Tecnologia e innovazione in edilizia: occorre aprirsi alla digitalizzazione e all’inclusione 21/07/2025
A cura di: Stefania Manfrin Indice degli argomenti Toggle Le agevolazioni fiscali per chi ristruttura casaAdempimenti, limiti e interazioni con gli altri bonusFAQ Bonus ristrutturazioni edilizieQual è la percentuale di detrazione prevista per le ristrutturazioni edilizie?È possibile ottenere lo sconto in fattura o la cessione del credito?Chi può beneficiare della detrazione?Gli interventi di risparmio energetico rientrano nel bonus ristrutturazioni?La detrazione è valida anche per le parti comuni condominiali? L’agenzia delle Entrate ha pubblicato l’aggiornamento 2025 della Guida “Ristrutturazioni edilizie – Le agevolazioni fiscali” utile documento per tutti i professionisti del settore delle costruzioni e per chi intenda avviare interventi di manutenzione o riqualificazione del proprio immobile, in un contesto in cui la riqualificazione del patrimonio edilizio rappresenta una leva centrale per la sostenibilità e la sicurezza del costruito. La Guida illustra in modo chiaro le regole per accedere alle detrazioni IRPEF e agli altri incentivi collegati agli interventi edilizi, definendo tipologie di lavori ammessi, percentuali di detrazione, massimali di spesa e procedure aggiornate per la gestione del credito o dello sconto in fattura. Oltre a fornire una cornice normativa aggiornata, svolge anche un ruolo pratico, con esempi concreti e casi applicativi dedicati ai principali passaggi previsti dal Testo Unico dell’Edilizia, dal DPR 380/2001 e dalle successive disposizioni in materia di bonus casa. Le agevolazioni fiscali per chi ristruttura casa La detrazione per interventi di ristrutturazione edilizia rimane una delle misure più consolidate e apprezzate dal pubblico, con una lunga storia di rinnovi e proroghe. L’agevolazione consiste in una riduzione dell’imposta lorda pari al 50% delle spese sostenute, fino a un tetto massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Possono usufruirne proprietari, nudi proprietari, usufruttuari, locatari e comodatari, oltre ai familiari conviventi che sostengano le spese e risultino intestatari dei bonifici e delle fatture. La guida dell’Agenzia delle Entrate elenca in modo preciso le tipologie di lavori ammessi: si va dalla manutenzione straordinaria e dal restauro conservativo fino alla ristrutturazione vera e propria, comprendendo anche interventi mirati al miglioramento della sicurezza, alla ricostruzione post calamità e alla realizzazione di autorimesse o pertinenze. Rientrano nel perimetro della detrazione anche le opere per l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’installazione di sistemi antifurto, la sostituzione di infissi e serramenti, nonché gli interventi volti al risparmio energetico, purché realizzati su edifici esistenti. Le spese ammesse comprendono sia i costi per i lavori edilizi sia quelli per la progettazione, le prestazioni professionali, la direzione lavori, la sicurezza del cantiere e gli oneri sostenuti per l’ottenimento di permessi o comunicazioni edilizie. Tutti i pagamenti devono avvenire tramite bonifico parlante, che riporti causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione e partita IVA o codice fiscale dell’impresa che esegue i lavori. La detrazione viene ripartita in dieci quote annuali di pari importo, non è più consentito esercitare lo sconto in fattura o la cessione del credito, salvo nei rari casi di lavori già avviati prima del 17 febbraio 2023 o per specifici interventi su edilizia pubblica e sociale, come precisato dalla normativa transitoria. Accanto alla detrazione principale per gli interventi di ristrutturazione edilizia, la Guida dell’Agenzia delle Entrate dedica spazio anche ad alcune misure collegate, che contribuiscono a rafforzare la strategia nazionale di riqualificazione del patrimonio immobiliare. Tra queste, il Bonus mobili ed elettrodomestici, che consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici destinati all’immobile oggetto dei lavori. Il beneficio è riservato a chi fruisce della detrazione per ristrutturazione e riguarda beni nuovi di classe energetica non inferiore alla A per i forni, E per lavatrici e lavastoviglie, F per frigoriferi e congelatori. Per il 2025 il limite