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[post_content] => Elika è un sistema di micropali ad elica discontinua impiegato da Systab in presenza di terreni molto compressibili e difficili da trattare.Il sistema di micropali Elika viene utilizzato laddove il tradizionale palo precaricato pressoinfisso non risulta essere adatto a mettere in opera fondazioni profonde per nuove strutture in tempi rapidi.
Questi pali, costituiti da acciaio resistente e dotati di eliche discontinue, uniscono i vantaggi di una tecnica attiva con quelli di una micropalificazione profonda, velocizzando le operazioni di cantiere e minimizzando l'impatto.
[caption id="attachment_614306" align="aligncenter" width="600"] Vista di pali Elika per il rinforzo strutturale[/caption]
Una batteria di moduli avvita il palo nel sottosuolo per rotazione e senza estrazione di terreno, operazione che risulta essere totalmente reversibile semplicemente svitando il palo, mentre l'elemento di punta appare costituito da una o più eliche discontinue differenti a seconda del tipo di terreno trattato; per alcune applicazioni anche le estensioni successive possono essere fornite di eliche.
La lunghezza del micropalo varia in funzione delle caratteristiche geotecniche del terreno e dei carichi di progetto e il collegamento palo-struttura è costituito da piastre in acciaio, tasselli (meccanici o chimici) e bulloni altamente resistenti.
[caption id="attachment_613874" align="aligncenter" width="281"] Consolidamento fondazioni con micropalo Elika[/caption]
Dopo la predisposizione degli scavi per scoprire la fondazione si procede con l'infissione del palo per avvitamento, grazie all'ausilio di un motore idraulico, e con il collegamento della piastra in acciaio alla fondazione mediante tassellatura.
Il palo di rinforzo viene sottoposto ad un carico superiore a quello di esercizio per assicurare il cedimento primario e l'eventuale sollevamento della struttura qualora fosse richiesto.
Il collegamento del palo alla piastra avviene con l'ausilio di bulloni ad alta resistenza e la fase finale consiste nella rifinitura del palo affinché questo venga portato alla quota di progetto per consentire i ripristini delle pavimentazioni.
[caption id="attachment_613881" align="aligncenter" width="289"] Micropalo ad elica discontinua Elika di Systab[/caption]
Il sistema di micropali Elika è indicato per interventi distabilizzazione di fondazioni esistenti, realizzazione di tiranti e fondazioni profonde per nuove costruzioni; rispetto alle tecniche tradizionali garantisce rapidità e minimizza l'impatto, è esente da vibrazioni, non produce materiale di risulta e non necessita dell'impiego di acqua o fanghi.
Ogni palo è sottoposto a verifica in corso d’opera, inoltre il collegamento finale palo-struttura è sicuro e controllabile grazie alla lavorazione meccanica del collegamento.
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[post_content] => Il sistema a pali precaricati SYSTAB viene impiegato per il consolidamento delle fondazioni con l'utilizzo di micropali in acciaio a bassa invasività.Questo sistema di palificazione consente di trasferire i carichi della struttura in profondità in modo rapido e poco invasivo, servendosi di micropali precaricati in acciaio S355J2 altamente resistente e con innesto filettato.
I micropali vengono innestati per mezzo di pressoinfissione utilizzando martinetti idraulici e il collegamento tra i micropali avviene mediante piastre in acciaio dedicate in modo da affidare ad ogni palo un carico superiore a quello di esercizio e di imporre quindi un precarico che elimina la possibilità di assestamenti futuri oltre a ridare immediato beneficio alla struttura dissestata.
[caption id="attachment_614309" align="aligncenter" width="600"] Operazione di rinforzo con pali precaricati Systab[/caption]
Il sistema di consolidamento Systab con micropali infissi impiega solo materiali certificati conformi alla norma EN 1090-1 e lavorati dal Centro di Trasformazione autorizzato dal Ministero competente, secondo quanto previsto dalle Norme Tecniche per le Costruzioni per l’impiego dell'acciaio per uso strutturale nelle costruzioni.
[caption id="attachment_613856" align="aligncenter" width="600"] Infissione di pali precaricati per consolidamento[/caption]
L'utilizzo dei micorpali Systab porta diversi vantaggi:
Invasività ridotta e rapidità dei lavori di consolidamento
Possibilità di controllo costante della pressione di installazione e della portata raggiunta da ogni singolo palo
Assenza di vibrazioni dannose ed estrazione di terreno
Nessun impiego di fanghi o malte cementizie
Possibilità di intervento in cantieri poco accessibili e con altezze ridotte
Possibilità di precaricare ogni palo e, nel caso la struttura lo consenta, ottenere sollevamenti anche di notevole entità
Garanzia del risultato data dall’esperienza dei fondatori di Systab dei tecnici di lavoro
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[post_content] => SYSTAB propone un sistema di consolidamento del nodo terreno-fondazione con l'utilizzo di resine a lenta espansione e a densità differenziata.Il sistema di Systab consiste nell'iniezione di resine poliuretaniche espandenti applicate al di sotto delle fondazioni.
Queste resine trovano diversi campi di impiego tra cui:
consolidamento del terreno di fondazione in casi di cedimenti delle fondazioni
stabilizzazione e livellamento di pavimentazioni industriali e civili
incremento della capacità portante dei terreni per sopraelevazioni e per miglioramenti sismici
applicazioni speciali come riempimenti di cavità e sollevamenti
[caption id="attachment_613832" align="aligncenter" width="600"] Consolidamento di fondazioni con resine[/caption]
Le operazioni di consolidamento attuate da Systab prevedono indagini geologiche atte ad identificare le problematiche che verranno poi risolte tramite foratura della fondazione con trapani manuali e successiva iniezione, lenta e continua, di resine ad alta densità e alta espansione.
Questi interventi vengono costantemente monitorati tramite livello laser, che permette il controllo dei volumi iniettati, e al termine delle operazioni di consolidamento sono previste indagini post iniezione per verificare i risultati ottenuti oltre alla redazione di un verbale di fine lavori ad opera di un tecnico specializzato.
Systab si avvale dell'uso di resine stabili, inalterabili e caratterizzate da proprietà fisiche e meccaniche che garantiscono un ottimo comportamento nel sottosuolo; queste resine sintetiche, termoplastiche e bi-componenti presentano una notevole stabilità chimica e resistenza all’imbibizione oltre ad essere sottoposte a controlli e certificazioni come previsto dalle norme.
Le resine Systab sono compatibili con l'ambiente, non inquinano, non sono tossiche e rispondono alla normativa vigente in materia ambientale.
[caption id="attachment_613834" align="aligncenter" width="600"] Consolidamento di fondazioni residenziali con resina Systab[/caption]
Systab si serve di resine differenti a seconda dei casi specifici che si trova a dover affrontare:
resine ad alta espansione: esercitano forti spinte smuovendo e compattando terreni di ogni tipo, anche caratterizzati da bassa permeabilità, minimizzando drasticamente la presenza di vuoti
resine ad alta densità: evitano diffusioni incontrollate dei materiali occludendo le vie di fuga in modo rapido ed efficace e sono caratterizzate da una densità elevata che ne ottimizza le caratteristiche di resistenza meccanica.
Scarica qui la brochure del sistema resine di Systab
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Le crepe nei muri portanti sono un fenomeno comune che può destare preoccupazione, in quanto possono compromettere la stabilità strutturale di un edificio. Comprendere le cause, le tipologie e le soluzioni più adatte è fondamentale per mantenere la sicurezza e la durabilità degli immobili.
Il manifestarsi delle crepe è un indice dello stato di salute dell’edificio, compito dei tecnici, quindi, è offrire supporto ai committenti che hanno la necessità di verificare l’effettiva pericolosità di una crepa e assicurarsi che la propria abitazione sia nelle migliori condizioni.
Come si forma una crepa nel muro portante?
Le crepe nei muri portanti si formano a seguito di sollecitazioni meccaniche o di fenomeni naturali che alterano l'integrità strutturale della costruzione.
I principali fattori che contribuiscono alla loro formazione includono il cedimento del terreno, che può causare movimenti differenziali riflettendosi sulla struttura dell'edificio; l'assestamento murario, un processo naturale nei primi anni dopo la costruzione che può provocare piccoli movimenti; le escursioni termiche, che determinano dilatazioni e contrazioni nei materiali generando tensioni nella muratura; le infiltrazioni d'acqua, che indeboliscono i leganti del muro favorendo la comparsa di fessurazioni; l'attività sismica, responsabile di sollecitazioni intense che possono causare danni più o meno gravi; infine, errori di costruzione, come l'uso di materiali scadenti o tecniche inadeguate, che possono favorire la formazione precoce di crepe.
Tipologie di crepe
Le crepe possono avere origini e caratteristiche diverse.
Una delle cause principali di formazione delle crepe strutturali riguardano i cedimenti negli edifici; questi possono avere differenti origini: generalmente la causa primaria è da imputare al disseccamento del terreno legato a scarsità di piogge. A causa della siccità il terreno aumenta e diminuisce bruscamente il suo volume, provocando l'abbassamento del suolo su cui poggiano le fondamenta. Questo fenomeno dà vita alle crepe, generalmente di tipologia trasversale o a scalino. Il cedimento del suolo può comportare la formazione di crepe arcuate visibili nella parete portante, spesso riguardanti più pareti murarie: per risolvere questo problema occorre che gli esperti consolidino le fondazioni della casa.
[caption id="attachment_749722" align="aligncenter" width="600"] Sistema di consolidamento del nodo terreno-fondazione di SYSTAB tramite iniezione di resine poliuretaniche espandenti applicate al di sotto delle fondazioni.[/caption]
Altra tipologia di crepa nel muro legata alla stabilità della fondazione è quella che si presenta sugli angoli perimetrali ed è verticale; anche in questo caso il dissesto del terreno ha minato le condizioni di stabilità della casa creando delle fratture nei paramenti murali perimetrali.
Le crepe da assestamento murario si presentano in genere in modo verticale e, se di dimensioni ridotte e non evolutive, non rappresentano un pericolo significativo.
Le crepe da escursioni termiche tendono a manifestarsi nei punti di giunzione tra materiali con differenti coefficienti di dilatazione e risultano più evidenti nelle facciate esposte agli agenti atmosferici.
Le crepe da infiltrazioni d'acqua si sviluppano in modo irregolare e sono spesso associate alla presenza di umidità e muffe, potendo compromettere la resistenza della muratura se trascurate. Le crepe da eventi sismici, generalmente diagonali e molto evidenti, indicano sollecitazioni intense alla struttura e necessitano di interventi urgenti per evitare crolli.
Quando le crepe possono essere un problema per la casa
Non tutte le fessurazioni rappresentano un pericolo per la stabilità dell’edificio, ma è sempre opportuno monitorarle nel tempo. In generale, le crepe si distinguono in due categorie principali: superficiali e profonde.
Le prime non compromettono la struttura dell’immobile e si sviluppano parallelamente o longitudinalmente rispetto alla pavimentazione. Esse interessano esclusivamente l’intonaco, che può essersi deteriorato a causa di fattori come l’umidità o la presenza di perdite d’acqua da tubature danneggiate. In questi casi, l’intervento è relativamente semplice e può essere eseguito autonomamente o affidato a un intonacatore, che provvederà al ripristino estetico della superficie senza necessità di opere strutturali.
Quelle profonde sono invece un segnale d’allarme da non sottovalutare. Non appena compaiono, sia sui muri interni che esterni, è fondamentale contattare un professionista qualificato o uno strutturista, che analizzerà le cause del fenomeno e individuerà le soluzioni necessarie per mettere in sicurezza l’edificio.
Crepe profonde: che forma possono avere
Il primo passo nell’analisi delle crepe è osservarne la forma, che può essere di tre tipi principali: verticale, orizzontale e obliqua. Le crepe verticali sono spesso il segnale di una distribuzione non corretta del peso della struttura sul terreno, suggerendo problemi di assestamento o di fondazione. Le crepe orizzontali, invece, si manifestano quando la parte superiore dell’edificio è sottoposta a un carico eccessivo. In questi casi, elementi strutturali come le travi del soffitto potrebbero non essere in grado di sopportare adeguatamente il peso, causando flessioni e tensioni nei muri.
Le crepe oblique, con un’inclinazione di circa 45 gradi, sono tra le più preoccupanti perché spesso indicano un cedimento differenziale delle fondamenta. Questo fenomeno può verificarsi quando il peso della costruzione non è distribuito uniformemente sulle pareti portanti oppure quando il terreno su cui poggia l’edificio subisce movimenti o cedimenti. Individuare tempestivamente la natura di queste lesioni è essenziale per prevenire danni strutturali più gravi e garantire la stabilità dell’edificio nel tempo.
Evoluzione delle crepe nel tempo
Nell’analisi delle crepe nei muri è fondamentale osservare attentamente la loro forma, l’ampiezza e l’estensione, oltre a stabilire se si tratta di una lesione recente o preesistente. Successivamente, è necessario monitorarne l’evoluzione nel tempo, verificando se restano invariate o tendono a progredire. Questo processo consente di comprendere la natura del dissesto e il potenziale rischio per la stabilità della struttura.
