PNRR, nuova finestra per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici

Via libera dal 6 ottobre ai contributi fino al 65% per progetti di efficientamento energetico destinati alle società di servizio energetico: requisiti e come fare domanda.

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PNRR, nuova finestra per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici

Grazie al PNRR si stanno facendo passi in avanti nell’efficientamento energetico degli edifici pubblici. A partire dal 6 ottobre 2025 si è aperta la seconda finestra per la presentazione delle richieste di accesso ai fondi previsti dalla Misura M7 I.17 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il portale sarà a disposizione fino alle ore 18.00 del 30 aprile 2026, attraverso l’Area Clienti del Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A.

La misura è pensata per ridurre i consumi e migliorare le prestazioni energetiche degli immobili, così da raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica stabiliti a livello europeo.
L’avviso in questione amplia la platea di beneficiari rispetto alla “prima finestra”, così da aumentare gli effetti positivi della misura. Ecco i dettagli operativi, come funziona la presentazione delle domande e come avviene l’erogazione dei contributi.

Contributi efficientamento energetico, chi può accedere al sostegno

I beneficiari dei contributi sono le ESCo, ossia le società di servizi energetici che realizzano interventi di riqualificazione su immobili di proprietà pubblica. Per presentare la domanda bisogna essere in possesso di precisi requisiti tecnici e amministrativi. Gli interventi devono riguardare uno o più edifici di edilizia residenziale pubblica e avere un valore complessivo, in termini di costi ammissibili, non inferiore a 10 milioni di euro e non superiore a 30 milioni.

Contributi efficientamento energetico, chi può accedere al sostegno

Per quanto riguarda i progetti, è necessario garantire un miglioramento dell’efficienza energetica di almeno il 30% per ciascun edificio interessato.

Gli immobili interessati, inoltre, devono essere di proprietà pubblica e destinati all’edilizia residenziale; devono avere un impianto centralizzato di climatizzazione o prevederne l’installazione secondo gli standard tecnici previsti.

Sono escluse dai contributi del PNRR le attività connesse ai combustibili fossili, alle discariche o agli inceneritori.

Contributi e risorse disponibili

Il meccanismo di sostegno finanziario previsto dall’articolo 4 del decreto del 9 aprile 2025 si basa su due componenti:

  • una sovvenzione a fondo perduto
  • un prestito facoltativo

La quota a fondo perduto può coprire fino al 65% dei costi ammissibili del progetto mentre la parte rimanente, fino al 35%, può essere finanziata tramite prestito erogato dalle banche convenzionate con la Cassa Depositi e Prestiti.
Per finanziare la misura sono stati stanziati 1.331 milioni di euro per la parte in sovvenzione e 50 milioni di euro per la componente finanziaria.
Passando alle tempistiche, si prevede un anticipo fino al 30% dell’importo riconosciuto e successive tranches al raggiungimento del 50% e del 75% dell’avanzamento lavori, mentre il saldo finale spetta a conclusione dell’intervento.

Come presentare la domanda e scadenze

Il bando, aperto lo scorso 6 ottobre 2025, si chiuderà improrogabilmente il 30 aprile 2026 alle ore 18:00, salvo esaurimento anticipato delle risorse disponibili.

Per presentare la domanda, le ESCo in possesso dei requisiti devono accedere all’Area Clienti del GSE e, tramite la stessa piattaforma, possono richiedere una valutazione preliminare del progetto.

Un’occasione strategica per la transizione energetica

L’apertura di una seconda finestra per accedere ai contributi è una grande opportunità per rendere gli edifici pubblici più moderni ed efficienti, nell’ottica di decarbonizzare il Paese.
L’impianto normativo del decreto del 9 aprile 2025 e delle Regole operative coniuga gli investimenti pubblici con quelli privati con un impatto concreto sulle prestazioni energetiche.
Per le ESCo e gli enti pubblici territoriali è un’opportunità significativa per realizzare progetti strutturali di qualità e raggiungere i limiti fissati dall’Italia e dall’Unione europea. 

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