Tecnologia e innovazione in edilizia: occorre aprirsi alla digitalizzazione e all’inclusione 21/07/2025
Realizzata a tempo di record grazie alla prefabbricazione in legno lamellare e soluzioni a secco, la nuova struttura universitaria adotta soluzioni tecniche d’avanguardia che la collocano in classe energetica A4 e Platinum del protocollo LEED. Il progetto è dello studio torinese di Daniele Rangone e Elena Rionda A cura di: Pietro Mezzi L’ingresso dell’Hub dell’Innovazione dell’università di Ingegneria di Padova Indice degli argomenti Toggle Un progetto ad alta innovazioneLa struttura dell’edificioArchitettura e sostenibilitàPrefabbricazione e soluzioni a seccoParlano progettista e produttore Sorge nel cuore dell’area fieristica di Padova il nuovo Hub dell’Innovazione della Scuola di Ingegneria dell’Università di Padova: un’opera destinata a diventare punto di riferimento per la didattica, la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico. Il nuovo polo, progettato dallo studio di architettura internazionale torinese Settanta7, ha preso il posto del padiglione 2 della Fiera di Padova, demolito per lasciare posto al nuovo complesso universitario. Progettato secondo gli standard internazionali di efficienza e qualità ambientale, l’edificio è certificato LEED Platinum. Un progetto ad alta innovazione L’intervento è stato concepito per rispondere alle esigenze di un’università in costante evoluzione. Sono state così realizzate 14 aule didattiche (con capienza da 100 a 300 persone), aule informatiche, una common room, laboratori, spazi flessibili, aree verdi accessibili e una piazza di 50 metri quadrati aperta al pubblico. L’Hub dell’Innovazione ha una struttura in legno lamellare che, con i suoi quattro piani fuori terra, si contraddistingue per essere, in Italia, tra gli edifici a telaio in legno di maggiori dimensioni. La struttura portante in legno è stata realizzata negli stabilimenti Rubner Grandi Strutture in Legno, specializzata in questo genere di strutture in legno ingegnerizzate. L’azienda altoatesina si è anche occupata della progettazione esecutiva, della prefabbricazione, del trasporto e del montaggio degli elementi lignei. La struttura dell’edificio La struttura dell’edificio è realizzata in pannelli XLam (2.450 metri cubi) e legno lamellare (1.030 metri cubi): una combinazione che unisce resistenza strutturale e sostenibilità ambientale. Le pareti XLam sono realizzate con pannelli a sette strati, di spessore variabile da 180 a 220 millimetri, montati in elementi continui su due piani. La copertura è costituita da pannelli prefabbricati a “cassetta” e pannelli XLam a tre strati. L’elevato grado di prefabbricazione ha permesso un montaggio rapido e l’assemblaggio è stato completato in soli quattro mesi. Architettura e sostenibilità L’Hub è stato pensato come landmark capace di connettere il tessuto universitario e quello fieristico, grazie ad un’area esterna di uso pubblico che integra un attraversamento ciclo-pedonale e aree di verde urbano poste ai lati del corridoio d’ingresso centrale dell’Hub e delimitati da una pavimentazione drenante. All’interno dell’edificio le funzioni didattiche sono collocate nelle ali Est e Ovest, collegate da un ampio connettivo centrale che si sviluppa in senso longitudinale da Sud a Nord. I quattro piani sono collegati tramite scale che si articolano in due sezioni, caratterizzate da passi e funzioni distinti: la parte sinistra, costituita da gradini di dimensioni standard, destinata alla normale percorrenza; la parte destra è composta da gradoni di circa 60 centimetri, concepiti come aree di sosta, conversazione e interazione tra gli studenti. Questo dispositivo architettonico ibrido combina funzione distributiva e funzione sociale, trasformando la scala in uno spazio di relazione. L’edificio si configura come un volume rettangolare, caratterizzato dalla presenza di due corpi aggettanti (a partire dal primo livello fino alla copertura) sul fronte Sud. La porzione centrale della