturato perchè grazie agli Holcim Awards abbiamo creduto maggiormente nelle nostre capacità, abbiamo potuto dare una forma giuridica a quella che prima era solo un’attività di volontariato.” ha dichiarato Alessio Battistella durante la presentazione.
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L’impianto è stato realizzato presso lo stabilimento di calcestruzzo di Busto Arsizio, grazie alla collaborazione con la start-up svizzera neustark, specializzata nella cattura e stoccaggio della CO₂ attraverso processi di mineralizzazione applicati a scarti minerali come i materiali da demolizione.
La tecnologia sviluppata da neustark consente di immagazzinare in modo permanente la CO₂ nelle acque reflue derivanti dal lavaggio delle autobetoniere, trasformandola in una risorsa anziché in un rifiuto.
Questo processo innovativo rappresenta un concreto esempio di economia circolare applicata all’edilizia e si inserisce nel quadro della strategia aziendale NEXTGEN Growth 2030 di Holcim, orientata alla sostenibilità e alla riduzione delle emissioni.
Paolo Zambianchi, Direttore Tecnico e Produzione Aggregati e Calcestruzzo di Holcim Italia ha dichiarato: "Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia a implementare questa tecnologia innovativa. Questo investimento conferma il nostro impegno verso la sostenibilità e sostiene la realizzazione dei nostri obiettivi di riduzione delle emissioni di CO₂. Il prossimo step sarà quello di estendere questo progetto ad altri due impianti, a Peschiera Borromeo e a Nerviano, in modo da ampliare l’impatto positivo in termini di decarbonizzazione."
Anche Valentin Gutknecht, co-fondatore e co-CEO di neustark, ha commentato con entusiasmo la partnership con Holcim, sottolineando come questo tipo di collaborazioni forti permettano a neustark di introdurre la propria tecnologia in nuovi Paesi.
L’obiettivo di neustark di rimuovere milioni di tonnellate di CO₂ dall’atmosfera nei prossimi decenni si integra con la missione di Holcim di decarbonizzare l’edilizia e promuovere un modello circolare.
L’investimento e la partnership strategica con neustark rappresentano un tassello importante per costruire un futuro più sostenibile, a beneficio delle persone e del pianeta.
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[post_excerpt] => Holcim Italia annuncia l'installazione del primo impianto in Italia per lo stoccaggio permanente di CO₂ nelle acque reflue.
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[post_content] => Holcim Italia continua ad arricchire la propria gamma di brand d'avanguardia. Dopo il lancio di DYNAMax, il calcestruzzo ad alte prestazioni che consente di costruire meglio e impiegando meno materiale; l'azienda presenta la nuova proposta Hydromedia.
I benefici del calcestruzzo drenante
In un periodo come quello attuale in cui il riscaldamento globale implica da un lato precipitazioni più intense, e dall’altro mesi di siccità prolungata che "impermeabilizzano" il terreno, rendendo più difficile per l’acqua infiltrarsi nel suolo, il calcestruzzo drenante può risultare la soluzione corretta per le pavimentazioni.
Un caso è ad esempio quello dei parcheggi dove, attualmente, a seguito di fenomeni temporaleschi l’acqua carica di sostanze inquinanti come detriti, metalli portati dai freni delle auto e idrocarburi viene convogliata in canali circostanti che defluiscono poi nei fiumi.
Hydromedia consente invece agli spazi adibiti a parcheggio di restituire l’acqua piovana al sottosuolo, filtrandola dagli inquinanti accumulati sulla pavimentazione.
Le pavimentazioni in calcestruzzo drenante contribuiscono inoltre a salvaguardare il ciclo naturale dell’acqua, facendola defluire direttamente dalla superficie nel sottosuolo, senza farla passare attraverso reti di raccolta che richiedono un successivo smaltimento.
Infine, permettendo al terreno di perseguire il ciclo naturale di evaporazione grazie alla sua porosità, il calcestruzzo drenante abbassa la temperatura delle pavimentazioni durante il clima caldo. La colorazione chiara, in grado di riflettere i raggi solari, contribuisce ulteriormente a mitigare l’effetto delle alte temperature.
Una soluzione sostenibile
Hydromedia è stato presentato a MECI, la mostra civile e industriale di Erba , fra le soluzioni innovative e sostenibili di Holcim Italia.
Unisce proprietà tradizionali e tecnologie di drenaggio avanzate, permettendo così all'acqua di defluire facilmente nel terreno o in sistemi di raccolta.
La proposta offre una risposta efficace all'esigenza crescente di sostenibilità delle nostre città, aiutando l'ambiente in modo concreto.
Si adatta a un'ampia varietà di applicazioni quali piste ciclabili, parcheggi residenziali, camminamenti e strade, consentendo di immaginare una città dove l’acqua piovana non crea più pozzanghere, riducendo il rischio di allagamenti e contribuendo alla ricarica delle falde acquifere.
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La gamma di calcestruzzi DYNAMax offre sostenibilità, elevate performance e risparmio di risorse, rispondendo al contempo a diverse esigenze progettuali. Questa soluzione è il frutto di una strategia portata avanti con costanza e impegno da Holcim Italia per mettere al centro il progresso per le persone e il pianeta.
“Insieme a ECOPact e ad ECOPlanet, DYNAMax ci consente di offrire ai nostri clienti soluzioni innovative e sostenibili che contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale garantendo allo stesso tempo prestazioni eccellenti” ha dichiarato Calogero Santamaria, Amministratore delegato di Holcim Aggregati Calcestruzzi.
I vantaggi della nuova gamma di calcestruzzi di Holcim Italia
Versatilità di progettazione e realizzazione di strutture più leggere: ecco due caratteristiche chiave che hanno guidato lo sviluppo di questo calcestruzzo.
Grazie alle prestazioni elevate e alle resistenze da C60/75 fino a C120/135, infatti, il calcestruzzoDYNAMax permette di utilizzare minori quantitativi di materiale con un incremento della volumetria degli spazi abitabili, senza compromettere le prestazioni della costruzione. Questo si traduce in una significativa riduzione dell’impronta di carbonio complessiva dell’edificio.
Un altro importante vantaggio è dato dalla maggiore libertà nella progettazione architettonica, permettendo di realizzare idee complesse e progetti più audaci.
Il calcestruzzoDYNAMax realizza e concretizza l’ambizione di Holcim Italia di guidare il settore delle costruzioni verso un'edilizia sempre più sostenibile attraverso soluzioni ecologiche e innovative.
L’esempio più recente di applicazione di DYNAMax
DYNAMax è stato utilizzato per realizzare l’edificio che ospiterà la nuova sede di Snam in Symbiosis, nell'ambito dell'intervento di rigenerazione urbana di Covivio che prevede la trasformazione di un’area di Milano con vocazione industriale e produttiva in un nuovo polo urbano mixed use.
Nello specifico l'impresa CMB, incaricata di realizzare la struttura che delinea tre volumi sovrapposti articolati in 14 piani, ha utilizzato DYNAMax XC3 C 70/85 SCC DMAX 16per i pilastri che reggeranno una superficie complessiva di circa 19.000 mq.
Il progetto mette al centro le persone e le modalità di lavoro del futuro e prevede la futura integrazione con la città e con il verde, contribuendo alla rigenerazione urbana dell’area a Sud di Porta Romana già in atto da diversi anni. Anche questo dimostra l'impegno di Holcim Italia nel raggiungere l’obiettivo di costruire città più sostenibili, improntate al progresso per le persone e per il pianeta.
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Holcim Italia è un gruppo che comprende 2 cementerie, cave di aggregati, impianti di calcestruzzo e terminal di importazione e si impegna costantemente per ottenere continui miglioramenti in termini di decarbonizzazione. La struttura dell'azienda mantiene la rilevanza storica, raccontata dal Museo, e gioca un ruolo in prima linea nella riqualificazione e nello sviluppo delle città lombarde, in particolare di Milano.
Il cemento è stato e continua ad essere un elemento essenziale per lo sviluppo industriale di Merone, l'apertura del museo, affiancata da un percorso culturale tra le vie del comune di Merone, è stata, quindi, uno step quasi doveroso, nonché la realizzazione di un sogno partito tanto tempo fa.
Giovanni Vanossi, Sindaco del Comune di Merone ha commentato questa attesa apertura: "Già nel 1990 era il sogno della cementeria di Merone e lo è stato per le amministrazioni che mi hanno preceduto e che, come me, volevano fare informazione su un tema delicato e poco conosciuto come quello del cemento e del suo processo produttivo. E’ stato anche il mio sogno, quello che oggi realizziamo ma che non è caduto dal cielo anzi è frutto di un duro lavoro, durato tre anni . E soprattutto è un bell’esempio, forse unico nel territorio, di grande cooperazione pubblico - privato. Non è infatti il classico museo d’impresa ma si tratta di un museo pubblico, del Comune di Merone, realizzato in collaborazione con l’azienda Holcim che ci ha creduto fin dall’inizio. Oltre ad Holcim fatemi ringraziare però Fondazione Cariplo che è stata molto lungimirante e ci ha dato i fondi per il progetto Make Como, che è qualcosa di molto più ampio che riprende altre realtà industriali del territorio e ci permette di fare cultura e turismo anche attraverso il prodotto industriale, attraverso l’industria. Io ci credo, credete anche voi in noi".
