La plastica utilizzata in edilizia

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La plastica è una sostanza organica ed è un materiale molto utilizzato in diversi settori, tra cui anche l’edilizia. Ma quali sono i materiali plastici utilizzati? Come vengono usati? Possono essere riciclati?

La plastica utilizzata in edilizia

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La plastica è un materiale chimico che deriva dalla lavorazione del petrolio. Oltre alla plastica, sono moltissimi i materiali e le sostanze chimiche utilizzati in campo edile, con un elevato numero di imprese attive nel settore e un mercato che vale di milioni di euro.

Negli ultimi anni si sta spostando sempre di più l’attenzione sulla sicurezza, sulla salubrità e sull’impatto ambientale che questi prodotti hanno.

La plastica, in particolare, è oggetto di forti discussioni e sono tanti i settori in cui si sono avviate campagne “plastic free”.  Ma perché tanto interesse per un materiale così ampiamente contestato? Occorre innanzitutto fare chiarezza sull’impatto della plastica sull’ambiente, che non è dovuto tanto alla sua produzione, quanto al suo smaltimento.

Per la produzione di tutta la plastica utilizzata oggi nel mondo viene impiegato meno del 5% del totale di tutto il petrolio estratto, dato che conferma la moderata incidenza che ha questo processo industriale sul consumo di materie prime non rinnovabili.

Smaltimento e riciclo della plastica

Allo stesso tempo, l’elevato impiego di questo materiale, soprattutto monouso, ha causato il cosiddetto “inquinamento da plastica”, dovuto a rifiuti abbandonati, ma anche a microparticelle sciolte nell’acqua e che arrivano a mari e oceani.

Questo non significa che la plastica debba essere bandita in ogni sua forma, ma solo che è necessario affrontare adeguatamente il problema del suo smaltimento e scegliere quando è davvero vantaggioso utilizzarla.

Ad esempio, proprio l’edilizia offre spesso un’occasione per una seconda vita alla plastica, con l’utilizzo sempre più frequente di plastica riciclata.

Che tipi di plastica esistono?

Quando si dice plastica, in realtà, si intendono diversi polimeri che, sulla base di dimensioni e struttura molecolare, possono presentare diverse proprietà. I polimeri, normalmente prodotti in forma di granuli, liquidi o soluzioni, vengono poi sottoposti a quattro diversi tipi di lavorazione a seconda del prodotto che si desidera ottenere.

Che tipi di plastica si usano in edilizia

Esistono due grandi classi di plastiche: le termoplastiche e le termoindurenti. Al primo gruppo appartengono il polietilene (PE), il polietilene tereftalato (PET), il polipropilene (PP), il polistirene (PS) e il polivinilcloruro (PVC), al secondo appartengono le resine (epossidiche e fenoliche) e i poliuretani (PU).

Le principali tecniche di lavorazione di questi prodotti sono principalmente 4.

L’estrusione è il processo più diffuso, risulta essere particolarmente adatto per la realizzazione di tubi, pellicole e lastre. La seconda metodologia di lavorazione è lo stampaggio (per compressione, stratificazione, iniezione o rotazionale) con cui si ottengono, tra gli altri, arredi per esterno, prese e spine elettriche. Al terzo tipo appartiene il soffiaggio, usato, prevalentemente, per la fabbricazione di elementi a corpo cavo come le bottiglie. Infine l’ultima tecnica di lavorazione, la calandratura consente di realizzare pannelli da rivestimento, piastrelle e materiali di plastica in fogli.

Perché usare la plastica in edilizia? Ecco i principali vantaggi

La plastica ha gradualmente sostituito altri materiali in diverse applicazioni edili. I motivi risiedono in alcune sue caratteristiche, che la rendono una scelta vantaggiosa rispetto ad altri prodotti.

Innanzitutto, la plastica è generalmente leggera e versatile, permettendo così di sperimentare prodotti e soluzioni innovative.

Inoltre, la plastica ha il vantaggio di ridurre i costi di costruzione, sia per la sua economicità, che per la velocità di posa in opera e installazione. Sostituire i materiali tradizionali con la plastica, come avviene con le tubazioni impiantistiche, permette anche di prolungare la vita utile delle opere, in quanto ha una durata di vita media e una resistenza molto elevate (ad esempio resiste alla corrosione).

Applicazioni plastica in edilizia

Tra i vantaggi, poi, c’è anche il fatto che è richiesta una bassa manutenzione. Infine, per quanto possa sembrare un paradosso, in molti casi l’uso della plastica in edilizia è considerato come una soluzione per ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni.

