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Indice degli argomenti: Cosa serve per un’edilizia sicura Edilizia e sicurezza nei cantieri: l’importanza della formazione Curare i dettagli, a partire dalla progettazione Sicurezza nei cantieri: normativa, DPI e figure coinvolte Edilizia e sicurezza nei cantieri, è un binomio impossibile? Verrebbe da pensarlo sentendo i numeri legati agli incidenti sul lavoro. Da inizio anno sono già 4 gli infortuni mortali nel settore delle costruzioni per un totale di 5 nei cantieri edili. A riportarlo è il canale tv di UIL Milano Lombardia: Vito Panzarella, segretario generale Feneal UIL afferma che negli ultimi 4 mesi “nel nostro settore gli incidenti nel settore sono aumentati del 30%”, un incremento legato anche alla ripresa del settore e al traino degli incentivi, Superbonus su tutti. “A fine 2020-21 sono state rilevate 11.600 nuove imprese edili, nate con un procedimento tanto semplice quanto veloce, senza dover mostrare requisiti particolari e con l’unico scopo di accedere al Superbonus 110%”, evidenzia Paola Favarano, psicologa del lavoro, Stantec Italia. Cifre a parte, il problema della poca sicurezza in cantiere è ormai noto. Cosa fare per migliorare le cose? Il Decreto-Legge n. 13 del 25 febbraio 2022 “Misure urgenti per il contrasto alle frodi e per la sicurezza nei luoghi di lavoro in materia edilizia, nonché sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili”, in qualche modo è intervenuto anche per migliorare la situazione, anche se non mancano le polemiche. Come ha scritto ANCE in una nota “Le nuove norme prevedono che l’accesso ai benefici per i lavori edili di importo superiore a 70.000 euro sia possibile solo a imprese regolari e qualificate che, applicando il contratto collettivo nazionale e territoriale dell’edilizia, garantiscono ai lavoratori adeguate tutele in termini di salario, formazione e sicurezza sul lavori”. Ma sarà sufficiente? Cosa serve per un’edilizia sicura Quando si parla di edilizia e sicurezza nei cantieri, la questione andrebbe posta estendendolo a tutto il sistema. «La sicurezza sul lavoro nasce dalla accettazione da parte di tutti gli attori di un ciclo produttivo di un percorso condiviso – afferma Fulvio Giani, ingegnere civile e titolare dello studio di ingegneria omonimo –. Ognuno deve fare la sua parte e accettare il suo ruolo. Il datore di lavoro deve valutare effettivamente il rischio dopo aver individuato i pericoli. Le procedure di sicurezza non devono essere la recita di un mero adempimento legislativo, ma devono essere operative e accettate. I lavoratori devono essere formati, informati e addestrati, ma devono anche mettere in pratica quanto hanno appreso».L’organigramma della sicurezza nei cantieri che vede il datore di lavoro, il dirigente della sicurezza, il preposto e il lavoratore «deve essere rispettato e anche i ruoli e le responsabilità devono essere conosciute, condivise e applicate prosegue –. Con una cultura della sicurezza consapevole la possibilità del danno per i lavoratori sarebbe legata ad eventi unici e anche la frequenza sarebbe minima. Sicurezza sul lavoro può essere solo un progetto condiviso». Edilizia e sicurezza nei cantieri: l’importanza della formazione Anche chi non è direttamente attivo nel settore edilizia, è consapevole di quanto importante sia la formazione. Lo sa bene Roberto Brustia, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione di General Smontaggi, società specializzata in demolizioni e in bonifica amianto e terreni in tutta Italia e all’estero. «Dal punto di vista della sicurezza, il nostro è un approccio molto rigido, dato il contesto in cui operiamo, dalle prime fasi in cantiere al termine lavori. Lo concepiamo come una vera e propria opera di progettazione, che parte in azienda, con personale altamente qualificato e debitamente formato (e aggiornato) teoricamente e sul campo». Brustia gestisce personalmente questo aspetto, oltre che dai responsabili di commessa e dai preposti in cantiere. Il fattore Superbonus quanto pesa sulla progressiva crescita di aziende poco o per niente strutturate? «Premesso che non lavoriamo in edilizia e quindi non siamo direttamente coinvolti in interventi legati al Superbonus, penso che un