Il progetto, che vuole ricostruire la storia e il ricordo del legame tra il territorio e l’attività della cementeria, è stato vissuto da Hoclim Italia come una grande occasione in quanto parte integrante della storia del territorio.
La funzione del Museo di Merone
Il Museo del Cemento di Merone rappresenta il primo del suo genere in Italia e contribuisce a definire la Via del Cemento, un percorso pedonale turistico-culturale che illustra le tappe della storia del cemento, materiale fondamentale per l’area di Merone.
Holcim ha concesso al Comune un’area dello stabilimento di produzione da destinare alla fondazione del Museo che, al contempo, permettere la scoperta ai visitatori delle fasi del processo produttivo del cemento, raccontate anche da chi le vive e le ha vissute per anni, offre uno sguardo all’evoluzione passata e futura dell’utilizzo di questo materiale.
Il Museo rappresenta l’ultima tappa di un percorso che attraversa Merone, raccontando la storia di un materiale e di un sito produttivo e attraverso la sua apertura Holcim vuole ricostruire non solo la storia dell'azienda, ma anche il processo produttivo di questo materiale e il suo utilizzo nella vita quotidiana delle persone e in edifici architettonicamente straordinari.
Per tale motivo, uno spazio è stato dedicato a esempi creativi e opere di design ottenute prevalentemente con l’utilizzo di prodotti ultra performanti quali il Ductal® di Holcim, che permette di costruire con le stesse resistenze ma con minore spessore, riducendo la quantità di materiale impiegato.
La storia della cementeria
L’azienda fu fondata nel 1928 dal Cav. Montandon, che possedeva una visione già molto innovativa e illuminata, basata sia sul'eccellenza produttiva che sull'attenzione al benessere e alle condizioni di vita dei dipendenti.
A lui seguì il figlio Carlo Montandon che creò un villaggio per i dipendenti, il lido aziendale di Pusiano e strutture per il benessere della collettività e della popolazione quali asili, campi sportivi, biblioteche. Risale al 1954 la costruzione del Padiglione di soggiorno della X Triennale di Milano, poi donata al Comune di Milano e in seguito divenuta la Biblioteca del Parco Sempione.
All'attenzione per la sfera sociale e culturale si univa anche quella per l'ambiente, testimoniata dall'Oasi di Baggero, ex miniera di marna da cui la cementeria estraeva il materiale, recuperata e trasformata. Per questo progetto l’azienda, nel 1988, ha ricevuto il primo premio dalla Commissione delle Comunità Europee per l’Ambiente, esposto nel Museo.
Questo importante passato ha costruito le basi per un presente ed un futuro più sostenibili e innovativi.
Holcim Italia e la sostenibilità
Holcim Italia percorre da tempo la strada verso la sostenibilità sviluppando prodotti innovativi sempre più ecologici a ridotte emissioni di CO2. Ha, infatti, lanciato ECOPlanet ed ECOPact a minori emissioni rispetto ai prodotti attualmente presenti sul mercato.“Merone oggi è un centro di macinazione e distribuzione importante grazie alla sua flessibilità. I numeri non sono più quelli di una volta però Merone ha tre mulini per la produzione di cemento: riceviamo il clinker dallo stabilimento di Ternate e lo maciniamo in questo nostro centro di Merone, centro che ha la capacità di produrre molti prodotti tra cui davvero importanti quelli della famiglia ECOPlanet a basse emissioni di CO2. Grazie alla sua posizione strategica e alla sua flessibilità Merone è in grado di rispondere molto bene alle esigenze dei clienti” ha continuato, Riccardo Bianchi attualmente Plant Manager di Merone e di Ternate.
A questo si aggiunge il primato per avere utilizzato tra le materie prime alternative gli scarti da demolizione degli edifici, creando un esempio virtuoso di economia circolare. Gli investimenti dell'azienda sono dedicati anche alla riduzione del consumo di materie prime naturali e all’intenzione di trasformare lo stabilimento di Merone in un centro di macinazione di eccellenza nell’ambito della sostenibilità e dell'innovazione.
Oggi, come ieri, i materiali Holcim hanno contribuito alla realizzazione di opere urbane ed extraurbane quali importanti grattacieli sostenibili e quasi tutti certificati LEED, riqualificazioni urbane di Milano, come CityLife e Porta Nuova, ma anche importanti infrastrutture quali M4, M5 e BreBeMi.
[post_title] => Cementeria Holcim inaugura il museo del cemento di Merone
[post_excerpt] => Holcim ha inaugurato recentemente il museo del cemento a Merone, uno spazio che vuole raccontare il legame tra territorio e impresa.
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[post_content] => CityWave è il grattacielo orizzontale dal profilo originale, la cui progettazione si focalizza sulla sostenibilità e sull’utilizzo di energie rinnovabili. L'edificio completerà l’iconico quartiere milanese di CityLife e sarà realizzato con l'innovativo calcestruzzo Holcim Italia che rispetta i requisiti di sostenibilità richiesti.
CityWave: innovazione e sostenibilità
CityWave sarà un connubio di sostenibilità e funzionalità, proponendosi come nuovo paradigma per gli uffici del futuro e rispondendo a una nuova idea di workplace.
Tutto questo è reso possibile dall'adozione di soluzioni progettuali innovative che mettono al centro la qualità della vita e ridefiniscono il concetto di sostenibilità, sposando i valori di Holcim Italia il cui calcestruzzo sarà utilizzato per la realizzazione.
Il cantiere, che ha preso il via nel 2021, sarà ultimato entro dicembre 2025, includendo le più avanzate soluzioni in ambito energetico. La struttura sarà, infatti, dotata anche di un sistema di raccolta e riuso delle acque piovane e di soluzioni innovative come l’uso termico delle acque di falda, consumando circa il 45% in meno rispetto a un fabbricato di pari dimensioni, con un risparmio annuo di 500 tonnellate di CO2.
Il quartiere CityLife, uno dei più importanti esempi di rigenerazione urbana in Europa, si arricchisce, quindi, di una nuova struttura d'avanguardia, che rivoluziona il modo di concepire i grattacieli sviluppandosi in orizzontale.
Il contributo di Holcim: ECOPact ed ECOPlanet per CityWave
Calogero Santamaria, Amministratore Delegato di Holcim Aggregati Calcestruzzi esprime la soddisfazione di essere nuovamente partner di una riqualificazione così significativa: "Siamo orgogliosi di fare parte di questo grande progetto che ci vede di nuovo protagonisti della fornitura di calcestruzzi altamente performanti consentendoci di lavorare fianco a fianco con importanti attori del mercato - quali CMB e Colombo Costruzioni - con cui collaboriamo da anni."
Holcim ha già provveduto a fornire 20.000 mc di ECOPact per le fondazioni, calcestruzzo a ridotte emissioni di CO2 realizzato con ECOPlanet Prime e che consente di aumentare la sostenibilità ambientale dell'edificio che ha già ottenuto ben tre certificazioni internazionali di sostenibilità ai massimi livelli.
Dopo essere stato il primo edificio in Italia ad ottenere la certificazione WiredScore PLATINUM, infatti ha raggiunto anche la pre-certificazione WELL v2 Core PLATINUM e la pre-certificazione LEED Core Shell v4 PLATINUM.
[post_title] => Calcestruzzo Holcim per CityWave, la grande onda di CityLife
[post_excerpt] => Per la realizzazione dello spettacolare progetto CityWave, che porta la firma di BIG - Bjarke Ingels Group e sorgerà nel quartiere meneghino Citylife, verrà utilizzato calcestruzzo Holcim.
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[post_content] => L'evento ha rappresentato una preziosa occasione sotto diversi punti di vista; oltre ad aver permesso alle comunità locali di apprendere maggiormente il mondo delle costruzioni ha messo in luce l'impegno di Holcim per il territorio, la sostenibilità e la sicurezza sul lavoro e la nuova visual identity aziendale, che esprime in maniera ancora più evidente la strategia di decarbonizzazione e di crescita ecologica dell'azienda.
I collaboratori di Holcim hanno lavorato con grande entusiasmo sia alla preparazione dell'evento che alla sua buona riuscita per spiegare il processo produttivo e l'impegno dell’azienda in termini ambientali a cittadini, studenti, addetti ai lavori e anche ex colleghi in pensione affezionati.
Holcim: persone e ambiente al centro della strategia aziendale
Attraverso questo evento Holcim ha esposto la propria strategia e l'impegno nei confronti del territorio e della natura con l'obiettivo di costruire progresso per le persone e il pianeta e di perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione e di crescita ecologica.Questi temi sono illustrati e presentati in un Documento Ambientale che riassume i principali indicatori ambientali relativi all'attività produttiva di Holcim.
Le tappe del percorso e gli ospiti della giornata
L'evento “Porte aperte” ha previsto 7 tappe che hanno permesso di mostrare le principali fasi di produzione partendo dalla miniera di Santa Marta, per poi passare dal forno di cottura, ai combustibili di recupero e alla macinazione del cemento, fino alla distribuzione dello stesso, sia sfuso che in sacco.
