Sicurezza sul lavoro nei cantieri, norme in vigore e proposte dopo l’incidente di Firenze

Continuano in Italia le morti sul lavoro, specialmente nei cantieri edili, dove il rischio di incidenti gravi è più alto. Dalla formazione preventiva obbligatoria al cartello digitale per la trasparenza, ecco le proposte in campo.

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Sicurezza sul lavoro nei cantieri, norme in vigore e proposte dopo l'incidente di Firenze

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Lo scorso 16 febbraio 2024 si è consumato l’ennesimo incidente sul lavoro. Stavolta le vittime sono 5 operai travolti da una grossa trave di cemento nel cantiere per la costruzione di un maxi supermercato.

La tragedia ha riaperto il dibattito – mai sospeso – sulla sicurezza sul luogo di lavoro, facendo emergere le criticità e l’inadeguatezza della normativa in vigore.

La presidente dell’Ance Federica Brancaccio intervenendo a Rai News 24 ha sottolineato che purtroppo in Italia ci sono ancora troppi occupati in nero e che è necessario un confronto tra tutti gli attori per affrontare il tema della sicurezza in maniera costruttiva, non solo nel momento in cui avvengono tragedie. “Il tema dei controlli, delle ispezioni e delle poche risorse in termini di numero di uomini dell’Ispettorato del Lavoro, che è stato un grande problema degli ultimi anni, rimane”. Un altro aspetto su cui lavorare è quello dei subappalti che sono ancora molto diffusi e rendono più difficile controllare i lavori: “L’Europa ha imposto la liberalizzazione del subappalto. Noi come associazione di categoria siamo favorevoli alla libera organizzazione della produzione che però non significa una catena infinita di subappalti”.

Da Fillea Cgil alla Cisl, diversi sindacati stanno promuovendo proposte e iniziative per rafforzare le norme sulla sicurezza nei cantieri, e non solo. Tra queste, ad esempio, l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, l’eliminazione del subappalto e l’incremento del numero di ispettori del lavoro, nuovi obblighi formativi periodici e altro ancora.

Sicurezza sul lavoro in cantiere, quando è obbligatoria e qual è la normativa in vigore

La sicurezza sul lavoro in cantiere è una materia delicata che è stata oggetto di revisione legale in diverse occasioni.

La norma principale di riferimento in Italia è il D.Lgs. 9 aprile 2008, nr. 81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La sua entrata in vigore ha abrogato la normativa precedente, la 626/94, e le altre normative specifiche differenziate per settore di riferimento.

Sicurezza sul lavoro in cantiere, quando è obbligatoria e qual è la normativa in vigore

Di fatto il D.Lgs. 9 aprile 2008, nr. 81 ha accorpato e integrato le precedenti normative in un unico testo per la sicurezza sul lavoro. Al suo interno sono istituite diverse figure professionali con il ruolo di salvaguardia e vigilare sulla sicurezza nei cantieri, tra queste il Servizio di Prevenzione e Prevenzione composto dal RSPP, dal Medico Competente e dal Rappresentante dei lavoratori, a supporto del datore di lavoro.

Spetta al datore di lavoro individuare i rischi connessi all’attività e raggiungere adeguati livelli di prevenzione e protezione. A tal fine serve elaborare il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), contenente l’analisi e la valutazione dei rischi per sicurezza e salute dei dipendenti e il POS (Piano Operativo di Sicurezza) dove sono elencate le informazioni sulle misure di sicurezza da adottare per ridurre il rischio di infortunio.

Qual è l’organo di vigilanza che controlla la sicurezza nei cantieri edili?

Nei cantieri edili sono in vigore norme severe per regolare il personale in entrata e in ufficio. Per prima cosa, ogni cantiere deve avere all’esterno il cartello con scritto “divieto di accesso ai non autorizzati”; tale segnalazione va installata sia in corrispondenza dei punti di accesso del cantiere sia degli accessi alle zone di lavoro.