facciata, sia a Sud che a Nord, si contraddistingue per le ampie vetrate a tutta altezza schermate, a Sud, da un sistema frangisole. Scopo del progetto è consistito nel realizzare ambienti flessibili, in cui poter ottenere la ricchezza e la varietà di spazi necessari alle esigenze di un ambiente universitario. Sono stati studiati strategie progettuali e colori che potessero richiamare la forte identità che l’ateneo ricopre nell’immaginario comune. Per quanto riguarda le prime, l’inserimento di due differenti corpi scala che servono da collegamento e luogo in cui stazionare, richiamano l’architettura dell’università di Padova, mentre i colori scelti, caldi e delicati, indicano che l’Hub è un luogo di cultura, connesso con il territorio e con gli altri dipartimenti universitari. Per le pareti perimetrali i progettisti hanno scelto un “pacchetto stratigrafico” che coniugasse rispondenza termica e rapidità di realizzazione e posa in opera. Le parti vetrate, dotate di specchiature selettive, hanno serramenti in alluminio a taglio termico, con controllo della temperatura superficiale. Il progetto è la sintesi di aspetti culturali (ricreazione, socializzazione, estetica), di regolazione (qualità dell’aria, termoregolazione, mitigazione acustica, regolazione idrica) e rigenerazione del suolo e della biodiversità (ricostruzione di habitat, connessioni ecologiche, diversità strutturale). In copertura sono stati realizzati 300 metri quadrati di opere a verde, pavimentazioni permeabili, recupero delle acque piovane, impianti fotovoltaici da 63 kWp (oltre 300 pannelli fotovoltaici) e un sistema domotico avanzato. Scelte tecniche che collocano la struttura universitaria come edificio Nzeb, di classe energetica A4. Prefabbricazione e soluzioni a secco Il progetto è stato sviluppato in tempi record – solo 60 giorni per la progettazione definitiva – grazie all’impiego di tecnologie modulari, prefabbricazione in legno e soluzioni a secco, che hanno consentito una realizzazione rapida e un cantiere a basso impatto. Parlano progettista e produttore «Abbiamo voluto progettare non solo un edificio, ma un luogo identitario e aperto alla città – sostiene l’architetto Daniele Rangone co-founder di Settanta7 -. Un’infrastruttura capace di evolversi nel tempo e di diventare simbolo della cultura scientifica, della bellezza e della responsabilità ambientale». Elemento che contraddistingue l’Hub è l’uso dei colori «Grazie all’elevato grado di industrializzazione, abbiamo garantito tempi di realizzazione rapidi, precisione costruttiva e una qualità costante, riducendo al minimo l’impatto ambientale – afferma Peter Rosatti, ceo di Rubner Grandi Strutture in Legno -. Un ambiente costruito in legno è efficiente dal punto di vista energetico, ma anche salubre, accogliente e stimolante». L’edificio è stato consegnato entro 500 giorni dall’inizio dei lavori. Settanta7 Studio di architettura fondato nel 2009 da Daniele Rangone e Elena Rionda. Oggi conta oltre 130 collaboratori distribuiti in cinque sedi: Milano, Torino, Tirana, Lione e Lisbona. Settanta7 ha vinto numerosi premi, nazionali e internazionali: The Plan Award, Big See e Oice. Tra i progetti realizzati, vanno ricordati la riqualificazione di Scampia a Napoli, la Cittadella Scolastica di Castel Volturno, il Bosco della Musica di Milano, l’Hub d’Ingegneria dell’Università di Padova e l’ex Scalo Ravone di Bologna. Scheda progetto Hub dell’Innovazione Committente: Università degli Studi di Padova Località: Padova Progettazione MEP e antincendio: STAIN Engineering Progettazione strutture: Emanuele Fornalè Consulenza sostenibilità e certificazione LEEd: IURE Coordinamento generale e progettazione architettonica: Settanta7 e Studio Associato Laura Lova Certificazioni: LEED Platinum Superficie del lotto: 7.664 mq Numero di studenti: 3.000 (+ docenti e personale) Numero aule: 14 + laboratori e aule polifunzionali Importo: 28.500.000 euro Inizio e fine lavori: 2024 – 2025 Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto