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Con 398 sì, 98 astenuti e nessun voto contrario la Camera ha approvato il Decreto terremoto che interessa le regioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e 2017, ossia Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il DL Terremoto che contiene misure urgenti in favore delle popolazioni colpite dal terremoto nel Centro Italia nel 2016 e nel 2017, Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, senza modifiche rispetto al testo già approvato dal Senato e suscitando proprio per questo qualche polemica. Tra le principali indicazioni il decreto fissa varie proroghe: fino al 31 dicembre 2018 dello stato di emergenza con un fondo di 300 milioni di euro; fino al 2021 della struttura commissariale, fino al 31 dicembre 2020 è sospeso il pagamento del canone Rai, è prevista la proroga fino a fine anno per il pagamento dei mutui, delle bollette, dei premi di assicurazione e contributi previdenziali e assistenziali. E’ prorogata a fine anno la scadenza per la proposta dei progetti di riparazione dei danni lievi. Sono previste agevolazioni per la ricostruzione delle chiese colpite dal sisma. Inoltre sono stati inseriti nel numero dei comuni interessati 5 nuovi comuni in Abruzzo: Catignano, Civitella Casanova e Penne in provincia di Pescara, Penna Sant’Andrea e Basciano in provincia di Teramo. A creare più di una perplessità la norma che prevede la regolarizzazione dei “piccoli abusi”, in pratica un condono edilizio, che riguarda le lievi difformità edilizie e chi si sia costruito un’abitazione temporanea di emergenza. I proprietari degli immobili possono presentare, insieme alla domanda di contributo, una segnalazione certificata di inizio attività in sanatoria pagando una multa tra i 516 e i 5.164 euro. Molto critico Edoardo Zanchini Vicepresidente nazionale di Legambiente che sottolinea che il Governo, dopo aver fatto promesse di miglioramento del testo licenziato dal Senato, in realtà non ha fatto altro che perdere tempo confermando gli errori da più parti segnalati: “E’ stato innalzato un inspiegabile muro contro ogni richiesta di correzione del testo arrivando ad approvare oggi, senza modifiche, un provvedimento che riapre così i termini del condono edilizio del 2003. Non era mai successo che un evento calamitoso portasse a riaprire i termini della sanatoria”. Al contrario, continua Zanchini, per far ripartire la ricostruzione nelle zone post sisma servono soluzioni di altro tipo a partire da interventi di sostegno ai Comuni, di semplicità e trasparenza nelle procedure, di innovazione, di qualità del lavoro, di partecipazione reale dei cittadini. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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