Ad oggi più dell’80% delle famiglie italiane vive in una casa di proprietà, e la Legge di Riforma del Catasto, approvata lo scorso febbraio, era nata con lo scopo di poter garantire una giusta tutela nei confronti dei proprietari delle abitazioni; ebbene Confabitare sta criticando la Legge, in quanto sembrerebbe che la stessa sia stata disattesa. La Legge 23/2014 nella sua struttura di linea guida di riforma, così come era stata congegnata doveva favorire chi con fatica si era comprato la casa. Ma il presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni, con una delegazione dell’associazione proprietari immobiliari è stato ricevuto l’altro ieri in audizione dalla VI Commissione Finanze del Senato, proprio su questo tema. “Oggi Confabitare – ha detto Zanni – ha voluto sollecitare la politica a rientrare nel suo ruolo di guida e rappresentatività dei cittadini; questo perché a seguito della lettura dello schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 20 giugno si evince chiaramente come la politica abbia abdicato alle logiche degli ‘Uffici’, che tutelano se stessi e non i cittadini. Il ribaltamento dei ruoli ha creato in questi ultimi anni tremende problematiche nel contesto immobiliare ed edilizio; Confabitare sostiene fortemente il ruolo della politica intesa come servizio al cittadino e rappresentanza sociale”. “Il decreto ministeriale svuota di contenuti i compiti e le funzioni delle Commissioni censuarie locali, eliminando dalle funzioni quella che era definita come ‘introduzione di procedure deflattive del contenzioso’. Questa funzione – conclude Zanni – non si riesce più a capire da chi sarà svolta e il cittadino dunque di nuovo viene inteso come soggetto pagatore, senza dargli la possibilità di potersi difendere con nuovi e magari più efficaci strumenti”. Confabitare contro la Riforma del catasto 2 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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