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Smart speaker e soluzioni per la sicurezza trainano la crescita del mercato italiano smart home, tra i migliori in UE per tasso di sviluppo, ma ancora limitato a cura di La Redazione “Hey Google”: basta la parola per far decollare il mercato italiano della smart home a quota 380 milioni di euro nel 2018. Smart speaker e, ancor più le tecnologie per la sicurezza, hanno reso un po’ più “intelligenti” le nostre case. Google Home e Amazon Echo hanno contribuito, infatti, al balzo del mercato nazionale: +52% rispetto al 2017 (250 milioni di euro), una crescita ancora più evidente se si guarda al 2016, quando le vendite avevano fatto registrare 185 milioni di euro. È quanto emerge, in estrema sintesi, dalla ricerca condotta dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management Politecnico di Milano. Smart home: il mercato italiano L’Italia, in termini di mercato nazionale della smart home, figura tra i migliori Paesi europei per trend di crescita, anche se in valori assoluti è ancora di ridotte dimensioni rispetto a Francia (800 milioni), Regno Unito (1,7 miliardi) e Germania (1,8 miliardi) per non parlare degli USA (13,9 miliardi). Significa che in Italia si è speso in prodotti per la casa intelligente 6,3 euro a persona, mentre negli Stati Uniti se ne sono spesi 42,6. A contribuire alla performance nazionale, comunque molto positiva è stata la crescita sensibile degli assistenti vocali: oggi coprono il 16% del totale con vendite per 60 milioni di euro ed evidenziano un aumento rispetto al 2017 del 65%. Alla loro diffusione ha pesato positivamente quanto stanziato in investimenti per la comunicazione dai colossi del web. Sicurezza, riscaldamento, elettrodomestici smart Ma il primo segmento in Italia è rappresentato dalla sicurezza. Detiene il 35% del mercato con 130 milioni di euro di vendite. La crescita è stata favorita dall’ampia offerta – sono circa 150 i prodotti censiti dal report – dalla facilità di installazione che caratterizza le soluzioni plug and play, sia lato consumatore che installatore, e dai servizi h24 offerti. Il comparto è gestito, in quote più o meno simili, da grandi aziende (42% del mercato), startup (35%) e Pmi (24%). Parte integrante della casa intelligente, sono le soluzioni per riscaldamento e climatizzazione. Costituiscono la quota più ristretta con il 12% e 45 milioni di euro e comprendono caldaie, termostati e condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento, soluzioni che piacciono in ottica di efficienza energetica. Fanno notare gli analisti dell’Osservatorio che l’incremento di questo comparto è dovuto “alla crescente integrazione con gli assistenti vocali e alla possibilità per il consumatore di ottenere benefici importanti in termini di risparmio energetico e comfort”. Va segnalato, invece, nel segmento delle altre applicazioni (23%) l’ottimo exploit dell’illuminazione: ha fatto segnare un +50% rispetto al 2017. Grandi e piccoli elettrodomestici vantano una “fetta” di mercato del 14% e 55 milioni di euro in acquisti. «Le lavatrici spingono le vendite», rileva Angela Tumino, direttrice dell’Osservatorio IoT, che segnala inoltre come continui ad ampliarsi l’offerta di elettrodomestici smart, anche se poi «la connettività non è il principale driver di acquisto: solo il 25% degli elettrodomestici connessi acquistati è utilizzato per le sue funzionalità smart». Smart home e consumatori: migliora la conoscenza ma… Veniamo così a comprendere l’identikit dei consumatori italiani. La Smart Home è conosciuta da loro? Il 59% dice di averne sentito parlare almeno una volta. Di certo, la pubblicità degli smart home speaker ha contribuito a un’evoluzione delle abitudini dei consumatori, sempre più disposti ad acquistare in autonomia i dispositivi dedicati. Questa propensione indipendente all’acquisto la si nota dalla crescita vertiginosa del canale online (+140%) che ormai pesa per il 21% del mercato; insieme al retailer (19% del mercato e +180% di crescita) assommano al 40%, a discapito della filiera tradizionale, installatori e architetti, che sono calati al 50%, rispetto al 70% del 2017. “Solo il 19% del campione ha acquistato l’oggetto connesso tramite il proprio installatore di fiducia, contro il 33% del 2017”. Ma quanto è diffusa oggi la smart home nelle case degli italiani? Nel 41% è presente almeno un prodotto specifico. Fin qui le buone notizie: perché se si va a guardare l’effettivo utilizzo delle funzionalità “intelligenti” il 42% degli acquirenti non le usa, perché non ne vede l’utilità (41%), perché lo ritiene troppo complicato (14%), ma c’è anche chi non ha mai sentito parlare (8%). In futuro solo un consumatore su tre (35%) dichiara di pensare di acquistare uno. Quindi, c’è ancora molto da fare per comunicare i benefici offerti nel dotarsi di prodotti smart home. In questo senso gli smart speaker possono fare da stimolo per l’intero mercato, perché segnala lo stesso osservatorio: “I consumatori più che per ottenere informazioni o gestire i propri impegni quotidiani vorrebbero usarli per gestire altri oggetti smart, come elettrodomestici (23%), caldaie e termostati (23%), luci (21%) e antifurto (16%).” Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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