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A cura di: Tommaso Tautonico Struttura scultorea, forme sinuose e colori pastello. Sono i tre aspetti principali del Floating Glass Museum, la proposta progettuale dello studio di architettura italiano Luca Curci in collaborazione con Giulia Tassi Design e con un team internazionale di architetti e designer. Progettato con il supporto dell’intelligenza artificiale, il museo riunisce arte e natura, offrendo ai visitatori un quadro colorato ed espressivo. Grazie al suo aspetto sinuoso, alle sue forme scultoree e ai suoi colori smaltati, il Floating Glass Museum prende ispirazione dal movimento dell’acqua e simula l’innalzamento del livello del mare causato dal cambiamento climatico. Il progetto sarà presentato in diverse città fortemente colpite da fluttuazioni estreme dei livelli del mare come Dubai, New York, Hong Kong, Singapore e Busan. Il museo galleggiante con forme fluttuanti Con il progetto del Floating Glass Museum, Luca Curci intende celebrare la tradizionale arte veneziana della lavorazione del vetro. Una tradizione che, attraverso un design all’avanguardia e una particolare dedizione alla sostenibilità, si intreccia con l’innovazione. Una innovazione che si ritrova anche nella meticolosa ricerca dei materiali e un’attenzione all’ambiente circostante. All’ingresso i visitatori saranno accolti da uno spazio di 3.800 mq di grandi sculture in vetro dai mille colori pastello dove la storia del vetro incontra la sperimentazione contemporanea. Gli spettacoli teatrali, le sculture in vetro sospese e le viste panoramiche offrono spazio per una profonda contemplazione e invitano a riflettere. Ogni installazione funge da promemoria della nostra connessione con il mondo naturale e invita i visitatori a contemplare il delicato equilibrio dell’esistenza. Tradizione, innovazione e cambiamenti climatici Il cambiamento climatico sta affliggendo l’intero globo con eventi estremi e catastrofi naturali. I modelli meteorologici restituiscono scenari preoccupanti, le emissioni di gas serra sono ai livelli più alti della storia e, entro il 2100, gli scienziati stimano che il livello del mare potrebbe aumentare da 0,3 metri fino a 2,4 metri se le emissioni di carbonio continueranno a crescere al ritmo attuale. Luca Curci, alla luce di queste cupe previsioni, intende lanciare il messaggio che non possiamo più trascurare: considerare il mare come nostro prossimo terreno di sopravvivenza. Il museo diventa quindi un luogo per pensare, conversare e agire in un contesto di sopravvivenza contro il tempo. Img by Luca Curci Architects Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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