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Si è conclusa l’edizione 2019 dell’eVolo Skyscraper Competition, concorso annuale lanciato nel 2006 dalla rivista eVolo, dedicato ai progetti di grattacieli rivoluzionari in grado di sfidare il modo in cui intendiamo l’architettura verticale e il suo rapporto con gli ambienti naturali e costruiti. Sono stati annunciati da eVolo Magazine i vincitori di Skyscraper 2019, concorso internazionale promosso dal 2006 che vuole essere un riconoscimento alle idee visionarie che, grazie all’uso inedito di tecnologia, materiali, digitalizzazione, estetica e organizzazioni spaziali, sfidano il modo in cui intendiamo l’architettura dei grattacieli e il suo rapporto con gli ambienti naturali e costruiti. Il concorso vuole premiare i progetti verticali in cui ci sia attenzione alle tecnologie innovative ma anche all’ambiente e alla sostenibilità, con attenzione in particolare per questa edizione al rapporto con il tessuto urbano. La Giuria, tra i 478 progetti ricevuti, ha selezionato 3 vincitori e 27 menzioni d’onore. I progetti vincitori Il primo premio è stato assegnato a METHANESCRAPER progettato dal serbo Marko Dragicevic. Cosa rende la città del futuro diversa da quella attuale? Che tipo di nuovi componenti sarebbero necessari per una città tra qualche decennio? Lo spazio libero sta diventando sempre più prezioso, le città sono sempre più popolate, il nostro impatto sull’ambiente è sempre più severo e le risorse disponibili si stanno riducendo. Partendo da queste considerazioni, il progetto trasforma un quartiere cittadino verticale di Belgrado in infrastruttura di discarica con impianti di riciclaggio, in grado di rispondere alla crescente quantità di rifiuti smaltibili, alla carenza di risorse naturali e di spazio utilizzabile. Le torri sono basate su moduli e ogni torre è costituita da capsule di rifiuti divisi per tipologie, che vengono fissate al nucleo in calcestruzzo. 2° premio a Klaudia Gołaszewska e Marek Grodzicki dalla Polonia per il progetto AIRSCRAPER. Questa proposta prevede un grattacielo cittadino che purifica l’aria dagli insediamenti urbani fortemente inquinati. Il compito di adattare le città agli impatti dell’inquinamento atmosferico è di grande importanza: le megalopoli con la loro popolazione densa, l’elevata congestione del traffico e l’aumento delle emissioni di CO2 sono confrontate a gravi problemi di inquinamento atmosferico. Pechino è un esempio allarmante di questo problema. In alcuni giorni la città diventa quasi “inabitabile” a causa dei pericolosi livelli di inquinamento e ci sono circa 1 milione di morti premature all’anno. L’architettura può risolvere o contribuire ad alleviare il problema? Airscraper è un grattacielo che si avvolge attorno ad una struttura a camino che ha il potenziale per affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico. Il tubo interno rotondo, vuoto, alto e liscio utilizza l’effetto camino e aspira l’aria inquinata dall’ambiente circostante e la pulisce attraverso un complesso sistema di filtrazione all’interno della canna fumaria. La conseguente circolazione dell’aria aiuta anche a ridurre l’effetto isola di calore urbano. La torre prevista è alta 800 m e ha un diametro di 60 m. CREATURE ARK: BIOSPHERE SKYSCRAPER progettato da Zijian Wan, Xiaozhi Qi e Yueya Liu del Regno Unito ha vinto il terzo posto. Il progetto è un grattacielo di riserva naturale verticale partendo dalla considerazione che con il costante aumento delle temperature superficiali globali e il rapporto conflittuale tra attività umana e degrado dell’habitat, la conservazione della fauna selvatica è ormai un gravissimo problema. Facendo riferimento al rapporto tra latitudine e zone climatiche, il grattacielo divide e simula ogni gruppo climatico ad un’altezza diversa, mentre il sistema di monitoraggio si trova al centro della struttura. I residenti nell’edificio sono animali a rischio di estinzione che vivono nell’ambiente di simulazione, mentre il team di ricerca e il turista dovrebbero essere considerati solo come visitatori temporanei. Sono poi state assegnate varie Menzioni d’Onore tra cui un grattacielo a diga di ghiaccio che impedisce l’ulteriore scioglimento delle calotte di ghiaccio, un grattacielo di legno che spinge il confine dell’uso del legno nelle strutture verticali, e un grattacielo orizzontale per il confine USA-Messico. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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