Il legno si tinge di rosa

“Il settore delle costruzioni in legno nel mercato italiano è in crescita: da prodotto di moda, il legno è ormai diventato un prodotto usuale, è entrato nelle case degli italiani, comincia a diventare famigliare e non solo.” Con queste parole Paolo Bortolotti, presidente di Assolegno, l’Associazione nazionale industrie prima lavorazione e costruzioni in legno, associazione di Federlegno-Arredo, ha aperto il Convegno Nazionale “Il legno si tinge di rosa”, che si è svolto nel mese di ottobre a Varna, Bolzano, presso l’Abbazia di Novacella.

Assolegno è un’associazione in continua crescita e ad oggi conta in Italia 175 associati.
Una realtà formata anche da molte donne che occupano anche ruoli di prestigio e posizioni dirigenziali nel panorama imprenditoriale, formativo e di ricerca, a dimostrazione che il binomio legno-donna è solo apparentemente incompatibile.

“Tingere di rosa” il convegno ha avuto proprio il significato di dar voce a questa realtà che nella minoranza numerica non esprime assolutamente un difetto in competenza o qualità; le relatrici intervenute al convegno sono invece state la testimonianza che il gentil sesso sa “trattare” la materia prima non solo in termini pratici e logistici, tra cantieri, boschi e tecniche di lavorazione, ma anche con una particolare attenzione e sensibilità alle possibili applicazioni nella casa e nell’arredo dal punto di vista dell’estetica, dell’atmosfera, del calore e della luminosità che il legno è in grado di offrire.

“L’universo femminile – spiega ancora Bortolotti – è particolarmente motivato ed attivo nel cercare la propria identità in questo contesto e in questo settore: sa dialogare con competenza e professionalità e offre un punto di vista utile non solo per risolvere i problemi tecnici ma anche per parlare al consumatore. E’ proprio nel marketing che la sensibilità femminile dà un aiuto concreto”.

Moderati dalla giornalista Laura Stradaroli, nell’incontro si sono susseguiti gli interventi di Francesca Monti Cadamuro, dirigente forestale, Cristina Benedetti, Docente dell’Università la Sapienza di Roma per la Facoltà di Architettura, che ha parlato di formazione e confronti fra i master di Bolzano e Roma, Maria Luisa Bisognin, per il tema dell’edilizia sostenibile ed ecovillaggi, Elena Scaratti, Presidente ARCHinNova per la sostenibilità del processo produttivo di edifici in legno e Milena De Rossi, direttore tecnico della produzione e imprenditrice della realtà delle segherie.

L’incontro si è inoltre avvalso della partecipazione dell’ing.Antonio Lucchese, responsabile della Ia divisione tecnica del Servizio tecnico centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici presso il Ministero delle Infrastrutture, per un aggiornamento sullo stato di avanzamento del D.M. “Norme Tecniche per le Costruzioni” e sulla qualificazione delle aziende del settore legno strutturale.

L’intervento di Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-Arredo, ha concluso i lavori, ed è stato occasione per ribadire l’importanza dell’imprenditoria femminile, con le sue competenze e sensibilità, all’interno della filiera del legno.

Un bilancio positivo sul settore dunque quello emerso dal convegno, e che i dati commentati dal presidente Bortolotti confermano: “l’incremento del consumo procapite di legno dagli 0.09 metri cubi del 2000 allo 0.14 di oggi esprime l’attenzione crescente del consumatore verso forme alternative al mattone, motivata inoltre da una sempre maggiore sensibilità al risparmio energetico, al riciclaggio ed al rispetto dell’ambiente”.

Quindi, nell’anno 2000, il consumo procapite era di 0,09 m3, per un consumo totale di circa 5.700.000 m3. In sette anni si è avuto un aumento progressivo, fino ad arrivare nel 2007 a 0,14 m3 procapite per un totale di circa 8.700.000 m3. Nei prossimi anni è prevedibile un ulteriore incremento, che porterà nel 2010 a 0,18 m3 procapite per un totale di circa 10.500.000 m3 totali. Tutto ciò significa una crescita dell’utilizzo di prodotti legnosi di 5.000.000 m3 in dieci anni. Nel 2007 il 25% dei prodotti a base di legno utilizzati è di provenienza nazionale. Di questi, il 40% è destinato all’imballaggio, un altro 40% è impiegato nelle costruzioni e il rimanente 20% viene utilizzato dalle falegnamerie.

“Il potenziale di crescita in Italia – continua il presidente – passerà dall’attuale 25% al 35%, per cui potremmo coprire circa la metà dei 2.000.000 m3 di crescita previsti nel triennio 2007-2010.
Ma il problema di fondo è il limitato sfruttamento delle risorse nazionali esistenti, delle quali si taglia solo il 10%, contro un 60% di materia prima importata dall’estero”.

In merito alle possibili soluzioni, il presidente Bortolotti non ha dubbi: “ritengo che occorra portare innovazione nelle aziende, partecipare a progetti di ricerca, essenziali per affrontare la concorrenza, sfruttare meglio gli impianti esistenti, formare il personale ma anche gli imprenditori”.

Il convegno di Varna è stata anche l’occasione per fare il punto sul mercato delle case in legno nel quadro di una fase riflessiva in cui sta entrando il settore delle costruzioni in generale.

“Nel 2006 sono state costruite 331.000 abitazioni, – spiega il presidente Bortolotti – ma nel 2007 si è avuto un leggero calo scendendo a 330.000. Nel 2008 è previsto un ulteriore leggero calo. Invece le costruzioni con struttura legno, che attualmente rappresentano lo 0,4% del totale (1600 unità) delle quali il 50% prodotte in Italia e il 50% all’estero, hanno un potenziale di sviluppo che le potrebbe portare fino al 5% del totale. Ciò grazie a 4 fattori fondamentali su cui la materia prima legno ha un vantaggio competitivo rispetto agli altri materiali: risparmio energetico, abbattimento della CO2, tutela dell’ambiente, esigenza di vivere in ambienti sani”.

Convegno Nazionale “Il legno si tinge di rosa”
Ottobre 2007

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