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Le proposte dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano per semplificare e accelerare la partenza dei cantieri, dalle opere minori ai grandi interventi L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, in collaborazione con la sua Fondazione e il Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, ha realizzato un documento con le proposte per semplificare e accelerare i lavori pubblici, sia le piccole opere che i grandi interventi, con particolare attenzione alle due fasi progettuale e autorizzativa. Secondo Bruno Finzi Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano è necessario che progettista e operatore possano ricorrere all’autocertificazione “della correttezza e della completezza dei progetti e del rispetto delle regole che vanno intese non più come prescrizioni minime ma come prestazioni richieste” e sia prevista la qualificazione del livello di responsabilità del funzionario. Il principio da applicare è quello della sussidiarietà, ad oggi assolutamente inadeguato, che permetterebbe di definire in maniera chiara competenze e responsabilità, coinvolgendo la rete di professionisti, imprenditori e operatori autonomi. Per velocizzare l’iter inoltre l’Ordine degli Ingegneri propone che le amministrazioni approvino il solo progetto preliminare/studio di fattibilità, senza che siano definite e inquadrate le opere all’interno dei programmi pluriennali di intervento predisposte dai concessionari dello stato, enti e aziende autonomeù. “Semplificare non vuol dire operare in deroga a tutto seguendo esempi di successo, ma propri esclusivamente di fasi emergenziali; è viceversa necessario operare nel rispetto della concorrenza e delle direttive europee. In tale quadro ci sono però ampi spazi di azione, come appunto, nella fase propedeutica all’appalto (progettazione e autorizzazioni)” sottolinea Gianpaolo Pirani, Commissioni Infrastrutture e Urbanistica dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano. L’autocertificazione dei progettisti nell’ambito delle opere minori, entro un certo importo o al di sotto di un determinato livello di rischio, permetterebbe di limitare alcuni passaggi autorizzativi. Per i Grandi lavori la proposta è quella di introdurre, prima del dibattito pubblico, una consultazione preliminare con i portatori di interesse, che aiuterebbe una progettazione partecipata e condivisa anche in fase di dibattito. Terminato il percorso di condivisione non saranno necessari altri passaggi e le conclusioni del dibattito pubblico dovranno valere come autorizzazione. “La digitalizzazione e la condivisione dei dati costituiscono l’approccio base per la semplificazione e la realizzazione di tutte le fasi di attuazione delle opere” conclude Gianni Verga Presidente del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano. Il documento propone infine che siano considerati a regola d’arte i progetti e le costruzioni realizzati nel rispetto delle linee guida di uno stato dell’Unione Europea, salvo diverse specifiche indicazioni contrattuali. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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