Detrazioni fiscali e pavimenti, le regole da conoscere

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Gli interventi sulle pavimentazioni esistenti non sono sempre ammessi alle detrazioni fiscali. Ecco quando è possibile richiedere i bonus per i pavimenti.

Detrazioni fiscali e pavimenti, le regole da conoscere

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Le detrazioni fiscali permettono di recuperare le spese, o parti di esse, sostenute per diverse tipologie di intervento sugli edifici esistenti. Le detrazioni come l’Ecobonus o il Bonus Casa si susseguono nel tempo, con conferme e modifiche di anno in anno. Ma oltre ad orientarsi tra tutte le misure di detrazione fiscali disponibili, è importante conoscere esattamente quali interventi sono ammessi e a che condizioni.

Alcuni lavori, infatti, possono dare adito a dubbi. Un esempio? Le pavimentazioni, non sempre detraibili. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

 Quale intervento si esegue sui pavimenti?

Una prima specifica è inerente alla definizione di quanto è oggetto di intervento di ristrutturazione o riqualificazione. Infatti, i lavori possono riguardare differenti parti della stratigrafia del solaio.

In molti casi, quando si parla di rifacimento, il termine pavimentazione riguarda effettivamente solo la finitura superficiale dei solai interni o delle superfici esterne.

Interventi di riqualificazione sui pavimenti esistenti

Non importa di che materiale si realizzano le nuove finiture, in sostituzione o in sovrapposizione dell’esistente. In altri casi, invece, l’intervento può riguardare anche la struttura sottostante, ad esempio prevedendo il rifacimento di sottofondi e massetti. In altri ancora, la pavimentazione fa parte di un pacchetto tecnologico e impiantistico, ad esempio radiante. Però, ciò che rende o meno un’opera detraibile, è il contesto e lo scopo con cui viene realizzata.

Vediamo alcuni esempi.

Recupero del pavimento esistente, come opera di manutenzione ordinaria

In tutti i casi in cui il pavimento esistente di un’unità immobiliare è oggetto di un intervento di recupero con il solo scopo di migliorarne l’estetica e riportare la finitura allo stato iniziale, non sono ammesse detrazioni. Infatti, questa tipologia di lavori rientra nelle opere di manutenzione ordinaria, definite all’art. 3 del Testo Unico dell’Edilizia come l’insieme di “interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti”.

Recupero del pavimento esistente, come opera di manutenzione ordinaria

Nel caso in cui si tratti di opere su parti comuni di un edificio condominiale (art. 1117 del Codice Civile), però, c’è un’eccezione e le spese sostenute per gli interventi di manutenzione ordinaria della pavimentazione interna sono sempre ammesse al Bonus Ristrutturazione. La detrazione è pari al 50% di quanto sostenuto per lavori di rimozione del pavimento esistente, realizzazione del nuovo sottofondo, fornitura e posa della nuova finitura o anche per la riparazione di un pavimento esistente senza sostituire le piastrelle. Nel caso delle pavimentazioni esterne condominiali, invece, è necessario rispettare il requisito di posare una pavimentazione che sia uguale in dimensioni e materiali alla precedente.

Come detrarre i costi per la pavimentazione in un intervento di manutenzione edilizia

Quanto detto non significa che i costi sostenuti per il rifacimento o la riparazione di una pavimentazione non siano mai ammessi ai bonus fiscali.

Infatti, nel caso in cui l’intervento venga eseguito a seguito di opere di manutenzione straordinaria, è possibile aggiungere alle voci di spesa detraibili anche quella relativa alla pavimentazione. Ad esempio, quando si spostano delle pareti interne è logico che si dovrà intervenire anche sulle relative pavimentazioni circostanti, che in questo caso sono detraibili.

Come detrarre i costi per la pavimentazione in un intervento di manutenzione edilizia

Un altro esempio è il rifacimento dell’impianto idraulico del bagno, che richiede generalmente anche il rifacimento delle finiture. Tutte le opere devono costituire un solo “pacchetto” di interventi, eseguiti contestualmente, e ricadere sotto opere di manutenzione straordinaria o ristrutturazione (art. 3 del Testo Unico dell’edilizia, punto b), c) e d)).

Ecobonus e Superbonus 110%: quando sono inclusi i pavimenti

I costi per le nuove pavimentazioni sono ammessi anche all’Ecobonus e al Superbonus 110% principalmente nei casi in cui rientrano in un intervento necessario a migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio esistente. Per fare degli esempi, sono ammesse le spese degli interventi relativi ai solai confinanti l’esterno o contro terra. I lavori, infatti, rientrano in quelli messi in atto per migliorare le prestazioni dell’involucro opaco e, per essere ammessi, devono si rispettare i requisiti di trasmittanza previsti dal DM 6 agosto 2020.

Un altro caso riguarda la posa di nuovi sistemi di riscaldamento radiante a pavimento, che prevedono necessariamente anche il rifacimento del pavimento esistente.

Ecobonus e Superbonus 110%: quando sono inclusi i pavimentiIn questo caso l’intervento rientra in quelli ammessi per il Superbonus 110%, purché si rispettino tutti i requisiti previsti, come l’esecuzione di almeno un intervento trainante e il salto di due classi energetiche.

 

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