Direttiva Case Green: le nuove linee guida per accelerare la riqualificazione energetica

La Commissione Europea ha pubblicato un pacchetto di linee guida attuative per facilitare l’applicazione della Direttiva EPBD: cosa prevede e modalità di applicazione.

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Direttiva Case Green: le nuove linee guida per accelerare la riqualificazione energetica

Si torna a parlare di Direttiva Case green: la Commissione europea ha pubblicato un nuovo pacchetto di linee guida e documenti attuativi diretti agli Stati membri.

Il provvedimento, entrato in vigore lo scorso 28 maggio 2024, deve essere recepito dai singoli ordinamenti nazionali entro la metà del 2026. L’obiettivo è rendere più moderni ed efficienti gli edifici presenti sul territorio europeo. Basti pensare che il 40% del consumo energetico dell’Unione e il 50% del consumo di gas è rappresentato proprio dagli edifici.

La maggior parte del patrimonio edilizio esistente, circa l’85% del totale, è anteriore al 2000 e dunque decisamente più energivoro rispetto agli edifici di nuova costruzione.

In tal senso il pacchetto di linee guida appena pubblicato avrà un ruolo cruciale per stimolare la riqualificazione con Piani nazionali adeguati e armonizzati tra loro.

Inoltre si stima che il processo di transizione porterà importanti benefici economici al settore delle costruzioni e all’evoluzione delle tecnologie cleantech.

Direttiva Case green: cosa prevedono le nuove linee guida

Il percorso della Direttiva Case Green EPBD è ormai avviato. Ora da Bruxelles arrivano una serie di documenti e linee guida per agevolare la redazione dei Piani nazionali di ristrutturazione degli edifici (NBRP), da consegnare in forma preliminare entro il 31 dicembre 2025. Questi strumenti operativi, anche se non obbligatori, sono “fortemente raccomandati” e contengono 13 allegati, un regolamento di esecuzione e diversi orientamenti tecnici.

Vi è poi un modello guida per la compilazione del piano NBRP e un foglio di calcolo strategico per la raccolta e l’analisi dei dati.

Lo scopo della pubblicazione delle nuove linee guida è assicurare che ogni piano nazionale presentato rispetti i requisiti minimi imposti dalla Direttiva, in modo che si abbia una quadro omogeneo tra i vari Stati membri.

Il regolamento delegato

Il regolamento delegato prevede un nuovo metodo per calcolare i livelli ottimali di prestazione energetica in funzione dei costi.

Ogni Stato potrà definire requisiti energetici in base al proprio contesto climatico, sociale ed edilizio, sia per quanto riguarda gli edifici esistenti che le nuove costruzioni.

Osservatorio edilizio europeo

Invece all’interno del regolamento di esecuzione sono disciplinate le modalità con cui i singoli Stati dovranno raccogliere e organizzare i dati a livello nazionale, per poi essere trasferiti all’Osservatorio europeo del parco edilizio.
In questo modo l’Unione Europea potrà disporre di informazioni armonizzate e attendibili, elementi fondamentali per monitorare l’andamento dei progetti in campo e i progressi verso gli obiettivi climatici fissati dal Green Deal.

I 13 documenti tecnici per il recepimento nazionale

Completano il pacchetto 13 documenti (allegati) di orientamento con approfondimenti tecnici sulle nuove disposizioni della Direttiva; gli allegati offrono agli operatori di settore chiarimenti interpretativi e soluzioni pratiche per l’attuazione degli obiettivi.

Verso la decarbonizzazione entro il 2050

Con l’adozione delle nuove linee guida, la Commissione europea punta a creare un contesto normativo stabile che faciliti gli Stati membri nel raggiungimento dell’obiettivo prefissato: ridurre i consumi energetici dell’11,7% entro il 2030.

Direttiva EPBD: Verso la decarbonizzazione entro il 2050

Il percorso delineato è ambizioso ma necessario: per avere un parco immobiliare pienamente decarbonizzato e resiliente, la trasformazione del settore edilizio è ormai inevitabile.

Il commento del Consorzio Q-RAD

La pubblicazione delle linee guida da parte della Commissione europea non è passata inosservata. Il Consorzio Q-RAD, che rappresenta i principali produttori italiani di sistemi radianti, si è espresso positivamente, confermando il proprio impegno nel supportare la transizione green del mercato edilizio italiano.

I sistemi radianti e le pompe di calore saranno il cuore tecnologico degli edifici del futuro – come ha sottolineato il presidente Michele Bottoni -. Tuttavia, per rendere davvero possibile questa trasformazione, ci sarà bisogno di incentivi innovativi, in primis mutui green a tasso agevolato per incentivare l’acquisto di edifici di nuova costruzione.

I benefici saranno notevoli; secondo uno studio del Politecnico di Torino in collaborazione con il consorzio Q-RAD, gli interventi di efficientamento energetico riducono i consumi degli edifici tra il 30 e oltre il 60%. Inoltre tali interventi aumentano il valore degli immobili tra fino al 40%.

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