Milano, Villaggio Olimpico. Iniziati i lavori, in anticipo sui tempi

Avviati i lavori preparatori per la realizzazione del futuro Villaggio Olimpico. Acquistate per 180 milioni di euro le aree dell’ex scalo di Porta Romana. L’iniziativa è di Coima, Covivio, Prada Holding e Coima City Impact. Si parte con la costruzione degli edifici per alloggiare gli atleti, che a fine manifestazione verranno riconvertiti in abitazioni per studenti

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Il Villaggio per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026
La piazza verde della zona est

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Con l’annuncio dell’acquisto per 180 milioni di euro dell’area dell’ex scalo di Porta Romana a Milano, il fondo di investimento immobiliare Porta Romana, promosso e gestito da Coima Sgr e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e dal fondo Coima Esg City Impact, ha dato l’avvio ufficiale ai lavori di realizzazione del Villaggio Olimpico.

L’ex scalo ferroviario della zona sud di Milano ospiterà il villaggio delle olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, i cui lavori sono stati anticipati rispetto a quanto previsto dal cronoprogramma: dallo scorso agosto infatti sono state avviate le lavorazioni di bonifica e scavo, operazioni che verranno completate, all’inizio del prossimo anno, con la posa delle paratie.

L’intervento, la cui progettazione è stata affidata a Skidmore, Owings & Merrill di SOM, si colloca all’interno del progetto di rigenerazione urbana, che in breve tempo restituirà alla città importanti aree e contribuirà a riqualificare un altro brano della zona sud.

Da residenza per atleti a studentato

Con il villaggio verranno realizzati gli spazi di accoglienza degli atleti, alloggi che verranno poi restituiti alla comunità attraverso la trasformazione in uno student housing, a prezzi calmierati, per 1.700 posti letto (l’investimento in questo caso sarà di Coima Esg City Impact Fund).

Come da masterplan, il villaggio sarà posizionato nell’area a ovest dello scalo, con edifici che saranno costruiti secondo i requisiti Nzeb (Nearly zero energy building) e già pensati per la riconversione in alloggi per studenti, minimizzando così i costi di intervento. Verranno impiegati materiali con caratteristiche di sostenibilità – riciclabilità, riuso, eco compatibilità ambientale -, mentre gli edifici saranno certificati Leed.

Il Villaggio per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026
Il Villaggio per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026

Secondo i dati di progetto, più del 30% dell’energia dell’intero complesso sarà prodotta grazie all’istallazione di impianti che sfruttano le fonti rinnovabili (solare termico e fotovoltaico), mentre le acque meteoriche saranno raccolte separatamente e riutilizzate. I tecnici che hanno lavorato al progetto affermano che sugli impianti di riscaldamento e raffrescamento sarà possibile ridurre del 40% le emissioni di CO2.

Gli spazi a verde, che ammontano a circa il 50% del totale delle ex aree ferroviario, per quanto riguarda l’area del Villaggio Olimpico, sono stati progettati dall’architetto Michel Desvigne, in coordinamento con il masterplan generale di Outcomist, la cui parte paesaggistica è curata invece dall’architetto Elizabeth Diller, già progettista dell’Highline di New York.

L’obiettivo del masterplan è dar vita a un luogo fruibile dagli studenti e dalla cittadinanza, in armonia con le altre strutture dello scalo e con la città.

Dopo la manifestazione olimpica, il villaggio verrà trasformato con un mix di funzioni: residenze, co-working, servizi privati di interesse pubblico e spazi pubblici.

Gli investimenti previsti

Il progetto prevede un grande parco centrale come elemento in grado di garantire la continuità urbana e le connessioni pedonali e ciclabili con la città esistente, caratterizzato da eco-zone e corridoi verdi che potranno ospitare attrezzature anche di interesse pubblico (sportive, aree bambini, orti urbani) e da piazze pubbliche.

