Architettura in legno: il Wood Architecture Prize premia la sostenibilità

Asseganto a Klimahouse il Wood Architecture Prize, il primo premio nazionale a progetti di edifici che trovano nel legno e nella sostenibilità i suoi protagonisti. 3 premi nelle categorie “Architettura privata, “Architettura sperimentale” e “Architettura pubblica” e 2 menzioni.

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I progetti vincitori del Wood Architecture Prize by Klimahouse

In occasione di Klimahouse, durante un convegno molto partecipato, sono stati premiati i vincitori della prima edizione del Wood Architecture Prize by Klimahouse, istituito da Fiera Bolzano in collaborazione con il Politecnico di Torino e lo Iuav di Venezia, riconoscimento alle architetture in legno realizzate in Italia che assicurano efficienza energetica, comfort abitativo e salubrità, coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050.

Il legno è un materiale naturale che assicura qualità prestazionali, efficienza energetica e tecniche costruttive rispettose dell’ambiente. Si caratterizza per velocità costruttiva e aiuta a rispondere a una delle principali sfide che abbiamo di fronte, ovvero limitare l’inquinamento del settore delle costruzioni in tutte le fasi di vita di un edificio.

L’Italia, come hanno confermato gli ultimi dati di Federlegno è tra i principali produttori di case in legno, ponendosi al terzo posto dopo Germania e Svezia, e lo scorso anno il settore ha registrato una crescita del +33%.

Ad aprire il convegno un intervento di Vittorio Salvadori, Business Development Manager presso CREE Buildings, che negli anni ha mappato gli edifici alti in legno (dai 5 ai 25 piani) realizzati in tutto il mondo. E’ evidente che stiamo assistendo a una crescita delle architetture in legno multipiano: basti pensare che nel 2004 gli edifici arrivavano al massimo a 5 piani, nel 2019 hanno toccato i 25 piani. 3 dei 5 progetti più alti che esistano al mondo sono stati infatti realizzati negli ultimi 2 anni: Ascent negli Stati Uniti, Sara Kulturhus in Svezia e Haut nei Paesi Bassi.

3 premi per diverse tipologie di edifici

La Giuria, tra i circa 70 progetti che hanno partecipato, ha scelto gli 8 finalisti nei diversi contesti: nuove costruzioni, interventi di riqualificazione, sostituzione e ricostruzione, opere sperimentali.

A Klimahouse sono stati assegnati i 3 premi nelle categorie “Architettura privata“, “Architettura sperimentale” e “Architettura pubblica”, che hanno vinto un reportage fotografico delle opere a cura dello studio fotografico Barbara Corisco. Gli autori dei progetti parteciperanno inoltre come speaker alla manifestazione “Waiting for Wood Summit 2024” e ad altri eventi dedicati al legno organizzati da Fiera Bolzano.

Il progetto Casa 4 firmato dall’Architetto Luca Compri di LCA Architetti ha vinto il premio “Architettura privata”.  Un’architettura semplice e sostenibile realizzata a Magnago nel 2020. La giuria ha particolarmente apprezzato l’uso di componenti e materiali naturali. “LCA, attraverso un percorso di ricerca progettuale pluriennale, ha elaborato un modello di casa essenziale in cui la precisione e la purezza del disegno della pelle vegetale esterna in sughero, cela e protegge le strutture di abete rosso pensate come telai essenziali minimi in grado di assolvere le esigenze statiche e al contempo garantire l’integrazione di isolanti a base di paglia, di riso e fibra di legno”.

A vincere la sezione “Architettura sperimentale” l’Hotel La Briosa realizzato a Bolzano dagli architetti altoatesini Felix Perasso e Daniele Tolpeit. Un progetto di cui è stata apprezzata in particolare l’interpretazione architettonica dell’edificio multipiano in legno nell’ambito della città storica. Si tratta di un intervento di rigenerazione urbana che ha previsto la demolizione parziale di un edificio esistente di cui è stato recuperato il basamento. La struttura è realizzata con pareti prefabbricate in legno che integrano aperture strombate in cemento che hanno creato curvature in due direzioni. Un progetto sostenibile a 360° in cui sono state coinvolte maestranze e aziende locali.

La scuola materna di Sluderno (Bolzano), progettata da Roland Baldi di Roland Baldi Architects ha vinto il premio nella categoria “Architettura pubblica”. Un edificio a misura di bambino, progettato secondo gli standard energetici di “Casa Clima A”, perfettamente integrato nel territorio e con tetto verde. “Il legno – ha spiegato la giuria –  svolge funzione strutturale nelle pareti in CLT disegnando gli spazi interni principali spesso senza soluzione di continuità tra serramenti e controsoffitti.

La Giuria ha assegnato anche due menzioni speciali:

  • Al progettista under 35 per LILELO Little Leisure Lodge a Grazzano Badoglio (AT). Un progetto che reinterpreta la classica forma della capanna integrandosi perfettamente nel paesaggio. La struttura è realizzata con travi in legno accoppiate, posate in una sequenza paratattica semplice a definire il tetto/facciata, ed i controventi realizzati con sottili tiranti in acciaio.
  • Al progetto Ninin, un rifugio nel bosco a Gorzegno (CN) che ha previsto il risanamento conservativo di  piccolo rustico in pietra.

La giuria, presieduta dall’ Arch. Sandy Attia dello Studio Modus Architects era composta dal Prof. Guido Callegari del Politecnico di Torino, dall’Arch. Mauro Frate dello Studio MFA Architects e già docente a contratto Iuav, dal Professor Roberto Gargiani dell’EPFL Ecole Polytechnique di Losanna, dall’Arch. Manuel Benedikter dell’omonimo studio, dal Prof. Paolo Simeone del Politecnico di Torino e da Luca Gibello, Direttore de Il Giornale dell’Architettura.


24/02/2023

A Klimahouse la prima edizione del Wood Architecture Prize 

L’architettura in legno ha il suo riconoscimento. È il Wood Architecture Prize, Il primo premio nazionale dedicato a celebrare e valorizzare progetti che hanno posto al centro il legno e le caratteristiche di questo materiale naturale. Verrà assegnato alla prossima edizione di Klimahouse, riferimento fieristico della sostenibilità, del risanamento e dell’efficienza energetica in edilizia.

In occasione della conferenza stampa di presentazione della fiera, gli architetti Mauro Frate e Guido Callegari hanno presentato gli otto progetti finalisti. Sono stati scelti tra 70 progetti vagliati dai due docenti (rispettivamente all’Università Iuav di Venezia e al Politecnico Torino,) e dagli altri rappresentanti della giuria. Sono stati tutti realizzati tra 2018 e 2022, per buona parte negli ultimi due anni: rappresentano, quindi, un segnale lusinghiero delle potenzialità di interesse su soluzioni architettoniche in legno.

Tra gli edifici selezionati si nota una varietà di proposte che spaziano dall’edificio monofamiliare alla chiesa, dall’hotel alla scuola fino al rifugio nel bosco.

Arch. Luca Compri di LCA Architetti: Casa quattro

Arch. Luca Compri di LCA Architetti: Casa quattro. Finalista del Wood Architecture Prize

Sorge a Magnago (Milano) questa casa sostenibile in legno, paglia di riso e Corkpan (pannello isolante in sughero espanso). È un prototipo di edificio monofamiliare facilmente replicabile, frutto di un’attenta riflessione dal punto di vista formale, ma anche progettuale e tecnologica.

Arch. Armin e Alexander Pedevilla di Pedevilla Architects: CiAsa Aqua Bad Cortina

Archetipo della casa alpina, con le sue gronde ribassate, questo edificio sito a San Vigilio di Marebbe (Bolzano) è un’idea di architettura in “legno di comunità”, realizzata con materiali naturali e di provenienza locale, del patrimonio forestale circostante.

CiAsa Aqua Bad Cortina, progetto finalista del Wood Architecture Prize

Si tratta di una casa d’alta montagna che pone al centro l’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale. Il legno regna sovrano e con diverse caratteristiche: la struttura portante è in abete rosso, le superfici interne e i mobili su misura sono in pino cembro piallato a mano. La facciata è rivestita con scandole di larice tagliate a mano.

