Salva Casa: criticità e prospettive. Il punto di vista dei tecnici comunali (UNITEL) in 7 punti 14/10/2024
Il propagarsi del fuoco, le elevate temperature e i fumi che si sviluppano a seguito di un incendio sono gli elementi di pericolo più immediati: per questo devono essere circoscritti nel migliore dei modi mediante compartimentazioni antifuoco, quali pareti, soffitti, porte ecc., definite anche come sistemi di resistenza passiva al fuoco. La perfetta tenuta di tali compartimentazioni viene realizzata mediante l’impiego di sigillanti adeguati, che evitano il passaggio di fiamme e fumi tossici nei locali adiacenti attraversoeventuali fessure o passaggi, per un periodo compreso tra una e tre ore. La resistenza al fuoco di una struttura, definita come classe REI, dipende dalla sua tipologia e dalla destinazione d’uso ed è stabilita dalla legislazione italiana, in particolare dalla circolare del Ministero dell’Interno n. 91 del 14 settembre 1961. La rispondenza alla classe REI è richiesta dai Vigili del Fuoco per l’emissione del Certificato di Prevenzione incendi. Tipologie di sigillanti A seconda del tipo di applicazione e di principio di funzionamento, si possono distinguere diverse tipologie di sigillante per applicazioni in contatto con il fuoco: – refrattari: sono prodotti a base di miscele di minerali (silicati, carbonati, ossidi). Una volta induriti sono rigidi e mantengono le loro caratteristiche a temperature fino a +1500°C a contatto diretto con la fiamma; – intumescenti: sono materiali contenenti agenti schiumogeni che ad alta temperatura, o a contatto diretto con la fiamma, rigonfiano chiudendo i fori di passaggio lasciati ad esempio dalle tubazioni di plastica; – antifuoco: sono sigillanti difficilmente infiammabili e autoestinguenti, destinati a trattenere fumi e fuoco per un determinato tempo; trascorso questo tempo, l’applicazione perde le proprie caratteristiche. La gamma dei prodotti antifuoco Fischer propone quattro prodotti specifici: – Siliconerei DFS-310, omologato in classe B1 secondo la norma tedesca DIN 4102 e classificato REI 180 secondo quanto riportato nel Rapporto di prova n. 132163/2027RF dell’Istituto Giordano e n. 1124RF del CSI; – Schiumarei PUFS-R 750, classificato REI 180 secondo quanto riportato nel Rapporto di prova n. 1124RF del CSI; – Acrilicorei AFS-310, intumescente sopra i +200°C e classificato REI 180 secondo quanto riportato nel Rapporto di prova n. 1124RF del CSI; – Schiuma antifuoco PUFS 750, omologata in classe B1 secondo la norma tedesca DIN 4102. Reazione e resistenza al fuoco dei materiali La reazione al fuoco di un materiale è definita (D.M. 30/11/1983) come grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto; è quindi un indice che esprime la facilità con cui un materiale brucia e contribuisce allo sviluppo di un incendio. In Italia la reazione al fuoco di un materiale è determinata mediante una serie di prove definite dal D.M. 26/6/1984, in base alle quali viene assegnata una classe da 0 a 5; i materiali in classe 0 non sono combustibili. In Germania il comportamento al fuoco dei materiali e dei prodotti è regolato dalla norma DIN 4102 –Part.1 dove vengono definite le classi: B1 difficilmente infiammabili, ad alto potere autoestinguente; B2 normalmente infiammabili, con proprietà di autoestinguenza; B3 facilmente infiammabili. La resistenza al fuoco dei materiali in Italia è definita mediante prove per stabilirne: – la stabilità meccanica; R – la tenuta (ermeticità); E – l’isolamento termico; I In relazione ai requisiti dimostrati in prova, secondo le modalità definite nella circolare del Ministero dell’Interno n. 91 del 14 settembre 1961, gli elementi strutturali e i loro componenti vengono classificati da un numero che esprime i minuti primi cui hanno resistito. Ad esempio: REI 180 significa che per 180 minuti la struttura sottoposta a prova ha mantenuto la propria resistenza meccanica (R), non ha fatto passare fumo e fiamme (E) e sulla faccia non esposta alle fiamme la temperatura raggiunta è stata inferiore a +150°C (I). Le prove con i prodotti Fischer sono state condotte su pareti in calcestruzzo cellulare contenente n 13 attraversamenti lineari e passaggi circolari. Le prove seguono la circolare n 91 del Ministero dell'Interno, Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendi n 91 del 14 Settembre 1961 recanti "Norme di sicurezza per la protezione contro il fuoco dei fabbricati a struttura in acciaio destinati ad uso civile" e circolare n 52 del 20 novembre 1982 "Decreto ministeriale 16.2.1982 e D.P.R. 29.7.1982 n 577-Chiarimenti". Note in relazione alle certificazioni La certificazione antifuoco (REI 90-120-180) è legata alle dimensioni dichiarate sulle applicazioni testate. E’ fondamentale, prima di realizzare le sigillature antifuoco, verificare le limitazioni dichiarate nelle certificazioni. Cambiando il dimensionamento rispetto a quello indicato sulla certificazione non significa che la certificazione sia ancora valida. Su richiesta sono disponibili le certificazioni antifuoco dei prodotti. Foto 1, 2, 3 e 4 Esempi di differenti sigillature Foto 5 e 6 Applicazione di alcuni prodotti Fischer Foto 7 Prova di resistenza al fuoco di parete in calcestruzzo cellulare (spessore parete variabile da 100-200 mm, h = 3.000 mm, l = 3.000 mm) dotata di attraversamenti lineari e passaggi circolari con termocoppie già applicate. Foto 8 Esempio di installazione con SILICONEREI DSF-310 con lana minerale di sottogiunto. Foto 9 Esempio di installazione con ACRILICOREI AFS-310 tamponato con coppella di lana minerale. Foto 10 Esempio di installazione con SCHIUMAREI PUFS-R 750 di finestra. Per le certificazioni dei prodotti REI o per qualsiasi altra informazione www.fischeritalia.it Consiglia questo comunicato ai tuoi amici