Organo di vigilanza sicurezza cantieri edili

Le figure che possono circolare nell’area sono espressamente indicate dalle norme in vigore. Possono farvi ingresso, nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza di cui al PSC (Piano di sicurezza e coordinamento), il proprietario, il committente, il RUP (cioè il Responsabile dei Lavori), il cliente o acquirente come rappresentanza espressa del Direttore dei lavori.
Dal punto di vista dei controlli obbligatori per legge, invece, ci sono due figure fondamentali:

  • gli Ispettori delle AA.SS, competenti in materia di igiene e sicurezza
  • Ispettori del Ministero del Lavoro e della previdenza sociale, comunemente chiamati Ispettori del lavoro

Salute e sicurezza, i principali rischi presenti in cantiere

Il cantiere è uno dei luoghi lavorativi con il più alto rischio di infortuni e malattie professionali. I rischi da valutare sono molteplici: dalla salute alla sicurezza in senso stretto.

Salute e sicurezza, i principali rischi presenti in cantiere

I rischi per la salute sono quelli che incidono sull’aspetto fisico e biologico dei dipendenti del cantiere.

Ad esempio si considerano “rischi per la salute” quelli legati all’esposizione ad agenti fisici o chimici o dalla movimentazione manuali di carichi. Dai rischi per la salute possono derivare le cosiddette “malattie professionali”, ovvero patologie legate all’attività svolta che si possono manifestare anche a distanza di molto tempo (esempio tipico è la sordità causata dalla prolungata esposizione ai rumori).

Per sintetizzare, ecco quali sono i rischi per la salute più comuni per chi lavora in un cantiere edile:

  • l’uso prolungato di attrezzature elettriche manuali come il demolitore per via delle frequenti vibrazioni meccaniche
  • la movimentazione manuale dei carichi che, nel lungo termine, può danneggiare l’apparato muscolo-scheletrico della schiena
  • l’esposizione ad agenti chimici, polveri, fibre e altre sostanze che, senza i dovuti sistemi di sicurezza, possono causare irritazioni delle vie respiratorie o alla pelle

I rischi per la sicurezza, invece, hanno natura infortunistica e possono causare danni temporanei o permanenti, a seconda della gravità del fatto.

All’interno di un cantiere i fattori di rischio per la sicurezza sono notevoli:

  • caduta dall’alto
  • seppellimento
  • schiacciamento
  • lesioni alla testa dovuti a contusioni
  • folgorazione
  • proiezioni di materiali o taglio nell’utilizzo di attrezzature di lavoro

I rischi connaturati a questa particolare attività lavorativa, sia per gli operai che per ingegneri, architetti e geometri, sono numerosi. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, dietro agli incidenti si cela il mancato o superficiale rispetto delle normative in vigore in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. La negligenza umana, quindi, è ancora tra le principali cause di infortuni.

Sicurezza sul lavoro, le sanzioni allo studio del Governo

Nel corso di un’informativa presso il Consiglio dei Ministri sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, Marina Calderone, Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha evidenziato l’aumento dei controlli e del personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro.

Nel 2023 sono stati fatti 92.658 controlli, 20.755 dei quali relativi  alla vigilanza in materia di salute e sicurezza, con una crescita di 3.720 ispezioni. Un dato impressionante è che si è registrato un livello di irregolarità pari alò 76,48%, percentuale che nel caso dei lavori collegati al Superbonus 110% arriva all’85,2%. Sono però calate del 16% le denunce di infortunio sul lavoro.

All’ordine del giorno del prossimo CdM è previsto un provvedimento organico dedicato a salute e sicurezza sul lavoro, il coordinamento delle attività ispettive e delle sanzioni, anche in materia di subappalto, decadenza dai benefici fiscali per le aziende irregolari.

Le proposte della Filca-Cisl per aumentare la sicurezza sul lavoro nei cantieri

L’incidente nel cantiere di Firenze ha scosso l’opinione pubblica e le principali sigle sindacali promettono mobilitazioni e proposte per salvaguardare i lavoratori dei cantieri.

