L’edificio per uffici firmato Carlana Mezzalira Pentimalli a Vascon di Carbonera vicino a Treviso propone un hub collettivo che diventa il quartiere generale di quattro differenti società dello stesso gruppo industriale. Il progetto è un’integrazione tra architettura, arte e socialità A cura di: Pietro Mezzi Vista aerea serale del contesto. Il nuovo edificio si propone come modello innovativo rispetto alla tradizionale tipologia costruttiva maggiormente diffusa dei centri logistici Indice degli argomenti Toggle Un nuovo edificio per quattro societàLa filosofia progettualeL’organizzazione degli spazi interniImpianti schermati da un grigliato metallicoLand art in coperturaLa filosofia dello studio Lo studio di architettura Carlana Mezzalira Pentimalli, in un’area fitta di capannoni industriali, ha completato il nuovo quartier generale delle società Itagency, Faba, Maikii ed Exclama a Vascon di Carbonera, in un’area a nord di Treviso. Il progetto dei tre architetti è il frutto dell’integrazione tra architettura, arte e socialità, sia nel contesto industriale sia negli spazi lavorativi interni. Un nuovo edificio per quattro società L’intervento è consistito nella costruzione di un nuovo edificio direzionale per le quattro società del gruppo e nella conversione degli uffici esistenti in magazzino, prevedendo un loro ampliamento sul lato nord. Il trasferimento dei magazzini nell’area di espansione e l’aggiunta di un nuovo piazzale merci, hanno permesso di ottimizzare gli spazi e i collegamenti tra i diversi comparti, assicurare una maggiore flessibilità ed efficienza logistica e contenere i costi di costruzione. Dettaglio del fronte principale dell’edificio L’anima del nuovo complesso risiede nella sua capacità di trasformazione. Ogni elemento architettonico è stato studiato per essere adattabile, garantendo la piena reversibilità nel tempo. Veduta serale del prospetto sud, con i quattro livelli dell’edificio Dal telaio strutturale isotropo, con una corona perimetrale a sbalzo che libera gli interni, alla concezione del tetto come spazio della collettività, l’architettura del fabbricato – che si sviluppa su quattro piani – è stata concepita per stimolare la condivisione e l’interazione tra i dipendenti. Particolare del telaio con corona perimetrale a sbalzo. Il blu dell’intervento richiama il colore caratteristico degli accessori architettonici degli edifici circostanti La filosofia progettuale Coniugando la fluidità dei percorsi, l’efficienza organizzativa e una distribuzione intelligente degli ambienti, lo studio Carlana Mezzalira Pentimalli ha saputo offrire l’idea di luogo di lavoro in epoca di smart working e della comunicazione digitale e sottolineare l’importanza di trovare un equilibrio tra sfera privata e lavorativa. Vista dalla strada del fronte sud. Le facciate vetrate e gli spazi aperti offrono trasparenza visiva Il nuovo hub logistico e direzionale favorisce spazi informali, accoglienti e dalla percezione domestica: una nuova sede antropocentrica, ricca di ambienti di condivisione, spazi per l’attività all’aria aperta e interni ed esterni che si susseguono senza soluzione di continuità. Vista ravvicinata dell’angolo nord-ovest. I corpi scala, posizionati all’esterno dell’edificio, sono progettati per essere smontati e ricollocati in caso di riconfigurazione dell’edificio «Consideriamo ogni progetto un’opportunità per ricercare e sperimentare – spiegano gli architetti Michel Carlana, Luca Mezzalira e Curzio Pentimalli -. Vediamo in ogni edificio un manufatto generoso, capace di proporre luoghi di incontro e accogliere momenti collettivi, scoprendone la vocazione comunitaria». L’organizzazione degli spazi interni Al piano terra, gli spazi comuni sono stati realizzati per ospitare riunioni, showroom, mostre e momenti di incontro. Il primo e il secondo piano sono riservati alla parte direzionale, con uffici modulabili e adattabili alle esigenze lavorative. Al piano terra, gli spazi comuni sono progettati per ospitare riunioni, showroom, mostre e momenti di incontro Elementi dinamici, come pareti mobili e ripiegabili, permettono di modificare gli spazi per riunioni in modo rapido e snello, mentre dispositivi in vetro e in tessuto servono da divisori, sia visivi che acustici, per reinventare le ampie aree lavorative. Separé agili e discreti organizzano le zone per gli incontri, mentre le phone box, pensate per conversazioni private, sono collocate per integrarsi con l’arredamento e le zone di esposizione. La sequenza degli ambienti adattabili alle diverse modalità di lavoro Un sistema articolato di scrivanie e scaffalature modulari e componibili, che permettono di calibrare il grado di privacy di ogni attività, consentono la costruzione di ambienti introversi ed estroversi: alcove per lavorare, scambiarsi opinioni, sedersi, ma soprattutto socializzare. Impianti schermati da un grigliato metallico Gli impianti sono esposti in modo ordinato, schermati da un grigliato metallico modulare, che definiscono un carattere industriale e contemporaneo, permettendo aggiornamenti tecnologici rapidi in caso di riconfigurazione degli spazi. La flessibilità del layout supporta così diverse modalità di lavoro e si adatta meglio alle esigenze individuali dei dipendenti, oltre a offrire alle organizzazioni la capacità di rispondere agilmente ai cambiamenti del mercato o del personale. Land art in copertura Lontana dalla logica di lottizzazione tipica industriale in cui si inserisce, l’edificio offre uno spazio di incontro inedito: all’occorrenza la copertura si trasforma in una sorta di quinta facciata, una piazza sospesa con spazi dedicati al relax, al gioco e agli incontri. A simboleggiare il paradigma tra cooperazione e condivisione fuori dalle convenzionali dinamiche di ufficio, trova spazio una superficie orizzontale in quota valorizzata dall’intervento artistico di Lorenzo Mason. Immagine notturna della copertura nel nuovo edificio In linea con il suo percorso di esplorazione del linguaggio dei segni e della land art, Mason realizza una sorta di scarabocchio, traduzione grafica della comunicazione non verbale, simbolo per eccellenza di libertà espressiva e informalità. Attraverso la sua opera, l’artista trasfigura uno spazio quotidiano in palcoscenico vivo dell’interazione umana, superando i confini imposti dalla routine lavorativa. La copertura del nuovo edificio con l’intervento artistico di Lorenzo Mason L’intreccio tra la visione artistica di Mason e l’architettura di Carlana Mezzalira Pentimalli crea un dialogo costruttivo, arricchendo lo spazio di ispirazione e umanità. Un connubio già presente in altri progetti dello studio, come la recente Scuola di Musica di Bressanone, dove la collaborazione con il mondo dell’arte ha dato vita a forme di espressività integrate nell’architettura. «Ogni nostra opera – affermano i progettisti – prova a far coincidere in essa la compresenza di architettura, urbanistica, ingegneria e arte. La ricerca verso la quale tendiamo è quella di proporre un’architettura specifica per ogni luogo, capace di leggere le condizioni e provare il più possibile ad accogliere le trasformazioni del tempo». La filosofia dello studio La filosofia dello studio Carlana Mezzalira Pentimalli si incarna in un’architettura che è simultaneamente un’opera d’arte, un progetto ingegneristico e uno spazio collettivo. Questo approccio dà vita a strutture flessibili, che evolvono negli anni, riflettono l’identità del contesto e lasciano un’eredità duratura. In linea con questa visione, l’edificio è pensato per abbracciare una nuova concezione di ufficio ibrido, i cui spazi sono disegnati in funzione della vita comunitaria. Schema della struttura dell’edificio Particolare delle facciate Pianta della copertura Lo studio Carlana, Mezzalira, Pentmalli Michel Carlana (1980), Luca Mezzalira (1982) e Curzio Pentimalli (1982) si laureano allo Iuav di Venezia, dove svolgono attività di collaborazione e ricerca. Lo studio, fondato nel 2010, ha l’ambizione di fare dell’urbanistica e dell’architettura una cosa semplice e duratura, organica, precisa e necessaria. Tra i loro principali lavori, si ricordano il progetto Kulturbaum, vincitore del concorso internazionale per la Nuova Biblioteca Civica di Bressanone, e il progetto Wunderkammer, vincitore del concorso internazionale per la nuova Scuola di Musica di Bressanone. Per il premio New Italian Blood, nel 2011 lo studio è stato selezionato tra i dieci studi di architettura italiani under 40 più promettenti, mentre nel 2012, per il premio Young Italian Architects, i titolari sono stati eletti quale miglior studio italiano di architettura under 35. Nel 2021 Carlana, Mezzalira, Pentmalli hanno vinto la medaglia d’oro al premio Best Architects 22, con il progetto della Scuola di Musica di Bressanone e nel 2022, con il progetto della Biblioteca Civica di Bressanone, si sono aggiudicati la medaglia d’oro al premio Best Architects 23. Nel 2018 sono stati Visiting professor allo Iuav di Venezia. Negli anni accademici 2022-2023 e 2023-2024 hanno ricevuto contratti di eccellenza in composizione architettonica sempre allo Iuav di Venezia. Scheda progetto Nuovo edificio per uffici Località: Carbonera, Treviso Committente: Privato Progettazione architettonica: Carlana Mezzalira Pentimalli (Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli) Team di progetto: Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli, Edoardo Cesani Superficie di progetto: 3.070 mq Superficie dell’area: 13.255 mq Progettazione statica: Bi.Effe Studio d’Ingegneria Progettazione impiantistica: Mountech STP Progettazione acustica: Niraconsulting Progettazione illuminotecnica: Stingers Collaborazione artistica: Lorenzo Mason Studio Impresa di costruzioni: Agribeton Direzione lavori generale: Carlana Mezzalira Pentimalli Facciate e rivestimenti metallici: Greenstyle Impianti tecnologici: ITF Group Controsoffitto grigliato metallico: CEIR Rete metallica in copertura: Risp Elementi prefabbricati: Pellizzari Building Progetto: 2021-2022 Fine lavori: 2025 Fotografia: ©Marco Cappelletti Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto