Dotazioni energetiche delle famiglie 2024: sempre più impianti autonomi e aumenta il comfort domestico

Il nuovo report ISTAT 2024 fotografa un’Italia sempre più attenta all’efficienza energetica domestica: quasi tutte le famiglie hanno un sistema di riscaldamento, aumentano gli impianti autonomi e cresce la diffusione delle pompe di calore, protagoniste della transizione verso un comfort sostenibile.

Dotazioni energetiche delle famiglie 2024: sempre più impianti autonomi e aumenta il comfort domestico

L’ultima indagine triennale sui Consumi energetici delle famiglie realizzata dall’ISTAT, pubblicata il 9 ottobre 2025, racconta un Paese che evolve nel modo di riscaldare e climatizzare le proprie abitazioni.
Il rapporto analizza le dotazioni energetiche delle abitazioni principali delle famiglie italiane nel 2024 — riscaldamento, acqua calda e condizionamento — e l’utilizzo di biomasse, come legna e pellet, registrato nel 2023 in conformità al Regolamento europeo 1099/2008.

Riscaldamento per tutti, in crescita gli impianti autonomi

Nel 2024 il 99,4% delle famiglie italiane disponeva di un sistema di riscaldamento, confermando una copertura quasi totale del fabbisogno termico domestico. Ma è l’impianto autonomo a consolidare il suo primato, raggiungendo il 79% delle abitazioni, in aumento di quasi sette punti percentuali rispetto al 2021. Parallelamente cresce la diffusione delle pompe di calore, che ormai si impongono come soluzioni versatili capaci di riscaldare e raffrescare, segnando un importante passo nella transizione energetica del settore residenziale.

Come sottolinea l’Istat nel report “Dotazioni energetiche delle famiglie – 2024“, “le politiche nazionali ed europee e gli obiettivi definiti a livello internazionale promuovono l’efficienza energetica quale mezzo di contrasto ai cambiamenti climatici e al depauperamento delle risorse naturali”.

Un principio che trova sempre più riscontro nelle scelte delle famiglie italiane, spinte non solo da incentivi e normative, ma anche da una crescente consapevolezza ambientale e dal desiderio di comfort.

Impianti autonomi protagonisti del riscaldamento domestico

Nel 2024 l’Italia presenta un quadro termico ormai maturo: quasi tutte le famiglie vivono in abitazioni riscaldate, ma la distribuzione delle tecnologie non è omogenea. Gli impianti autonomi si confermano la soluzione più diffusa, con una presenza che varia dal 60% nelle Isole fino all’86,6% nel Nord-est. L’aumento rispetto al 2021 (+6,8 punti) testimonia un orientamento crescente verso impianti più flessibili, gestibili in autonomia e spesso più efficienti se abbinati a generatori moderni o a pompe di calore.

Scendono invece al 15,4% gli impianti centralizzati, ancora diffusi nel Nord-ovest, dove il teleriscaldamento e le reti condominiali restano una realtà consolidata, mentre calano al Sud (3,8%) e nelle Isole, dove prevalgono soluzioni più semplici e indipendenti. Gli apparecchi singoli, come stufe e caminetti, restano comunque una componente significativa del panorama domestico (44,8%), in particolare nei contesti montani e rurali.

L’adozione di più sistemi di riscaldamento nella stessa abitazione – impianto principale e apparecchi ausiliari – riguarda oggi il 43,2% delle famiglie, un dato che racconta una fase di transizione e sperimentazione tecnologica. È la prova di una ricerca di equilibrio tra costi, efficienza e comfort, ma anche di una frammentazione impiantistica che non sempre coincide con un percorso di riqualificazione energetica strutturata.

Le differenze territoriali restano marcate. Nel Nord-est e al Centro la quasi totalità delle famiglie dispone di impianti efficienti e combinati, spesso in grado di produrre sia calore sia acqua calda sanitaria. Nelle Isole e in parte del Sud, invece, persistono ritardi infrastrutturali, con una quota di famiglie ancora priva di riscaldamento (1,7%) e un ricorso maggiore ad apparecchi singoli, anche per la minore diffusione delle reti del gas.

Il 70,4% delle famiglie italiane utilizza un impianto unico per riscaldamento e produzione di acqua calda, un segno di razionalizzazione che però resta disomogeneo: si passa dall’84,3% del Nord-est al 38,4% delle Isole, dove pesa l’assenza di un’infrastruttura energetica capillare.

Condizionamento e pompe di calore: l’Italia del comfort efficiente

Oltre alla dimensione invernale, l’indagine ISTAT mette in luce un dato ormai strutturale: più della metà delle famiglie italiane (56%) dispone di un sistema di condizionamento. Un numero quasi raddoppiato rispetto al 2013, quando il raffrescamento domestico riguardava meno di un terzo delle abitazioni.

Le pompe di calore, in particolare, sono protagoniste di una crescita costante. Nel 2024, il 40,4% delle famiglie utilizza sistemi caldo/freddo, contro il 32,6% del 2021. In molti casi si tratta di impianti multisplit autonomi, in grado di regolare temperatura e consumi in modo intelligente, combinando riscaldamento e raffrescamento. Il trend più marcato si registra nelle Isole (58,5%) e nel Nord-est (46,9%), mentre il Nord-ovest evidenzia l’aumento più rapido, con un +10 punti percentuali in tre anni.

Il condizionamento centralizzato o autonomo raggiunge il 24,4% delle famiglie, mentre gli apparecchi singoli scendono al 35,4%. Nei grandi centri urbani, più soggetti al fenomeno delle “isole di calore”, la presenza di sistemi di raffrescamento è superiore alla media, toccando oltre il 63% dei capoluoghi metropolitani. Nei comuni di pianura la quota arriva al 66,6%, confermando la crescente attenzione al comfort estivo e alla qualità dell’aria indoor.

Accanto alla tecnologia elettrica delle pompe di calore, permane un legame con le biomasse, utilizzate dal 16% delle famiglie sotto forma di legna da ardere e dal 7,8% tramite pellet, quasi il doppio rispetto al 4,1% del 2013. La tradizione energetica dei piccoli comuni e delle aree montane resta viva: in Trentino-Alto Adige, Umbria e Calabria oltre un terzo delle famiglie usa ancora legna per il riscaldamento domestico. Tuttavia, la progressiva diffusione di generatori a pellet moderni e certificati contribuisce a ridurre l’impatto emissivo, favorendo un equilibrio tra comfort e sostenibilità.

Gli ultimi dati ISTAT ci dicono che, nonostante la crescita di nuove tecnologie come le pompe di calore, la legna e il pellet restano due componenti fondamentali per l’autonomia energetica di una parte importante delle famiglie italiane – commenta Domenico Brugnoni, presidente di AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali –. Per questo è fondamentale continuare a investire nella modernizzazione degli impianti, rafforzando questa filiera strategica per renderla ancora più efficiente, sostenibile e competitiva, a beneficio di tutto il Paese

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