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Un villaggio esclusivo di 20 mila metri quadrati pensato per marchi del design e della moda e per aziende di lusso del settore creativo. Spazi espositivi e uffici con caratteristiche e volumetrie personalizzabili, colline artificiali piantumate che inglobano le strutture architettoniche. Grandi altezze, luce naturale, verde. Tutto questo sarà la Forgiatura, dal nome dell’area industriale dismessa in via Varesina, zona nord ovest di Milano. Location azzeccata, data la vicinanza con la Triennale e un’ottima viabilità anche in vista del futuro Expo. La Forgiatura sorgerà entro il 2011 e nasce dalla riconversione di una fabbrica che ha fatto un pezzo di storia di Milano: la più grande fucina della città, dove da fine Ottocento e per quasi un secolo un’élite di ingegneri ha prodotto componenti in acciaio speciale come parti di sottomarini e di centrali elettriche, esportati in tutto il mondo. “Questo progetto, come tanti interventi che stiamo mettendo in atto, è il frutto della condivisione degli interessi tra il pubblico e il privato nelle strategie della nuova Milano – ha detto Carlo Masseroli assessore allo Sviluppo del territorio –. In questa condivisione registriamo i bisogni di tutti in un processo di sviluppo orientato a perseguire sempre l’interesse pubblico in una città aperta, innovativa e attenta a rispondere al bisogno di chi la abita, di chi la vive per lavoro o per motivi di studio, di chi la visita come turista”. A scommettere sulla riconversione dell’area industriale, i manager della Realstep e Beni Stabili Gestioni sgr. L’operazione rappresenta il primo investimento del costituendo fondo Keystone, che sarà gestito da Beni Stabili Gestioni con il supporto di Realstep in qualità di advisor. Il progetto, sviluppato dall’architetto Giuseppe Tortato dello studio Milano Layout, prevede il mantenimento e la ristrutturazione di parte dei vecchi capannoni della fabbrica (alti tra gli 8 e i 13 metri) e la realizzazione di un nuovo edificio di 8 piani di cui 2 interrati, che saranno ricavati all’interno di una collina artificiale, una vera e propria cupola autoportante di 60 metri di diametro ricoperta dal verde. Le colline artificiali, con un’altezza da 1 a 8 metri, avranno l’obiettivo di muovere la superficie dell’area permettendo un rapporto dinamico ed inconsueto con gli spazi costruiti. Grazie ad esse, sarà possibile entrare negli edifici da vari livelli, persino dai tetti, godendo di un rapporto sensoriale esclusivo, dato dall’alternarsi di emozioni: patii verdi, grandi altezze, luce naturale, il rapporto con il verde esterno, le antiche e le nuove strutture. All’interno delle colline ci saranno aule conferenze, sale congressi, reception, spazi espositivi; circa 2 mila metri quadrati che godranno di illuminazione naturale grazie ai patii interni e alle coperture vetrate. Particolare attenzione è stata riservata alla progettazione del verde: ideato in collaborazione con lo studio AG&P, sarà tra gli elementi che più caratterizzano l’insediamento urbano e per questo sviluppato di pari passo al progetto architettonico. Oltre una grande quantità di piante che proteggerà il villaggio dal rumore cittadino, tutti gli ambienti avranno giardini interni e terrazzi pensili per una fruizione riservata del verde. I parcheggi saranno interrati: due garage su due piani ciascuno, per un totale di circa 10mila metri quadrati, serviranno agevolmente tutti gli spazi dell’area. La viabilità interna terrà conto di idonei spazi di transito, carico e scarico e sosta temporanea. Saranno inoltre realizzati parcheggi e verde ad uso pubblico sfruttando un’area libera a nord-est de La Forgiatura. Il progetto si è ispirato a criteri di risparmio energetico. L’impiantistica di ultima generazione prevede condizionamento e riscaldamento geotermici e l’uso di impianti fotovoltaici per l’irrigazione e l’illuminazione delle parti comuni. Una particolare attenzione sarà prestata ai servizi condominiali, con portinerie 24 ore su 24 oltre ad un possibile asilo nido condominiale. “Contrariamente ai modelli di sviluppo urbano che producono pezzi di città clonati, tutti uguali in tutto il mondo – afferma Tortato – con il progetto de “La Forgiatura” l’area urbana si rigenera ma non dimentica le sue origini. Un luogo così carico di storia e di ricordi non poteva sparire sotto le ruspe; è stato naturale pensare al recupero delle sue antiche strutture unendole alle forme spigolose dell’architettura contemporanea”. In questo modo la storia è stata salvaguardata non soltanto tenendo presenti le esigenze del mercato e dei futuri utenti, con la scelta delle funzioni e del taglio delle unità progettate, ma anche guardando al futuro, sia per le scelte architettoniche e impiantistiche che per l’uso del verde e lo sfruttamento di fonti energetiche naturali. Il complesso dunque sarà riqualificato e integrato con il tessuto urbano circostante anche attraverso la fascia di verde pubblico verso nord-est, senza perdere la propria identità. La Forgiatura continuerà a far parte della storia (futura) di Milano. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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