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Indice degli argomenti Toggle Cos’è l’isolamento acusticoQuali sono le norme per l’isolamento acustico degli edificiCertificato acustico, cos’è e quando serveIsolamento, cosa sono i requisiti acustici passivi degli edifici L’inquinamento acustico è un problema molto sentito, soprattutto da coloro che abitano nelle grandi città, in prossimità di importanti arterie stradali, ponti, ferrovie o zone industriali. Chiunque vorrebbe abitare in una casa silenziosa e confortevole e non essere disturbato da agenti esterni o dai vicini. Ebbene, la legge non trascura questa esigenza, anzi vi sono diversi decreti e indicazioni europee che stabiliscono l’imprescindibilità dell’isolamento acustico. Tali norme contengono i requisiti passivi acustici in base ai quali verificare se un edificio sia “isolato” oppure no. Un buon isolamento acustico, inoltre, è un fattore che dà valore all’unità immobiliare e quindi ne può aumentare il prezzo di mercato.’ Vediamo quali sono le indicazioni normative in merito all’isolamento acustico, valide sia per gli edifici singoli che per le abitazioni condominiali. Cos’è l’isolamento acustico Quando si parla di isolamento acustico ci si riferisce alle operazioni per limitare le intrusioni rumorose in un certo luogo, stanza o edificio. L’isolamento può essere raggiunto in diversi modi in base alle necessità, ad esempio tramite l’installazione di pannelli isolanti o siliconi per vetri, serramenti e finestre. Lo scopo dell’isolamento acustico è impedire o limitare il più possibile i rumori in entrata e in uscita che possono infastidire altre persone. Oltre ad aumentare il comfort abitativo, l’isolamento acustico è un fattore che può far oscillare il valore di un’abitazione. Infatti chi vorrebbe vivere in un edificio all’interno del quale è impossibile riposare o lavorare? Per tale ragione l’efficienza acustica è un parametro fondamentale da valutare in sede di compravendita a cui sempre più persone prestano attenzione. Quali sono le norme per l’isolamento acustico degli edifici L’isolamento acustico è un argomento che trova ampio spazio all’interno della normativa nazionale. La prima legge al riguardo risale al 1995 (legge n. 447) che fissa i principi fondamentali della materia. Qui si trova la definizione di “inquinamento acustico”, ovvero l’intrusione di rumori all’interno di un edificio o in un luogo all’aperto tale da arrecare disturbo alle persone presenti. L’argomento è stato ripreso dal Decreto Legislativo n. 42 del 17.2.2017 che tratta in maniera differenziata l’inquinamento acustico delle infrastrutture, degli edifici a scopo residenziale e dei macchinari. Qui si prevede che i costruttori degli edifici residenziali che non rispettano i requisiti acustici possono essere tenuti a risarcire i danni subiti dai soggetti eventualmente disturbati dai rumori eccessivi. Tali regole valgono sia per gli edifici singoli che per gli appartamenti in condominio, entrambi devono essere muniti di certificato di conformità ai requisiti acustici passivi. La conformità a tali requisiti vale anche per gli edifici oggetto di ristrutturazione, per i quali si deve dimostrare che i lavori eseguiti abbiano migliorato la situazione precedente. Certificato acustico, cos’è e quando serve Ai sensi della norma UNI 1136, a partire dal 31 dicembre 2011 gli edifici di nuova costruzione devono essere dotati di una specifica certificazione nella quale si evince la conformità dell’edificio ai requisiti di isolamento acustico. Tale obbligo si estende anche a coloro che intendono vendere o affittare un certo immobile. Cos’è nello specifico il certificato acustico? Si tratta di un documento rilasciato da tecnici abilitati (ingegneri, geometri, architetti, periti) redatto a seguito di un collaudo chiamato “perizia fonometrica” che misura l’inquinamento acustico presente in diverse fasce orarie della giornata. Al termine della rilevazione, il o i tecnici incaricati rilasciano la certificazione dove è indicata la “classe acustica” con un numero che va da 1 a 4; se il dato è “1” l’edificio in questione è considerato silenzioso, se invece è “4” si considera rumoroso e quindi non adeguatamente isolato. Isolamento, cosa sono i requisiti acustici passivi degli edifici (in condominio e non) La normativa in vigore, frutto della coordinazione tra leggi nazionali e indicazioni europee, specifica i requisiti acustici passivi richiesti per gli edifici, ovvero i limiti di riferimento obbligatori per assicurare il comfort abitativo. Tali requisiti valgono sia in caso di nuova costruzione che di ristrutturazione. La legge di riferimento è il D.P.C.M. del 5.12.1997. Si tratta di caratteristiche strutturali tali da incidere sulla diffusione del suono e, quindi, sulla capacità di isolamento di un singolo edificio. La verifica del rispetto di tali parametri spetta a professionisti dotati delle opportune competenze tecniche, in grado di valutare l’intensità dei rumori derivanti dal calpestio, i rumori provenienti da fonti esterne, i rumori proventi da sistemi di riscaldamento, condizionatore, ascensori, scarichi del bagno e ogni altra fonte di rumore in base alla posizione dell’edificio. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento