Teatro alla Scala e Mario Botta ancora insieme

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Dopo l’ultimo intervento di ampliamento del Teatro alla Scala del 2004, lo scorso 26 aprile è stata posata la prima pietra del nuovo edificio di via Verdi firmato da Mario Botta, in collaborazione con l’architetto milanese Emilio Pizzi. Previsti una nuova torre e nuovi spazi, tra cui un palcoscenico profondo 70 metri. Scopo dell’intervento è unificare gli uffici amministrativi, aumentare l’offerta di spazi per ballerini e musicisti, creare nuove sale prova, aumentare l’area di montaggio e smontaggio delle scene. La fine lavori è prevista a dicembre 2022 

Ampliamento Teatro alla Scala di Milano - Render facciata via Verdi
La facciata su via Verdi. Rendering Mario Botta

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A quasi quindici anni di distanza dall’intervento di ampliamento progettato da Mario Botta, il Teatro alla Scala di Milano allarga ancora i suoi spazi. Lo scorso 26 aprile è stata posata la prima pietra del nuovo edificio, sempre a firma dell’architetto ticinese in collaborazione con l’architetto milanese Emilio Pizzi, realizzato in via Verdi, una strada laterale al Teatro del Piermarini, in fregio alla quale prima era collocata una palazzina residenziale, l’edificio ex San Paolo.

Alla cerimonia di posa della prima pietra hanno partecipato Giuseppe Sala, Sindaco di Milano e Presidente della Fondazione Teatro alla Scala, Stefano Bruno Galli, Assessore all’Autonomia e Cultura Regione Lombardia, Monsignor Carlo Azzimonti, Vicario Episcopale, Dominique Meyer, Sovrintendente del Teatro alla Scala, Maria Di Freda, Direttore Generale, Marco Morelli, Direttore Tecnico e l’architetto progettista Mario Botta.

Il progetto in dettaglio

Su un’area di 500 metri quadrati sorgerà una nuova torre: lo scopo dell’intervento è unificare gli uffici amministrativi, aumentare l’offerta di spazi per ballerini e musicisti, creare nuove sale prova per il balletto e per i musicisti e ampliare ulteriormente il retropalco. L’investimento complessivo è di 17 milioni di euro.

Se l’intervento concluso anni fa investiva direttamente la facciata, il nuovo cantiere si svolge tutto all’interno del profilo della via e intende dare risposta architettonica ai problemi di potenziamento ingegneristico dei servizi e delle attrezzature sceniche.

Sezione longitudinale del complesso teatrale della Scala
La sezione longitudinale del complesso teatrale compreso il nuovo volume su via Verdi

Per lo sbalzo previsto, la nuova torre ricorda la Torre Velasca e il linguaggio è quello tipico di Botta: geometrie precise, alternanza di pieni e vuoti, cura del rivestimento.

Il progetto prevede uno scavo di 18 metri al di sotto del suolo e la costruzione di un edificio di 36 metri di altezza fuori terra, allineato alla Torre esistente. Nel complesso sei saranno i piani sotterranei e undici quelli fuori terra: quelli interrati verranno perlopiù occupati dalla sala prove per l’orchestra, progettata con la consulenza del progettista acustico Yasuhisa Toyota: alta 14 metri e per la quale saranno disponibili circa 310 metri quadrati di superficie, garantirà altissime performance dal punto di vista acustico, tanto da poter utilizzare lo spazio anche come sala d’incisione.

All’ultimo piano dell’edificio troveranno ospitalità anche i nuovi spazi per l’Archivio storico documentale, attualmente collocato all’esterno.

A stupire saranno le dimensioni finali del palcoscenico, che diverrà ancor più profondo, raggiungendo la misura di 70 metri e comprenderà una zona in cui si potranno montare e smontare le scene senza disturbare le prove.

Sezione longitudinale del teatro alla Scala di Milanop
Sezione longitudinale: in giallo la profondità del nuovo palcoscenico

Il progetto vuole ricomporre gli attuali sviluppi volumetrici dell’edificio ex San Paolo, secondo una ipotesi di razionalizzazione delle funzioni complementari a quelle ospitate all’interno della struttura del Teatro, ricavando nel contempo un incremento delle superfici disponibili attraverso un maggiore sviluppo ai piani interrati e in altezza, attraverso un corpo interno che si sviluppa sino al filo di gronda della attuale torre scenica.

Il progetto prevede quindi la demolizione dell’attuale edificio, le cui fondazioni si spingono a quota – 7,50 metri rispetto al piano stradale, e la realizzazione di uno scavo al di sotto del piano di fondazione, sino a quota – 18  metri, corrispondente al piano attuale di fondo della fossa scenica del Teatro.

Verranno così eliminati spazi poco funzionali come le aree attualmente adibite a autorimessa e a caveau, a vantaggio della realizzazione di una nuova sala orchestra di grandi dimensioni.

Lo sviluppo fuori terra del nuovo edificio è orientato, da un lato, alla ricucitura della cortina edilizia lungo via Verdi, dall’altro, alla creazione, in posizione arretrata rispetto al filo stradale, di un corpo di fabbrica che si eleva sino al filo di gronda della torre scenica con la quale dialoga nel linguaggio dei materiali e nel trattamento delle superfici di facciata.

Il nuovo corpo verrà mantenuto staccato dall’attuale filo esterno della torre scenica da un cavedio che, sul fronte strada, è individuato dal fornice di accesso dei mezzi di carico e scarico delle scene.

Così facendo, verranno  garantite le condizioni di illuminazione naturale degli ambienti presenti, sia all’interno della torre scenica sia all’interno del nuovo corpo di fabbrica. In sommità il nuovo corpo interno si allarga ad ospitare la una nuova sala prove ballo su un’area di circa 150 mq.

La soluzione progettuale che i progettisti perseguono ricalca quanto già a suo tempo ipotizzato in occasione del progetto generale delle opere di ristrutturazione del Teatro. Nell’organizzazione degli spazi all’interno dei nuovi volumi si è operato in modo da massimizzare la superficie utile disponibile contenendo l’altezza degli interpiani, pur nel contempo garantendo la creazione dei nuovi spazi di allestimento scenico, di sale prove dell’orchestra e ballo.

Attenzione anche alle energie rinnovabili: in copertura sarà realizzato un impianto fotovoltaico.

Il cronoprogramma prevede la fine dei lavori alla fine del 2022.

La partecipazione del Gruppo Armani

In questo momento particolarmente difficile per tutto il mondo artistico e culturale, il Gruppo Armani ha annunciato il proprio impegno nella Fondazione del Teatro alla Scala divenendo socio fondatore sostenitore. Giorgio Armani, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo,  conferma ancora una volta il proprio impegno nella cultura e l’amore per il capoluogo meneghino. “Le arti vengono sempre messe in secondo piano nei momenti difficili perché non appaiono immediatamente vitali e necessarie. E invece lo sono. Il teatro, la musica, il balletto sono pura espressione di bellezza e delle più alte qualità umane…Ora, più che mai, sento il dovere morale di contribuire attivamente a sostegno del prestigioso Teatro, patrimonio di milanesi e non, vero e proprio simbolo di resistenza intellettuale”. L’impegno sarà ufficializzato il prossimo 17 maggio.

Crediti Progetto

  • Realizzazione Teatro alla Scala. Ampliamento su via Verdi, Milano
  • Committente Fondazione Teatro alla Scala
  • Progettazione architettonica Mario Botta, Emilio Pizzi
  • Superficie totale lotto stato di fatto: 656 m2
  • Numero piani 11 (fuori terra) e 6 (interrati)
  • Altezza dell’edificio 36 metri
  • Profondità del retropalco 70 metri
  • Fine lavori prevista fine 2022

Prima pubblicazione 2019 – Articolo aggiornato

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