massimo di spesa detraibile è fissato in 5.000 euro per unità immobiliare, comprensivo anche delle eventuali spese di trasporto e montaggio. Viene inoltre confermato il Bonus verde, una misura pensata per incentivare la riqualificazione degli spazi esterni. L’agevolazione consiste in una detrazione del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde di giardini, terrazzi, cortili, recinzioni, impianti di irrigazione e per la realizzazione di coperture o giardini pensili. Anche in questo caso il limite massimo di spesa è di 5.000 euro per unità immobiliare e la detrazione è ripartita in dieci rate annuali di pari importo. Entrambi i bonus si affiancano a una serie di altre misure tematiche, come il Bonus sicurezza per l’installazione di impianti di videosorveglianza e allarme, o per la sostituzione di porte blindate e infissi antintrusione, che concorrono a migliorare la protezione e il comfort abitativo. Adempimenti, limiti e interazioni con gli altri bonus L’Agenzia dedica ampio spazio alle procedure operative, sottolineando come la corretta esecuzione degli adempimenti sia condizione essenziale per il riconoscimento delle detrazioni. Ogni intervento deve essere inquadrato secondo la propria natura edilizia e corredato delle autorizzazioni previste. Per le parti comuni condominiali, la detrazione spetta a ciascun condomino in proporzione alla propria quota di proprietà, a condizione che il pagamento sia effettuato attraverso il conto del condominio. Un capitolo è dedicato alle interazioni tra i diversi incentivi edilizi, tema spesso fonte di confusione. La Guida chiarisce che la detrazione per ristrutturazioni non è cumulabile, per le stesse spese, con l’Ecobonus o con il Superbonus, ma può coesistere per opere diverse eseguite sullo stesso edificio. Viene inoltre ribadita la necessità di verificare sempre l’esistenza del titolo abilitativo corretto, la congruità dei costi e l’identità dei soggetti beneficiari. Nel 2025, il quadro normativo conferma un orientamento alla razionalizzazione degli incentivi, con l’obiettivo di rendere più efficiente la gestione delle risorse pubbliche e più trasparente il processo di accesso. In questa direzione, la Guida svolge una funzione di orientamento, fungendo da manuale operativo per evitare errori che potrebbero compromettere la fruizione dei benefici fiscali. Al tempo stesso, l’Agenzia ribadisce il ruolo del professionista tecnico come figura chiave nel garantire la correttezza delle pratiche e la coerenza tra progetto, documentazione e dichiarazioni. Architetti, ingegneri e geometri sono chiamati a presidiare le fasi di progettazione e asseverazione con un approccio integrato, in linea con le nuove procedure digitali e con i controlli introdotti per contrastare frodi e abusi. FAQ Bonus ristrutturazioni edilizie Qual è la percentuale di detrazione prevista per le ristrutturazioni edilizie? La detrazione resta fissata al 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. È possibile ottenere lo sconto in fattura o la cessione del credito? No. La normativa vigente, aggiornata al 2025, non consente più di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito relativamente agli interventi di ristrutturazione edilizia. L’unica modalità di fruizione del beneficio è la detrazione diretta in dichiarazione dei redditi, suddivisa in dieci rate annuali di pari importo. Le sole eccezioni riguardano alcune situazioni transitorie relative a lavori già avviati e documentati entro i termini stabiliti dal D.L. 39/2024. Chi può beneficiare della detrazione? Ne hanno diritto non solo i proprietari, ma anche gli usufruttuari, i comodatari, i locatari e i familiari conviventi che sostengano le spese documentate. Gli interventi di risparmio energetico rientrano nel bonus ristrutturazioni? Sì, se realizzati su edifici esistenti e nel rispetto dei requisiti tecnici richiesti. In caso di interventi più estesi, è necessario distinguere tra ristrutturazione e Ecobonus. La detrazione è valida anche per le parti comuni condominiali? Sì, ciascun condomino può detrarre la propria quota, purché i pagamenti siano eseguiti tramite il conto del condominio e siano regolarmente documentati. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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