A cura di: Pierpaolo Molinengo Indice degli argomenti Toggle Contratto di lavoro edile, le principali novitàAdeguamento dei prezziLe garanzie per i lavoratori e le misure fiscaliContratto di lavoro e sicurezza nei cantieriArriva la denuncia unica edileIl nuovo regime di trasferta Lo scorso 21 febbraio 2025 è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo del Contratto Nazionale di Lavoro (CCNL) per i dipendenti delle imprese e delle cooperative edilizie. Il documento dovrà essere approvato ufficialmente entro il prossimo 20 marzo 2025: passato questo ultimo step sarà valido fino al 30 giugno 2028. A siglare questa prima intesa sono state: l’Ance; le associazioni nazionali delle cooperative, all’interno delle quali troviamo: AGCI Produzione e Lavoro, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi; i sindacati nazionali edili, ossia: Fillea, Filca e Feneal. Il nuovo contratto di lavoro per l’edilizia ha un obiettivo ben preciso: andare a rafforzare il settore, introducendo una serie di misure attraverso le quali semplificare gli adempimenti e promuovere la formazione. Oltre a contrastare il lavoro irregolare. Ma entriamo un po’ più nel dettaglio e vediamo cosa prevede il nuovo contratto di lavoro per il settore edile. Contratto di lavoro edile, le principali novità Sono diverse le novità che vengono introdotte attraverso il contratto nazionale del lavoro. Sicuramente una delle più importanti riguarda la parte economica, che era già stata sottoscritta lo scorso 28 gennaio. Le parti hanno previsto un incremento del minimo di busta paga e di stipendio pari a 180 euro per i lavoratori che sono stati inquadrati al 1° livello – questo viene considerato come parametro 100 -. Nel corso dei prossimi anni gli aumenti vengono scaglionati come segue: a partire dal 1° febbraio 2025 arrivano 80 euro; dal 1° marzo 2026 arriveranno 50 euro; dal 1° marzo 2027 arriveranno altri 50 euro. Attraverso il nuovo contratto di lavoro, come ha messo in evidenza l’Ance, si vogliono realizzare delle iniziative e degli interventi per migliorare la sicurezza nei cantieri. Ma non solo: si vogliono valorizzare le imprese virtuose e promuovere il lavoro regolare. Volendo sintetizzare al massimo, i punti più significativi che caratterizzano questa sezione del contratto di lavoro sono i seguenti: formazione professionale e sicurezza: si ha intenzione di migliorare i percorsi di formazione e si punta ad introdurre dei nuovi strumenti per prevenire eventuali infortuni sul cantiere; vengono premiate le imprese virtuose, incentivando il mantenimento o l’introduzione di nuovi meccanismi destinati alle aziende che investono nella sicurezza e nella qualificazione; si promuove l’attrattività del settore, varando delle azioni congiunte per incentivare l’ingresso di giovani lavoratori o di stranieri, in modo da rispondere alla crescente richiesta di nuove competenze tecniche; adeguamento normativo: grazie a nuovi interventi legislativi si punta a sostenere le misure connesse al rinnovo contrattuale. Particolare attenzione verrà riservata alla revisione dei prezzi e al rispetto degli standard di qualità. Adeguamento dei prezzi Importante punto chiave del nuovo contratto del lavoro è la sostenibilità economica degli appalti: in un momento nel quale i costi delle materie prime aumentano ed è difficile reperire le attrezzature necessarie, il CCNL stabilisce delle misure concrete perché gli interventi siano sostenibili dal punto di vista economico; per i contratti in corso – che scaturiscono da delle offerte inviate prima del 2021 o nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 ed il 30 giugno 2023 – è previsto un finanziamento aggiuntivo per il 2025, in modo da adeguare i costi alla realtà del mercato (l’iniziativa è in linea con l’articolo 26 del Decreto Legge n. 50/2022); i contratti che sono regolati dal Dlgs 36/2023 – ossia il Codice degli appalti – viene garantita l’effettiva applicazione della revisione dei prezzi, in modo da