Lo sviluppo di una lesione muraria avviene in tre fasi principali. Nella fase iniziale, detta capillare, si manifesta il primo segno di rottura, caratterizzato da fessurazioni di ampiezza minima. Segue la fase capillare progredita, in cui l’ampiezza delle crepe inizia ad aumentare, segnando un’evoluzione del fenomeno. Infine, si arriva alla fase di completo distacco e perdita di continuità superficiale, in cui il danno diventa più evidente e strutturalmente rilevante.
Se il dissesto prosegue senza che si verifichino adattamenti plastici nei materiali, le crepe tendono a mantenere la loro geometria originaria, aumentando progressivamente in ampiezza piuttosto che in estensione. Questo comportamento fornisce indicazioni utili sulla gravità del problema e sulla necessità di interventi correttivi.
Come risolvere il problema delle crepe nei muri portanti
La risoluzione delle crepe varia in base alla loro gravità. Il primo passo è il monitoraggio e l'analisi tecnica da parte di un ingegnere o un geologo per determinare la natura delle fessurazioni. Strumenti come i fessurimetri possono aiutare a valutare la loro evoluzione nel tempo. Per crepe superficiali si possono utilizzare malte elastiche o resine epossidiche per sigillare le fessure, mentre per crepe più profonde si ricorre a iniezioni di resine espandenti per consolidare la struttura.
In caso di cedimenti del terreno, ilconsolidamento delle fondazioni rappresenta una soluzione efficace, attraverso tecniche come l'uso di micropali, iniezioni di resine espandenti o sottofondazioni per stabilizzare l'edificio. Se il danno strutturale è significativo, si possono adottare interventi di rinforzo con tiranti in acciaio, fasciature in fibra di carbonio o nuove murature di supporto. Infine, la prevenzione rimane un fattore chiave: impermeabilizzare la muratura, applicare intonaci protettivi e garantire un corretto deflusso delle acque meteoriche contribuisce a evitare danni futuri.
FAQ Crepe nei muri
Perché si formano le crepe sull’intonaco?
Lo strato più esterno della muratura, quindi l’intonaco, è molto spesso il primo a presentare crepe e rotture di diversa entità, che non sempre dipendono da cause significative o pericolose. Ma definire a priori quale sia la reale causa della formazione di una crepa non è affatto semplice senza una dovuta indagine.
Tra i principali fattori che possono incidere sulla conservazione dell’intonaco e delle murature, comunque, ci sono:
Passare del tempo e usura, che possono comportare perdita di prestazioni e deterioramento nel tempo. Si tratta di un fenomeno inevitabile e per prevenire problematiche consistenti è fondamentale una corretta manutenzione dell’edificio.
Umidità e, in generale, l’acqua, che a loro volta possono avere differenti cause, come errori in costruzione, forti precipitazioni, infiltrazioni e così via. Al di là dell’origine, comunque, l’acqua è un grande nemico del benessere dell’edificio e spesso le crepe che si vedono in superficie sono la manifestazione di un problema che, in realtà, è ormai strutturale. Occorre dunque tenere sempre sotto controllo le tubazioni per evitare che si presentino perdite: risanare le tubazioni può evitare l’avanzamento della situazione di degrado e la formazione di danni più gravi.
Assestamenti della struttura, anche nei giorni successivi alla costruzione, che dipendono dalla tipologia di edificio costruito.
Esecuzione di lavori sull’edificio, che possono intaccare l’equilibrio della struttura esistente, a causa di vibrazioni, alterazioni della statica o interventi mal valutati. Generalmente, il fai da te è rischioso per questo motivo, mentre se ci si affida a tecnici e imprese qualificate si riducono decisamente i rischi.
Cambiamenti nel contesto esterno, come ad esempio nuove realizzazioni o opere di ristrutturazione su edifici vicini, interventi che riguardano il terreno, la costruzione di nuove infrastrutture o ancora opere stradali. In tutti questi casi si possono generare cedimenti e vibrazioni.
Quali sono le tipologie principali di crepe e cosa indicano?
Ci sono diverse tipologie di crepe nei muri: orizzontali, verticali e trasversali. Le crepe verticali, anche dette di schiacciamento, sono dovute alla forza di gravità che preme sulle fondamenta dell'abitazione: quando il peso non viene scaricato correttamente sulle pareti perimetrali l'edificio va incontro alla formazione di crepe. Sono da tenere sotto osservazione perché possono provocare un cedimento strutturale.
La seconda tipologia di crepe è quella che presenta fessure orizzontali nella muratura, anche dette lesioni da trazione. La causa di questo problema è da imputare al peso eccessivo della copertura superiore: pioggia, neve e altre problematiche possono influire sulla stabilità delle travi le quali vanno a gravare sulla struttura. Questa tipologia di fenomeno generalmente si presenta ai piani superiori; quando le travi e le coperture non riescono a sostenere il peso di un carico pesante tendono a flettersi così da creare delle fratture.
Infine parliamo di crepe trasversali, la tipologia più problematica. Il loro insorgere è legato a un problema di deterioramento del suolo: la presenza di queste crepe spesso richiede un tempestivo intervento.
Un focus particolare va rivolto alle crepe che si creano nei muri dopo un terremoto. Se notate delle crepe superficiali nell'intonaco significa che il sisma non ha colpito in maniera profonda la struttura. Nel caso in cui si manifestassero delle crepe su un pilastro portante il consiglio è quello di rivolgersi a un esperto che potrà determinare la procedura da seguire per mettere in sicurezza la casa.
Come monitorare le crepe e a chi rivolgersi?
Quando si presenta una crepa sul muro è possibile eseguire una prima e semplice analisi anche in autonomia. Il consiglio è quello di verificare sempre se, alla vista, sussistono altre forme di degrado. Ad esempio, se il problema è l’umidità, difficilmente saranno presenti solo delle crepe, ma piuttosto si vedranno anche fenomeni quali macchie o distaccamenti dell’intonaco. Inoltre, è bene fare mente locale su eventi recenti che possono aver avuto impatto sulla struttura.
Oltre a ciò, per essere certi che una crepa sul muro sia davvero solo un problema di intonaco e non nasconda criticità più profonde o problematiche preoccupanti per la salute della casa, è bene monitorarla in modo adeguato. Un’altra verifica che si può svolgere in autonomia riguarda la dimensione e della profondità della crepa, osservandone semplicemente l’aspetto. Quanto è profonda la crepa? Ci sono spazi aperti tra le due estremità? Dove si trova?
Nei casi in cui la crepa si presenti molto fine e non profonda probabilmente è solo un problema superficiale e spesso con conseguenze meramente estetiche, per quanto sia sempre buona cosa mantenere integro l’intero intonaco. Inoltre, si deve procedere con una successiva verifica, necessaria ad assicurarsi che con il passare del tempo la situazione non si modifichi e peggiori.
Se ciò accade o se si è in presenza di crepe profonde o di situazioni dubbie, è meglio rivolgersi ad un tecnico esperto, come un ingegnere edile, che valuterà anche aspetti quali l’ubicazione delle crepe e la loro direzione. Infatti, a seconda della posizione e della forma, è possibile ipotizzare cause e fenomeni alla base del problema intercettato. Un tecnico esperto, grazie ad un sopralluogo, sarà in grado di definire il quadro fessurativo complessivo di tutte le crepe superficiali, profonde e strutturali, che contraddistinguono l’edificio.
Oltre ad un’analisi visiva, inoltre, potrebbe ricorrere anche all’uso di appositi strumenti, così da verificare e monitorare ogni movimento o cambiamento. Tra questi, il più diffuso è il fessurimetro, che rileva i movimenti di due parti di una muratura rispetto ad una crepa. Si compone di due lamine mobili, da posizionare in corrispondenza della fessura, così da monitorare il movimento nel tempo, la sua entità e la direzione. Un altro strumento diffuso è il crepemetro, che prevede il fissaggio di due caposaldi metallici, la cui distanza viene misurata a intervalli di tempo successivi, verificando eventuali evoluzioni della fessura.
Solo una volta chiara la situazione, è possibile procedere con la definizione del miglior intervento di ripristino.
Come distinguere tra crepe superficiali e strutturali?
Le crepe superficiali interessano solo l'intonaco e sono generalmente sottili (meno di 1 mm), mentre le crepe strutturali attraversano l'intera muratura e possono essere più ampie. La loro posizione, forma e dimensione aiutano a determinarne la gravità.
Non sempre è necessario allarmarsi di fronte a una crepa. Allo stesso tempo, se si presentano crepe improvvise e di dimensioni importanti, se le crepe sono molto profonde o quando fessure e rotture si evolvono nel tempo, ampliandosi o diventando sempre più profonde, è sicuramente meglio rivolgersi ad un tecnico per una verifica professionale.
Anche la presenza di altre forme di degrado, come il distaccamento dell’intonaco, la presenza di muffa e macchie, bombature nelle pareti e altri fenomeni di questa natura, dovrebbe mettere in allerta. In questi casi, risolvere la causa di fondo è essenziale, sia per la sicurezza dell’edificio, che per il benessere dei suoi occupanti.
Mettere in sicurezza l’edificio in cui si abita è un compito fondamentale: molto spesso nelle case si manifestano crepe nei muri che vanno a danneggiarne la struttura. Trascurarle potrebbe comportare l’aggravarsi della situazione, l’aumento delle dimensioni oppure l’insorgere di nuove crepe. Impariamo a riconoscere e a prevenirle.
Articolo aggiornato - Prima pubblicazione 2017
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Quello del consolidamento delle fondazioni è un tema importante in Italia, dove il patrimonio esistente è particolarmente vetusto e non adeguato alle più recenti normative in ambito tecnico, con conseguenze sulle performance di questi edifici e sulla loro sicurezza.
Il consolidamento delle fondazioni può essere eseguito utilizzando differenti tecnologie, che possono essere scelte in base a opportune valutazioni legate, per esempio, al tipo di struttura o all’entità del danno, con lo scopo di garantire la massima sicurezza dell’edificio.
Quali sono i segnali che indicano la necessità di un consolidamento delle fondazioni?
Vi sono diversi segnali che possono essere indicatori di problematiche legate alle fondazioni.
Eccone alcuni:
Presenza di crepe sui muri che, anche se spesso legate al degrado dell’intonaco, possono in alcuni casi rappresentare un problema non solo superficiale. Nello specifico è bene prestare attenzione quando le crepe formano una linea obliqua e, soprattutto, quando si sviluppano in profondità nel muro.
Presenza di crepe nei pavimenti accompagnate a fenomeni deformativi.
Difficoltà nel chiudere i serramenti a seguito di fenomeni deformativi che potrebbero essere causati dal cedimento della fondazione.
Perché si manifestano queste problematiche?
Queste problematiche hanno differenti radici che possono ricondursi a una serie di aspetti:
il degrado dovuto al semplice passare del tempo, che agisce sulla conservazione dei materiali;
eventuali errori risalenti alla fase di costruzione e di progettazione;
modifica del volume di costruzione attraverso, ad esempio, la costruzione di nuovi piani o cambio di destinazione d’uso con incremento del peso gravante;
l’utilizzo di materiali errati o di scarsa qualità;
eventuali eventi o sollecitazioni esterne, quali terremoti, abbassamento delle falde acquifere o movimenti del terreno dovuti a frane o scavi in prossimità della casa per la realizzazione, ad esempio, di nuove costruzioni nelle vicinanze;
dilavamento del terreno di fondazione a causa di infiltrazioni d’acqua.
Un altro aspetto da non trascurare, soprattutto in questo periodo storico, è l’alternarsi di periodi di siccità prolungata e alluvioni che variano il livello delle falde acquifere e dell’umidità del terreno. Questo ci fa capire come il cambiamento climatico riesca ad influire su ogni aspetto della nostra vita.
Indagare sullo stato di fatto e comprendere quanto emerge dall’analisi è essenziale per scegliere le modalità migliori con cui intervenire, incrementando la sicurezza e ripristinando le strutture esistenti.
Quali sono le tecnologie più avanzate per il consolidamento delle fondazioni?
Per effettuare un corretto consolidamento delle fondazioni è essenziale effettuare un’analisi preliminare dell’edificio esistente e delle sue caratteristiche, sia per indagare eventuali cause di degrado che per comprendere quali tecnologie sono state utilizzate al momento della costruzione.
Sulla base di queste considerazioni si valuta quale sia la soluzione migliore da utilizzare.
In alcuni casi, ad esempio, potrebbe essere necessario agire sul terreno, piuttosto che sulle strutture di fondazione, che potrebbe non avere sufficiente capacità portante per il peso che realmente grava su di esso, magari a seguito di modifiche dell’edificio, come nel caso delle sopraelevazioni o dei cambi di destinazione d’uso.
I cedimenti possono essere uniformi, localizzati o differenziali e vengono indagati mediante apposite indagini geotecniche, con prove quali il carotaggio, utili ad analizzare la stratigrafia e le proprietà chimico-fisiche del terreno.
Consolidamento delle fondazioni tramite palificazione
Tra le soluzioni più utilizzate per consolidare il terreno esistente spicca la palificazione, che prevede l’infissione a pressione nel terreno di micropali mediante martinetti idraulici prefissati alla struttura di fondazione, con l’obiettivo di scaricare il peso dell’edificio in corrispondenza degli strati più profondi che godono di migliori caratteristiche di resistenza e rigidezza.