Il percorso ha permesso di osservare lo stabilimento con il nuovo logo presentato durante la Design Week di Milano, indicatore della direzione intrapresa dall'azienda che punta a innovazione e sostenibilità.All’evento non potevano mancare anche alcuni dei partner, tra cui Autotrasportatori Molteni che ha illustrato quanto la sicurezza sia un fattore essenziale per la gestione sostenibile dei trasporti di materiale.
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[post_title] => “Porte aperte”: Holcim mostra lo stabilimento di Ternate alle comunità locali
[post_excerpt] => Holcim ha aderito al progetto “Porte aperte” di Federbeton e lo scorso 27 maggio ha mostrato alle comunità locali lo stabilimento di Ternate.
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Calcestruzzo Holcim per Porta Nuova di Milano
La riqualificazione dell'area Porta Nuova, una delle più importanti opere di Milano, ha visto il contributo di Holcim attraverso circa 350.000 mc di calcestruzzo.
Un maxi intervento di trasformazione urbana; la riqualificazione di oltre 290.000 mq di aree dismesse che consentirà di riallacciare al tessuto urbano di Milano tre quartieri separati da oltre quarant'anni: Garibaldi - Repubblica, Varesine e Isola.
Il progetto è stato realizzato da una squadra di 20 architetti, provenienti da 8 differenti paesi, sotto la regia del Gruppo Hines. Lo sviluppo prevede la realizzazione di strutture per complessivi 360.000 mq a destinazione terziaria, commerciale, residenziale, espositiva, culturale ed alberghiera e la realizzazione di un parco centrale, giardini pubblici ed aree pedonali pubbliche. Dalla connessione dei tre masterplan per le aree Garibaldi - Repubblica, Varesine e Isola nasce il progetto globale di Porta Nuova. Allo studio di prodotti dal mix design specifico, Holcim ha affiancato servizi strutturati ad hoc e strumentazioni e certificazioni all'a vanguardia: - fornitura e coordinamento del servizio di pompaggio ad alta quota del calcestruzzo; - impianti tecnicamente e ambientalmente avanzati: in particolare l'impianto di Porta Nuova è stato progettato sulla base delle specifiche esigenze del cantiere; - ottenimento convalida da parte di ICMQ - in conformità alla norma internazionale UNI EN ISO 14021:2002 - delle Asserzioni Ambientali Auto-dichiarate, relative al contenuto del materiale riciclato, per gli impianti di Porta Nuova e Segrate. Le Dichiarazioni Ambientali sono sempre più spesso richieste da Direzioni Lavori e Committenze ai fini dell'ottenimento della certificazione LEED; - coordinamento logistico dovuto ad un notevole impiego di mezzi. Fornitura di circa 350.000 mc di cui: - per gli alti basamenti circa 80.000 mc di calcestruzzo a basso calore d'idratazione confezionato appositamente da Holcim per contrastare il rischio di fessurazioni, particolarmente frequente nei getti massivi. Si tratta di un calcestruzzo ad alta lavorabilità, formulato con l'utilizzo di cemento pozzolanico IV/A 32,5 R Holcim, aggregati marchiati CE con livello di attestazione 2 + provenienti da cave Holcim e "filler" ad elevate caratteristiche di pozzolanicità, proprietà che contrasta appunto lo sviluppo del calore d'idratazione. - per le strutture in elevazione circa 10.000 mc di calcestruzzo HSC ad alta resistenza studiati per avere anche particolari caratteristiche di fluidità in modo da mantenere pompabilità e lavorabilità sufficientemente elevate da sostenere il pompaggio ad alta quota senza rischi di segregazione.
Holcim Italia partecipa alla Campagna della Commissione Europea 'A world you like with a climate you like' con una soluzione low-carbon per Porta Nuova.
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[post_content] => L’appuntamento autunnale è stato anticipato al 25 e 26 maggio, e si svolgerà sempre nella prestigiosa sede dell'Università Bocconi di Milano.
Nel convegno di apertura verrà messo in luce il rapporto sempre più stretto tra innovazione e Corporate Social Responsibility: le imprese che investono maggiormente in ricerca e sviluppo sono capaci di creare valore durevole per l’organizzazione. Questo grazie a interventi pensati e realizzati per stimolare la creatività dei collaboratori, per migliorare la qualità del prodotto, per rendere più efficiente il processo produttivo, per coinvolgere in modo efficace gli stakeholder.
E in quest’ottica che Holcim tra le quattro aree tematiche di riferimento:
• sostenibilità ambientale;
• coesione sociale e sviluppo economico;
• valorizzazione delle persone;
• competitività sostenibile e finanza etica,
ha scelto di presentare il suo progetto di fornitura per il cantiere di Porta Nuova a Milano .
L’edilizia sostenibile e la fornitura di prodotti e servizi eco-efficienti costituiscono una delle priorità strategiche di Holcim (Italia) in tema di responsabilità sociale e sviluppo sostenibile.
Il progetto di Porta Nuova è di per sé un’occasione per promuovere il tema della qualità urbana e della trasformazione sostenibile delle città e di conseguenza la scelta dei materiali utilizzati e dei processi messi in atto sono legati alla competitività sostenibile di chi li gestisce.
I fattori critici di successo per Holcim (Italia) sono stati i seguenti:
• mix design del prodotto calcestruzzo: pensato in termini di massimizzazione dei componenti col minor impatto ambientale. In particolare, le ricette dei calcestruzzi sono state progettate e qualificate nell’ottica del minor impiego possibile di materie prime naturali e di energia per unità di massa all’origine. L’utilizzo di cementi di tipo II e IV pozzolanici, con ricette ottimizzate, è alla base del risparmio di materie prime naturali, di energia e di emissioni di CO2. Per quanto riguarda queste ultime anche le aggiunte minerali pozzolaniche hanno consentito di ottenere benefici ambientali legati al minore consumo di clinker, senza dimenticare che la stessa durabilità, garantita dai prodotti Holcim, è una delle caratteristiche che impattano direttamente sulla sostenibilità: i calcestruzzi durabili che aumentando la vita utile dell’opera consentono di ridurre infatti gli interventi di manutenzione che hanno impatto sull’ambiente.
I prodotti così formulati hanno contribuito anche all’ottenimento dei crediti LEED, anche in termini di contenuto di materiale riciclato (inerti, ceneri volanti, combustibili alternativi per produzione cemento).
• tecnica impiantistica di avanguardia: il calcestruzzo è prodotto con una soluzione tecnologica che consente il rispetto delle specifiche tecniche ed il mantenimento di livelli qualitativi costanti per tutta la durata del cantiere. Per il cantiere LEED Varesine, Holcim ha ottenuto la verifica e la convalida da parte di un organismo di parte terza (ICMQ) dell’Asserzione Ambientale Auto-dichiarata (UNI EN ISO 14021:2002) relativa ai calcestruzzi utilizzati. In particolare l’utilizzo sempre più frequente di prodotti e materiali “sostenibili”,nonché di metodologie che possano prevenire lo sfruttamento di risorse esauribili, diminuire l’inquinamento e ridurre il quantitativo di materiale smaltito in discarica mediante l’utilizzo di materiali riciclati, sta consolidando il ruolo della certificazione volontaria di parte terza indipendente come strumento ideale per dimostrare agli operatori del settore e ai consumatori l’attendibilità delle dichiarazioni ambientali del produttore.
Lo strumento dell’autodichiarazione, o asserzione ambientale auto-dichiarata è anche importante per fornire al mercato informazioni in merito alle caratteristiche di sostenibilità dei prodotti;
• logistica e i trasporti: il posizionamento dell’impianto all’interno del cantiere consente di limitare in modo significativo il numero di trasporti di materia prima necessaria alla produzione, con benefici per la comunità urbana locale in termini di traffico, rumore ed emissioni complessive di CO2.
Inoltre Holcim sarà presente con una testimonianza sull’esperienza del Community Day all’evento “Volontariato d’impresa. Un valore per le aziende, un valore per le persone” che si terrà il giorno 26 maggio dalle ore 14 alle 15. Durante questo evento Fondazione Sodalitas, Ciessevi e Cergas Bocconi presentano il Laboratorio sul Volontariato d’impresa: un percorso avviato con un gruppo di aziende già attive in programmi di questo tipo, coinvolgendo anche organizzazioni non profit, che si propone di condividere le esperienze in atto e di mettere a punto criteri e strumenti per misurare l’impatto del volontariato d’impresa.
Il Salone è aperto a tutti coloro che vogliono aggiornarsi, dibattere, contribuire alla crescita e alla diffusione della Responsabilità Sociale d'Impresa in Italia. Dal Dire al Fare è la più importante manifestazione italiana dedicata a questo tema e l'unico evento in Italia riconosciuto da CSR Europe.
Da anni è per Holcim (Italia) un’occasione per testimoniare il proprio impegno tangibile e consistente per lo sviluppo sostenibile come bilanciamento tra crescita economica, tutela ambientale e responsabilità sociale nonché per illustrare le proprie priorità strategiche.
Per maggiori informazioni
www.holcim.it nella sezione Sviluppo Sostenibile e Referenze nella sezione Prodotti e Servizi.