Il Villaggio per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 visto dall’alto
Il Villaggio visto dall’alto. Al termine della competizione olimpica gli alloggi verranno trasformati in residenze per studenti

I nuovi proprietari delle aree hanno anche conferito un incarico a Italferr, la società di ingegneria delle Ferrovie dello stato, per la progettazione della Foresta Sospesa, con l’obiettivo di candidare l’opera ai fondi europei dedicati alla rigenerazione urbana tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

All’interno dello scalo, Coima si occuperà anche della parte residenziale libera e di quella sociale agevolata, che il masterplan prevede di realizzare nella zona est dello scalo, nei pressi di piazzale Lodi.

Sempre nel quadrante est dello scalo, Covivio curerà lo sviluppo di uffici di nuova generazione. Come già sperimentato per Symbiosis, nell’area del Prada Holding, Covivio realizzerà un edificio a uso laboratorio e uffici per estendere le sue attività già presenti nell’area.

Il finanziamento

Lo sviluppo dello scalo di Porta Romana sarà finanziato da Intesa Sanpaolo, che supporterà Coima Sgr, Covivio e Prada Holding attraverso un Sustainability-linked Loan, teso a sostenere un progetto di rigenerazione urbana che punta ai più alti standard Esg.

Per Porta Romana le aree edificabili ammontano a164mila metri quadrati di superficie lorda.

La piazza centrale del futuro Villaggio olimpico di Milano
La piazza centrale del futuro Villaggio olimpico

Nel corso degli ultimi anni le aree a sud dello scalo si sono arricchite di interventi che ne hanno modificato la struttura e la composizione:  operazioni di rigenerazione urbana, che hanno visto insediarsi importanti realtà terziarie e culturali come Fondazione Prada, Symbiosis, Smemoranda e Step FuturAbility District, collocata all’interno dell’headquarter di Fastweb.

Il progetto di Porta Romana è regolato dall’accordo di programma sottoscritto nel 2017 – di cui fanno parte comune di Milano, regione Lombardia, Ferrovie dello stato (con Rete ferroviaria italiana e FS Sistemi urbani) – per la riqualificazione dei sette scali ferroviari dismessi, che insieme coprono una superficie di un milione e 250mila metri quadrati, di cui circa 200mila rimarranno a destinazione ferroviaria.

La parte commerciale del futuro Villaggio olimpico di Milano
La parte commerciale dell’intervento

Coima

È un importante gruppo che opera nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali. Coima Sgr, società di Investment & Asset management, gestisce 30 fondi di investimento immobiliare con oltre 9 miliardi di euro di investimenti e conta nel proprio portafoglio oltre 150 proprietà, incluso 34 immobili certificati Leed. Coima Rem, società di development e property management, ha sviluppato e gestisce tuttora il progetto Porta Nuova.

Covivio

Con 27 miliardi di euro di patrimonio gestito, Covivio è una delle principali società immobiliari in Europa. Quotata all’Euronext di Parigi e su Borsa Italiana, conta oltre mille dipendenti, ed è attiva nei segmenti uffici, residenziale e alberghiero. A Milano, Covivio ha diversi progetti in corso, oltre agli interventi di rigenerazione dello scalo di Porta Romana, e dei business district Symbiosis e The Sign.

Prada Holding

Prada Holding si occupa della gestione di partecipazioni industriali e immobiliari e detiene l’80% di Prada, che a sua volta controlla il Gruppo Prada, di cui fanno parte alcuni marchi nel settore del lusso: Prada, Miu Miu, Church’s, Car Shoe, Marchesi 1824 e Luna Rossa. Prada Holding è controllata da Patrizio Bertelli e Miuccia Prada, Presidenti di Fondazione Prada.

 Scheda lavori Parco Romana

  • Località: Milano
  • Committente: Fondo Porta Romana (Coima, Covivio, Prada Holding, Coima Esg City Impact)
  • Funzioni: Residenziale, direzionale, commerciale, servizi e verde
  • Funzione temporanea: Villaggio Olimpico
  • Costo dell’area: 180milioni di euro
  • Masterplan vincitore: Outcomist
  • Progetto Villaggio Olimpico: Skidmore, Owings & Merrill di SOM
  • Progettazione del verde: Michel Desvigne
  • Superficie area: 187.000 mq
  • Superficie a verde: 50% del totale
  • Superficie di pavimento: 164.000 mq
  • Residenze per studenti: 1.700 posti letto



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