Ne risulta una base più solida per la struttura.
[caption id="attachment_744269" align="aligncenter" width="600"] Per il consolidamento delle fondazioni Systab propone il sistema a pali precaricati in cui vengono utilizzati micropali in acciaio a bassa invasività[/caption]
Allargare le fondazioni
Ci sono altre azioni che si possono attuare con lo scopo di consolidare il terreno su cui grava un edificio esistente e le sue fondazioni.
Una prima possibilità consiste nell’allargare le fondazioni e distribuire meglio i carichi. Questa operazione prevede la realizzazione di uno scavo intorno alle fondazioni esistenti che verrà armato e successivamente gettato per dare forma a una nuova struttura perimetrale connessa a quella esistente.
Si possono incontrare diversi rischi, tra cui il crollo di parti dell’edificio, oltre al fatto che questa tecnologia è molto invasiva e costosa.
Il sistema delle iniezioni
In alternativa, è possibile ricorrere al sistema delle iniezioni, una tecnica che ha uno sviluppo più recente e che può anche essere immaginata come intervento supplementare ad altre tecniche.
I vantaggi riguardano sicuramente la velocità di esecuzione e la quasi nulla invasività dell’intervento, che consiste nell’iniettare resine espandenti, che passano dallo stato liquido a quello solido, attraverso la predisposizione di fori di pochi millimetri di diametro.
Questi fori devono attraversare verticalmente le fondazioni e il liquido iniettato si espande e aumenta la resistenza dello strato di fondazione e del terreno. Perché questo intervento abbia pieno successo, è essenziale avere tutte le informazioni relative alle caratteristiche del terreno.
Esistono anche alcune tecniche tradizionali, sempre meno utilizzate, che si basano sullo stesso principio, ma che utilizzano resine non espandenti o miscele di cemento, acqua e specifici additivi.
[caption id="attachment_744271" align="aligncenter" width="411"]Uretek ha sviluppato Deep Injections® una tecnologia per il consolidamento dei terreni attraverso l’impiego di specifiche resine espandenti Geoplus®.[/caption]
Jet Grouting
Il Jet Grouting è una tecnica che permette di stabilizzare, rinforzare o impermeabilizzare i terreni iniettando ad elevatissima velocità, attraverso appositi ugelli, una miscela stabilizzante con la quale il terreno viene disgregato e mescolato in situ.
Questa tecnica per il consolidamento delle fondazioni può essere utilizzata per tutte le tipologie di terre fino ad alcuni tipi di rocce tenere ed è particolarmente indicata per la realizzazione di opere in zone urbane e/o di difficile accesso.
Agire sulla struttura
Infine, in alcune circostanze il problema potrebbe essere proprio una muratura troppo debole o esposta a sollecitazioni eccessive, come avviene ad esempio nei terreni in pendenza. In questi casi, solo se ritenuto opportuno da un tecnico qualificato, potrebbe essere sufficiente agire sulla struttura, realizzando un rafforzamento tramite una nuova struttura massiccia (contrafforte).
FAQ - Consolidamento delle fondazioni: tipologie di intervento e costi
Quanto tempo richiede un intervento di consolidamento delle fondazioni?
Le tempistiche per realizzare un intervento di consolidamento delle fondazioni variano a seconda della tecnologia scelta.
L’intervento di consolidamento delle fondazioni tramite infissione di micropali, per esempio, gode del vantaggio di non dover eseguire scavi, riducendo significativamente i tempi di cantiere e non producendo materiale di risulta da dover smaltire. Generalmente, per il consolidamento della fondazione di un’abitazione standard, il lavoro richiede pochi giorni, in genere 3-4. I tempi si allungano sensibilmente se l’intervento viene integrato con l’iniezione di resine per consolidare il terreno, considerando che questo tipo di intervento è ancora più rapido dell’infissione di micropali.
L’allargamento della base fondale richiede, rispetto ad altri metodi, un tempo di esecuzione più lungo poiché è necessario eseguire lo scavo, armarlo e gettarlo e attendere che il cemento indurisca completamente prima di poter procedere con la costruzione. Garantisce, comunque, una stabilità a lungo termine.
Quanto costa il consolidamento delle fondazioni?
Il consolidamento delle fondazioni ha costi variabili a seconda della tecnica adottata e delle dimensioni dell’edificio. Di conseguenza, cambiano i costi relativi alla manodopera e al cantiere.
Nel caso di ampliamento della fondazione o infissione di micropalinel terreno i costi possono oscillare tra i 1000 e i 1400 euro al metro lineare; inoltre, questa tipologia di interventi richiede la presentazione in Comune di una SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) e di una relazione geologica, nonché la nomina di un direttore lavori che dovrà seguire e verificare la corretta realizzazione del consolidamento.
Tra gli interventi visti per il consolidamento delle fondazioni, l’iniezione di resine espandenti è sicuramente il più vantaggioso sia da un punto di vista tecnico che economico. Si tratta di un intervento poco invasivo, veloce da realizzare e molto efficace; inoltre non richiede la necessità di denuncia di inizio attività in Comune. In genere, per interventi con iniezioni, il costo si aggira attorno ai 700/950 euro al metro lineare di fondazione trattata. Se ne occupano ditte specializzate che gestiscono il cantiere anche in pochi giorni e senza la necessità di eseguire scavi o altre opere edilizie. È un approccio che si adatta sia alle nuove realizzazioni, che agli edifici esistenti e, molte di queste imprese, includono nel prezzo anche la valutazione di un geologo.
Ovviamente per ogni tecnologia il costo varia a seconda della dimensione del lavoro, del tipo di terreno e dei piani fuori terra che costituiscono l'edificio.
Il consiglio, quindi, è quello di chiedere sempre più preventivi su misura per le proprie necessità e valutare di conseguenza la soluzione migliore.
Per agevolare il consolidamento delle fondazioni e la messa in sicurezza di questi edifici, comunque, fino al 31 dicembre 2024 è possibile richiedere le detrazioni fiscali previste dal Bonus Ristrutturazione al 50%, in quanto l’intervento rientra nella manutenzione straordinaria ammessa all’incentivo.
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[post_excerpt] => Il consolidamento delle fondazioni è un’opera che può essere eseguita con differenti tecnologie, sempre con lo scopo di garantire la massima sicurezza dell’edificio.
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Per il consolidamento del nodo terreno - fondazione di un condominio situato a San Leone, in provincia di Agrigento, è stata utilizzata l'iniezione di resine a lenta espansione e densità differenziata.
Il cedimento differenziale del perimetro di un edificio rispetto ai setti portanti interni
La scelta della tipologia di consolidamento da impiegare parte sempre da un'analisi attenta di alcuni fattori chiave.
Fra questi, è importante in particolar modo considerare:
il modello geotecnico del sottosuolo e del terreno di fondazione nelle vicinanze della zona dissestata,
la tipologia di fondazioni e carichi trasmessi dell’edificio,
le cause all'origine del cedimento e le condizioni al contorno, quali ad esempio la vicinanza di piante ad alto fusto, pozzi, ecc…
Il tecnico incaricato è chiamato quindi a valutare questi aspetti al fine di trarne le corrette conclusioni e agire con la giusta modalità.
Unitamente a questi elementi, una considerazione imprescindibile è quella che riguarda i costi e l'invasività dell'intervento: difatti, un intervento che supera il valore dell'immobile o risulta troppo oneroso non è realizzabile.
In tal senso, il consolidamento con iniezioni di resine auto - espandenti, se applicato in sicurezza, rappresenta un'eccellente opzione per il consolidamento delle fondazioni.
Diffuso in Italia da 30 anni, questo tipo di intervento può contare su un'ampia esperienza e una casistica estesa.
Il consolidamento nodo terreno - fondazioni con iniezione di resine espandenti a densità differenziata
Nel caso del condominio di San Leone, l'intervento di recupero è stato eseguito nel 2023 sfruttando il Superbonus.
Unitamente alle opere relative all'efficientamento energetico, per questa struttura sono state predisposte delle opere strutturali, rese necessarie da problemi di dissesto che hanno interessato alcune zone della struttura.
La presenza di cedimenti localizzati ha spinto i tecnici ad optare per un tipo di lavori che non implicasse irrigidimenti locali e consentisse di eseguire il consolidamento delle fondazioni su zone mirate, esclusivamente ove necessario.
Per tale eventualità risultano particolarmente adatti i consolidamenti con iniezione di resine espandenti, che offrono maggiori garanzie rispetto ad altre tipologie di interventi strutturali.
Infatti, con la modalità delle iniezioni, il fine è quello di compattare e migliorare il terreno solo nel punto in cui è avvenuto il cedimento, riportandolo così a valori di resistenza e stabilità equiparabili a quelli attestati dalle zone non interessate dal dissesto.
Nel condominio in provincia di Agrigento l'intervento ha riguardato tutto il perimetro dell’edificio, escludendo invece le murature interne, non toccate dal dissesto.
Per le iniezioni sono state impiegate due tipologie differenti di resine espandenti:
resine ad alto potere espandente: utili nella seconda fase dei lavori, consentono di ottenere spinte di compattazione elevate ed avere un'ampia diffusione di resina nel terreno, anche in presenza di vuoti microscopici;
resine ad alta densità HD: specifiche e largamente impiegate per il riempimento di vuoti più cospicui, servono anche a mantenere caratteristiche meccaniche alte e controllo della diffusione nel terreno.
Per il completamento del consolidamento dell'intero edificio sono stati necessari soli 4 giorni, e il trattamento ha riguardato circa 50 metri lineari di fondazione continua.
Tutte le operazioni di consolidamento sono state realizzate tramite l’esecuzione di perforazioni di soli 25 mm di diametro, senza che vi sia stata esigenza di eseguire scavi o demolizioni delle pavimentazioni.
Fra i vantaggi del consolidamento con iniezioni di resine vi sono:
tempi di esecuzione estremamente rapidi,
possibilità di interventi mirati e localizzati,
possibilità di usufruire di una tecnica di consolidamento subito attiva, che offre beneficio immediato al fabbricato,
nessuna necessità di scavi o demolizioni,
monitoraggio continuo con livelli laser durante le fasi di inoculazione della resina auto espandente
cantiere ad impatto zero.
Per avere maggiori informazioni è possibile visitare il sito SYStab.
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[post_excerpt] => Il consolidamento del terreno di fondazione con iniezione di resine a densità differenziata rappresenta una valida alternativa alla micropalificazione.
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A Ranica, in provincia di Bergamo, il sistema SYStab è stato scelto per stabilizzare un'abitazione.
I Micropali Precaricati sono stati ancorati direttamente alle murature in calcestruzzo armato della casa tramite piastre in acciaio, evitando così l'impiego dei tradizionali cordoli in cemento armato.
Il caso dell'abitazione di Ranica
Dopo molti anni dalla costruzione, è possibile che si verifichi un dissesto dovuto al cedimento delle fondazioni. Tale eventualità richiede interventi che possono rivelarsi non solo molto costosi, ma anche significativamente invasivi, in quanto si tratta di consolidare la base della struttura cercando di contenere le opere di scavo e demolizione, dato che la casa è già finita ed abitata.
In queste situazioni capita spesso di dover intervenire sia sui muri perimetrali che sui muri di spina interni, andando ad operare dall'interno su zone interrate.
I micropali rappresentano una soluzione ottimale per risolvere problematiche di questo tipo e, in particolare, i Pali Precaricati assicurano sicurezza e invasività ridotta.
La casa di Ranica è una villetta realizzata nel 1965 e oggetto di una sopraelevazione nel 2005.
La struttura aveva manifestato lesioni e crepe nei muri, riconducibili a cedimenti differenziali delle fondamenta. In particolare i cedimenti avevano interessato due porzioni distinte ed opposte della casa, coinvolgendo sia la zona priva di interrato che quella dotata di un piano cantina seminterrato.
I tecnici incaricati dalla committenza hanno preferito, fra le soluzioni disponibili sul mercato, il sistema dei Pali Precaricati, scelto per trasferire il carico delle fondazioni in profondità su orizzonti di terreno stabili.
Il tipo di problematica
Nel caso della villetta di Ranica i cedimenti trovavano ragione negli aumenti di carico e nella presenza, nei primi metri, di terreni argillosi con caratteristiche geomeccaniche scadenti.
Essendo la struttura realizzata con muri in calcestruzzo armato fino al primo solaio, è stato possibile collegare i pali precaricati direttamente alla base del muro nella zona cantina, evitando di dover scavare all’interno.
Questa possibilità di fissaggio dei micropali ha fatto propendere la scelta dei tecnici verso i Pali Precaricati SYStab, apparsi la soluzione migliore e più idonea alla risoluzione del dissesto e alla stabilizzazione della struttura.
Consolidamento delle fondazioni con pali precaricati
Il metodo di palificazione di SYStab consiste nel fissare alla fondazione esistente speciali piastre in acciaio dimensionate in funzione dei carichi.
Questa carpenteria metallica permette di sfruttare il contrasto offerto dalla struttura direttamente per l’infissione dei pali nel terreno con i martinetti idraulici, impostati sui collari delle piastre stesse.