Le vittime della tragedia sono 5: Luigi Coclite, 60 anni, Mohamed Toukabri, 54 anni, Mohamed El Farhane, 24 anni, Taoufik Haidar, 43 anni e Bouzekri Rachimi, 56 anni.

La Filca Cisl, Federazione Italiana Lavoratori Costruzioni e Affini, ha stilato 10 proposte, da sottoporre agli organi competenti, per integrare le norme in vigore in materia di sicurezza sul lavoro.

Ecco quali sono:

  • garantire alti standard contrattuali durante tutta la catena dell’appalto anche nei cantieri privati
  • estendere il principio della “responsabilità in solido” nei lavori privati ad alta intensità di manodopera, come avviene già nel settore pubblico
  • imporre la formazione obbligatoria come requisito necessario per l’avvio di attività edile in camera di commercio
  • imporre la formazione preventiva sulla sicurezza a coloro che entrano in cantiere, con un focus particolare sugli operai stranieri che non sono alfabetizzati
  • la nomina di un Certificatore che attesti l’avvenuta formazione
  • l’affidamento a imprese specializzate (con esperienza almeno quinquennale e con certificazioni) di lavori più complessi
  • premiare le imprese asseverate per la prevenzione consapevole
  • introduzione del “Promotore della Sicurezza”, una nuova figura con poteri ispettivi e obbligata a visitare il cantiere almeno una volta a settimana
  • affidamento preferenziale alle Reti di Impresa/aggregazioni nei cantieri ad alta intensità
  • istituire il Cartello digitale di cantiere trasparente per gli appalti

23/11/2023

Sicurezza nei cantieri: normativa, responsabilità e documenti

La gestione della sicurezza nei cantieri edili è fondamentale: troppi incidenti, troppe aziende nate dal nulla pochi controlli e mancanza di sicurezza nei cantieri. La normativa specifica responsabilità, documentazione e obblighi a cui rispondere, con lo scopo di prevenire rischi per la salute e la sicurezza di tutte le persone impiegate in cantiere.

a cura di Gaia Mussi

Sicurezza nei cantieri: normativa, responsabilità e documenti

Indice degli argomenti:

Il tema della sicurezza è fondamentale in qualsiasi tipo di contesto e attività, ma il numero degli infortuni denunciati è ancora molto elevato e il settore dell’edilizia si conferma tra quelli più a rischio.

La sicurezza nei cantieri edili è molto importante, richiede attenzioni e il rispetto di pratiche e procedure definite anche a livello normativo. Al di là di quali opere si realizzino, ci sono alcuni elementi essenziali per la corretta gestione della sicurezza. Oltretutto, il numero elevato di incidenti sul lavoro nel settore delle costruzioni rende chiara la necessità di aumentare la sensibilità degli operatori in materia.

Riferimenti normativi per la sicurezza in cantiere

Il principale riferimento normativo quando si parla di sicurezza in cantiere è senza dubbio il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, ossia il D.Lgs 81/2008, che riporta una specifica sezione dedicata al mondo delle costruzioni, citando esplicitamente i cantieri temporanei o mobili.

Riferimenti normativi per la sicurezza nei cantieri edili

Le parti di interesse sono il titolo IV del decreto, che si suddivide in misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili e norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota, più una serie di allegati. Alcuni di questi allegati sono specifici per il settore edile e gli argomenti trattati sono, a grandi linee, le prescrizioni di salute e sicurezza per la logistica dei cantieri, la formazione del personale, i contenuti dei piani di sicurezza, i fascicoli con le caratteristiche dell’opera, la viabilità di cantiere, la gestione dei ponteggi e di altre attrezzature.

