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A cura di: Tommaso Tautonico Indice degli argomenti Toggle Il museo che assomiglia a un monolite di granitoUna struttura complessa attenta alla sostenibilità Immerso nel vivace paesaggio urbano di Chengdu, il nuovo museo di storia naturale richiama la forma di un monolite naturale. Progettato dallo studio di architettura Pelli Clarke & Partners l’edificio, che si sviluppa su una superficie di 50 mila metri quadrati, è un omaggio al ricco patrimonio culturale e ambientale della città. La struttura ricorda le maestose forme delle montagne del Sichuan, modellate dalle placche tettoniche che hanno definito la regione per secoli. Questi volumi rispecchiano con il processo naturale della roccia che si rompe e si sposta sotto la forza della natura. Con i suoi grandi spazi da dedicare alle mostre, gli spazi pubblici, i negozi, i caffè, il cinema e le strutture educative all’avanguardia, questo museo diventerà un punto di riferimento culturale per la città, riflettendo la sua rapida ascesa come hub per la tecnologia. Il museo che assomiglia a un monolite di granito La forma architettonica del museo rappresenta l’espressione artistica del paesaggio che circonda Chengdu. L’edificio emerge dal terreno, come un enorme monolito, rivelando accattivanti spazi pubblici all’interno, mentre è saldamente radicato alla terra. Ogni singola montagna, o volume roccioso, è uno spazio espositivo distinto e questi spazi sono uniti tra loro da aree pubbliche sommerse dalla luce naturale, capaci di favorire la connessione e l’interazione. La superficie di granito è interrotta da una serie di perforazioni dalla forma organica che nel complesso creano un disegno che richiama la forma delle vicine montagne. Durante la notte, la retroilluminazione a led crea uno spettacolo luminoso simile ad un cielo stellato. Un altro aspetto che ha ispirato gli architetti nella realizzazione del progetto sono i tradizionali sistemi di irrigazione. Visto dall’alto il museo di storia naturale sembra incorniciato da una serie di specchi d’acqua e piccoli affluenti. Questo sistema di canali e laghetti, danno vita ad un ambiente naturale che abbraccia la flora autoctona e fornisce l’habitat ideale per la fauna selvatica e corridoi per gli impollinatori. Una struttura complessa attenta alla sostenibilità Al centro del design del museo c’è l’impegno per la tutela dell’ambiente. La strategia di bioedilizia comprende varie misure per ridurre al minimo l’impatto ecologico dell’edificio. Gli architetti hanno prestato particolare attenzione alla scelta dei materiali, alle tecnologie ad alta efficienza energetica e alla gestione dei rifiuti. Ogni aspetto è stato attentamente considerato. L’uso dell’acciaio al posto del cemento riduce l’impronta di carbonio, mentre il granito di provenienza locale riduce al minimo gli impatti derivanti dal trasporto. I sistemi ad alta efficienza energetica, tra cui il controllo intelligente dell’illuminazione a led, vetro e isolamento ad alte prestazioni, riducono il consumo energetico e le emissioni di carbonio. Un sistema di raccolta dell’acqua piovana permette il riutilizzo per esigenze non potabili, mentre l’abbondante illuminazione naturale riduce la necessità di illuminazione artificiale. Il museo è un perfetto esempio di integrazione tra tecnologia e design. L’implementazione di una parete antipioggia, con superfici piegate rievoca la struttura scoscesa delle montagne. Illuminate da un sistema di retroilluminazione a led, le perforazioni nel granito creano un affascinante spettacolo notturno. Il software ha svolto un ruolo fondamentale nella progettazione e nell’implementazione della complessa struttura in acciaio, garantendo un posizionamento preciso e una costruzione efficiente. Img by Pelli Clarke & Partners Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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