La presso-infissione avviene gradualmente, e non produce alcuna vibrazione potenzialmente dannosa per la sovrastruttura lesionata.
Fasi operative
L’intervento dell'abitazione di Ranica si è svolto seguendo diverse fasi operative:
scavo per rendere accessibile la fondazione esistente,
carotaggio dell’ala della fondazione,
fissaggio delle piastre mediante barre filettate e ancorante chimico,
infissione dei pali con monitoraggio delle pressioni di installazione, fino al raggiungimento delle portate e delle profondità indicate dal progetto,
esecuzione prova di carico a gradini,
precarico di ogni palo con pressioni superiori a quelle di esercizio,
fissaggio finale di tutti i pali al collare delle piastre con bulloni in acciaio ad alta resistenza,
rinterro e ripristino delle pavimentazioni esterne ed interne dove necessario.
Vantaggi del consolidamento fondale con pali precaricati
Il consolidamento delle fondazioni con micropali precaricati ha permesso di stabilizzare in modo definitivo le parti di edificio interessate da cedimenti fondali, restituendo piena sicurezza e totale ripristino delle crepe nei muri.
La metodologia di consolidamento con Pali Precaricati, a confronto con le tecniche tradizionali, consente di beneficiare di notevoli vantaggi aggiuntivi:
tempi di messa in opera più rapidi
possibilità di operare in spazi ristretti come gli scantinati
nessuna produzione di materiale di risulta
cantiere asciutto e nessun impiego di fanghi o acque
nessuna produzione di vibrazioni pericolose per le sovrastrutture
precarico per l’annullamento dei cedimenti primari per tutti i pali
portata di ogni micropalo testata in corso d’opera
possibilità di sollevamenti e recupero della planarità.
La fase complessiva di infissione dei micropali è durata solamente 6 giorni, e ha permesso l’inserimento di 20 micropali di 114 mm di diametro e 7,65 metri di lunghezza media, compreso il fissaggio degli stessi alle piastre in acciaio.
Per avere maggiori informazioni sulla tecnologia è possibile visitare il sito SYStab.
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[post_excerpt] => I Pali Precaricati SYStab rendono possibile il consolidamento di una casa operando in spazi ristretti e riducendo al minimo scavi e demolizioni.
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Il progetto di consolidamento delle fondazioni ha risposto alla necessità di utilizzare una tecnologia atta ad ottimizzare il rapporto risultato - costi - bassa invasività e di non intervenire in modo invasivo sui muri interni; a tale proposito SYStab ha scelto di ricorrere a una tecnica mista pali e resine.
Nello specifico, è stato consolidato l’angolo a valle, interessato dai cedimenti maggiori, utilizzando pali precaricati impostati su un nuovo cordolo di fondazione, e il nodo terreno - fondazione dell’impronta fondale restante con iniezioni di resina a lenta espansione.
I problemi riscontrati
Oggetto dell'intervento è un piccolo condominio bifamiliare situato sulle colline di Rignano sull’Arno, costruito interamente in muratura portante e colpito da un progressivo dissesto dovuto a cedimenti differenziali del terreno.
Tutta la struttura ha subito danneggiamenti più o meno lievi a causa dei movimenti, con crepe e fessurazioni sia sui muri interni che sulla pavimentazione e sui solai. Il cedimento più evidente, però, si è verificato nell’angolo sud con tipiche lesioni a 45° passanti su entrambi i lati.
Il quadro di dissesto ha richiesto, quindi, un consolidamento completo della struttura.
Consolidamento delle fondazioni: tecnica mista con resine e pali
Dal momento che i cedimenti hanno interessato strati di terreno molto importanti, i tecnici della committenza non hanno avuto dubbi sull'impiego di fondazioni profonde per l'intervento di consolidamento. I micropali rappresentano, infatti, la soluzione più sicura.Nello specifico sono stati scelti pali precaricati di SYStab, ossia pali di piccolo diametro con vantaggi notevoli rispetto ai metodi di micropalificazione tradizionali. L'invasività dell'intervento ha portato a combinare l'utilizzo dei micropali con iniezioni di resine espandenti a densità differenziata.
Le fasi operative dell'intervento di consolidamento delle fondazioni
L’intervento si è svolto secondo le seguenti fasi operative:
scavo e realizzazione di un nuovo cordolo in c.a. solidarizzato alle murature esistenti,
predisposizione di idonei tubi camicia all’interno del cordolo stesso,
getto del nuovo cordolo,
maturazione del getto (circa 28 giorni),
infissione dei pali con monitoraggio continuo delle pressioni di installazione, fino al raggiungimento delle portate/profondità di progetto,
precarico eseguito su ogni palo con pressioni superiori a quelle di esercizio,
ancoraggio definitivo di tutti i pali al collare dei tubi camicia,
iniezione di resine diffuse al di sotto di tutti i muri non consolidati con i micropali.
I vantaggi del consolidamento con micropali precaricati
Il consolidamento delle fondazioni mediante micropali precaricati ha permesso di stabilizzare l’angolo interessato dai cedimenti più gravi e di ripristinare le crepe nei muri, con molteplici vantaggi rispetto alle tradizionali tecniche:
tempi di realizzazione molto rapidi,
nessuna produzione di materiale di risulta,
nessun impiego di fanghi o acqua (cantiere asciutto idoneo anche in ambienti stretti e interni),
nessuna produzione di vibrazione dannosa per le sovrastrutture,
portata di ogni micropalo testata in corso d’opera,
precarico per l’annullamento dei cedimenti primari per tutti i pali,
possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente.
L'intervento in sintesi
In sintesi l'intervento di consolidamento delle fondazioni ha consentito in soli 7 giorni:
infissione di 13 micropali di diametro 114 mm e lunghezza media 10 metri,
fissaggio finale dei micropali ai tubi camicia,
consolidamento di oltre 75 metri lineari di fondazioni con iniezione nel terreno di resine a lenta espansione.
[post_title] => Consolidamento delle fondazioni: l'interventi di SYStab per una bifamiliare
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[post_content] => Gli interventi di consolidamento delle fondazioni, e del conseguente adeguamento sismico, sono stati effettuati nell'ambito di un progetto di recupero che ha interessato la Scuola Primaria “Don Dino Macini” e hanno previsto la realizzazione di opere di trasferimento dei carichi in profondità con micropali.
Solo una parte delle fondazioni è risultata idonea al collegamento diretto dei micropali e la scelta dei tecnici incaricati della progettazione è ricaduta sui pali precaricati SYStab in quanto maggiormente idonei e meno invasivi per poter eseguire in tempi rapidi le fondazioni profonde.
Consolidamento con pali precaricati SYStab
I pali precaricati SYStab offrono il vantaggio di essere messi in opera a contrasto con la struttura esistente senza l’esecuzione di prefori o estrazione di terreno, riducendo l’invasività e i tempi di intervento e permettendo di operare senza l'utilizzo di macchine operatrici.L’intervento di consolidamento della scuola si è svolto secondo le seguenti fasi operative:
scavo e realizzazione di un nuovo cordolo in c.a. solidarizzato alle murature esistenti, solo dove la struttura non aveva fondazioni idonee al collegamento diretto con piastre in acciaio
predisposizione di idonei tubi camicia all’interno del cordolo stesso o posizionamento delle piastre direttamente sulla fondazione esistente
getto del nuovo cordolo
maturazione del getto (circa 28 giorni)
infissione dei pali con monitoraggio continuo delle pressioni di installazione, fino al raggiungimento delle portate/profondità di progetto
esecuzione delle prove di carico a gradini secondo normativa
precarico di ogni palo con pressioni superiori a quelle di esercizio
fissaggio finale di tutti i pali al collare dei tubi camicia o alle piastre in acciaio dedicate
rinterro e ripristini delle pavimentazioni interne ed esterne.
I vantaggi offerti dalla metodologia dei pali precaricati
Il consolidamento delle fondazioni con micropali precaricati offre l'importante vantaggio di riuscire a stabilizzare definitivamente l’edificio, che risulterà essere sicuro migliorando le proprie prestazioni sismiche, adeguate a quanto richiesto dal progetto.Rispetto alle tecniche tradizionali si hanno altri vantaggi notevoli:
tempi di messa in opera molto rapidi
nessun materiale di risulta
nessun impiego di fanghi o acqua (cantiere asciutto idoneo anche in ambienti stretti e interni)
nessuna vibrazione dannosa per le sovrastrutture
la portata di ogni micropalo viene testata in corso d’opera
precarico per l’annullamento dei cedimenti primari per tutti i pali
possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente e ne ha necessità.
SYStab ha utilizzato la propria tecnologia per l’infissione di 56 micropali del diametro di 114 mm e lunghezza media di 12 metri, compreso il fissaggio finale dei micropali alle piastre o ai tubi camicia annegati nel nuovo cordolo. L'installazione dei micropali ha richiesto solo 10 giorni di lavoro, con disagi minimi e senza produrre sollecitazioni dannose per la struttura scolastica.
[post_title] => Consolidamento fondazioni e adeguamento sismico con soluzioni SYStab
[post_excerpt] => SYStab ha effettuato dei lavori di consolidamento delle fondazioni e adeguamento sismico della Scuola Primaria "DON DINO MANCINI" usando micropali precaricati pressoinfissi con martinetti idraulici.
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[post_content] => L'intervento di Systab ha permesso di consolidare il nodo terreno - fondazione dell'edificio in modo non invasivo grazie all'utilizzo di speciali resine espandenti a di tipo poliuretanico. Nello specifico è stato necessario risolvere il cedimento di terreno e fondazione che ha reso un'ala di Palazzo della Badia inagibile a seguito dei lavori di realizzazione del prospicente parcheggio interrato di Piazza del Popolo.
Il dissesto ha portato alla formazione di fessurazioni sia sulle murature portanti, mostrando lesioni marcate su alcuni paramenti murari, che sugli orizzontamenti voltati, con lesioni passanti e perdite di forma per alcune volte.
Iniezione di resine Systab per il consolidamento del nodo terreno - fondazione
L'intervento è stato eseguito dopo aver effettuato una serie di indagini e un'attenta analisi del quadro fessurativo, definendo la necessità di un consolidamento del terreno di fondazione al fine di ridare stabilità al manufatto ed eseguire i ripristini e gli adeguamenti sismici.L'intervento di consolidamento del terreno mediante iniezione di resine espandenti a densità differenziata, eseguite da entrambi i lati delle porzioni strutturali coinvolte dai cedimenti, ha permesso di operare riducendo al minimo scavi e demolizioni.
Una scelta che ha consentito di operare solo sulla zona ceduta, senza irrigidire la struttura e minimizzando i rischi di innescare cedimenti nella porzione non trattata, operare senza scavi e senza nessuna demolizione di pavimenti e marciapiedi e ottenere un miglioramento geomeccanico e una stabilizzazione totale del volume di terreno interessato dal dissesto.
Le opere di consolidamento hanno interessato l’intera ala sud-est dell’edificio e sono state completate in circa 2 settimane, interessando sia le mura perimetrali che quelle interne.
Indagini diagnostiche con prove penetrometriche dinamiche
Alla fine dell'intervento sono state eseguite una serie di indagini diagnostiche per collaudare i miglioramenti ottenuti in termini di prestazione del terreno e certificare l’efficacia del consolidamento. Le indagini, eseguite prima e dopo l'iniezione con prove penetrometriche dinamiche, presentano vari vantaggi rispetto ad altre metodologie geognostiche:
permettono di eseguite prove molto vicine alle fondazioni, dal momento che la strumentazione non necessità di ancoraggi
garantiscono una lettura dei dati diretta ed eseguibile da qualsiasi operatore senza rischio di errore nell’acquisizione
il dato ottenuto è oggettivo e affidabile e consente un raffronto chiaro tra i valori di resistenza pre e post iniezione.
I risultati ottenuti dal consolidamento
Il consolidamento di fondazione del Palazzo della Badia ha permesso di stabilizzare il terreno detensionato dagli scavi per la realizzazione del parcheggio. A seguito della consolidazione l’Impresa Idio Ridolfi e Figli Srl, titolare dell’appalto, ha realizzato le restanti opere sulla struttura in elevazione.
Nel complesso le fasi operative sono state:
Consolidamento del terreno di fondazione eseguito in collaborazione con tecnologia SYStab
Riparazione delle murature
Consolidamento delle strutture voltate esistenti e realizzazione di nuovi solai con struttura acciaio-cls
Sostituzione del calpestio di sottotetto e riparazione di alcuni elementi lignei danneggiati delle strutture di copertura
Opere per garantire l’accessibilità ai locali interessati dagli interventi sui solai di calpestio
Per interventi di questo tipo si utilizzano oggi varie tipologie di schiume a densità differenziata che hanno raggiunto un livello di affidabilità ideale per realizzare interventi importanti e complessi. Il consolidamento con resine resta la tecnica meno invasiva in assoluto e una valida alternativa agli interventi tradizionali di sottofondazione e palificazione.