Inoltre, in un allegato sono specificati i lavori che rientrano nell’ambito edile e di ingegneria edile, che riguardano la costruzione, la manutenzione, la riparazione, la demolizione, la conservazione, il risanamento, la ristrutturazione, la trasformazione e il rinnovamento di opere in muratura, in cemento, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le linee elettriche e le opere idrauliche.

I documenti che non possono mancare

Tra i principali documenti specifici per la gestione della sicurezza in cantiere ci sono i due citati PSC e POS, definiti dal D.Lgs 81/08. Il Piano di Sicurezza e Coordinamento ha l’obiettivo di individuare i principali rischi connessi al cantiere nel momento in cui sono operative più imprese esecutrici, anche in caso di subappalto. Questo documento viene redatto in fase di progettazione, prima dell’avvio dei lavori. Nel caso di lavori pubblici, il PSC è parte integrante del contratto d’appalto e deve essere messo a disposizione delle imprese esecutrici, le quali hanno la facoltà di presentare al coordinatore per la sicurezza eventuali proposte integrative migliorative.

Sicurezza in cantiere, i documenti che non possono mancare

Differente, invece, il contenuto del Piano Operativo per la Sicurezza, che riguarda tutte le misure effettivamente adottate in fase esecutiva, all’interno del cantiere. Tra i contenuti di questo documento ci sono la valutazione dei rischi, le misure di prevenzione, l’organizzazione della gestione della sicurezza. Devono essere specificate le attività, le singole lavorazioni svolte in cantiere, i nominativi delle squadre di emergenza e delle figure significative per la Salute e Sicurezza (come il medico competente e il RSPP) e le mansioni svolte. È sempre in questo documento che sono individuati anche tutti i DPI, ossia i dispositivi di protezione individuale, ritenuti necessari per i lavoratori impiegati in cantiere.

Infine, un ultimo documento citato e regolamentato dal Testo Unico per la Sicurezza è il PIMUS, sigla utilizzata per il Piano di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi. Questo documento è di natura tecnica e contiene tutte le informazioni necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori. Si tratta di un documento obbligatorio quando in un cantiere è presente un ponteggio metallico fisso.

Chi si occupa della sicurezza in cantiere

La normativa individua alcune specifiche figure che si occupano della gestione della sicurezza relativa ad un cantiere, tra cui il coordinatore della sicurezza, che funge da tramite tra il progettista e il committente e si occupa di pianificare e organizzare tutte le attività inerenti alla gestione della sicurezza.

Chi è il responsabile della sicurezza in un cantiere edile

Nello specifico, è necessario individuare un coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione (CSP), necessario nel caso in cui si preveda l’intervento di più imprese per prevenire possibili rischi in fase di lavorazione, e un coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione (CSE), che si occupa di verificare che siano attuate tutte le misure previste.

Inoltre, spetta sempre al datore di lavoro occuparsi della redazione del programma attuativo di Prevenzione e Protezione, oltre a nominare figure quali il RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) e il medico competente.

Poi, è sua responsabilità la consegna dei DPI, l’accettazione del PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento) e la redazione del POS (Piano Operativo per la Sicurezza), anche quando delegata. Infine, anche in questo settore sono necessarie figure quali il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), i preposti e gli addetti alle emergenze.

Quali sono le figure chiave della sicurezza sul cantiere

Tra le novità del decreto, ci sono anche le definizioni dei soggetti chiave della sicurezza nei cantieri. Nello specifico, sono indicati:

  • il committente per conto del quale si realizza l’opera, che è anche il detentore del potere decisionale e di spesa;
  • il responsabile dei lavori, a cui il committente affida l’incarico di svolgimento dei lavori e le relative responsabilità. Può essere il progettista o il direttore dei lavori;
  • il coordinatore della sicurezza in fase di progettazione, deve essere designato dal committente o dal responsabile dei lavori e si occupa della sicurezza nella fase, appunto, di progettazione dell’opera;
  • il coordinatore in materia di sicurezza e salute in fase di realizzazione dell’opera, detto anche “coordinatore per l’esecuzione dei lavori”, che non può essere parte dell’impresa costruttrice.