incentivo forte e gli interessi economici in ballo contribuisca alla nascita di aziende nuove, ma l’edilizia non è un settore in cui si debba improvvisare, proprio per la necessità di sicurezza che occorre». I passi necessari per lavorare contando su cantieri che garantiscano la maggiore sicurezza possibile? «Innanzitutto, il fattore tempo è fondamentale. Oggi il trend prevalente è contare su lavori che vengano conclusi il più rapidamente possibile. Diverse imprese cercano di ridurre i tempi per tagliare sui costi e ciò aumenta esponenzialmente il rischio di incidenti». A livello normativo, «il testo Unico è ampiamente sufficiente per fornire gli strumenti necessari per la sicurezza sul lavoro e ha il merito di uniformare gli aspetti normativi, ma spesso l’applicazione latita: la formazione rimane “sulla carta” e non va in profondità o comunque non viene applicata concretamente». Anche se a livello normativo, con la legge 215 del 2021 (in vigore dallo scorso dicembre) sono state introdotte alcune novità in tema sicurezza sul lavoro, apportando alcune modifiche sull’aggiornamento del preposto, proponendo anche ma non ancora attuate – attività formative a cadenza “almeno biennale”, anziché ogni 5 anni, non cambia la sostanza: «personalmente, credo che una formazione quinquennale, se ben fatta, sia sufficiente a livello normativo, ma è più importante quella che le aziende dovrebbero fare direttamente ai propri dipendenti sul campo, in quanto ha risultati molto più incisivi». Curare i dettagli, a partire dalla progettazione Ci sono diversi punti da considerare, quando si parla di edilizia e sicurezza in cantiere, primo dei quali è la consapevolezza dei rischi. «Spesso mi è capitato di avere a che fare in cantiere con persone sul campo, anche molto giovani, non consapevoli dei rischi e poco avvezzi a voler indossare i Dispositivi di Protezione Individuale. Occorre lavorare innanzitutto sulla consapevolezza, quindi sulla formazione, aumentando in parallelo i controlli», rileva Carola Arrivas Bajardi, architetto e referente LEED AP per il cantiere della scuola di Isnello.Anche secondo lei il Superbonus 110% ha fatto fiorire aziende dal nulla, senza alcuna esperienza, con lavoratori inesperti, improvvisati. «Questo è preoccupante, pensando ai diversi lavori svolti in cantiere e al grado di insicurezza conseguenti». Proprio per questo è bene guardare a modelli virtuosi, uno dei quali riguarda l’attenzione alle fasi in cantiere posta all’interno del protocollo LEED. «Il percorso ha due aspetti a mio avviso molto importanti per la sicurezza, il primo e più significativo riguarda una progettazione molto dettagliata, che consegue un lavoro in cantiere ben programmato, evitando così di lasciare nulla al caso. Un altro fattore importante è la trasparenza, insieme alla condivisione delle fasi progettuali con i responsabili delle varie parti, dal commissioning all’impiantistica. Così si possono chiarire eventuali problemi e criticità e risolverle ancora prima di avviare la fase operativa. Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81) prevede attenzioni alle persone, ma anche all’ambiente in cui si lavora. Questo si compenetra con l’attenzione all’impatto ambientale che è richiesto a livello LEED, per cui un cantiere più sostenibile è anche più sicuro e viceversa». C’è poi l’aspetto degli investimenti da fare in sicurezza: «serve contare sulle giuste infrastrutture, a partire da ponteggi adeguati a tecnologie e attrezzature aggiornate, compresi i DPI adeguati». 25/2/2020 Sicurezza nei cantieri: normativa, DPI e figure coinvolte La sicurezza sul lavoro è una materia ampia e ci sono disposizioni specifiche per i cantieri, trattate nel Testo unico per la sicurezza. Ecco quali sono le principali figure della sicurezza nei cantieri e le loro responsabilità. a cura di Arch. Gaia MussiIndice degli argomenti: Quali sono le figure chiave della sicurezza in cantiere Gli obblighi del committente o del responsabile dei lavori DPI e segnaletica di sicurezza nei cantieri: responsabilità dell’impresa Il tema della sicurezza è fondamentale in qualsiasi tipo di contesto e attività, ma il numero degli infortuni denunciati è ancora molto elevato e il settore dell’edilizia si conferma tra quelli più a rischio. Per assicurare la sicurezza nei cantieri e la salute dei lavoratori, tutto ciò che deve essere fatto e le figure responsabili sono affrontati in un’apposita sezione del D.Lgs 81/2008, ovvero il Testo unico per la sicurezza, che è oggi il principale riferimento per la salute e sicurezza sul lavoro.Il Titolo IV del decreto, infatti, è esplicitamente dedicato alla sicurezza nei cantieri mobili e temporanei, intesi come un qualsiasi luogo in cui si svolgono lavori edili o di ingegneria edile. Gli interventi inclusi in questa definizione sono poi elencati in un allegato, ma riguardano principalmente costruzioni, manutenzioni, demolizioni, ristrutturazioni e risanamenti nonché opere di rinnovamento di strutture o impianti. Quali sono le figure chiave della sicurezza sul cantiere Tra le novità del decreto, ci sono anche le definizioni dei soggetti chiave della sicurezza nei cantieri. Nello specifico, sono indicati: il committente per conto del quale si realizza l’opera, che è anche il detentore del potere decisionale e di spesa; il responsabile dei lavori, a cui il committente affida l’incarico di svolgimento dei lavori e le relative responsabilità. Può essere il progettista o il direttore dei lavori; il coordinatore della sicurezza in fase di progettazione, deve essere designato dal committente o dal responsabile dei lavori e si occupa della sicurezza nella fase, appunto, di progettazione dell’opera; il coordinatore in materia di sicurezza e salute in fase di realizzazione dell’opera, detto anche “coordinatore per l’esecuzione dei lavori”, che non può essere parte dell’impresa costruttrice. A queste, specifiche per la sicurezza nei cantieri, si aggiungono le classiche figure tipiche della sicurezza a carico dell’impresa che svolge i lavori. Si tratta di datore di lavoro, dirigente, preposto, RLS, RSPP, Addetti al servizio di prevenzione e protezione, la squadra di addetti alle emergenze e il medico competente. Gli obblighi del committente o del responsabile dei lavori Il decreto 81/08 approfondisce anche le responsabilità in carico alle varie figure citate. Tra queste, il committente (o il responsabile dei lavori) ha alcuni obblighi, tra cui il rispetto dei principi di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, fin dalla fase progettuale. Inoltre, spetta a lui nominare il CSP (coordinatore della sicurezza in fase progettuale) e il CSE (coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione). Queste nomine non sono sempre obbligatorie, ma dipendono da alcune caratteristiche del cantiere. Ad esempio, lo sono nel caso di appalti in cui è prevista l’attività contemporanea di più imprese, mentre nei lavori privati non soggetti a permesso di costruire e inferiori a 100.000 euro viene nominato solo il CSE.Il committente o il responsabile dei lavori, inoltre, dovranno comunicare all’amministrazione comunale i nominativi delle imprese e verificare l’idoneità tecnica professionale dei lavoratori delle stesse. Anche l’ATS dovrà essere informata dei lavori, attraverso una comunicazione anteriore all’inizio delle attività di cantiere. Il Piano di Sicurezza e Coordinamento, verrà trasmesso alle imprese, che, anche sulla base di questo documento, provvedono a formulare l’offerta per l’esecuzione dei lavori. DPI e segnaletica di sicurezza nei cantieri: responsabilità dell’impresa Tutti i lavoratori devono essere dotati degli adeguati Dispositivi di Protezione Individuale, che sono responsabilità del Datore di Lavoro, ovvero dell’impresa edile per cui lavorano. La scelta di questi dispositivi viene effettuata a seguito della valutazione dei rischi sul luogo di lavoro e della stesura del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi). Tutti i lavoratori devono essere formati sull’utilizzo di questi dispositivi e sono poi obbligati a farne uso.In cantiere dovranno anche essere predisposte le adeguate segnalazioni di sicurezza, che hanno lo scopo di evidenziare eventuali rischi residui e non eliminabili attraverso l’uso di appositi DPI e altre azioni preventive. La predisposizione di questa segnaletica è responsabilità dell’impresa, così come il dotare ogni lavoratore di una tessera di riconoscimento. Condividi Commenta questo approfondimento