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[post_content] => L'ex fienile riqualificato e trasformato in una villa sorge su un terreno della pianura Padana dove è usuale imbattersi in problematiche di dissesto legate a cedimenti differenziali delle fondazioni. Nello specifico i volumi di terreno compressibili possono essere molto importanti e coinvolgere terreni organici e lenti di torba.
In questo caso studio l'edificio ha subito un progressivo dissesto dovuto a cedimenti differenziali del terreno che hanno causato lesioni e crepe su muri e solai. Tale problematica è stata probabilmente accentuata dalle ultime stagioni siccitose, che hanno determinato un abbassamento della falda acquifera, fenomeno che ha indotto la compattazione dei terreni particolarmente compressibili con lenti organiche, fino a profondità elevate.
A tale proposito è stato necessario intervenire per il consolidamento delle fondazioni utilizzando il sistema a Micropali Precaricati messo a punto da SYStab.
Consolidamento dell'edificio con Micropali Precaricati SYStab
Dopo aver valutato tutte le possibili tecnologie di consolidamento delle fondazioni i tecniciSYStab hanno deciso di optare per le fondazioni profonde con micropali, ideali per le situazioni geotecniche in cui i cedimenti interessano strati di terreno molto importanti.Nello specifico, la scelta è ricaduta su Pali Precaricati SYStab e l’intervento si è svolto secondo le seguenti fasi operative:
scavo e realizzazione di un nuovo cordolo in c.a. solidarizzato alle murature esistenti
predisposizione di idonei tubi camicia all’interno del cordolo stesso
getto del nuovo cordolo
maturazione del getto
infissione dei pali con monitoraggio continuo delle pressioni di installazione, fino al raggiungimento delle portate/profondità di progetto
esecuzione di 2 prove di carico a gradini
precarico di ogni palo con pressioni superiori a quelle di esercizio
fissaggio finale di tutti i pali al collare dei tubi camicia
rinterro e ripristini del marciapiede.
I vantaggi del consolidamento con micropali precaricati
Il consolidamento delle fondazioni con micropali precaricati ha permesso di stabilizzare definitivamente l’edificio ricostituendo la situazione di sicurezza e ripristinando le crepe nei muri.
Questa metodologia di consolidamento offre diversi vantaggi rispetto alle tradizionali tecniche:
tempi di messa in opera molto rapidi rispetto alle metodologie classiche
nessuna produzione di materiale di risulta
nessun impiego ordinario di fanghi o acqua
nessuna produzione di vibrazione dannosa per le sovrastrutture
test effettuato per la portata di ogni micropalo in corso d’opera
precarico per l’annullamento dei cedimenti primari per tutti i pali
possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente e ne ha necessità.
L’opera complessiva, per quanto concerne la fase di infissione micropali, è durata solamente 8 giorni e ha permesso l’infissione di 40 micropali di diametro pari a 114 mm e lunghezza media di 15 metri, compreso il fissaggio finale dei micropali ai tubi camicia.
[post_title] => Da fienile a villa: il consolidamento delle fondazioni con Micropali Precaricati SYStab
[post_excerpt] => Per il consolidamento delle fondazioni di un ex fienile riconvertito in una villa sono stati utilizzati Micropali Precaricati pressoinfissi con martinetti idraulici forniti da SYStab.
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[post_content] => Systab ha realizzato un intervento di consolidamento delle fondazioni con tecnica mista utilizzando pali precaricati su muri perimetrali e resine a lenta espansione su muri portanti interni. L'intervento ha interessato una casa antica con muri portanti in mattoni e pietrame, costituita da due piani fuori terra e danneggiata dalla presenza di crepe nei muri e fessure su tutta la porzione anteriore.L'area oggetto dell'intervento è caratterizzata da sedimenti alluvionali attuali e recenti costituiti da argille, limi e sabbie e originati dai processi fluviali dei corsi d’acqua della zona. A seguito dell’esame e del rilevo accurato delle lesioni è stata individuata la causa del cedimento della porzione frontale del fabbricato che ha coinvolto i muri perpendicolari di spina.
Nello specifico, il dissesto è il risultato dell’essiccamento dei primi strati di terreno di natura argillosa, essiccamento che ha provocato il ritiro volumetrico a seguito della perdita di umidità eccessiva.Questa problematica è stata verosimilmente accentuata da due componenti in particolare:
assenza di fondazioni del fabbricato, che aveva inoltre un piano di imposta della muratura estremamente superficiale;
presenza di alberature ad alto fusto e con apparato radicale superficiale nelle immediate vicinanze della casa.
Consolidamento delle fondazioni e del terreno con tecniche a bassa invasività
Per rendere l'intervento meno invasivo e garantire stabilizzazione ed elevata rapidità di esecuzione, Systab ha deciso di intervenire con i pali precaricati sui due muri esterni e con iniezioni di resine espandenti a densità differenziata sui tre muri di spina interni.
[caption id="attachment_693016" align="aligncenter" width="680"] Inserimento di tubo camicia e getto del cordolo[/caption]
L'intervento è iniziato con la realizzazione di un cordolo in cemento armato esterno per compensare l’assenza di fondamenta in c.a. e permettere il collegamento dei pali. Dopodiché sono sono stati predisposti dei tubi camicia in acciaio nel cordolo stesso ed eseguito il getto.
Nel frattempo sono state realizzate iniezioni di resine espandenti, finalizzate al miglioramento delle caratteristiche geomeccaniche dei primi tre metri di terreno sotto la fondazione, attraverso cannule di alluminio inserite all'interno di micro perforazioni alla base del muro, senza ricorrere a opere di scavo e terminando il tutto in tempi molto rapidi.
[caption id="attachment_693017" align="aligncenter" width="680"] Pressoinfissione di pali e solidarizzazione[/caption]
A maturazione avvenuta è stata eseguita l'infissione a pressione di di 16 micropali in acciaio di diametro 76 mm e lunghezza media nove metri, fino al raggiungimento della profondità stabilita e del valore di pressione corrispondente alla portata richiesta. Il collegamento finale dei pali alla struttura è avvenuto fissando i micropali ai tubi camicia con bulloni in acciaio ad alta resistenza.
Verifica a pressione dei micropali
Ogni micropalo è stato sottoposto a verifica della pressione di installazione e interessato da una prova di carico a gradini, come previsto dalla vigente normativa, annullando il rischio di cedimenti differenziali residui e inibendo i cedimenti futuri con conseguente rischio di assestamenti prolungati nel tempo dopo l’intervento.
I micropali precaricati, inoltre, non producono nessun materiale di risulta, non producono vibrazioni dannose e sono caratterizzati da tempi di esecuzione rapidi. Se la struttura lo permette, è possibile ottenere sollevamenti anche di notevole entità e il recupero dei cedimenti.
L’accoppiata delle 2 tecnologie in questo caso è risultata la scelta migliore, vista la necessità di non eseguire scavi e demolizioni interne, essendo l’appartamento al piano terra ristrutturato e già abitato.
[post_title] => Consolidamento delle fondazioni con tecnica mista: l'intervento di Systab
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[post_content] => SYStab è stata scelta per operare il consolidamento fondale di un muro di contenimento in corrispondenza di una linea ferroviaria. L'intervento è stato eseguito mediante infissione di micropali presso-infissi precaricati con risultati più che soddisfacenti.Il consolidamento è stato eseguito nell'ambito dell'intervento di rifacimento e stabilizzazione della massicciata ferroviaria per garantire la stabilità del manufatto e salvaguardare la sicurezza delle abitazioni situate a monte dell'infrastruttura ferroviaria.
Per poter rimettere in funzione la linea ferroviaria in tempi rapidi si è optato per un intervento di messa in sicurezza delle fondazioni prima dell’inizio vero e proprio dei lavori di manutenzione ferroviaria. A tale proposito l'intervento ha previsto la realizzazione di una serie di micropali da realizzare prima delle opere di scavo sulla massicciata.
Le esigenze in questo caso erano quelle di:
accedere al tratto di binario interessato con mezzi molto snelli e di facile movimentazione
poter iniziare subito i lavori veri e propri dopo l messa in sicurezza
stabilizzare il muro di contenimento in modo da operare senza nessun rischio per le abitazioni sovrastanti e per gli operatori.
La scelta è, quindi, ricaduta sull’esecuzione di micropali precaricati SYStab infissi a contrasto con la struttura esistente mediante martinetti idraulici solidarizzati alla stessa con piastre in acciaio.
L’opera di micro palificazione per il consolidamento
L’opera micro palificazione si è svolta in sette fasi distinte:
carotaggio della fondazione di 50 cm circa;
fissaggio delle piastre in acciaio all’ala di fondazione del muro in c.a.;
infissione dei micropali modulari di diametro 76 mm, con martinetti idraulici solidarizzati alle piastre;
monitoraggio della struttura con livelli laser e monitoraggio delle pressioni di installazione;
raggiungimento della profondità e delle pressioni di progetto;
fissaggio finale dei micropali con inghisaggio con resine epossidiche all’interno della fondazione;
ripristino della fondazione.
I vantaggi offerti dal consolidamento fondale con pali precaricati
Il consolidamento delle fondazioni con micropali precaricati genera molteplici vantaggi rispetto alle tradizionali tecniche di palificazione quali:
tempi di messa in opera molto rapidi rispetto alle metodologie classiche
non produce alcun materiale di risulta
non vengono impiegati normalmente né fanghi né acqua
non produce alcuna vibrazione dannosa per le sovrastrutture
la portata di ogni micropalo viene testata in corso d’opera
precarico per l’annullamento dei cedimenti primari eseguito su ogni micropalo
possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente
L’opera di consolidamento è durata solamente 3 giorni e ha consentito l’infissione di 17 micropali diametro 76 mm e lunghezza tra i 3 e i 5 metri, compreso carotaggi della fondazione esistente e fissaggio finale dei micropali mediante inghisaggio con resine epossidiche.
[post_title] => SYStab consolida un muro di contenimento nei pressi di una linea ferroviaria
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[post_content] => Nelle situazioni in cui le fondazioni a platea si trovano a manifestare cedimenti differenziali non tollerabili è necessario intervenire in maniera tempestiva con un intervento di consolidamento e sollevamento per il recupero della planarità. In questi casi SYStab ha la soluzione giusta: micropali precaricati pressoinfissi.I micropali precaricati pressoinfissi di SYStab rappresentano la soluzione ideale per garantire la stabilizzazione della platea in c.a..
A dimostrarlo l'intervento di consolidamento e sollevamento per un impianto di depurazione al quale SYStab ha contribuito con micropali precaricati pressoinfissi a contrasto con martinetti idraulici.
Fondazione a platea: di cosa si tratta
Le piastre in c.a., anche dette platee, rappresentano una tipologia di fondazione che permette di distribuire i carichi su tutta la superficie, riducendo significativamente i carichi per centimetro quadrato.
I problemi sussistono dal momento in cui il terreno sul quale la platea è impostata risulti molto compressibile, fino a profondità elevate. In questo caso, infatti, i cedimenti differenziali possono portare ad una rotazione/deformazione eccessiva della piastra con fuori piombo o, nei casi più gravi, a rotture.
Situazione da trattare: cedimento con rotazione della platea
Il caso di intervento trattato riguarda una platea armata di spessore pari a 30 cm, su cui sono impostati degli impianti di depurazione.
Il problema di instabilità della fondazione è sorto a causa della realizzazione del fabbricato su un terreno di tipo alluvionale estremamente compressibile, fino ad oltre 10 metri di profondità.
Questo fattore ha comportato, di fatto, il cedimento differenziale della platea con progressivo fuori piombo, manifestatosi poco dopo la costruzione e ancora in evoluzione all’atto del consolidamento. Da qui la necessità di stabilizzare la platea e recuperare la planarità con un intervento di consolidamento veloce e poco invasivo.
Consolidamento della platea con pali precaricati a bassa invasività
Questo tipo di intervento ha richiesto la necessità di lavorare in spazi molto ristretti senza disinstallare gli impianti già in opera e di procedere con un'esecuzione rapida al fine di rimettere in funzione l’impianto di depurazione il prima possibile.La stabilizzazione della platea in c.a., inoltre, ha richiesto la necessità di un intervento di palificazione profonda garantito al 100% e il sollevamento della struttura recuperando almeno in parte il cedimento e la planarità.
Al fine di rispettare queste esigenze si è quindi optato per l’esecuzione di pali precaricati SYStab infissi a contrasto con la struttura esistente mediante martinetti idraulici.
Realizzazione dell'opera di micro palificazione
L’opera micro palificazione si è svolta in otto fasi distinte:
carotaggio della platea per uno spessore di 30 cm;
fissaggio delle piastre in acciaio alla struttura esistente;
infissione dei micropali prefabbricati in acciaio di diametro 114 mm, con martinetti idraulici solidarizzati alle piastre;
monitoraggio della struttura con livelli laser e controllo continuo delle pressioni di installazione;
raggiungimento della profondità e delle pressioni di progetto;
sollevamento operando con 6 martinetti contemporaneamente;
fissaggio finale dei micropali con inghisaggio con resine epossidiche all’interno della platea oppure con piastre in acciaio;
Ripristino della platea.