Quali sono le figure chiave della sicurezza sul cantiereA queste, specifiche per la sicurezza nei cantieri, si aggiungono le classiche figure tipiche della sicurezza a carico dell’impresa che svolge i lavori. Si tratta di datore di lavoro, dirigente, preposto, RLS, RSPP, Addetti al servizio di prevenzione e protezione, la squadra di addetti alle emergenze e il medico competente. 

Gli obblighi del committente o del responsabile dei lavori

Il decreto 81/08 approfondisce anche le responsabilità in carico alle varie figure citate. Tra queste, il committente (o il responsabile dei lavori) ha alcuni obblighi, tra cui il rispetto dei principi di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, fin dalla fase progettuale.

Inoltre, spetta a lui nominare il CSP (coordinatore della sicurezza in fase progettuale) e il CSE (coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione). Queste nomine non sono sempre obbligatorie, ma dipendono da alcune caratteristiche del cantiere.

Ad esempio, lo sono nel caso di appalti in cui è prevista l’attività contemporanea di più imprese, mentre nei lavori privati non soggetti a permesso di costruire e inferiori a 100.000 euro viene nominato solo il CSE.Sicurezza nei cantieri, gli obblighi del committente o del responsabile dei lavoriIl committente o il responsabile dei lavori, inoltre, dovranno comunicare all’amministrazione comunale i nominativi delle imprese e verificare l’idoneità tecnica professionale dei lavoratori delle stesse. Anche l’ATS dovrà essere informata dei lavori, attraverso una comunicazione anteriore all’inizio delle attività di cantiere.

Il Piano di Sicurezza e Coordinamento, verrà trasmesso alle imprese, che, anche sulla base di questo documento, provvedono a formulare l’offerta per l’esecuzione dei lavori. 

DPI e segnaletica di sicurezza nei cantieri: responsabilità dell’impresa

Tutti i lavoratori devono essere dotati degli adeguati Dispositivi di Protezione Individuale, che sono responsabilità del Datore di Lavoro, ovvero dell’impresa edile per cui lavorano. La scelta di questi dispositivi viene effettuata a seguito della valutazione dei rischi sul luogo di lavoro e della stesura del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi). Tutti i lavoratori devono essere formati sull’utilizzo di questi dispositivi e sono poi obbligati a farne uso.Cantiere edile, DPI e segnaletica di sicurezzaIn cantiere dovranno anche essere predisposte le adeguate segnalazioni di sicurezza, che hanno lo scopo di evidenziare eventuali rischi residui e non eliminabili attraverso l’uso di appositi DPI e altre azioni preventive. La predisposizione di questa segnaletica è responsabilità dell’impresa, così come il dotare ogni lavoratore di una tessera di riconoscimento. 

I principali rischi in un cantiere edile

I principali rischi per la salute e sicurezza in fase di realizzazione di un cantiere edile possono leggermente discostarsi da un caso all’altro, ma generalmente i principali aspetti da prendere in considerazione riguardano la caduta dall’alto, l’utilizzo delle macchine, la presenza di apparecchiature elettriche ed eventuali altre possibili lesioni derivanti dalle attività svolte e dai materiali utilizzati.

Per quanto riguarda la salute, invece, vanno attenzionati i rischi biologici e fisici, che possono portare a malattie professionali. Tutti questi rischi devono essere presi in considerazione ed è necessario attuare tutte le azioni necessarie alla loro prevenzione. Allo stesso tempo, è fondamentale formare gli operatori, che devono essere adeguatamente informati in merito ai rischi connessi alla propria mansione. Per questo motivo, la formazione in materia di SSL è obbligatoria.


