Città Verde: il nuovo modello italiano di edilizia bella, sostenibile e accessibile

Città Verde coniuga qualità architettonica, sostenibilità ambientale e accessibilità economica ed è il primo progetto italiano di edilizia residenziale ad aver intrapreso la doppia certificazione GBC Home e GBC Quartieri. Un’iniziativa pilota che dimostra come l’innovazione possa guidare l’edilizia tradizionale verso nuovi standard ESG, grazie anche a soluzioni hi-tech, sistemi di monitoraggio, agricoltura urbana e una visione orientata alla comunità. L’Arch. Alessandro Guglielmi ci ha raccontato il progetto

A cura di:

Città Verde: il nuovo modello italiano di edilizia bella, sostenibile e accessibile

Unire bellezza architettonica, sostenibilità ambientale e inclusività economica: è questa la sfida raccolta da Città Verde, il progetto di rigenerazione urbana firmato dall’impresa La Leva e guidato dall’architetto Alessandro Guglielmi.

Prima esperienza italiana ad aver intrapreso la doppia certificazione GBC Home e GBC Quartieri, Città Verde si propone come modello replicabile di edilizia “affordable” ad alte prestazioni ambientali. Con zero invenduto, un rating finanziario in crescita e tecnologie al servizio del benessere abitativo, questo nuovo quartiere di Roma racconta come l’edilizia sostenibile sia una realtà concreta, misurabile e competitiva.

Alessandro Guglielmi, architetto dell’impresa La Leva e founder di Città VerdeIn questa intervista Alessandro Guglielmi, architetto dell’impresa La Leva e founder di Città Verde ci ha raccontato come è nato il progetto e la visione che l’ha guidato.

Le sfide poste dalla doppia certificazione GBC Home e Quartieri

Il progetto Città Verde ha intrapreso un percorso di doppia certificazione energetico-ambientale – GBC Home e GBC Quartieri. Ci sono state criticità tecniche o progettuali nel rispondere simultaneamente a entrambi i protocolli?

Città Verde è la prima iniziativa in Italia ad aver intrapreso in parallelo il percorso di certificazione secondo i protocolli energetico-ambientali GBC Home e GBC Quartieri. Una sfida ambiziosa, che richiede di confrontarci con scale progettuali molto diverse – quella dell’edificio e quella urbana – e con criteri che non sempre dialogano in modo immediato. Coordinare tempi, documentazione, attori e obiettivi non è semplice: serve una regia tecnica solida e condivisa. Le difficoltà, però, sono anche opportunità. L’infrastruttura viaria a sei corsie che abbiamo realizzato, con un corridoio riservato al trasporto pubblico per collegare Cecchignola Ovest con Trastevere e il centro, è un esempio concreto di come un requisito possa diventare un valore urbano.

Il progetto Città Verde ha intrapreso un percorso di doppia certificazione energetico-ambientale – GBC Home e GBC Quartieri.

E nel nuovo comparto che stiamo attualmente realizzando, l’Urban District, cuore pulsante del progetto urbanistico, stiamo costruendo non solo case ma anche un ecosistema di servizi di prossimità – farmacia, bar, tabaccaio, ferramenta – scelti con un occhio attento all’utilità quotidiana e ai principi dell’economia circolare. Non a caso il quartiere di Città Verde e i singoli edifici certificati sono stati selezionati dal portale ongreening.com tra le migliori esperienze internazionali di edilizia sostenibile certificata“.

Il modello finanziario alla base dell’equilibrio tra ESG e costi

L’aspetto più innovativo sembra essere l’equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economicità. In un mercato dove l’efficienza energetica è spesso vista come un costo, come avete strutturato il modello finanziario per mantenere l’accessibilità economica delle unità abitative senza compromettere qualità e performance ESG?

“È vero, uno degli aspetti più innovativi di Città Verde è proprio l’equilibrio tra sostenibilità ambientale e accessibilità economica. Le tecnologie e i materiali che adottiamo per garantire elevate performance ESG comportano un costo aggiuntivo di oltre il 10%, che abbiamo scelto di assorbire internamente, rinunciando a parte della nostra marginalità. Questo per mantenere i prezzi in linea con quelli degli immobili non certificati presenti nell’area. Una scelta controcorrente, ma che si è rivelata vincente: le vendite sono rapide, l’invenduto è pari a zero e il nostro posizionamento è solido. Anche sul fronte finanziario, i risultati parlano chiaro: il nostro rating presso gli istituti di credito è migliorato sensibilmente, perché oggi la sostenibilità non è più solo un valore etico, ma un fattore chiave di valutazione economica, anche in virtù della recente direttiva europea sulla Tassonomia, che sostanzialmente chiarisce quali sono gli interventi abilitanti la finanza verde”.