preservare l’equilibrio economico contrattuale per tutta la durata dei lavori. È stata, inoltre, ribadita l’impossibilità di abbassare i costi della manodopera negli appalti pubblici, in modo da allinearsi a quelli della sicurezza, come è prescritto dalla normativa attualmente in vigore. Le garanzie per i lavoratori e le misure fiscali Per tutelare maggiormente l’intera categoria e i lavoratori in particolar modo, è stato deciso di intervenire nei seguenti ambiti: E’ previsto l’obbligo di iscriversi alla Cassa Edile per una percentuale dei lavoratori che sono impiegati nei lavori pubblici che sono soggetti a Soa Nel caso in cui vengano sottoscritte altre tipologie di contratti, vengono riconosciute le tutele offerte dal CCNL più rappresentativi. Particolare attenzione verrà posta alle misure legate alla legalità, alla regolarità d’impresa e al welfare contrattuale. I prezzari regionali e le tabelle ministeriali sulla manodopera vengono adeguati: si dovrà tenere conto degli aumenti salariali che sono stati introdotti attraverso il rinnovo del contratto. Vengono rivalutate le soglie dell’esenzione fiscale e contributiva per le indennità di mensa e trasferta: come parametro viene utilizzata la variazione dell’indice dei prezzi al consumo dal 1998 al 2024. Contratto di lavoro e sicurezza nei cantieri All’interno del nuovo contratto di lavoro viene dato spazio anche alla sicurezza nei cantieri, impegnandosi a centrare i seguenti obiettivi: sottoscrivere una serie di protocolli con l’INL e il Ministero del Lavoro per valorizzare il ruolo degli Enti territoriali su due argomenti fondamentali: la salute e la sicurezza sul lavoro; destinare parte delle risorse Inail per ridurre i costi delle aziende che si distinguono per il loro impegno nella sicurezza. L’obiettivo è quello di promuovere degli investimenti in prevenzione; ripristinare l’agevolazione contributiva premiale per le aziende virtuose del settore edile, che è stata prevista dall’articolo 29 del Decreto Legge 244/1995; prorogare le norme attualmente in scadenza in modo da evitare una riduzione dei tempi di lavorazione a discapito della sicurezza. Questo permetterà una maggiore stabilità all’interno dei cantieri. Arriva la denuncia unica edile Importante novità è l’introduzione del nuovo modello telematico che le aziende dovranno inviare ogni mese alla Cassa Edile, attraverso il quale devono essere dichiarate le ore lavorate e non lavorate. La denuncia serve a contrastare il lavoro irregolare e punta a prevenire eventuali “sottodenunce” e garantire una maggiore trasparenza nei confronti delle Pubbliche amministrazioni. Fenealuil, Filca Cisl e Fillea Cgil, in una nota congiunta, sottolineano che: “la denuncia semplifica gli adempimenti e aumenta la capacità di controllo e di intervento del sistema rispetto alle irregolarità, generando economie per le imprese, lotta al dumping e alla concorrenza sleale e strumenti di tutela contrattuale per i lavoratori. In particolare, il modello di denuncia unica presso le Casse Edili, è finalizzato a ridurre in maniera significativa gli effetti negativi, a danno dei lavoratori e delle imprese regolari, derivanti dai fenomeni sempre più diffusi di evasione ed elusione contributiva”. Il nuovo regime di trasferta Con il nuovo contratto di lavoro viene implementato un nuovo applicativo, attraverso il quale le imprese potranno gestire gli adempimenti relativi alle trasferte unicamente con la Cassa Edile del territorio nella quale ha sede l’azienda. La misura ha uno scopo ben preciso: semplificare ed automatizzare le pratiche e i processi burocratici, in modo da ottimizzare l’applicazione del contratto. La commissione paritetica, entro sei mesi, provvederà a definire anche le nuove modalità attraverso le quali gestire il Modello F24: l’obiettivo è quello di semplificare e rendere più efficienti i versamenti contributivi. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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