14/03/2022

Edilizia e sicurezza nei cantieri: troppi incidenti, serve qualità, formazione e controlli

Il settore edile e delle costruzioni soffre una situazione che ha bisogno di maggiore qualità e priorità messe in luce da esperti del settore.

a cura di Andrea Ballocchi

Edilizia e sicurezza nei cantieriIndice degli argomenti:

Edilizia e sicurezza nei cantieri, è un binomio impossibile? Verrebbe da pensarlo sentendo i numeri legati agli incidenti sul lavoro. Da inizio anno sono già 4 gli infortuni mortali nel settore delle costruzioni per un totale di 5 nei cantieri edili.

A riportarlo è il canale tv di UIL Milano Lombardia: Vito Panzarella, segretario generale Feneal UIL afferma che negli ultimi 4 mesi “nel nostro settore gli incidenti nel settore sono aumentati del 30%”, un incremento legato anche alla ripresa del settore e al traino degli incentivi, Superbonus su tutti.

“A fine 2020-21 sono state rilevate 11.600 nuove imprese edili, nate con un procedimento tanto semplice quanto veloce, senza dover mostrare requisiti particolari e con l’unico scopo di accedere al Superbonus 110%”, evidenzia Paola Favarano, psicologa del lavoro, Stantec Italia.

Cifre a parte, il problema della poca sicurezza in cantiere è ormai noto. Cosa fare per migliorare le cose? Il Decreto-Legge n. 13 del 25 febbraio 2022  “Misure urgenti per il contrasto alle frodi e per la sicurezza nei luoghi di lavoro in materia edilizia, nonché sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili”, in qualche modo è intervenuto anche per migliorare la situazione, anche se non mancano le polemiche.

Come ha scritto ANCE in una nota “Le nuove norme prevedono che l’accesso ai benefici per i lavori edili di importo superiore a 70.000 euro sia possibile solo a imprese regolari e qualificate che, applicando il contratto collettivo nazionale e territoriale dell’edilizia, garantiscono ai lavoratori adeguate tutele in termini di salario, formazione e sicurezza sul lavori”.

Ma sarà sufficiente?

Cosa serve per un’edilizia sicura

Quando si parla di edilizia e sicurezza nei cantieri, la questione andrebbe posta estendendolo a tutto il sistema.

«La sicurezza sul lavoro nasce dalla accettazione da parte di tutti gli attori di un ciclo produttivo di un percorso condiviso – afferma Fulvio Giani, ingegnere civile e titolare dello studio di ingegneria omonimo –. Ognuno deve fare la sua parte e accettare il suo ruolo.  Il datore di lavoro deve valutare effettivamente il rischio dopo aver individuato i pericoli. Le procedure di sicurezza non devono essere la recita di un mero adempimento legislativo, ma devono essere operative e accettate. I lavoratori devono essere formati, informati e addestrati, ma devono anche mettere in pratica quanto hanno appreso».

L’organigramma della sicurezza nei cantieri che vede il datore di lavoro, il dirigente della sicurezza, il preposto e il lavoratore «deve essere rispettato e anche i ruoli e le responsabilità devono essere conosciute, condivise e applicate prosegue –. Con una cultura della sicurezza consapevole la possibilità del danno per i lavoratori sarebbe legata ad eventi unici e anche la frequenza sarebbe minima. Sicurezza sul lavoro può essere solo un progetto condiviso».

Edilizia e sicurezza nei cantieri: l’importanza della formazione

Anche chi non è direttamente attivo nel settore edilizia, è consapevole di quanto importante sia la formazione. Lo sa bene Roberto Brustia, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione di General Smontaggi, società specializzata in demolizioni e in bonifica amianto e terreni in tutta Italia e all’estero.

«Dal punto di vista della sicurezza, il nostro è un approccio molto rigido, dato il contesto in cui operiamo, dalle prime fasi in cantiere al termine lavori. Lo concepiamo come una vera e propria opera di progettazione, che parte in azienda, con personale altamente qualificato e debitamente formato (e aggiornato) teoricamente e sul campo».

Brustia gestisce personalmente questo aspetto, oltre che dai responsabili di commessa e dai preposti in cantiere.Edilizia e sicurezza: l’importanza della formazione

Il fattore Superbonus quanto pesa sulla progressiva crescita di aziende poco o per niente strutturate?