Comfort abitativo e domotica: usabilità semplice per tutti

Nel progetto è evidente una forte attenzione al comfort abitativo integrato con tecnologia domotica e impianti intelligenti. Come avete bilanciato l’adozione di soluzioni hi-tech con la semplicità d’uso e l’inclusività per target eterogenei di residenti, anche meno tecnologicamente esperti?

“L’innovazione tecnologica, per noi, non è mai fine a sé stessa: deve migliorare concretamente la vita quotidiana di chi abita. Per migliorare comfort e salubrità, per esempio, abbiamo adottato un sistema domotico avanzato, pensato per essere intuitivo, inclusivo e personalizzabile. Ogni appartamento è dotato di un videocitofono smart con interfaccia touch e comandi vocali, facilmente utilizzabile anche da chi ha poca familiarità con la tecnologia.

Uno dei balconi del complesso Città Verde

L’integrazione con Alexa consente di creare scenari su misura – per luci, tapparelle, allarmi – gestibili da app anche da remoto. Abbiamo introdotto soluzioni intelligenti anche per il benessere, come la micro-ventilazione nelle camere da letto, che migliora la qualità dell’aria senza dispersioni termiche. E poi ci sono gli ascensori touchless, pensati anche per la mobilità ridotta, e una bacheca digitale condominiale interattiva. Tutti questi sistemi sono modulari: c’è una dotazione base già evoluta, ma ogni residente può scegliere come estenderla, secondo le proprie abitudini ed esigenze”.

Città Verde e agricoltura urbana: un modello replicabile 

Città Verde include anche elementi di agricoltura urbana e sistemi aeroponici. In che misura questa visione “agri-tech urbana” può rappresentare un modello replicabile per futuri Smart District italiani e può evolvere verso una maggiore autosufficienza alimentare nei contesti urbani?

“Città Verde non è solo un progetto residenziale, è un laboratorio di innovazione urbana. Con il nostro partner Agricooltur che ha sviluppato Hortus Dome, una serra aeroponica, stiamo pensando a una nuova frontiera dell’agricoltura urbana: coltivare verdure fresche in un container hi-tech, con un consumo d’acqua ridotto del 95% e una riduzione drastica di pesticidi e prodotti chimici nella coltivazione, direttamente all’interno del quartiere.

Città Verde: uno dei giardini del complesso
Uno dei giardini del complesso Città Verde

È una scelta che unisce attenzione agli aspetti ambientali, educazione alimentare e qualità della vita. Crediamo fortemente che questo modello integrato, replicabile e scalabile, possa essere una risorsa non solo per avvicinarsi a una forma di autosufficienza alimentare, ma anche per restituire alle città uno spazio produttivo e comunitario, dove tecnologia e natura convivono in armonia”.

Città Verde: le strategie per il monitoraggio delle prestazioni 

I dati di performance ambientale di Città Verde – come l’80% di fabbisogno energetico coperto da rinnovabili o il 57% di risparmio idrico – mostrano risultati da benchmark. Avete previsto un sistema di monitoraggio per verificare nel tempo l’efficacia di queste soluzioni?

“Siamo convinti che gli obiettivi raggiunti debbano essere estesi alla gestione degli edifici e il tema del monitoraggio delle prestazioni è una strategia già inclusa nel percorso previsto. In tal senso, il monitoraggio di consumi energetici per riscaldamento e raffrescamento, consumi idrici – compresa l’acqua calda sanitaria – e in seguito anche ulteriori prestazioni ambientali per le singole unità immobiliari, verrà inserite nel portale internazionale ArcPerform®. Questo portale, realizzato dal più rilevante organismo di certificazione internazionale di edilizia sostenibile, il Green Business Certification Inc. (GBCI), è la più autorevole piattaforma online internazionale che a oggi consente con un unico strumento, l’analisi dei dati, la valutazione delle prestazioni energetico-ambientali e l’identificazione di opportunità di miglioramento. Si tratta inoltre di un valido strumento che ci permetterà di comparare le prestazioni in uso dei nostri edifici e fare benchmark con tantissimi altri asset presenti a livello mondiale, per non smettere mai di migliorare”.

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Categoria notizia

DAL MONDO PROFESSIONALE

Le ultime notizie sull’argomento