Perché? Fondamentalmente la valutazione sull’impatto ambientale di un manufatto e dei suoi componenti può portare a differenti considerazioni sulla base della metodologia utilizzata. La plastica in edilizia risulta spesso vantaggiosa (in termini ambientali) quando si prende in considerazione l’intero ciclo di vita di prodotti, materiali e costruzioni.

La durata, la resistenza, i tempi di costruzione ridotti, infatti, incidono positivamente sul bilancio finale. Inoltre, sempre più spesso si ricorre a principi progettuali che includono fin dall’inizio logiche e soluzioni per il corretto smaltimento di ogni elemento che compone un edificio giunto al termine del proprio ciclo di vita.

Questo permette di gestire in modo efficace e sicuro anche i rifiuti edili. Sono proprio questi vantaggi ad aver portato alla realizzazione di numerosissimi prodotti – sigillanti, isolanti, elementi di copertura e di facciata, serramenti, solo per citarne alcuni – per l’edilizia, con un mercato che offre un’ampia gamma di materiali plastici.

Come viene usata la plastica in edilizia

Come anticipato, la plastica in edilizia è usata per diverse tipologie di prodotti. Ecco una breve guida sulle principali applicazioni delle diverse tipologie di plastica.

Policarbonato (PC)

E’ un polimero termoplastico utilizzato, in particolare, per la realizzazione di manufatti trasparenti, come i lucernari.
I diversi tipi di plastica: policarbonato
Il policarbonato ha diversi pregi che lo rendono spesso preferibile anche al vetro: è molto resistente agli urti, ha ottime proprietà meccaniche, è molto leggere e trasparente. Questo lo rende ideale per tutte le applicazioni in cui è importante il passaggio della luce, come nel caso di verande, serre, infissi o divisori interni trasparenti.

Polietilene (PE)

E’ un materiale ottenuto per polimerizzazione dell’etilene che, a seconda del processo di polimerizzazione, origina polietilene a bassa densità e polietilene lineare usati per la produzione di contenitori e casalinghi. In ambito edile il polietilene viene utilizzato per la realizzazione di teli, membrane impermeabili e tessuti non tessuti.

Polietilentereftalato (PET)

Il materiale, realizzato attraverso la condensazione dell’acido tereftalico con glicoletilenico, viene utilizzato per realizzare fibre sintetiche come il Terital, contenitori per liquidi, tappeti, nastri magnetici, ecc.

I pannelli fibrosi ECOFIBRA di Eterno Ivica, fonoassorbenti e termicamente isolanti
I pannelli fibrosi ECOFIBRAdi Eterno Ivica, altamente fonoassorbenti e termicamente isolanti, sono costituiti di fibra di poliestere termolegata (polietilentereftalato), ottenuta da PET riciclato e da CoPET vergine, completamente riciclabile

Non mancano anche alcune applicazioni sperimentali, come ad esempio il calcestruzzo alleggerito con il PET, la costruzione di edifici con bottiglie riciclate o la realizzazione di isolanti.

Polimetilmetacrilato (PMMA)

Noto con il nome comune di plexiglass è tra le materie plastiche di più antica produzione e diffusione essendo stato introdotto sul mercato nel lontano 1928. Dal punto di vista dei costi, il PMMA, occupa una posizione intermedia tra il polistirolo (50% del costo del PMMA) e il policarbonato (150% del costo del PMMA).

La proprietà più interessante del prodotto è la sua perfetta trasparenza che lo rende idoneo a moltissime applicazioni in cui questo requisito risulta essere predominante. Si tratta di un materiale ad alta resistenza ma incline alle rotture anche a bassi valori di allungamento, mentre, al contrario, presenta superfici molto dure e considerevolmente resistenti alle graffiature.

L’elevata resistenza all’azione dei raggi UV e al deterioramento causato dall’esposizione agli agenti atmosferici, lo rendono adattissimo alla realizzazione di elementi da utilizzare in esterno. Il PMMA risulta essere facilmente infiammabile, ma attualmente sono presenti sul mercato validi prodotti appositamente trattati che ne garantiscono un ritardo di fiamma offrendo, conseguentemente, buone prestazioni dal punto di vista della sicurezza antincendio. Nel settore delle costruzioni il PMMA trova ampio impiego nella realizzazione, tra le altre, di chiusure trasparenti, impianti ricreativi e per lo sport, serre. Per questo si propone come alternativa al policarbonato, che è molto tenace e rigido, ma anche più costoso.

Polipropilene (PP)

E’ un polimero termoplastico ottenuto tramite un processo di polimerizzazione del propilene. Prodotto estremamente versatile, il polipropilene viene ampiamente utilizzato, in campo edile, per la realizzazione di tubazioni, moquette, elementi d’arredo, contenitori di varia forma e natura, film per imballaggi.