[post_title] => Holcim (Italia) conferma il consueto appuntamento al salone “Dal Dire Al Fare”
[post_excerpt] => La più importante manifestazione italiana sulla Corporate Social Responsibility giunge alla settima edizione, e Holcim (Italia) conferma l’appuntamento anche quest’anno
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[post_content] => La localizzazione dei progetti in 146 Paesi diversi dimostra che l’edilizia sostenibile è di interesse globale ed è promossa tramite partnership multi-disciplinari e da gruppi di lavoro internazionali.
Gli Holcim Awards sono condotti in parallelo in cinque regioni geografiche. I progetti candidati provengono nell’ordine dall’America Latina (29%), seguita da Asia Pacific (27%), Europa (25%), Nord America (10%) e Africa Middle East (8%). L’incremento più significativo rispetto alla precedente edizione è stato registrato in Nord America (+73%), il numero più elevato di candidature agli Holcim Awards (categoria principale) proviene da Asia Pacific, mentre la più ampia partecipazione alla categoria “Next Generation” (categoria aperta agli studenti) si è avuta in America Latina.
All’interno della regione Europa l’Italia è il Paese che registra il numero maggiore di progetti candidati.
Le candidature considerate complete passeranno ora al controllo formale da parte della società di consulenza di architettura e urban design di Berlino.
Le candidature ritenute valide verranno sottoposte alla giuria indipendente della regione in cui il progetto presentato verrà realizzato (o in cui il progetto è stato concettualizzato nel caso della categoria Next Generation). Ogni giuria esaminerà un numero di progetti compreso tra 150 e 550 in tutti i campi dell'edilizia sostenibile.
Giurie di esperti internazionali
Le giurie degli Holcim Awards saranno ospitate dalle università partner di Holcim Foundation e guidate da: Jürgen Mayer H, Fondatore e titolare di J Mayer H Architects (regione Europa); Mohsen Mostafavi, Rettore, Harvard University Graduate School of Design (Nord America); Carolyn Aguilar-Dubose, Rettore, Department of Architecture, Universidad Iberoamericana (America Latina); Hashim Sarkis, titolare, Hashim Sarkis Studios (Africa Middle East) e Wowo Ding, Rettore, School of Architecture, Nanjing University (Asia Pacific).
Le giurie valuteranno le candidature secondo i “target issues” definiti da Holcim Foundation, Tre dei cinque parametri sono allineati alla triple bottom line dello sviluppo sostenibile e bilanciano
aspetti economici, ambientali e sociali. Gli altri riguardano l’impatto estetico, l’inserimento nel contesto territoriale, l’innovazione e la trasferibilità. Una lista completa dei membri delle giurie è disponibile sul sito: www.holcimawards.org/juryCelebrazione dei migliori progetti nel mondo
I vincitori saranno informati a seguito della verifica delle valutazioni delle giurie e dei loro rapporti. I risultati dei concorsi regionali Holcim Awards saranno annunciati nelle cerimonie che si svolgeranno negli ultimi mesi del 2011 a Milano (15-16 Settembre), Washington DC, Buenos Aires, Casablanca e Singapore e comunicati a tutti i partecipanti. Maggiori informazioni sui prossimi passi così come sulle due precedenti edizioni degli Holcim Awards sono disponibili su
www.holcimawards.orgGlobal Holcim Awards 2012
I vincitori dei premi oro, argento e bronzo di ognuna delle cinque regioni si qualificheranno automaticamente per il Global Holcim Awards nel 2012 e verranno valutati da una giuria composta da: Aaron Betsky, Direttore, Cincinnati Art Museum; Mario Botta, Titolare, Mario Botta Architetto; Yolanda Kakabadse, Presidente di WWF International e Presidente dell’Advisory Board di Fundación Futuro Latinoamericano; Julia Marton-Lefèvre, Direttore Generale, IUCN; Rahul Mehrotra, Titolare, Rahul Mehrotra Associates; Enrique Norten, Titolare e fondatore di TEN Arquitectos; Hans-Rudolf Schalcher, Professore em. di Planning and Management in Construction presso ETH Zurich; Werner Sobek, Direttore dell’Institute for Lightweight Structures and Concept.
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[post_excerpt] => Gli Holcim Awards, concorso per progetti e visioni di edilizia sostenibile con premi complessivi per 2 milioni di dollari, hanno attirato 6.065 candidature. Il numero di progetti e visioni presentati e i Paesi partecipanti sono cresciuti in modo significativo rispetto alla precedente edizione e testimoniano ancora una volta che la sostenibilità è diventata un tema centrale nel mondo delle costruzioni.
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[post_content] => Il progetto è stato realizzato da una squadra di 25 architetti, provenienti da 8 differenti paesi, sotto la regia del Gruppo Hines.
Lo sviluppo prevede la realizzazione di strutture per complessivi 360.000 mq a destinazione terziaria, commerciale, residenziale, espositiva, culturale ed alberghiera e la realizzazione di un parco centrale, giardini pubblici ed aree pedonali pubbliche.
Le infrastrutture principali saranno interrate per unire l’efficienza dei trasporti alla vocazione pedonale che caratterizza Porta Nuova, che diventerà uno snodo fondamentale per la rete di metropolitane e dei trasporti pubblici di superficie, grazie anche agli 80.000 mq di parcheggi che potranno accogliere il traffico automobilistico extraurbano.
Il recupero di un’identità storica
Porta Nuova era il cuore degli spostamenti milanesi già nell’Ottocento, quando i treni che percorrevano la Lombardia attraversavano le aree Garibaldi, Varesine e Isola. Nel XX secolo, quando la Stazione Centrale fu spostata nella sede attuale, nell’area delle Varesine sorse la stazione di Porta Nuova. Negli anni ’60 poi l’arretramento dell’area Varesine portò alla realizzazione della Stazione di Porta Garibaldi, generando così una definitiva spaccatura tra le tre aree stesse e rispetto ai quartieri circostanti.
Il progetto
Porta Nuova avrà un ruolo di primo piano nella rete culturale della città. Attorno alla “Città della Moda”, costituita dal cuore del master plan realizzato da Cesar Pelli per l’area Garibaldi-Repubblica, sorgeranno infatti diversi edifici dedicati alla moda, al design, alla creatività e alla cultura: il centro espositivo progettato dall’architetto Grimshaw; il Modam, museo e scuola di moda con spazi espositivi, aule e laboratori dedicati a diversi settori della creatività; l’Isola Community Center, centro civico dedicato al quartiere Isola; la Fondazione Riccardo Catella, che promuove pratiche di eccellenza nello sviluppo del territorio; l’incubatore dell’Arte Nuova Stecca, luogo sperimentale di arte e cultura.
La Porta Verde Milanese
I progettisti hanno pensato ad un unico piano pedonale che consente di raggiungere, a piedi o attraverso piste ciclabili, ogni quartiere. Grazie ai “Giardini di Porta Nuova”, 90.000 mq di parco, che costituiranno anche un grande campus all’aperto destinato ad ospitare l’importante ed inedita funzione urbana di biblioteca verde, il progetto svilupperà infatti un’area pedonale di circa 160.000 mq che collegherà la zona che insiste su Corso Como, Piazza della Repubblica e il quartiere Isola. Il risultato sarà un sistema pedonale continuo, caratterizzato da piazze, ponti e un grande parco che può garantire un collegamento sicuro e facile tra i diversi quartieri.
Proprio dalla connessione dei tre masterplan per le aree Garibaldi- Repubblica, Varesine e Isola nasce Il progetto globale di Porta Nuova.
Isola
Il masterplan dell’area Isola, compresa tra Via Confalonieri e Via G.De Castillia e attualmente interessata anche dal cantiere per la realizzazione della linea M5, prevede la realizzazione di edifici destinati a funzioni culturali e civiche. Le strutture previste includono, in particolare, le suddette:
• Fondazione Riccardo Catella, che ospiterà spazi culturali ed espositivi;
• Nuova Stecca, che accoglierà artigiani, artisti e associazioni culturali;
• Isola Community Center per spazi dedicati alla cultura, all’arte e ai servizi per il quartiere.
Come accennato, il tema del verde ha inoltre rappresentato uno degli elementi dominanti nella composizione del progetto che comprende:
• giardino pubblico presso la Fondazione Riccardo Catella
• giardino pubblico della Nuova Stecca
• nuovo giardino pubblico di quartiere all’interno del lotto
Il verde e gli spazi pubblici saranno connessi attraverso il grande Parco Urbano “Biblioteca degli Alberi”, con il progetto Garibaldi-Repubblica e con l’area delle Varesine.
Varesine
Il masterplan per l’area delle ex Varesine prevede uno sviluppo di 85.000 mq di strutture a destinazione d’uso prevalentemente direzionale e un centro culturale disposto sui restanti 3.000 mq.
Qui ha avuto inizio l’operazione di pulizia dell’area con l’eliminazione dei resti della vecchia stazione ferroviaria.
