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Ormai da diversi giorni l’Italia è travolta da un’ondata di contagi causati dalla diffusione del nuovo Coronavirus i cui primi casi si sono manifestati lo scorso dicembre a Wuhan, metropoli cinese che conta più di 11 milioni di abitanti e che da poco più di un mese si trova in uno stato di totale quarantena. Le conseguenze del Coronavirus si accusano forti e chiare e non solo nel settore della sanità, ma anche in quello finanziario e mentre la preoccupazione sale i mutui scendono. A cura di Fabiana MurgiaIndice: Coronavirus e mutui più bassi: perché non è un segnale positivo Le azioni del governo in seguito alla diffusione del Coronavirus Diversi gli esperti che si sono pronunciati in merito alla situazione del nostro Paese, schierandosi su due fronti diametralmente opposti; se da una parte si tende a tranquillizzare la popolazione con dati che parlano di una bassa letalità del Covid-19 dall’altra si tiene alto lo stato di allerta a causa della velocità del contagio. Sta di fatto che lo scenario al quale stiamo assistendo è quello di diverse città lombarde e venete deserte e la situazione non accenna a migliorare visti gli ultimi aggiornamenti che hanno registrato la presenza di casi anche a Firenze e Palermo. I contagi causati dalla rapida diffusione del Covid-19 aumentano causando un brusco rallentamento nel mondo del lavoro, che risparmia solo chi ha possibilità di fare smartworking, la chiusura degli istituti scolastici e dei luoghi di aggregazione pubblici e segni negativi nel settore finanziario, rendendo più che mai tangibili le conseguenze sull’economia. Conseguenze che iniziano a sentirsi anche nel mercato immobiliare che, da metà gennaio, è stato interessato da un calo importante dell’Eurirs, tasso base di riferimento per il calcolo degli interessi fissi dei mutui, e dell’Euribor, usato come tasso base per calcolare gli interessi variabili. Il calo dell’Eurirs, iniziato a metà gennaio, già da inizio febbraio ha visto scendere tutti gli indici di oltre dieci punti base ricalcolando i mutui con estinzione a 20, 25 e 30 anni rispettivamente con un tasso dello 0,20%, 0,24% e 0,23%, mentre le scadenze dell’Euribor, dopo una lieve flessione, restano stabilmente sotto la soglia dello zero. In questo caso il Coronavirus ha accelerato una flessione che risultava essere già avviata e questa sembra essere l’unica nota positiva del momento (se vogliamo sforzarci di trovarne una). Chi avesse la volontà di attivare un nuovo mutuo a tasso fisso in questo momento potrebbe, quindi, godere di condizioni di acquisto decisamente più favorevoli rispetto a quelle registrate alla fine del 2019 e, allo stesso modo, i titolari di un mutuo a tasso variabile potrebbero vedersi abbassare ulteriormente la rata del finanziamento se l’Euribor dovesse registrare un altro calo. Non dimentichiamo, però, che i tassi Eurirs sono dominati da un’estrema volatilità e questo potrebbe non garantire che il tasso risultante da un preventivo richiesto in questo momento sia poi quello effettivo al momento della stipula del contratto di mutuo, dalla quale trascorrono in media 60-90 giorni. Coronavirus e mutui più bassi: perché non è un segnale positivo Se da una parte il calo dei tassi legati al calcolo dei mutui può sembrare positivo dall’altra bisogna prendere atto del fatto che questi cali sono strettamente legati alle importanti conseguenze economiche che il Coronavirus rischia di avere sul PIL nazionale. L’Oxford Economics ha rilevato che, nell’ipotesi in cui la diffusione del Covid-19 si trasformi in una di pandemia intercontinentale, ci troveremmo ad assistere a un catastrofico impatto sull’economia globale pari all’1,3% della crescita, con la conseguente recessione dell’Eurozona già nel primo semestre del 2020. Le azioni del governo in seguito alla diffusione del Coronavirus Al di là della possibilità di approfittare del calo vantaggioso dei tassi per la stipula di un mutuo il Governo ha deciso di agevolare le famiglie e le aziende insediate nelle zone colpite dai focolai di Coronavirus, che si troveranno a fronteggiare diverse difficoltà dal punto di vista finanziario, sospendendo temporaneamente il pagamento di tasse, cartelle esattoriali, bollette e mutui. Volontà anticipata dalle banche che sono intervenute con la sospensione fino a sei mesi delle rate dei mutui e dei finanziamenti in corso. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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