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L’industria italiana sta reagendo positivamente, anche se i tempi per la ripresa dell’economia mondiale si prospettano lunghi. Analizzando in particolare il consuntivo dell’export 2009, pubblicato nei giorni scorsi dall’Istat, è possibile rilevare che i settori coinvolti nell’analisi condotta con l’Osservatorio Idrotermosanitario MCE – climatizzazione invernale, estiva e valvole e rubinetteria civile – presentano dati in linea con le attese. A livello aggregato la caduta dell’export di questi settori è stata del -19, 8% rispetto al 2008. In particolare, nel 2009 la diminuzione dell’export (fonte dati Istat:/ Elaborazione Ufficio Studi ANIMA) per le tecnologie dedicate alla “climatizzazione invernale” è pari al -24,3%, per quanto riguarda la “climatizzazione estiva” è stata registrata una contrazione del -22,1%, mentre il settore “valvole e rubinetteria civile-residenziale” ha evidenziato un calo del -16,5% nel suo complesso. “Gli imprenditori del “Made in Italy” hanno già dimostrato di avere la capacità di esportare e di potersi confrontare sul mercato globale: ma a fare la differenza sarà sicuramente la capacità di fare sistema” – afferma Sadro Bonomi, Presidente ANIMA la federazione della meccanica varia di Confindustria – “Su questo fronte apprendiamo con soddisfazione il varo del decreto sugli incentivi. E’ una risposta efficace alla crisi particolarmente grave di alcuni settori della meccanica, come le gru a torre dell’edilizia e le macchine movimento terra che possono incidere positivamente per il rilancio del comparto edile, anche se mancano ancora all’appello le macchine da cantiere, per lo sviluppo delle tecnologie ad esso legate e, in generale per l’industria, i mezzi di movimentazione e logistica merci . Tuttavia – ha aggiunto – serve più coraggio, magari utilizzando le maggiori risorse aggiuntive dello scudo fiscale annunciate dal Ministro Tremonti. Chiediamo inoltre – conclude Bonomi – la sostituzione di diversi milioni di impianti di climatizzazione invernale ed estiva obsoleti, che oggi sono in funzione in Italia, tra le cause principali dell’inquinamento delle nostre città, a favore di impianti tecnologicamente avanzati, per una maggior efficienza energetica anche applicata ai sistemi di climatizzazione invernale ed estiva”. Se verranno rispettate le stime sulla produzione 2010, come è avvenuto per il consuntivo export dell’anno scorso, l’intero 2010 vedrà una fase di sostanziale stabilità sui valori 2009. Solo a partire dal 4^ trimestre dell’anno è possibile ipotizzare l’inizio di una ripresa più concreta e diffusa. Rimane, infatti, molto elevata, a livello globale, l’incertezza sulla solidità della ripresa nel lungo periodo e, una volta esaurito il ciclo di ricostituzione delle scorte, si teme che la domanda privata possa tornare a ristagnare, frenata in molte economie da una disoccupazione elevata e crescente, oltre che dalla limitata disponibilità di credito. I principali problemi a cui anche l’Italia dovrà far fronte possono essere individuati soprattutto nel rischio di chiusura di un elevato numero di piccole e medie imprese dell’indotto, strette tra il calo degli ordini, il credit crunch e l’aumento della disoccupazione. Il pre-consuntivo 2009 della Federazione ANIMA, considerato a livello aggregato, indica per la meccanica varia un calo della produzione (-14%) rispetto al 2008. Anche le esportazioni hanno registrato una netta flessione (-16,2%), così come gli investimenti (-12,8%). I segnali di ripresa registrati nell’ultimo trimestre ci inducono a prevedere per il 2010 una sostanziale stabilità sia della produzione (-0,4%), che delle esportazioni (+0,2%). Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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