Arch. Felix Perasso: Hotel La Briosa

Hotel La Briosa, progetto finalista del Wood Architecture Prize

Sorge nel centro di Bolzano, questo esempio di edificio multipiano dove viene impiegato legno lunare, ovvero un tipo di legno abbattuto seguendo le fasi lunari e lasciandolo seccare poi in montagna.

È frutto di una attenta ricerca fatta sui componenti strutturali, sia formale che tecnologica.

Arch. Marco Lavit di Atelier LAVIT: Lilelo

Sorge a Grazzano Badoglio (Asti), sulle colline del Monferrato, questa struttura ideale per il glamping.

Lilelo, progetto finalista del Wood Architecture Prize 2023

Lilelo è un acronimo che sta per Little Leisure Lodge (piccolo rifugio per il tempo libero) è pensato come un’evoluzione della capanna primitiva e dove il legno si fa involucro protettivo. È stato progettato con un occhio alla sostenibilità e all’efficienza energetica utilizzando materiali naturali ed eco-compatibili, con elementi di legno in parte ingegnerizzati.

Arch. Lorenzo Serra di studio Ellisse Architetti: Ninin

È il risultato della ristrutturazione e ampliamento di un “ciabot” a Gorzegno (Cuneo) in Alta Langa, un rifugio nel bosco nato come intervento di risanamento conservativo di un piccolo rustico realizzato con materiali naturali locali (pietra arenaria e legno di castagno) e a basso impatto ambientale (calce idraulica di provenienza italiana, pannelli di canapa o di fibra di legno per l’isolamento). È un bell’esempio di connubio di tradizione e innovazione.

Rifugio nel bosco Ninin, progetto finalista del Wood Architecture Prize 2023

Qui è stata usata La tecnica giapponese del “shou sugi ban”, mediante cui la superficie del legno viene carbonizzata, bruciandola con una fiamma e poi sigillata con olio. Applicata alle tavole di rivestimento ha soddisfatto l’esigenza di arricchirlo a livello estetico e proteggerlo ulteriormente, senza impiegare vernici o impregnanti industriali chimici.

Arch. Massimo Lepore, arch. Simone Sfriso, arch. Raul Pantaleo di TAMassociati: complesso parrocchiale Resurrezione di nostro Signore

L’edificio sorge a Varignano (Lucca) ed è sviluppato su una superficie di circa 2000 metri quadri.

Complesso parrocchiale Resurrezione di nostro Signore, complesso di Tamassociati finalista del Wood Architecture Prize 2023

La sua struttura è in legno, con pannelli X-lam, frutto di un progetto che fa dell’attenzione al contenimento delle spese. Un progetto che diventa un segno di rinnovamento per l’intero quartiere e in cui il tema della sostenibilità è stato affrontato proponendo un edificio altamente performante dal punto di vista del risparmio energetico e della manutenibilità. 

Arch. Christian Gasparini di NAT office: SAGM – sculpture atelier galliani montecchio

L’atelier di scultura dell’artista Michelangelo Galliani a Montecchio Emilia è uno spazio di lavoro minimale e aperto, collegato alla casa esistente.

SAGM - sculpture atelier galliani montecchio, finalista Wood Architecture Prize 2023

È nato per permettergli di lavorare quotidianamente all’aperto e ospitare non solo i suoi strumenti, ma anche alcune delle sue opere e possibili collaboratori. Questo spazio minimale, aperto, connesso all’abitazione esistente è in legno e pensato con un budget di spesa contenuto (circa 90mila euro).

Arch. Roland Baldi (Roland Baldi Architects): Scuola materna di Sluderno

Ubicata in provincia di Bolzano, la scuola interpreta pienamente i valori di sostenibilità ambientale e sociale.

Scuola materna di Sluderno, finalista Wood Architecture Prize 2023

È pensata come un edificio in legno, dove il tetto a falde, le facciate intonacate e le finestre, di forme diverse e disposte in modo apparentemente casuale, “ricordano il disegno di un bambino ma di grandi dimensioni”, la descrive così lo studio di architettura. All’interno tutti gli ambienti sono accessibili tramite un luminoso atrio centrale che è anche uno spazio d’accoglienza, di relax e di gioco.


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