Pensionati residenti all’estero: tutte le regole per IMU e TARI valide nel 2023

Le agevolazioni IMU e TARI per i pensionati residenti all’estero proprietari di immobili in Italia sono differenti rispetto a quanto previsto nel 2022. Ecco gli sconti e le novità in vigore quest’anno.

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Pensionati residenti all’estero: tutte le regole per IMU e TARI valide nel 2023

Quali sono le regole e le norme attive nel 2023 per i pensionati residenti all’estero proprietari di immobili in Italia? Come si devono comportare per il pagamento di IMU e TARI? I contribuenti, che risiedono all’estero, hanno la possibilità di accedere a delle agevolazioni IMU e TARI solo e soltanto nel momento in cui siano anche titolari di una pensione erogata in regime di convenzione internazionale con l’Italia.

Per quanto riguarda l’IMU la riduzione prevista è pari al 50%, mentre la TARI è possibile pagarla in misura ridotta di due terzi. Ad introdurre questa agevolazione è la Legge di Bilancio 2021 – volendo essere precisi il comma 48 della Legge 179/2020 – e può essere applicata ad un unico immobile, che deve essere adibito ad uso abitativo e, soprattutto, non deve essere locato.

Ma cerchiamo di capire nel dettaglio come funziona questa agevolazione e quali sono i contribuenti che la possono utilizzare. A darci delle indicazioni precise e dettagliate ci ha pensato la Risoluzione 5/2021 del Dipartimento delle Finanze.

Come funziona l’IMU per i pensionati esteri

La Legge di Bilancio 2021 è molto chiara nel definire gli immobili ed i contribuenti che hanno diritto ad usufruire delle agevolazioni. Il primo punto chiarito è relativo proprio agli immobili per i quali è possibile accedere alle riduzioni.

La normativa, infatti, prevede, che dal 2021 l’IMU venga applicata in misura ridotta – il 50% – e la TARI sia dovuta nella misura ridotta di due terzi per una sola unità immobiliare ad uso abitativo.

Come funzionano IMU e TARI per i pensionati esteri

L’immobile non deve essere locato o dato in comodato d’uso. Deve essere posseduto in Italia a titolo di proprietà o usufrutto da persone che non siano residenti nel nostro paese. Questi soggetti, inoltre, devono essere necessariamente titolari di una pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia. Il contribuente deve essere residente in uno Stato di assicurazione diverso dall’Italia.

Il nodo della residenza all’estero

Un punto sicuramente più importante della norma è quello relativo alla residenza. L’agevolazione relativa a IMU e TARI è riservata ai soggetti che non siano residenti nel territorio italiano: possono accedere alla scontistica non solo i cittadini italiani, ma lo può fare qualsiasi soggetto indipendentemente dalla sua nazionalità. La risoluzione del Dipartimento delle Finanze ha sottolineato che lo stato di residenza deve essere quello dello stato che eroga la pensione.

Come funzionano IMU e TARI per i pensionati residenti all'estero

Proviamo a fare un esempio per comprendere meglio. Un cittadino italiano – o comunque di qualsiasi altra nazionalità – sta vivendo, per ipotesi, in Francia, ma risulta essere titolare di una pensione versata dalla Germania: in questo caso non può beneficiare dell’agevolazione. Se invece è residente in Francia e la pensione gli viene versata dalla Francia, ha la possibilità di accedere all’agevolazione.

Per quanto riguarda gli italiani residenti all’estero, per poter accedere alle agevolazioni IMU e TARI non è necessario essere iscritti all’Aire.

Pensione internazionale: un requisito necessario

Uno dei requisiti necessari per poter accedere alle agevolazioni IMU e TARI è la titolarità di una pensione che sia maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia. Questa particolare definizione corrisponde ad una pensione che sia stata maturata in regime di totalizzazione internazionale: deve essere ottenuta, in estrema sintesi, dalla somma dei contributi versati in Italia e da quelli versati nel paese di residenza.

Quello che abbiamo appena visto risulta essere un requisito di fondamentale importanza, perché esclude sostanzialmente tutte le ipotesi diverse rispetto a quella di una pensione che sia maturata a seguito di un totalizzazione internazionale. Questo significa che un italiano residente all’estero, con una pensione maturata completamente in Italia, non ha diritto ad accedere all’agevolazione.

Perché sia possibile applicare la totalizzazione internazionale, è necessario che il paese straniero rientri tra quelli che hanno sottoscritto una specifica convenzione bilaterale con l’Italia.

Tra queste ci sono:

  • i paesi che fanno parte dell’Unione europea e dello spazio economico SEE (Norvegia, Islanda e Liechtenstein), a cui si aggiungono la Svizzera e il Regno Unito;
  • i paesi extraeuropei che hanno sottoscritto degli accordi bilaterali di sicurezza sociale con l’Italia (in questi accordi rientrano anche le pensioni in regime di convenzione bilaterale). In questo elenco rientrano: Argentina, Australia, Brasile, Canada e Quebec, Israele, Isole del Canale e Isola di Man, Principato di Monaco, Capo Verde, Repubblica di San Marino, Santa Sede, Tunisia, Turchia, Uruguay, USA, Venezuela, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Serbia e Vojvodina (regione autonoma).

L’agevolazione si applica ad un’unica unità immobiliare, che non deve essere locata o data in comodato d’uso.

Le regole per il 2022

A questo punto è necessario fare una precisazione, per evitare di portare in errore i contribuenti. La Legge di Bilancio 2022 ha previsto – solo e soltanto per lo scorso anno – uno sconto IMU del 62,5%, venendo a creare una situazione più favorevole rispetto a quella del 2023. Da quest’anno, invece, torna la regola che prevede lo sconto del 50% per quanto riguarda l’IMU.

Quella che abbiamo descritto, risulta essere l’unica agevolazione prevista per IMU e TARI riservata ai residenti all’estero. Nel caso in cui i contribuenti dovessero trovarsi in qualsiasi altra posizione previdenziale o fiscale sono tenuti a versare le imposte sugli immobili seguendo le modalità ordinarie.

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