L’area Garibaldi-Repubblica
Il masterplan per l’area Garibaldi nasce attorno ad un “podio”, sottostante una piazza di 100 metri di diametro. L’idea di un’isola pedonale dalle straordinarie dimensioni è nata dall’esigenza di creare un piano di continuità tra il parco e la cittadella della moda: un’area pedonale circondata da negozi ed uffici, ed una strada che passa sotto la piattaforma.
Attorno al “Podio” sorgeranno 3 Torri direzionali di 33, 22 e 11 piani, 3 edifici per eventi legati alla moda e design, nonché spazi dedicati alla moda, alla creatività, alla comunicazione e alla produzione.
Un grande albergo a 5 stelle chiuderà la piazza sulla quale si affacceranno ristoranti, caffetterie, negozi, luoghi per la cultura e la musica. L’area Garibaldi Repubblica ospiterà inoltre i “Giardini di Porta Nuova”, il Modam, ed il Polo istituzionale rappresentato dalle sedi del Comune e della Regione.
Sono quindi 4 gli elementi di eccellenza del progetto di Garibaldi-Repubblica:
• La Città della Moda, con la piazza centrale e le 3 torri direzionali, il cui master plan è stato realizzato da Cesar Pelli;
• la “Biblioteca degli Alberi”, orto botanico a cielo aperto, con un percorso che conduce alla scoperta delle piante esotiche disseminate a macchia nei Giardini di Porta Nuova: una serie di percorsi dal carattere didattico e visivo che si intrecciano tra loro attraversando spazi verdi come in un parco botanico;
• il Modam - museo e Scuola della Moda, disegnato da Pierluigi Nicolin;
• il Polo istituzionale con la nuova sede del Comune e della Regione Lombardia.
Tra i principi fondamentali alla base del master plan si evidenziano i criteri di connessione e la pedonalità come elemento centrale della qualità urbana.
Il ruolo di Holcim
È all’interno di questo progetto che Holcim, dopo quasi un anno di studi di qualificazione e di prove, ha ottenuto la fornitura dei calcestruzzi a Colombo Costruzioni SpA, l’impresa esecutrice dei lavori relativi alla costruzione della Città della Moda.
Il capitolato d’appalto prevede l’impiego di vari tipi di calcestruzzo che vanno da quelli ordinari, con classi di resistenza a compressione compresi tra i valori C20/25 e C45/55 fino a quelli ad alta resistenza.
Per i pilastri secondari e i solai vengono utilizzati principalmente calcestruzzi C 45/55. La richiesta si è focalizza però principalmente su un calcestruzzo ad alta resistenza, fino ad una classe C60/75, per la realizzazione di pilastri perimetrali fortemente caricati e costruiti con elevata densità di armatura, portanti la struttura che raggiungerà oltre 150 mt di altezza.
Gli aspetti che hanno impegnato maggiormente l’Assistenza Tecnologica Holcim sono legati soprattutto a questa necessità di confezionare un calcestruzzo speciale ad altissima resistenza e di progettare il mix design di un prodotto pompabile fino a quota 160 mt di altezza in grado di mantenere omogeneità e costanza al fine di evitare problematiche di segregazione e perdita di lavorabilità riscontrabili in caso di altezze così rilevanti.
Per sviluppare le soluzioni più adeguate alle richieste dell’impresa i tecnologi Holcim sono quindi stati fortemente impegnati, per oltre un anno. È stato infatti necessario qualificare alcuni impianti di betonaggio, ovviamente automatici, per la produzione del calcestruzzo, studiare le opportune miscele, redigere una dettagliata relazione di prequalifica ed eseguire le necessarie prove di laboratorio e quelle industriali.
Lo studio di qualificazione ha comportato:
• Identificazione dei materiali da utilizzare e del mix design necessario per raggiungere i parametri fisico-meccanici richiesti. A tal fine sono state condotte numerose prove di laboratorio ed industriali per definire tutte le ricette necessarie all’esecuzione dei getti ed ottenere una miscelazione omogenea dei componenti con consistenza e distribuzione uniformi.
Il tipo di cemento è stato scelto in funzione del tipo di calcestruzzo, del calore di idratazione sviluppato dal calcestruzzo nella struttura, delle dimensioni della struttura e delle condizioni ambientali di esposizione. Per quanto concerne gli aggregati, è stato verificato che le miscele di inerti fini e grossi, mescolati in percentuale adeguata, danno luogo ad una composizione granulometrica costante, che permette di ottenere i requisiti voluti sia nell’impasto fresco (consistenza, omogeneità, pompabilità, aria inglobata ecc.), sia nell’impasto indurito (resistenza, permeabilità, modulo elastico,ritiro, fluage, ecc.). Particolare attenzione viene
rivolta alla granulometria della sabbia, al fine di ridurre al minimo il fenomeno del bleeding nel calcestruzzo.
• Sviluppo di idonee procedure per la produzione, il trasporto e la posa in opera del calcestruzzo ad alta resistenza.
• Sviluppo di idonee procedure per le prove e il controllo di qualità.
• Caratterizzazione delle ‘altre’ proprietà del calcestruzzo ad alta resistenza.
Congiuntamente sono state condotte numerose prove sia
per la fornitura di calcestruzzi alleggeriti, nello specifico Argèlio, per i solai, sia per ottenere calcestruzzi con basso calore di idratazione per i getti massivi delle platee di fondazione in quanto trattandosi di platee molto alte, (da 2.20 a oltre 4 metri) per queste il rischio di fessurazione è elevato.
Il cantiere sarà costantemente monitorato e seguito attraverso un impianto mobile posizionato a circa 200 mt dal sito produttivo con la presenza fissa di almeno due tecnologi per il controllo costante del prodotto.
Una sfida ad alta quota
Il progetto relativo al lotto Porta Nuova Garibaldi, commissionato da Colombo Costruzioni SpA a Holcim Calcestruzzi vede la realizzazione di tre torri direzionali, l’una di 11 e le altre di 22 e 33 piani, attorno ad una piazza di 100 metri di diametro.
Per le due più alte, rispettivamente di 90 e 150 metri, sono necessarie particolari tecniche di pompaggio. Il capitolato prevede infatti un calcestruzzo pompabile con flusso di almeno 35 m3/ora su un dislivello di 150m circa, senza provocare blocchi nella linea tra la pompa ed il punto di getto.
La soluzione proposta da Holcim, già in fase di offerta e con la partnership di Dalecom, realtà consolidata nel mondo del trasporto e pompaggio del calcestruzzo, si basa sull’utilizzo combinato di specifici macchinari marchiati Putzmeister.
Il lavoro prevede l’impiego di due pompe carrellate e tre bracci di distribuzione, per il pompaggio in altezza di circa 50.000 mc di calcestruzzo, e di pompe autocarrate con bracci di varia lunghezza per il pompaggio con metodo tradizionale di circa 76.000 mc di calcestruzzo.
Per il pompaggio in altezza sono a disposizione 2 pompe carrellate, una per torre, che alimenteranno ciascuna due bracci stazionari della lunghezza di 32 mt ed un braccio elettroidraulico da 12 mt.
All’uscita delle pompe carrellate, specifiche per il pompaggio in altezza e posizionate alla base dei due edifici, sono installati dei deviatori idraulici che pilotano le linee di pompaggio. Le tubazioni delle linee convogliano il materiale alle terminazioni a cui sono collegati i bracci stazionari MX 32 e un braccetto elettroidraulico di distribuzione, di 12 mt, per il raggiungimento dei punti più
lontani. Ovviamente la necessità di pompare il calcestruzzo ad alta quota ha comportato anche lo
studio di un mix design specifico.
I dati di Porta Nuova
340.000 metri quadrati nel centro di Milano.
• Spazi pedonali per circa 160.000 metri quadrati.
• Spazi culturali per circa 20.000 metri quadrati.
Il Progetto Porta Nuova riunisce 3 progetti distinti:
Porta Nuova Garibaldi
• Uffici: 50.500 mq
• Residenziale: 15.000 mq
• Commerciale: 10.000 mq
• Espositivo: 10.000 mq
• Showroom: 10.000 mq
• Hotel: 15.000 mq
• Sviluppo privato: 110.500 mq
• Sviluppo pubblico: 120.000 mq
• Totale (fra pubblico e privato): 230.500 mq
• Posti Auto (pubblici e privati): 1.200
Porta Nuova Varesine
• Direzionale e attività compatibili: 82.000 mq
• Posti Auto (pubblici e privati): 2.000
Porta Nuova Isola
• Residenziale: 22.000 mq
• Uffici: 6.300 mq
• Commerciale: 850 mq
• Isola Community Center: 1.600 mq
• Incubatore dell’Arte: 760 mq
• Totale: 31.500 mq
Inizio lavori: Settembre 2008
Fine lavori: Estate 2011
Fonte Forcust Holcim
[post_title] => L'area Porta Nuova di Milano cambia volto
[post_excerpt] => Un maxi intervento di trasformazione urbana; la riqualificazione di oltre 290mila metri quadrati di aree dismesse che consentirà di riallacciare al tessuto urbano di Milano tre quartieri separati da oltre quarant’anni: Garibaldi-Repubblica, Varesine e Isola.