Elytex-N: membrana impermeabilizzante traspirante di Brianza Plastica
Brianza Plastica propone la membrana impermeabilizzante traspirante Elytex-N. La barriera protettiva sotto tegola contro il passaggio dell’acqua è formata da a tre strati di non-tessuto in polipropilene 100% riciclabile.

L’estrema varietà di applicazioni ha fatto del PP la poliolefina più diffusa al mondo dopo il polietilene.

Polìstirene o Polistirolo (PS)

E’ una particolare materia plastica ottenuta attraverso la polimerizzazione dello stirene. Il prodotto viene proposto, sul mercato, nella versione comune e come prodotto espanso a seconda delle finalità a cui è rivolto.

X-FOAM WAFER di Ediltec, lastra per l’isolamento termico
X-FOAM® WAFER di Ediltec è una lastra per l’isolamento termico costituita da polistirene estruso di colore indaco

Grazie alle sue elevate capacità isolanti e all’estrema leggerezza, ha trovato ampio impiego nel settore edilizio, per la realizzazione di pannelli volti al contenimento dei consumi energetici o alla riduzione del rumore (EPS, polistirene espanso sinterizzato, e XPS, polistirene espanso estruso).

Politetrafiuoroetflene (PTFE – Teflon) 

Ottenuto per polimerizzazione del tetrafluoroetilene, il politetrafluoroetilene viene ampiamente utilizzato, in campo edile, per l’isolamento elettrico e per la protezione, in ambienti speciali, dagli agenti acidi.

Poliuretano (PU)

Le caratteristiche del prodotto vengono modificate, a seconda delle esigenze, attraverso particolari processi di polimerizzazione che rendono il materiale termoindurente o termoplastico.

Il poliuretano trova ampio impiego nella realizzazione di vernici e adesivi di vario tipo. Nella versione espansa, acquista proprietà tali da renderlo adatto alla realizzazione di prodotti termoisolanti.

Polivinilacctato (PVA)

E’ un polimero termoplastico ottenuto attraverso la polimerizzazione dell’acetato di vinile. Le sue caratteristiche ne hanno favorito la diffusione nel campo della fabbricazione di adesivi e idropitture.

Polivinilcloruro (PVC) 

Presente sul mercato sin dal 1930, il polivinilcloruro è un polimero termoplastico realizzato attraverso la polimerizzazione del cloruro di vinile.

Il mercato mondiale del PVC, analizzato per settori, vede l’edilizia confermarsi al primo posto, con un consumo di PVC che supera le 200 mila tonnellate.

Copritermosifone ignifugo in PVC per scuole e asili di Giwa
Termo Sicuro è il copritermosifone ignifugo in PVC per scuole e asili di Giwa, che assicura protezione di sicurezza per radiatori e termoconvettori.

La particolare resistenza e versatilità di questo materiale lo ha reso diffusissimo nelle costruzioni sotto forma di infissi, piastrelle e tubazioni e, addizionato con appositi plastificanti, per la realizzazione di tubi flessibili e rivestimenti murali.

Il riciclaggio della plastica in edilizia

Come anticipato, quando si parla di plastica e di impatto ambientale, è proprio la fase di smaltimento quella più delicata. Grazie a un costante impegno, anche da parte di apposite associazioni e consorzi di settore, negli anni si è riusciti a dare una forte spinta al riciclo di questo materiale e all’utilizzo di prodotti interamente realizzati con materiali plastici riciclati.

In edilizia, gli esempi virtuosi non mancano. Anche nel settore delle costruzioni, infatti, il tema dell’economia circolare assume un rilievo sempre maggiore, con sempre più materiali destinati ad una seconda vita tramite il riciclo e il riutilizzo. L’Italia, fortunatamente si colloca tra i primi paesi europei per il riciclo della plastica con diversi consorzi impegnati nella raccolta e nel riciclo di questo materiale.

Il riciclaggio della plastica in edilizia

In realtà, l’edilizia non produce rifiuti plastici in breve tempo, proprio per la durata prolungata degli edifici, ma può diventare un interessante mercato per i prodotti in plastica riciclata, accelerando la transazione ad un modello economico circolare. La plastica riciclata, infatti, può essere utilizzata per realizzare arredi, piastrelle, tubazioni, raccordi, isolanti, griglie, mattoni, ma anche aggiunta ad altri componenti, come il calcestruzzo o il bitume, per ottenere nuovi materiali con ottime prestazioni.

I processi di lavorazione possono essere meccanici o chimici, a seconda delle proprietà che si vogliono ottenere dalla “nuova” plastica. Inoltre, tramite la termovalorizzazione è possibile anche recuperare energia dalla plastica che non può essere riciclata.


Data creazione articolo 12 gennaio 2017 – Articolo aggiornato

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