«Premesso che non lavoriamo in edilizia e quindi non siamo direttamente coinvolti in interventi legati al Superbonus, penso che un incentivo forte e gli interessi economici in ballo contribuisca alla nascita di aziende nuove, ma l’edilizia non è un settore in cui si debba improvvisare, proprio per la necessità di sicurezza che occorre».

I passi necessari per lavorare contando su cantieri che garantiscano la maggiore sicurezza possibile?

«Innanzitutto, il fattore tempo è fondamentale. Oggi il trend prevalente è contare su lavori che vengano conclusi il più rapidamente possibile. Diverse imprese cercano di ridurre i tempi per tagliare sui costi e ciò aumenta esponenzialmente il rischio di incidenti».

A livello normativo, «il testo Unico è ampiamente sufficiente per fornire gli strumenti necessari per la sicurezza sul lavoro e ha il merito di uniformare gli aspetti normativi, ma spesso l’applicazione latita: la formazione rimane “sulla carta” e non va in profondità o comunque non viene applicata concretamente».

Anche se a livello normativo, con la legge 215 del 2021 (in vigore dallo scorso dicembre) sono state introdotte alcune novità in tema sicurezza sul lavoro, apportando alcune modifiche sull’aggiornamento del preposto, proponendo anche ma non ancora attuate – attività formative a cadenza “almeno biennale”, anziché ogni 5 anni, non cambia la sostanza: «personalmente, credo che una formazione quinquennale, se ben fatta, sia sufficiente a livello normativo, ma è più importante quella che le aziende dovrebbero fare direttamente ai propri dipendenti sul campo, in quanto ha risultati molto più incisivi».

Curare i dettagli, a partire dalla progettazione

Ci sono diversi punti da considerare, quando si parla di edilizia e sicurezza in cantiere, primo dei quali è la consapevolezza dei rischi.

«Spesso mi è capitato di avere a che fare in cantiere con persone sul campo, anche molto giovani, non consapevoli dei rischi e poco avvezzi a voler indossare i Dispositivi di Protezione Individuale. Occorre lavorare innanzitutto sulla consapevolezza, quindi sulla formazione, aumentando in parallelo i controlli», rileva Carola Arrivas Bajardi, architetto e referente LEED AP per il cantiere della scuola di Isnello.DPI e sicurezza nei cantieri ediliAnche secondo lei il Superbonus 110% ha fatto fiorire aziende dal nulla, senza alcuna esperienza, con lavoratori inesperti, improvvisati. «Questo è preoccupante, pensando ai diversi lavori svolti in cantiere e al grado di insicurezza conseguenti».

Proprio per questo è bene guardare a modelli virtuosi, uno dei quali riguarda l’attenzione alle fasi in cantiere posta all’interno del protocollo LEED.

«Il percorso ha due aspetti a mio avviso molto importanti per la sicurezza, il primo e più significativo riguarda una progettazione molto dettagliata, che consegue un lavoro in cantiere ben programmato, evitando così di lasciare nulla al caso. Un altro fattore importante è la trasparenza, insieme alla condivisione delle fasi progettuali con i responsabili delle varie parti, dal commissioning all’impiantistica. Così si possono chiarire eventuali problemi e criticità e risolverle ancora prima di avviare la fase operativa. Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81) prevede attenzioni alle persone, ma anche all’ambiente in cui si lavora. Questo si compenetra con l’attenzione all’impatto ambientale che è richiesto a livello LEED, per cui un cantiere più sostenibile è anche più sicuro e viceversa».

C’è poi l’aspetto degli investimenti da fare in sicurezza: «serve contare sulle giuste infrastrutture, a partire da ponteggi adeguati a tecnologie e attrezzature aggiornate, compresi i DPI adeguati».


Articolo aggiornato – Prima pubblicazione 2020

 

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