All'interno del master plan dell’area Garibaldi, Holcim ha ottenuto la fornitura di circa 140.000 mc di calcestruzzo andando a coinvolgere tutto il Gruppo attraverso l’utilizzo dei propri cementi e dei propri aggregati
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[post_content] => Il Gruppo Holcim ha annunciato la fusione di Holcim Aggregati e Holcim Calcestruzzi: affidabilità di prodotto, posizione strategica sul territorio ed esperienza consolidata si accorderanno, infatti, in un’unica società la cui nuova denominazione sarà Holcim Aggregati Calcestruzzi.
Un perfezionamento che permetterà ad Holcim di essere ancora più sinergica su progetti importanti, come quello
per l’area Porta Nuova di Milano, un maxi intervento di trasformazione e riqualificazione che consentirà di riallacciare al tessuto urbano 3 quartieri separati da oltre 40 anni: Garibaldi-Repubblica, Varesine e Isola. Si prevede la realizzazione di strutture per complessivi 360.000 mq a destinazione terziaria, commerciale, residenziale, espositiva, culturale ed alberghiera e la realizzazione di un parco centrale, giardini pubblici ed aree pedonali pubbliche.
Porta Nuova è:
• il crocevia della città
• il recupero di un’identità storica
• la Milano della creatività e della moda
• la Porta Verde milanese
Nella struttura globale del progetto particolare importanza riveste il master plan dell’area Garibaldi –Repubblica, che prevede la realizzazione di tre torri di 11, 22 e 33 piani e all’interno del quale Holcim ha ottenuto la fornitura di circa 140.000 mc di calcestruzzo andando a coinvolgere tutto il Gruppo attraverso l’utilizzo dei propri cementi e dei propri aggregati.
Per sviluppare le soluzioni più adeguate a questo progetto i tecnologi Holcim sono stati fortemente impegnati, per oltre un anno, nelle prove di prequalifica.
Il capitolato d’appalto prevede l’impiego di vari tipi di calcestruzzo ma la richiesta si è concentrata su un calcestruzzo ad alta resistenza, fino ad una classe C60/75, per la realizzazione di pilastri perimetrali fortemente caricati e costruiti con elevata densità di armatura, portanti la struttura che raggiungerà oltre 150 mt di altezza.
Oltre che su un calcestruzzo ad alta resistenza l’Assistenza Tecnologica Holcim si è poi concentrata sulla progettazione del mix design di un prodotto pompabile fino 160 mt di altezza in grado di mantenere omogeneità e costanza.
Inoltre Holcim ha selezionato attentamente i macchinari e le tecniche all’avanguardia disponibili per il pompaggio di calcestruzzo ad alta quota, scegliendo i migliori partner per assicurare una realizzazione perfetta e garantire la fornitura di un pacchetto completo che include, oltre al prodotto, la soluzione per le particolarità legate al pompaggio ad altezze così rilevanti. Porta Nuova permetterà ad Holcim di acquisire un nuovo e importante know how per intervenire anche su futuri sviluppi della città di Milano che, inevitabilmente, andrà sempre più ad espandersi verso l’alto.
In un mercato dove il Gruppo Holcim è fortemente presente con cemento, aggregati e calcestruzzo e per un obiettivo importante come quello di Porta Nuova la volontà aziendale è quella di contribuire, con la qualità dei propri prodotti, al nuovo volto che interventi attuali e futuri, anche legati all’Expo 2015, daranno ad alcune aree della città di Milano e provincia.
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[post_content] => Il Gruppo Holcim Italia presenta HolcimForMarket, la extranet studiata e realizzata per tutti i professionisti del mondo delle costruzioni, primi tra tutti i clienti.
“Puntiamo ad un marketing sempre più relazionale perché crediamo nella relazione, nel suo valore e nell’emozione che suscita, tutti elementi base della nostra personalità.”
Con questo importante obiettivo Holcim si è concentrata sullo sviluppo di uno strumento web rivolto al proprio mercato e che potesse sviluppare i rapporti con i suoi interlocutori. Sfruttando i vantaggi della comunicazione via web, tra cui immediatezza e interazione, attraverso extranet Holcim intende offrire informazioni, aggiornamenti e servizi su misura per i propri utenti.
Extranet nasce come strumento dal valore aggiunto in quanto a:
Soddisfazione di esigenze specifiche
Utilità di uno strumento in continuo sviluppo
Attenzione personalizzata
HolcimForMarket è composta principalmente da due macro aree di navigazione: una pubblica, visibile non appena si accede alla homepage, e l’altra privata, consultabile quindi dai soli utenti registrati.
Per registrarsi basta inserire login e password nel box AREA RISERVATA. Accedendo all’area riservata è possibile visualizzare e consultare diverse sezioni tra cui quelle riferite ad ogni area business di Gruppo (cemento, aggregati e calcestruzzo), a loro volta costituite da una serie di sottosezioni riguardanti prodotti, unità produttive, attività e servizi aziendali.
Avendo pensato prima di tutto ai clienti, già nella fase progettuale di questa extranet, Holcim ha valutato la possibilità di mettere a disposizione servizi utili nello svolgimento dell’attività lavorativa quotidiana.
Come dice il nome stesso, questa extranet è Per il Mercato: un nuovo canale di comunicazione che con la propria immagine e personalità intende crescere insieme agli utenti.
Lo sviluppo di HolcimForMarket è infatti indispensabile affinché la sua personalità si delinei in modo sempre più mirato: sulla base di idee, proposte ed opinioni, Holcim Italia punta a rendere questa extranet uno strumento sempre interessante e al passo con l'articolarsi dei bisogni del mercato di riferimento, per tutti gli interlocutori che vi navigheranno.
[post_title] => HolcimForMarket, il nuovo strumento interattivo per il mercato
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[post_content] => Giustofond è particolarmente adatto per il confezionamento di massetti e ha dimostrato di essere il prodotto giusto per la realizzazione di sottofondi, tradizionali e non, per pavimentazioni.
Un esempio di sottofondo moderno, non tradizionale, è quello relativo al confezionamento di calcestruzzo cellulare: in Valdisotto, in provincia di Sondrio, è stato infatti recentemente utilizzato Giustofond per la realizzazione di uno strato intermedio tra il solaio ed il massetto finale dove erano richiesti spessori non elevati e buone caratteristiche di isolamento termico in un edificio residenziale di cinque piani.
Il calcestruzzo cellulare presenta i seguenti vantaggi:
• consente di pareggiare i dislivelli sui solai con estrema facilità, essendo autolivellante;
• garantisce un buon isolamento termico (è infatti indicato per applicazioni di riscaldamento a pavimento);
• è estremamente rapido da applicare;
• presenta una planarità perfetta;
• evita la formazione di crepe e/o fessurazioni.
Giustofond è particolarmente adatto per applicazioni che richiedono ottima lavorabilità, basso ritiro, ottima compatibilità con additivi areanti e resistenze meccaniche adeguate alle esigenze.
Sulla base delle seguenti caratteristiche tecniche medie di 1 m3 di calcestruzzo cellulare:
• Legante cementizio 300 kg/m3
• Additivo schiumogeno 2 lt/m3
• Densità prodotto fresco 540 kg/m3
• Densità prodotto indurito 400 kg/m3
In tale occasione sono appunto stati utilizzati circa 200 quintali di Giustofond.
In generale, per la realizzazione ed il confezionamento dell’impasto tradizionale è necessario aggiungere a Giustofond della sabbia vagliata 0-4 mm ed acqua fino ad arrivare alla consistenza desiderata (consistenza consigliata “Terra umida”). L’impasto va realizzato preferibilmente con l’ausilio di impastatrici meccaniche o betoniere per evitare la formazione di grumi. Ma l’applicazione pratica ha dimostrato che anche quando capita che la granulometria della sabbia non sia accuratamente selezionata e vagliata e presenta delle problematiche, Giustofond permette di ottenere un eccellente risultato a fronte di un’ ottima lavorabilità.
Studiato appositamente per la realizzazione di sottofondi per pavimentazioni esterne, sottofondi per la posa di ceramiche, parquet ed altre pavimentazioni interne, di fondi e cappe protettivi di strati isolanti e di caldane ed altri elementi a protezione di manti impermeabili, Giustofond risponde efficacemente a queste specifiche applicazioni, così come ciascun prodotto della gamma Holcim è specificamente studiato per dare soluzione a diverse esigenze progettuali.
Per scaricare la scheda tecnica clicca qui
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[post_excerpt] => Giustofond è il legante per sottofondi, tradizionali e non, recentemente lanciato sul mercato da Holcim Italia
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[post_content] => Filo conduttore della conferenza stampa è stato il gioco di squadra, che rispecchia lo spirito con cui l’azienda vuole proporre al mercato la propria offerta commerciale: una gamma di prodotti vincenti tra cui poter scegliere quello che meglio risponde alle singole esigenze applicative.
Holcim Italia schiera una gamma di prodotti in sacco facilmente distinguibili e identificabili attraverso nomi propri, colori e brevi descrizioni, disponibili in tre lingue diverse sul fronte della confezione (italiano, francese e arabo), sulla destinazione d’uso. Particolare attenzione merita il nuovissimo packaging: lo styling dei sacchi si presenta in una rinnovata veste grafica, in cui l’uso del colore viene ancor più enfatizzato come codice identificativo delle diverse tipologie di prodotti.
