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Rifinanziato con 320 milioni di euro il Fondo per fronteggiare gli altissimi aumenti dei prezzi di alcune materie prime ma dal Decreto è sparita la norma che permetteva la sospensione degli appalti, Gabriele Buia parla di “inconcepibile dietrofront del Governo”, che mette a rischio l’avanzamento dei cantieri del PNRR In fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto taglia-prezzi del 21 marzo è saltata la norma che dava la possibilità di sospendere i cantieri per il caro prezzi dei materiali in attesa della compensazioni, permettendo all’impresa la causa di forza maggiore. Non ce ne è più traccia nell’articolo 23 Revisione prezzi, che al fine di “mitigare gli effetti economici derivanti dagli aumenti eccezionali dei prezzi di alcuni materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici… prevede che il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, in relazione alle domande di accesso al Fondo per l’adeguamento dei prezzi, possa riconoscere nel limite complessivo del 50% delle risorse del medesimo Fondo, un’anticipazione pari al 50% dell’importo richiesto”. Il Fondo per rispondere agli eccezionali aumenti di prezzo delle materie prime è incrementato di 200 milioni di euro per il 2022 interamente destinati alle compensazioni. Inoltre la dotazione del Fondo per l’anno in corso è incrementata di 120 milioni di euro. Secondo Gabriele Buia, Presidente dell’Ance, è inconcepibile che sia saltata la norma che permetteva di sospendere gli appalti per il caro prezzi delle materie prime in attesa delle compensazioni e ora c’è un forte rischio che il PNRR si fermi del tutto e che i cantieri non riusciranno a proseguire con i lavori iniziati né potranno avviarsi nuovi lavori già approvati. “Quella norma, che peraltro concedeva solo una tregua senza individuare una soluzione duratura, era l’unico strumento a disposizione delle imprese per non abbandonare del tutto i cantieri, vista l’impossibilità di proseguire i lavori con i costi attuali e la scarsità di materiali”. Negli altri paesi europeio, continua il Presidente Buia, sono state emanate norme che aiutano le imprese con erogazioni mentre in Italia le aziende sono ancora in attesa di “ricevere i fondi stanziati per il primo semestre 2021, quando i costi delle materie prime erano la metà di quelli di adesso”. Non si può aspettare ma è necessario stanziare forti risorse garantendo tempi più lubghi per la realizzazione delle opere, Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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