Vantaggi del consolidamento con pali precaricati
Il consolidamento delle fondazioni con micropali precaricati presenta diversi vantaggi che lo caratterizzano rispetto alle tradizionali tecniche di palificazione:
tempi di realizzo rapidi rispetto alle metodologie classiche
non produce materiali di risulta
non vengono usati né fanghi né acqua (cantiere asciutto idoneo anche in ambienti stretti e interni)
non produce vibrazioni dannose
la portata di ogni micropalo viene testata in corso d’opera
precarico per l’annullamento dei cedimenti primari eseguito su ogni micropalo
possibilità di sollevamenti e recupero della planarità se la struttura lo consente.
L’opera complessiva di consolidamento fondazioni é durata 4 giorni ed ha consentito l’infissione di 13 micropali diametro 114 mm e lunghezza media 15 metri, compreso carotaggi della fondazione esistente e fissaggio finale dei micropali.
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[post_content] => SYStab ha contribuito alla riqualificazione di una villa antica, sita nelle crete senesi e interessata da cedimenti differenziali diffusi, mediante intervento di consolidamento del nodo terreno fondazione effettuato con iniezione di resine espandenti a densità differenziata e lenta espansione.Il consolidamento dei terreni con iniezione di resine espandenti è una tecnologia impiegata ormai da oltre 20 anni in Italia. Può rappresentare una valida alternativa alle tecnologie più tradizionali di sottofondazione e di micropalificazione.
Tra gli indubbi vantaggi di questo tipo di intervento c’è la bassa invasività ed i costi contenuti, legati soprattutto all’assenza di scavi e demolizioni.
Non è una tecnologia idonea a risolvere tutte le problematiche di cedimento ma, ove applicabile, è sicuramente affidabile e ormai molto collaudata in migliaia di interventi
Dissesto: cedimento differenziale di una porzione della villa
Si tratta di una antica abitazione ubicata nelle famose colline delle cosiddette Crete Senesi. Come tutti sanno parliamo di splendidi paesaggi collinari che hanno reso famosa questa zona della Toscana in tutto il mondo.
I terreni di queste zone però nascondo dal punto vista geotecnico, notevoli insidie se così possiamo dire!
In particolare sono terreni soggetti a importanti variazioni volumetriche in funzione del variare del contenuto di umidità. Succede così che durante periodi molto secchi, si verifichino essiccamenti delle argille fino a profondità significative (anche oltre i 3 metri) e ciò comporta ritiri del terreno e lesioni nei muri di molte strutture.
In questo caso studio trattiamo di una antica villa, ristrutturata pochi anni fa e realizzata interamente in sasso. Il fabbricato è dotato di importanti speroni e contrafforti che testimoniano problemi di cedimenti già a partire da parecchi decenni fa. Negli ultimi anni però, dopo la ristrutturazione, questi cedimenti si sono fatti molto più vistosi ed hanno richiesto un intervento di consolidamento del terreno e delle fondazioni.
Consolidamento terreno e fondazioni con iniezione di resine espandenti
L’attento esame del quadro fessurativo ha evidenziato il cedimento differenziale di due angolate, in particolare.Le cause del dissesto strutturale sono state individuate in un insieme di fattori che si sono venuti a sommare e in particolare:
presenza di terreni argillosi fino a profondità elevate
periodi di siccità prolungata
presenza di piante ad alto fusto nelle vicinanze della casa
perdita prolungata di un pluviale ma canalizzato
Sono state analizzate quindi le principali tecnologie impiegabili per il consolidamento delle fondazioni:
opere di sottofondazione in cemento armato
consolidamento del terreno mediante iniezioni di resine o miscele a base cementizia
realizzazione di fondazioni profonde su pali o micropali.
Innanzitutto è stato escluso che il dissesto fosse legato a movimenti di tipo gravitativo (frane e scivolamenti). Vista la necessità di non demolire le pavimentazioni esterne e di intervenire solo nelle zone oggetto del cedimento e non sull’intero impianto fondale si è optato per eseguire unconsolidamento con iniezioni di resine a lenta espansione, impiegando miscele con densità differenziata con tecnologia sviluppata da SYStab.Questa scelta tecnico-progettuale ha permesso alcuni vantaggi:
operare solo sulla zona cedevole, senza irrigidire la struttura e minimizzando i rischi di innescare cedimenti nella porzione non trattata
intervenire senza nessuno scavo e quindi senza demolizioni di alcun tipo
ottenere un miglioramento geomeccanico ed una stabilizzazione di tutto il volume di terreno interessato da variazioni volumetriche stagionali.
resine ad alta densità: ottimali per riempimento dei vuoti più importanti e per mantenere elevate caratteristiche meccaniche e controllo della diffusione nel terreno;
resine ad alta espansione: impiegate nella seconda fase per ottenere spinte di compattazione elevate ed avere una diffusione elevata della resina nel terreno, anche in presenza di vuoti microscopici.
Le opere sono state completate in 2 giorni (durata media dei lavori con questa tecnica di consolidamento).
Al fine di verificare i miglioramenti ottenuti sono state eseguite una serie di indagini geognostiche pre e post iniezione (penetrometrie statiche e dinamiche).
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[post_content] => Il problema della formazione di crepe sui muri, causate dal cedimento del terreno di fondazione,può essere risolto con un consolidamento medianteiniezioni di resine a lenta espansione e alta densità. Systab ha utilizzato resine a lenta espansione per il consolidamento del nodo terreno-fondazione di una residenza sita a Cerreto Guidi.Indice:
Negli ultimi anni i cedimenti del terreno sono diventati più frequenti e spesso la causa è legata ai cambiamenti climatici connessi ad alcune tipologie di terreni.
Infatti l’argilla presente in buona parte dei territori collinari italiani è soggetta a variazioni di volume legate alle variazioni di umidità. Questo può comportare importanti cedimenti durante i periodi di prolungata siccità; situazione che si è manifestata spesso negli ultimi 20 anni.
I fabbricati più “a rischio” da questo punto di vista sono quelli con fondazioni superficiali e non sufficientemente rigide da contrastare i cedimenti differenziali del terreno. Vediamo un'esempio pratico che ha visto l'intervento di Systab per la risoluzione del dissesto.
Tipo di dissesto: cedimento di due angolate e del portico
Systab è intervenuta su un edificio di civile abitazione ubicato nel comune di Cerreto Guidi, nelle vicinanze di Empoli.
La struttura in oggetto è costituita di due piani fuori terra ed è realizzata in muratura mista di sasso e mattoni. Una piccola porzione del fabbricato ha un piano interrato, che funge da cantina, situato sulla parte opposta rispetto al fronte che ha un porticato di colonne in muratura di mattoni. La casa è costruita in zona collinare, su un poggio, in un’area stabile dal punto di vista geomorfologico.
Nell’ultimo decennio si sono manifestate diverse crepe sui muri, nello specifico si tratta prevalentemente di fessurazioni orientate a 45° e lesioni sulle pavimentazioni sia interne che esterne.
Un esame approfondito del quadro fessurativo ha denotato un importante cedimento differenziale del portico e dei due angoli sul fronte dell’abitazione. Il cedimento delle fondazioni è peggiorato in modo graduale fino ad aprile 2019 e verosimilmente è stato determinato, come spesso accade, da una errata regimazione delle acque pluviali.
Tale apporto idrico ha contribuito ha tenere umido e “gonfio” il terreno argilloso, durante i periodi piovosi, ha però determinato un ritiro volumetrico del suolo, accentuato durante i periodi siccitosi delle ultime estati asciutte.
Vista la necessità da parte dei proprietari di eseguire una ristrutturazione completa, il tecnico incaricato Ingegner Stefano Giuntini ha posto l’attenzione sulla necessità urgente di un consolidamento delle fondamenta.
Consolidamento delle fondazioni con iniezione di resine a lenta espansione
Vista la presenza di cedimenti localizzati si è optato per un intervento che non comportasse irrigidimenti parziali e consentisse di eseguire il consolidamento in zone mirate, solo ove necessario.
In questo senso i consolidamenti con iniezione di resine offrono ovviamente maggiori garanzie rispetto ad altri tipi di interventi strutturali. Infatti con le iniezioni si ha l’obiettivo di compattare e migliorare il terreno, dal punto di vista geotecnico, solo dove c’è stato il cedimento, riportando quindi il basamento a valori di resistenza e stabilità simili a quelli delle zone stabili del fabbricato.
Questo approccio è possibile e ormai testato su moltissimi casi, visto che si tratta di consolidamenti del terreno in senso stretto che non hanno quindi incidenza sulla struttura, né rilevanza ai fini del comportamento sismico del fabbricato.In questo cantiere l’intervento è stato eseguito sulle due angolate e su tutti i pilastri del portico.
Sono state effettuate iniezioni con due tipologie diverse di resine, entrambe a espansione lenta:
resine ad alta densità, indicate per riempimento dei vuoti più importanti e per mantenere alte caratteristiche meccaniche e controllo della diffusione nel terreno;
resine ad alta espansione, consigliate nella seconda fase per ottenere spinte di compattazione elevate ed avere una diffusione elevata della resina nel terreno, anche in presenza di vuoti micropscopici
Le operazioni si sono svolte in 2 giorni, ed hanno consentito il consolidamento di 20 metri lineari di muratura e 5 pilastri.
I vantaggi principali dei consolidamenti con iniezione di resine a lenta espansione sono:
tempi di esecuzione molto rapidi
tecnica di consolidamento immediatamente attivache può dare immediato beneficio al fabbricato
nessuna necessità di scavi
cantiere ad impatto zero.
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[post_content] => Nell’ultimo decennio i dissesti dovuti a cedimenti dei terreni e conseguentemente delle fondazioni sono aumentati in modo sensibile. Spesso questo tipo di dissesto oltre a una serie di cause esterne, è riconducibile alla superficialità del piano di appoggio delle fondamenta.Indice:
Questa tipologia di problematica si accentua quando una porzione di edificio è affiancata o addirittura collegata ad una con piano fondale più basso.
Un esempio sono gli edifici con un piano interrato solo su parte della struttura. Altro tipo di cedimento che capita spesso di dover affrontare è quello dei corpi aggiunti agli edifici principali dotati di piano interrato o seminterrato.
Il corpo aggiunto di frequente ha invece il livello più basso posto al piano terra e di conseguenza un appoggio delle fondazioni molto più superficiale.
Questa situazione, come è facile immaginare, causa dei cedimenti differenziali tra il corpo principale e quello aggiunto dopo.
Stabilizzazione di un edificio condominiale
In questa case history si parla di un manufatto sito nel cortile interno di un importante condominio nel centro di Milano.La porzione interessata dal cedimento delle fondazioni è un avancorpo costituito da un unico piano fuori terra, che nel corso degli anni si è progressivamente distaccato dall’edifico principale, mostrando crepe e fessurazioni via via crescenti sui muri e sui pavimenti in corrispondenza del giunto tra le 2 parti.
La struttura da consolidare era fondata su un cordolo in cemento armato molto superficiale e più largo della muratura di circa 30 centimetri.
Consolidamento rapido e poco invasivo
Il geologo Cristian Setti parla della sua esperienza relativa agli interventi nei condomini, soffermandosi in modo particolare sulla situazione in cui il dissesto riguarda solo una piccola porzione della struttura.
In questo caso è fondamentale individuare soluzioni poco invasive dal rapporto risultato-costo molto vantaggioso, un'osservazione che vale sempre, ma che risulta essere ancora più importante quando ad essere oggetto dell'intervento è un condominio.
Le fondazioni infatti riguardano tutti, anche quelli che non hanno subito danni al proprio appartamento.Nel caso di Milano Progettista e Committente hanno scelto un consolidamento delle fondazioni che permettesse di trasferire i carichi della struttura in profondità, in modo da omogeneizzarne il comportamento rispetto alla porzione di edificio dotata di piano interrato. Si sono perciò orientati verso un consolidamento fondazioni con micropali.
Restava da risolvere l’esigenza di un intervento eseguibile in tempi rapidi e soprattutto senza l’impiego di grossi macchinari vista l’ubicazione in un cortile interno di difficile accesso. Per questo si è optato per i Micropali Precaricati SYStab che permettono di coniugare i vantaggi di un intervento attivo a bassa invasività con la sicurezza di un consolidamento con fondazioni profonde e trasferimento dei carichi a orizzonti stabili.
Consolidamento con Micropali Precaricati SYStab
Il consolidamento con pali precaricati si è svolto sostanzialmente in 7 fasi:
demolizione localizzata del marciapiede esterno, per rendere accessibile la fondazione esistente;
carotaggio della fondazione esistente;
fissaggio di piastre in acciaio su misura, al cordolo di fondazione esistente;
infissione dei micropali modulari - diametro 114 mm, con martinetti idraulici solidarizzati alle piastre;
monitoraggio costante della struttura con livelli laser e delle pressioni di installazione;
raggiungimento della profondità e delle pressioni di progetto;
fissaggio finale delle teste palo alle piastre mediante saldatura (il tutto con i martinetti ancora in azione, in modo da garantire il mantenimento del precarico di ogni singolo palo).
Il consolidamento fondazionale descritto ha comportato l’installazione di n.4 micropali con diametro 114 mm e lunghezza circa 7 metri.