Nell’esposizione di questi prodotti l’azienda ha soffermato l’attenzione sulle due novità con cui ha arricchito ulteriormente la propria offerta: si tratta di Giustofond e Giustomalt le nuove soluzioni per lavori di finitura. Oltre agli ormai noti prodotti speciali composti da 3 sabbie e 4 malte, la nuova formazione dei prodotti in sacco, oggi più che mai ai massimi livelli in termini di qualità e soprattutto di specificità, vede in campo 7 prodotti tra cementi e leganti, tutti confezionati in sacchi nuovi nella grafica e nei contenuti, ciascuno specificamente indicato per una determinata applicazione e per questo distinto sia dal nome proprio che dal colore del sacco, sul quale è riportato anche un codice a barre per facilitarne la registrazione a magazzino. Tutti prodotti di qualità a cui Holcim Italia affianca sempre servizi di elevato livello.
Giustofond MC 22,5 X - Legante per sottofondi
Legante specificamente ideato per il confezionamento di massetti le cui caratteristiche chimico-fisiche risultano ideali per applicazioni con tecniche di impasto tradizionali.
Giustomalt MC 22,5 X - Cemento da muratura
Legante appositamente formulato per essere la soluzione più idonea per il confezionamento in cantiere di malte da intonaco e allettamento.
Questi due nuovi prodotti di Holcim sono il risultato della scelta aziendale di ripensare al posizionamento dei propri prodotti nel mercato, in particolare nella rivendita, e di rifocalizzarne la strategia verso una maggiore attenzione alle applicazioni e verso una maggiore differenziazione.
Una scelta ammirevole se si considera che il cemento, materiale da costruzione tra i più consolidati ed utilizzati da tutti gli operatori del settore, è considerato “tutto uguale”, sinonimo di indifferenziazione per eccellenza.
Ma chi come Holcim, da anni e su scala mondiale, produce e commercializza cemento, sa perfettamente che la ricchezza e la varietà di domande che arrivano dal mercato testimoniano la necessità di diffondere una conoscenza più approfondita delle caratteristiche dei vari cementi, per permettere agli utilizzatori finali di effettuare una scelta mirata sulla base di specifiche necessità applicative.
Per avere successo bisogna schierare il fuoriclasse giusto per ogni campo. Con questo messaggio promozionale Holcim Italia intende sottolineare che per ottenere ottimi risultati occorre scegliere ed utilizzare il giusto prodotto per ogni applicazione ed esigenza progettuale. Proprio accodandosi al senso di questo messaggio Holcim dà il via, nel mese di maggio, ad una promozione per il punto vendita - “Giustofond e Giustomalt, due punte vincenti” - con il chiaro obiettivo di coinvolgere rivenditori e utilizzatori finali e portarli a conoscenza delle peculiarità di questi due nuovi prodotti affinché possano essere scelti ed utilizzati al meglio.
A completare la gamma prodotti in sacco oltre a Giustofond e Giustomalt si trovano:
Cementi e Leganti
- Performo CEM I 52,5 R Cemento per ripristini ed applicazioni strutturali
- Concreto CEM II/A-LL 42,5 R Cemento per ripristini ed applicazioni strutturali
- Vulcano CEM IV/A-V 42,5 R Cemento per applicazioni strutturali ad elevata curabilità
- Giusto CEM II/B-M 32,5 R Cemento per applicazioni strutturali
- IntocemPlus LIC 3,0 Legante speciale per malte
Prodotti Speciali
Linea Sabbia Più
- Sabbia Fine Sabbia 0-1 mm a base silicea
- Sabbia Vagliata Sabbia 0-4 mm a base silicea
- Sabbia Mista Sabbia 0-12 mm a base silicea
Linea Doppio Misto
- Malta Bastarda M5 Malta da muratura
- Malta di Cemento M15 Malta da muratura
- Sabbia e Cemento Massetto tradizionale predosato
- CalcestruzzoPlus (ex Betoncino) Calcestruzzo strutturale
A supporto di questa squadra di prodotti, nella sfida ad un mercato esigente e in continua evoluzione, Holcim affianca sul campo anche la propria squadra di specialisti delle aree Vendite, Assistenza Tecnica e Marketing oltre ad una serie di strumenti per la massima riuscita della propria azione.
Ad un pratico ed agile catalogo è affidato il compito di guidare gli utilizzatori nella scelta del prodotto più adatto alle proprie esigenze applicative di progetto. Ciò grazie a schede tecniche semplici ma esaustive che mettono in particolare risalto i suggerimenti e i consigli per un uso ottimale di ogni singolo prodotto in funzione delle specifiche applicazioni.
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[post_excerpt] => Holcim Italia ha presentato a Milano, lo scorso 10 aprile presso le Officine del Volo, una squadra di prodotti pronta a scendere in campo per vincere ogni sfida
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[post_content] => Sta per concludersi il secondo ciclo della competizione Holcim Awards, iniziativa di Holcim Foundation for Sustainable Construction, supportata da Holcim Ltd e sostenuta in Italia da Holcim (Italia) S.p.A.
Avviato in data 1° Giugno 2007, per la promozione dell’edilizia sostenibile nel mondo, questo secondo ciclo degli Holcim Awards vuole essere un’iniziativa per incoraggiare e ispirare le realizzazioni non convenzionali ed esplorare nuove vie in termini di edilizia sostenibile nell’ambito dell’architettura, del paesaggio, dell’ingegneria, del genio civile e di altre discipline collegate.
Gli Holcim Awards sono aperti e rivolti a chiunque sia coinvolto in progetti di edilizia sostenibile: architetti, progettisti, ingegneri.
Quest’anno è stata introdotta una categoria speciale chiamata “Next Generation” aperta a professionisti di età inferiore ai 35 anni.
Fino al 29 Febbraio, le candidature possono essere presentate (solo in lingua inglese) sul sito Internet www.holcimawards.org. Tutti i progetti di edilizia sostenibile sono presentabili purché la fase esecutiva non sia stata avviata prima del 1°Giugno 2007.
Le candidature presentate saranno valutate da giurie indipendenti, guidate da noti architetti e accademici, in cinque regioni del mondo, sulla base di cinque criteri (o “target issues”) che sono i parametri per misurare il grado con cui una costruzione contribuisce allo sviluppo sostenibile: qualità ecologica e risparmio energetico; performance e compatibilità economica; standard etici e equità sociale; impatto estetico e sul contesto; cambiamento radicale e trasferibilità.
Il premio in denaro per le cinque competizioni regionali e per quella mondiale ammonta a due milioni di dollari.
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[post_content] => Nel corso della storia l’estro dei costruttori ha consegnato agli aggregati, preziose risorse del sottosuolo con cui l’uomo iniziò a lavorare in un’epoca lontana, il compito di dare corpo ai capolavori di architettura e di ingegneria: edifici, opere urbanistiche e infrastrutture richiedono sempre il contributo essenziale di queste materie prime.
Holcim Aggregati è una società che opera da tempo nel settore estrattivo. Il processo produttivo degli aggregati è complesso ed avvincente. Proprio per poter permettere ai professionisti del settore e a tutti gli interessati di conoscere più da vicino e di esplorare questo mondo, Holcim ha creato un dvd sul processo produttivo degli aggregati andando ad approfondire le fasi di lavorazione che rappresentano un sistema ideale.
Il DVD, intitolato “L’uomo e la pietra, un mondo da esplorare”, si propone come una guida virtuale chiara e diretta: dall’estrazione alla vagliatura, dal trattamento delle acque alle opere di recupero ambientale. Inoltre è possibile approfondire alcuni aspetti della produzione grazie a sezioni dedicate opzionabili dal menù principale: le diverse fasi di lavorazione, il trattamento delle acque, il ripristino ambientale e la qualità degli aggregati Holcim.
Con la creazione di questo DVD Holcim conferma ancora una volta di voler offrire ai propri interlocutori strumenti multimediali semplici ed efficaci che possano permettere una conoscenza approfondita ed un contatto diretto con quella che è la sua realtà aziendale.
I materiali da costruzione che Holcim Aggregati porta alla luce dalle sue cave sono destinati ad imprese molto diverse tra loro, tra cui produttori di calcestruzzo, imprese di costruzioni, imprese stradali, produttori di prefabbricati, di manufatti, di conglomerati bituminosi. Con le forti competenze maturate e un’esperienza completa e solidissima, Holcim fornisce la soluzione giusta a tutti i suoi clienti.
Le cave coltivate da Holcim Aggregati, secondo le direttive delle autorità competenti, sono concentrate in territori di rilievo strategico. Inoltre, e questo è un aspetto a cui Holcim tiene particolarmente, tutti i giacimenti vantano caratteristiche qualitative eccellenti. La ricerca di qualità guida anche la scelta delle tecnologie: vengono infatti adottate le più avanzate e le più sicure, attuando processi lavorativi sottoposti a rigorosi e collaudati protocolli. L’adesione convinta alle severe normative europee fa sì che Holcim attui tutte le misure per salvaguardare la sicurezza e la salute dei propri lavoratori.
Holcim Aggregati ha introdotto nei suoi processi di produzione, macchinari e logiche che rispondono alle esigenze di qualità, sicurezza e rispetto ambientale.
Gli interventi di sistemazione dei territori interessati dall’attività produttiva avvengono parallelamente ad essa. Infatti, le varie opere di recupero ambientale, previste nel progetto di coltivazione, vengono eseguite progressivamente all’avanzamento dell’attività, secondo modalità e tempi ben definiti.
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[post_content] => Un modo innovativo per proporre prodotti e servizi, sia come elementi di differenziazione nel mercato sia come elementi di trasferimento del valore attraverso strumenti concreti ed innovativi.
Attraverso questo nuovo strumento, realizzato sul modello di un disco orario e dotato di un’unica faccia, pratica e di facile consultazione, è possibile effettuare una più precisa identificazione del cemento più adatto in funzione della tipologia di struttura da realizzare, di precise caratteristiche come la classe di esposizione, e dei parametri previsti dalla norma vigente UNI 11104 (contenuto minimo di cemento, fck minimo e rapporto massimo acqua/cemento).
Per completezza di informazioni gli utenti trovano inoltre sul retro tutti i numeri utili, dalla Direzione Commerciale, a Prontologistica (per gli ordini di cementi, calci e predosati dalle varie Unità Produttive) fino al fiore all’occhiello dell’Azienda: l’Assistenza Tecnica Cemento.
L’elevata qualità che distingue Holcim si concretizza anche nella sua modalità di approccio al mercato che guida le relazioni con i clienti.
Holcim offre risposte mirate e precise per ogni esigenza progettuale ed applicativa con uno stile unico e personale.
Per ulteriori informazioni:
e-mail: corporatemkt-ita@holcim.com
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[post_excerpt] => Holcim presenta oggi un altro strumento utile quale guida veloce alla scelta dei propri cementi.
L’azienda prosegue nella strategia di comunicazione, iniziata già da qualche anno, di vicinanza, ascolto ed attenzione al Cliente basata su messaggi semplici, chiari e soprattutto immediati.
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[post_content] => Sin dalla sua nascita, il sistema aziendale di Holcim è stato strutturato per essere sempre un passo oltre alla semplice risposta ai requisiti richiesti dalle norme.
Holcim Aggregati è stata tra le prime aziende italiane del settore a dotarsi di un organico Sistema di Gestione della Qualità certificato da un Ente terzo.
Con le visite ispettive di certificazione dello scorso ottobre si è concluso un importante ciclo di adempimenti normativi, che ha portato all’estensione della marcatura CE con livello di attestazione 2+ a tutte le cave di aggregati del Gruppo.
Holcim Aggregati assicura alla clientela che tutti gli aggregati commercializzati possiedono marcatura CE nel rispetto delle singole normative, e sono dunque idonei per essere impiegati nel calcestruzzo (UNI EN 12620), nei conglomerati bituminosi (UNI EN 13043) e nelle malte da intonaco e da muratura (UNI EN 13139).
La marcatura CE per il cliente finale ha il grande vantaggio non solo di definire e di ”siglare” in modo univoco il materiale, con una nomenclatura che individua subito le caratteristiche dimensionali, ma soprattutto di garantire un livello minimo di qualità e la sua costanza nel tempo.
Un livello di qualità che oggi è prescritto anche dalle Nuove Norme Tecniche per le costruzioni, entrate in vigore il 25 ottobre 2005, che, oltre a prevedere specifici requisiti per il calcestruzzo, impongono determinate caratteristiche anche per i suoi componenti: per gli
aggregati, in particolare, è richiesta la marcatura CE 2+. Questo risultato costituisce quindi anche un passo avanti per quel che riguarda il processo di certificazione del calcestruzzo che Holcim Calcestruzzi sta portando a termine.
Tutto ciò è un esempio evidente di come essere un Gruppo con diverse aree di business abbia consentito di sviluppare sinergie, di semplificare la documentazione, di unificare i sistemi, creando così processi e procedure integrati che hanno permesso di realizzare il sistema come un vestito cucito sull’organizzazione e sulla volontà di Holcim di essere un’azienda che punta sulla Qualità.
Per ulteriori dettagli in PDF su marcatura CE e livello di attestazione 2+ clicca qui
Per ulteriori informazioni
www.holcim.it
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[post_excerpt] => Holcim Aggregati ha esteso la certificazione di marcatura CE a tutte le cave del Gruppo
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[post_content] => Da poco giunti al traguardo regionale, gli ‘Holcim Awards for sustainable construction’ si stanno avvicinando ora ad un’altra fase piuttosto importante: l’elezione del vincitore assoluto tra i migliori progetti classificati.
Ad Aprile, infatti, si terrà a Bangkok ’1a Cerimonia di Premiazione Mondiale’ che determinerà la chiusura del primo ciclo della competizione nonché l’apertura degli Holcim Awards 2007-2010, la cui pianificazione è già in corso.
Complessivamente, i progetti finalisti di questa prima edizione sono 15: i tre migliori di ogni regione coinvolta, Europa, Asia/Pacifico, America settentrionale, Africa/Medio Oriente e America Latina.
Classificati tra oltre 1500 partecipanti provenienti da 118 paesi essi sono già stati premiati in occasione delle rispettive cerimonie regionali tenutesi, tra Settembre e Ottobre, a Ginevra, Pechino, Boston, Johannesburg e Rio de Janeiro. Qui, oltre agli Holcim Awards ORO, ARGENTO e BRONZO, sono stati assegnati ben 31 premi di riconoscimento e di incoraggiamento ad altrettanti progetti per un totale di 2 milioni di dollari, a conferma quindi della rapida crescita dell'interesse per l'edilizia sostenibile in tutto il mondo.
Da subito è stato manifestato e confermato un grande coinvolgimento nella competizione. Solo in Europa i paesi partecipanti sono stati 20 con 400 progetti.
Anche in Italia gli Holcim Awards hanno riscontrato un successo notevole: prima una numerosa partecipazione di architetti e ingegneri, e poi, in occasione della Cerimonia Regionale, addirittura la premiazione di progetti nazionali nelle 3 categorie, tra cui niente di meno che l’ORO negli Holcim Awards.
Holcim Foundation for Sustainable Construction, ideatore degli Holcim Awards, continuerà a partecipare attivamente all’Edilizia Sostenibile offrendo la propria esperienza e apprendendo dal know-how multiculturale di tutti gli stakeholders, perché essa considera il proprio impegno come un importante investimento a beneficio delle generazioni di oggi e di domani.
Lanciata in 70 paesi nell’ultimo trimestre del 2004 la Competizione Mondiale per progetti di Edilizia Sostenibile, è stata concepita da Holcim Foundation for Sustainable Construction, fondata nell'autunno del 2003 con il sostegno del Gruppo Holcim, produttore di materiali per l'edilizia, e la collaborazione di cinque delle principali Università al mondo*. In questo modo la Fondazione ha voluto iniziare a promuovere l’innovazione nell’edilizia sostenibile attraverso una serie di concorsi a premi, stimolando la discussione sulla sostenibilità tra architetti, progettisti urbani, ingegneri e costruttori e premiando i progetti con carattere esemplare.
Nelle foto i 15 finalisti degli Holcim Awards 2004-2006 (elenco per paese)
Per ulteriori informazioni
www.holcim.it
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[post_excerpt] => Vi presentiamo i progetti vincitori a livello regionale che di diritto parteciperanno, tra pochi mesi, alla prima premiazione Globale della Competizione Mondiale per progetti di Edilizia Sostenibile
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[post_content] => Holcim è una realtà leader a livello globale nella fornitura di soluzioni sostenibili e innovative per il settore dell’edilizia.[ez-toc]
L'obiettivo dell'azienda è quello di costruire progresso per le persone e il pianeta perseguendo la missione di decarbonizzare il settore dell’edilizia e migliorare gli standard di vita delle persone.
Il contributo sostenibile di Holcim al settore dell'edilizia
In che modo Holcim offre un contributo sostenibile al settore dell'edilizia? Consentendo ai propri clienti di costruire meglio utilizzando meno materiale e sfruttando l'ampia ampia gamma di soluzioni a basse emissioni di carbonio che applicano i principi dell’economia circolare: ne sono un concreto esempio ECOPact ed ECOPlanet.
Holcim rende gli edifici più sostenibili utilizzando soluzioni e sistemi innovativi e promuovendo l’efficienza energetica e gli adeguamenti dal punto di vista ecologico.
Al centro della strategia aziendale, infatti, si trova la sostenibilità che raggiunge l'apice nel perseguire l’obiettivo zero emissioni nette con target convalidati dall’iniziativa Science Based Targets (SBTi).
La filiale italiana Holcim Italia SpA
La filiale italiana Holcim Italia SpA conta più di 300 dipendenti in due cementerie, un centro di macinazione a Merone (CO) e uno stabilimento di produzione a ciclo completo a Ternate (VA), oltre che in cave di aggregati, impianti di calcestruzzo e terminal di importazione.
Per approfondireHolcim Italia S.p.A. clicca qui
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Info dalle aziende - Holcim primo impianto per lo stoccaggio di CO₂ in Italia - INFOBUILD