Il cantiere SYStab è stato ultimato in due giornate ed ha consentito la stabilizzazione definitiva della porzione di condominio interessata dal dissesto.
Vantaggi della consolidazione con micropali
Va evidenziato che l’intervento con questo tipo di micropalo è notevolmente meno invasivo rispetto al sistema di micropalificazione tradizionale in quanto:
il consolidamento con pali precaricati è completamente a secco, no si usa acqua né fanghi
non si estrae terreno e non viene prodotto alcun materiale di risulta
i tempi per ultimare i lavori di consolidamento sono molto rapidi
le demolizioni e gli scavi vengono ridotti al minimo come dimensioni e soprattutto come tempo di apertura delle escavazioni.
E’ naturale che in un contesto urbano complesso come il centro di Milano e per il consolidamento di edifici finiti ed abitati, i vantaggi suddetti rappresentano un plus significativo rispetto a quasi tutte le altre tecnologie sul mercato.
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[post_content] => SYSTAB ha eseguito un intervento di stabilizzazione delle fondazioni mediante iniezione di resine espandenti a lenta espansione. Il Sistema SYSTAB è stato impiegato per il consolidamento del nodo terreno-fondazione con iniezione di resine lente ad alta espansione e ad alta densità, interessando le fondazioni di un'antica casa in sasso sita nel Comune di Montazzoli, in provincia di Chieti.Indice:
Il patrimonio edilizio italiano è costituito per buona parte da edifici di una certa età, quindi realizzati con criteri costruttivi non di certo moderni. Se a questo aggiungiamo che buona parte del territorio è soggetto a rischio idrogeologico più o meno marcato, si può ben immaginare che una percentuale significativa di questi edifici possa presentare forme di dissesto.
In particolare tutto l’Appennino presenta terreni di tipo argilloso che sono particolarmente sensibili a tutta una serie di fenomeni, che in presenza di strutture con fondazioni insufficienti, possono generare cedimenti e crepe nei muri. Questo tipo di dissesti può essere fermato mediante interventi di consolidamento del terreno e delle fondazioni. Si tratta di interventi costosi e spesso invasivi. Da annici occupiamo di studiare e proporre opere di consolidamento che diano il miglior rapporto tra risultato e bassa invasività.
La problematica
L'oggetto dell'intervento è un antico edificio a 3 piani nella parte più alta. La casa è stata costruita in fasi successive, interamente in sasso, con murature di grosso spessore e sostanzialmente priva di fondazioni vere e proprie.
Il fabbricato per molti anni è rimasto parzialmente disabitato e con l’assenza di una corretta regimazione delle acque, nel corso del tempo si sono innescati una serie di cedimenti del terreno con fessurazioni e crepe diffuse. A contribuire ad aggravare il dissesto, alcuni problemi di natura strutturale che hanno reso particolarmente fragile l’edificio minandone seriamente la stabilità e la sicurezza.
L'intervento di consolidamento
L’indagine geologica ed il monitoraggio delle fessurazioni ha evidenziato la presenza di terreni di natura prevalentemente argillosa con ritiri e rigonfiamenti stagionali legati ai cicli di umidità ed essiccamento.
SYSTAB dopo aver realizzato un accurato rilievo del complesso quadro fessurativo, ha progettato un intervento di consolidamento mediante iniezione di resine a lenta espansione direttamente al di sotto delle murature lesionate.
L’intervento di consolidamento è stato esteso a tutta l’impronta fondale. Sono state impiegate diverse tipologie di resine, in funzione della risposta della struttura dei parametri rilevati durante la fase di iniezione.Il modello di iniezione con i risultati di miglioramento dei parametri geomeccanici è stato verificato mediante una serie di indagini pre e post iniezione (penetrometrie dinamiche e statiche) eseguite in corso d’opera, le quali hanno permesso di verificare la corrispondenza dei volumi iniettati a quanto previsto dal progetto e in caso di necessità di adeguare la maglia di iniezione alle reali condizioni geotecniche riscontrate.L’intervento con uno sviluppo di circa 100 metri lineari di fondazione ha richiesto 6 giorni lavorativi ed ha permesso di stabilizzare il terreno di fondazione evitando scavi ed opere di sottofondazione molto più costose.
Il consolidamento eseguito da SYSTAB verrà completato, dopo un periodo di assestamento di 8-10 mesi, direttamente dalla Committenza con alcuni interventi di ricucitura delle murature e inserimento di tiranti.
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[post_content] => La qualità dei micropali attivi a bassa invasività di SYStab è stata scelta per operare un intervento di consolidamento delle fondazioni di un condominio di 5 piani sito nel centro di Bologna. L’impiego di questa soluzione ha superato ogni aspettativa.
A cura di Fabiana MurgiaL’intervento ha previsto l’impiego di 34 Pali Precaricati SYStab del diametro di 114 mm, nello specifico sono stati utilizzati micropali pressoinfissi a contrasto con la struttura mediante l’impiego di martinetti idraulici.
L’infissione dei pali ha avuto lo scopo di stabilizzare un condominio ubicato nel centro di Bologna, interessato da cedimenti differenziali delle fondazioni, fenomeno che si traduce nella formazione di lesioni e crepe nei muri che possono interessare sia zone comuni che appartamenti.
Le operazioni di consolidamento delle fondazioni di un condominio coinvolgono generalmente tutti i proprietari e gli inquilini, compresi quelli la cui proprietà non ha manifestato danni; ecco che in questi casi gli amministratori e i tecnici incaricati hanno il compito di individuare soluzioni che consentano:
Tempi rapidi di esecuzione
Invasività ridotta e che non comprometta l’utilizzo di zone comuni e private
Interventi che diano garanzie di risultato definitive e durature
Particolare attenzione ai costi finali dell’intervento
Il condominio bolognese oggetto di intervento, costituito da quattro piani fuori terra e da un piano cantine semi-interrato costruiti interamente in muratura, presentava numerose crepe e lesioni sui muri, formatesi nel corso degli ultimi quattro anni. Nello specifico le fessurazioni, prevalentemente orientate a 45°, presentavano andamento e dimensioni crescenti salendo ai piani alti del fabbricato.
In risposta a questi evidenti danneggiamenti è stata svolta un’indagine geologica eseguita dal Dott. Geol. Drapelli Oberdan che ha confermato un cedimento differenziale delle fondazioni verso il cortile interno.
L’intervento di consolidamento con micropali SYStab
Nei casi in cui si verifica un cedimento è bene trasferire i carichi in profondità su terreni stabili e nelle situazioni che coinvolgono edifici esistenti questo è possibile con la realizzazione di micropali di diametro compreso tra 60 e 250 mm e lunghezza massima generalmente di attorno ai 15 metri.L’Ing. Claudio Martini, cui è stata affidata la progettazione delle nuove fondazioni, ha deciso di realizzare una serie di micropali collegati con una nuova fondazione in cemento armato, solidarizzata rigidamente alle murature esistenti.
I vantaggi generati dall’impiego della tecnologia SYStab sono stati evidenti fin da subito; infatti, nonostante il condominio si trovi in una zona densamente abitata e sia privo di un cortile con ingresso carrabile, le opere di consolidamento non hanno registrato una particolare complessità grazie alla riduzione degli scavi, operando direttamente dal piano cantine seminterrato.
Il progettista e la committenza hanno optato di comune accordo per l’utilizzo dei Micropali Precaricati SYStab, micropali modulari in acciaio infissi a pressione con martinetti idraulici.
Grazie a questa scelta è stato possibile ridurre i tempi di lavorazione per l’infissione in profondità dei pali, facilmente applicati in spazi interni con dimensioni e altezze ridotte.Per prima cosa l’intervento è stato interessato dalla realizzare di un nuovo cordolo di sottofondazione in cemento armato, collegato in modo rigido con la muratura da consolidare, nel quale sono stati predisposti dei tubi camicia che, una volta maturato il getto, hanno consentito l’aggancio degli appositi martinetti per l’infissione e il collegamento finale tra palo e struttura.
Il consolidamento delle fondazioni realizzato con pali precaricati presenta numerosi vantaggi rispetto alle classiche tecniche di micro-palificazione:
Tempi di esecuzione estremamente rapidi
Nessun estrazione di terreno né materiale di risulta
Nessun impiego di acqua o fanghi
Nessuna vibrazione dannosa per le strutture
Portata di ogni palo collaudata con la misurazione delle pressioni in corso d’opera
Facile realizzazione e costi molto contenuti per le prove di carico effettuate secondo normativa
Precarico per l’annullamento dei cedimenti primari eseguito su ogni palo.
Il collegamento dei pali con i tubi camicia è avvenuto successivamente al raggiungimento della profondità di progetto e delle pressioni adeguate, per mezzo di una saldatura.
Il sistema di collegamento micropalo - struttura si dimostra molto affidabile, consentendo il fissaggio con i martinetti in carico per avere una palificazione immediatamente attiva a sostegno della struttura.
I lavori di consolidamento si sono protratti per 8 giorni lavorativi.
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[post_content] => Una frana ha colpito gravemente un’abitazione a Quercianella, in provincia di Livorno. SYStab è intervenuta per l’installazione di 22 micropali precaricati per la stabilizzazione e il sollevamento della struttura
Il progetto di consolidamento e sollevamento dell'edificio a opera di SYStab è una case history davvero interessate per l’edilizia civile. La struttura a essere interessata è un’abitazione costruita agli inizi degli anni 80 a Quercianella in provincia di Livorno. La casa realizzata su due piani non è stata ampliata in seguito alla costruzione.
Nel 2011 una frana ha coinvolto l’area di Quercianella colpendo anche questa abitazione. L’edificio è quindi ruotato verso monte, con conseguente cedimento sul lato opposto di 12-15 cm.
Il dissesto ha portato delle serie problematiche: l’edificio si è inclinato in modo rigido, abbassandosi e ruotando. Sono state soprattutto colpite le fondazioni, mentre sul resto della struttura non si sono evidenziate fessurazioni: la Regione Toscana è intervenuta per stabilizzare il movimento franoso e il proprietario dell'abitazione ha scelto di incaricare SYStab e Dial Arts dei lavori di recupero e del sollevamento della struttura dissestata.
Le opere di consolidamento eseguite da SYStab
Per i lavori di consolidamento delle fondazioni si è deciso di operare con dei carotaggi attraverso le 3 travi a T rovescia e successivamente mettendo in opera 22 pali precaricati di diametro 114 mm, ovvero pali di fondazione dal diametro fra i 90 e i 250mm e con lunghezza fino a un massimo di 15 metri. La particolare tipologia di micropalo (il palo presso infisso) utilizzato ha consentito di mettere in opera i pali senza eseguire pre-fori e impiegando dei martinetti idraulici a contrasto con la struttura esistente per infiggere i micropali.
L’intervento per la messa in sicurezza dell’edificio è durato in totale 8 giornate ed ha permesso l’infissione di 22 micropali diametro 114 mm e lunghezza media 12,5 metri, compresa l’esecuzione dei carotaggi della fondazione esistente, il sollevamento con controllo mediante livelli laser in tempo reale ed infine il fissaggio finale dei micropali con piastre in acciaio.
L’uso della tecnologia di SYStab ha consentito di operare in spazi estremamente ridotti, oltre che di eseguire micropali in zone interne, limitando in questo modo gli scavi e le demolizioni. In questo modo grazie a SYStab si è potuto mettere in salvo l’edificio abitativo in maniera efficiente e non eccessivamente invasiva. Grazie ai micropali precaricati di SYStab si è potuto, infine, raggiungere un sollevamento finale di circa 15 cm con il ripristino della verticalità della struttura.
Rispetto alle tecniche tradizionali, l’operazione di consolidamento e sollevamento con i micropali precaricati presenta numerosi vantaggi. I tempi di esecuzione sono infatti più rapidi, non viene prodotto alcun materiale di risulta, non sono neppure utilizzati fanghi e acqua, rendendo il cantiere asciutto e sicuro enon si crea nessuna vibrazione dannosa per l'edificio.
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[post_content] => Systab per il consolidamento fondazioni di un condominio di 8 piani a Napoli con iniezioni di resine espandenti a densità differenziataSystab è stata protagonista di un intervento di consolidamento in un condominio di Napoli di 8 piani, con una superficie circa 900 mq, fondato su plinti isolati, non collegati tra loro, che appoggiano su pali battuti, profondi circa 14 metri. Il condominio in oggetto è sito in zona Colli Aminei, angolo Via Nicolardi.
L’edificio ha subito nel 2015 un dissesto causato da un'importante perdita d’acqua della conduttura pubblica dell’acquedotto cittadino, sita su Via Nicolardi molto vicino alla struttura. La copiosa infiltrazione d’acqua ha determinato l’apertura di una voragine nella strada ed ha verosimilmente dilavato e rammollito un grande volume di terreno di origine vulcanica, principalmente sotto la strada, ma anche al di sotto del condominio.
Nonostante la presenza di pali di fondazione profondi, la struttura ha subito un cedimento su un’angolata. Il dissesto ha creato importanti crepesui muri di tamponamento a vari livelli della struttura, in particolare concentrate nell’angolata del fabbricato più vicina alla zona inondata dall’acqua. Mentre non ha fortunatamente lesionato il telaio portante in cemento armato.
L’intervento di consolidamento
I Committenti così come i Progettisti dopo diverse campagne geognostiche e monitoraggi di precisione dell’immobile, hanno optato per un intervento rapido e poco invasivo da realizzare su tutta l’impronta fondale del condominio. Si è così scelto di realizzare un consolidamento con iniezione di resine a lenta espansione con Sistema SYSTAB.
Il sistema SYStab prevede, a differenza di altri tipi di consolidamento similari, l’impiego di tipologie differenti di resina, scelte sia sulla base delle caratteristiche del terreno da trattare, sia in corso d’opera nelle varie fasi dell’iniezione.
L’iniezione alternata di due tipologie di resine (ad alta densità e ad alta espansione) aveva lo scopo di saturare il terreno di natura piroclastica (pozzolana e ceneri rimaneggiate che sono state sciolte e parzialmente dilavate dall’infiltrazione d’acqua).
L’impiego di due tipi di resina permette di ottenere nel nodo terreno - fondazione:
riempimento di cavità con diminuzione dell’indice dei vuoti;
compattazione dei terreni ed incremento delle caratteristiche geomeccaniche;
separazione dall’acqua ed impermeabilizzazione.
Il consolidamento con iniezione di resine ha riguardato tutti i 60 pilastri ed è stato eseguito monitorando la struttura in tempo reale con livelli laser di precisione.
Inoltre sono state eseguite svariate prove geognotische atte a verificare e collaudare il miglioramento geomeccanico dei terreni e la saturazione dei volumi consolidati.
L’intervento è stato realizzato in 10 giorni, senza necessità di scavi mediante l’esecuzione fori di diametro 25 mm alla base delle murature da consolidare. La ridottissima invasività ha consentito di operare dal piano terra, anche all’interno di negozi e altre attività commerciali, senza interrompere l’attività lavorativa.
Il fabbricato è tuttora sotto monitoraggio ma non ha evidenziato al momento altri movimenti patologici.
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[post_content] => Intervento di Consolidamento terreno e fondazioni di una Chiesa in provincia di Livorno interessata da cedimenti e fessurazioni, attraverso iniezione di resine espandenti a densità differenziata – Tecnica SYStabSYStab è stata protagonista di un importante intervento di consolidamento terreno e fondazioninella Chiesa di San Giovanni Gualberto, che si trova in Loc. Valle Benedetta a pochi km da Livorno. La struttura, con annesso monastero, è stata costruita a partire dal maggio del 1692, data in cui il primo mattone è stato posato in cima alla collina dall’Arcivescovo di Pisa, ultimata nel 1697, è stata quindi affidata ai monaci Bendettini da cui prende il nome tutta la valle.
Da ormai 15 anni la Chiesa di Valle Benedetta ha evidenziato una serie di lesioni e crepe nelle murature, dovute a cedimenti differenziali del terreno e delle fondamenta. Il dissesto ha reso necessario un intervento di consolidamento delle fondazioni e la soprintendenza di Pisa assieme al tecnico progettista incaricato, Ingegner Davide Lombardi, ha individuato la tecnologia con iniezione di resine espandenti SYStab come la più adatta per arrestare i cedimenti suddetti in tempi rapidi e con un cantiere a bassa invasività.
Il consolidamento fondazioni con resine a densità differenziata
Si tratta di una tecnologia di consolidamento a bassa invasività diffusa in Italia da circa 20 anni. SYStab ha studiato e sviluppato una variante basata sull’impiego di resine con densità e pressioni di espansione differenziate con le quali riesce ad ottenere il massimo livello di diffusione delle resine pur mantenendo elevate densità e quindi prestazioni meccaniche di alto livello.
Le opere preparatorie alle iniezioni di schiume espandenti, consistono nel praticare fori di 25 mm di diametro che attraversano la struttura e le fondazioni fino al terreno da consolidare. La fase di foratura è eseguita in tempi rapidi con attrezzature manuali e senza produrre vibrazioni nè materiale di risulta. All’interno dei prefori così realizzati, vengono poi inseriti tubi di alluminio che costituiranno il circuito di iniezione vero e proprio.
La fase di iniezione avviene monitorando in continuo le pressioni ed i volumi iniettati e soprattutto eseguendo un controllo laser continuo della struttura e delle pavimentazioni. La resina iniettata infatti esercita importanti pressioni di rigonfiamento che sono essenziali per riempire eventuali vuoti e ottenere la compattazione del terreno ed il ripristino di un corretto appoggio del piano fondale con la ridistribuzione omogenea dei carichi.
Terminata la fase di iniezione, che avviene sempre con monitoraggio laser continuo, i tubi vengono tagliati alla base e non resta che ripristinare la traccia dei fori d’iniezione.
Il metodo SYStab è basato sull’uso di resine con densità ed espansione differenziate, nelle varie fasi dell’iniezione. Densità, tempi di reazione, pressioni e fattori di espansione sono infatti calcolati e scelti caso per caso per ottimizzare le potenzialità del sistema e ottenere:
elevato grado di compattazione, anche in terreni argillosi (coesivi) a bassissima permeabilità;
alta diffusione della schiuma consolidante in ogni condizione geotecnica;
alta riduzione dell’indice dei vuoti e quindi della compressibilità;
valori ottimali di resistenza meccanica finale della resina anche in presenza di grosse cavità;
resistenza meccanica ottimale ed omogenea delle resine al termine della reazione chimica.
Il cantiere in esame è stato completato in 3 giorni grazie anche all’esperienza dei tecnici fondatori di SYStab che si occupano da oltre 18 anni di consolidamenti con iniezione di resine espandenti e con tecnologie innovative a bassa invasività.
Scheda cantiere SYStab:
Tipologia intervento Consolidamento del nodo terreno - fondazioni mediante iniezione di resine espandenti a densità differenziata – Tecnica SYStab
Tecnico Progettista Ing. Davide Lombardi
Luogo intervento Valle Benedetta (LIVORNO)
Committente: Parrocchia di San Giovanni Gualberto
Data: maggio 2018
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[post_content] => Le soluzioni Systab per il consolidamento non invasivo delle fondazioni, la stabilizzazione degli edifici e la soluzione definitiva del problema delle crepe nei muri causate dai cedimenti
Il nostro territorio è per buona parte interessato da dissesti idrogeologici, inoltre i cambiamenti climatici e gli eventi meteorici estremi di siccità e alluvioni, ogni anno si vanno intensificando. A questo va aggiunto che anche nei centri storici non mancano problemi legati a perdite della rete idrica e fognaria che dilavano e rammolliscono il suolo.
Di conseguenza è facile capire come molto del patrimonio edilizio italiano sia interessato da problematiche di dissesto e cedimenti del terreno e delle fondazioni che causano crepe e lesioni sui muri.
E’ altrettanto ovvio che la prevenzione in questi casi dovrebbe essere la prima arma: il rispetto della normativa, la manutenzione degli edifici, delle reti fognarie e idriche etc…. è la prima arma per evitare che questi dissesti si manifestino.
Quando però il problema è già presente sono principalmente due le tipologie di intervento per il consolidamento fondazioni che si possono utilizzare:
consolidamento del nodo terreno - fondazione con iniezione di resine espandenti a densità differenziata
sottofondazioni profonde con micropali in acciaio che trasferiscano i carichi in profondità a terreni stabili.
Di seguito due esempi di applicazioni di queste tecnologie.
Consolidamento con Pali Precaricati SYSTAB di una villetta sulle colline di Arezzo
Si tratta del consolidamento di una villetta a schiera sita nel comune i Bibbiena, in provincia di Arezzo. Un edificio civile in muratura con un piano seminterrato in cemento armato, dotato di fondazioni continue a trave rovescia.
Il fabbricato ormai da anni manifestava un cedimento differenziale sul lato verso valle, probabilmente impostato su terreni di riporto e argillosi.
Soluzione e descrizione dell'intervento
La prima problematica da affrontare era quella di un intervento risolutivo di consolidamento e stabilizzazione della struttura che potesse essere eseguito nel più breve tempo possibile e possibilmente evitando di realizzare scavi importanti e nuovi cordoli in cemento armato, riducendo quindi al minimo l’invasività.
Si è quindi deciso, in accordo con i tecnici della Committenza, di realizzare una serie di micropali precaricati sulla porzione di fabbricato interessata dal cedimento differenziale, intervenendo dall’interno del piano interrato in modo da ridurre al minimo le opere di scavo, e collegando direttamente i pali al setto in cemento armato mediante piastre in acciaio.
Tempistiche e vantaggi rispetto a tecniche tradizionali
Il sistema sopra descritto ha portato numerosi vantaggi rispetto alla tradizionale palificazione ed in particolare ha permesso di:
installare i pali di diametro 114 mm e spessore 8 mm senza estrazione di terreno e senza impiego di acqua o fanghi;
operare dall’interno del piano interrato riducendo gli scavi;
avere la possibilità di controllare la pressione di installazione e collaudare la portata raggiunta da ogni singolo micropalo;
precaricare ogni palo con un carico superiore a quello di esercizio, imponendo il cedimento primario evitando assestamenti prolungati nel tempo;
infine garantire un collegamento efficacie palo-struttura al termine delle opere senza la necessità di realizzare nuovi cordoli.
Il lavoro di infissione e collegamento dei 10 micropali precaricati SYSTAB di lunghezza 16 metri ha richiesto 5 giornate di lavoro.
Consolidamento di un edificio di civile abitazione con iniezione di resine a densità differenziata SYSTAB
Spesso consolidare una abitazione civile può non essere una passeggiata, soprattutto se si tratta di una abitazione finita e abitata e se i cedimenti riguardano sia i muri perimetrali che le murature portanti interne.
Il sistema basato sull’iniezione di resine a lenta espansione è una delle tecnologie meno invasive presenti sul mercato in quanto consente di consolidare il nodo – terreno fondazione eseguendo perforazioni di 25 mm di diametro, mediante attrezzature manuali che possono essere impiegate agevolmente anche all’interno senza scavi o demolizioni di alcun tipo.
Recentemente è stato eseguito il consolidamento di una abitazione civile sita in provincia di Firenze, sulle colline di Impruneta. Il fabbricato presentava cedimenti differenziali estesi a tutta una porzione della struttura, verosimilmente causati dalle infiltrazioni di acqua provenienti da una vecchia cisterna di raccolta delle acque piovane sita nella porzione più a monte della casa.
Le iniezioni di resine hanno consentito di:
riempire i vuoti e compattareil terreno rammollito dall’acqua
riattivare completamente l’impronta fondale dell’edificio
migliorare le caratteristiche geomeccaniche del terreno argilloso riducendo i fenomeni di ritiro e rigonfiamento tipici di questi materiali.
L’intervento esteso a circa 60 metri lineari di fondazione ha richiesto 4 giorni lavorativi ed è stato eseguito monitorando la struttura con livelli laser ed eseguendo in corso d’opera la verifica dei risultati mediante esecuzione di prove penetrometriche pre e post iniezione.
Entrambe le tecnologie descritte possono essere una valida soluzione, conveniente ed a bassa invasività, ai problemi di cedimento delle fondamenta,
Per maggiori informazioni o per richiedere una consulenza gratuita www.systab.it - info@systab.itOppure linea tecnica sempre attiva 370 3379107
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[post_content] => SYSTAB è una azienda che si occupa di consolidamento non invasivo delle fondazioni utilizzando tecnologie alternative.
Indice:
SYSTAB nasce dall'esperienza lavorativa di Tecnici, Geologi e Ingegneri che intervengono con operazioni di consolidamento su strutture quali:
Abitazioni civili con fondamenta in fase di cedimento
Edifici storici e tutela del patrimonio artistico
Edilizia industriale
Riempimento di cavità e sollevamenti di strutture dissestate
Consolidamento fondazioni
SYSTABsi impegna nella valutazione del problema e nella scelta della soluzione più indicata servendosi di tecnici preparati e di tecnologie distinte.
Iniezione di resine espandenti a densità differenziata
Tecnica di consolidamento fondazioni utilizzata per il nodo terreno - fondazione utilizzando diverse tipologie di resine a seconda delle condizioni geotecniche.
Pali Precaricati
Sistema di pali modulari in acciaio infissi a contrasto con l’uso di martinetti idraulici che consentono il controllo della portata di ogni palo, il precarico immediato e il sollevamento con recupero totale o parziale dei cedimenti.
Pali ad elica discontinua ELIKA
Palo reversibile che supporta portate notevoli, anche in terreni altamente compressibili, e dotato di rapidità di installazione.
[caption id="attachment_613823" align="aligncenter" width="600"] Iniezione di resine con controllo laser della struttura[/caption]
I vantaggi offerti da Systab
SYSTAB è impegnata su tutto il territorio nazionale e si serve di una rete di tecnici esperti e qualificati che operano seguendo gli utenti in tutte le fasi di intervento, dalla telefonata iniziale, al sopralluogo con individuazione del problema fino all'intervento di risoluzione dei problemi eseguito dal personale esperto.
SYSTAB offre una serie di vantaggi tra cui:
Rete di tecnici per valutazioni e consulenze gratuite in tutta Italia
Soluzioni tecniche differenziate tra micropali e resine