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Nel secondo trimestre di quest’anno, le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 6.279,8 milioni di euro. Rispetto allo stesso trimestre del 2013 si registra un aumento delle erogazioni pari a +8%, per un controvalore di +467,3 mln di euro. È quanto emerge dai dati riportati nel Bollettino Statistico III-2014 pubblicato da Banca d’Italia nel mese di Settembre 2014. Per la prima volta dal 2010 l’andamento delle erogazioni fa registrare un segno positivo, confermando e accentuando la tendenza al miglioramento iniziata l’anno precedente. Questo trend è suffragato anche dalle performance positive riscontrate mensilmente: dopo un rallentamento della contrazione registrato negli ultimi mesi del 2013, infatti, dall’inizio del 2014 i volumi registrano stabilmente variazioni positive e da Marzo sono in doppia cifra. È presto per stabilire se la criticità e la fase discendente del mercato siano alle spalle, ma certamente ci sono delle note che inducono ad un rinnovato ottimismo. La domanda di mutui da parte delle famiglie è in crescita ormai da un anno e la Banca Centrale Europea sta operando per sostenere l’erogazione del credito (tra le manovre si ricordano riduzione del tasso di riferimento, tasso di interesse negativo sui depositi delle banche presso la BCE). Il settore del credito resterà condizionato dalla stabilità politico-economica in Italia e in Europa, pertanto saranno determinanti le iniziative a supporto della crescita economica (soprattutto del settore immobiliare) e dell’andamento del mercato del lavoro. Gli istituti di credito, da parte loro, presteranno sempre particolare attenzione al rischio di credito e i clienti dovranno dimostrare una buona capacità di risparmio ed una situazione economica stabile. Guardando ai numeri degli ultimi 12 mesi (Luglio 2013-Giugno 2014) riscontriamo che sono stati erogati alle famiglie italiane finanziamenti per l’acquisto della casa per 21.866,3 mln di euro. Il saldo annuo, se confrontato con quanto rilevato nei 12 mesi precedenti (Luglio 2012-Aprile 2013), segna un calo dei volumi pari al -2,1%, per un controvalore di -469,5 mln di euro. MACROAREE Il primo trimestre 2014 vede un netto miglioramento dell’andamento delle erogazioni nelle macroaree, con variazioni in aumento in tutte le realtà territoriali ad eccezione del Nord-Est. Qui, infatti, si registra un calo del 6,2%, per un ammontare complessivo pari a 1.315,5 mln di euro. La macroarea Nord-Occidentale si conferma al primo posto per volumi erogati con un totale di 2.245 mln di euro, in aumento del 10,7% rispetto al secondo trimestre 2013. La performance migliore spetta all’Italia Insulare che, nonostante resti il fanalino di coda per volumi erogati (384,5 mln di euro), vede un incremento del 17,2%, seguita dal Mezzogiorno che chiude il semestre con +15,9% (821 mln di euro di erogato totale). Aumentano i volumi anche nell’Italia Centrale (+12,4%), che eroga poco più di 1.500 mln di euro. REGIONI Per la prima volta dal secondo trimestre 2010 si registrano volumi in aumento in quasi tutte le regioni italiane. Il secondo trimestre 2014, infatti, vede un netto miglioramento delle erogazioni regionali, con variazioni positive che quasi ovunque sono a doppia cifra. Permangono sempre differenze geografiche, in quanto sono le regioni del Nord Italia quelle dove si eroga mediamente di più: la Lombardia si conferma ancora leader, con 1.500 mln di euro (+9% rispetto al secondo trimestre 2013), seguita da Lazio (883,4 di euro), Veneto e Piemonte (circa 537 mln di euro a testa). Le performance migliori, invece, si riscontrano nel Sud e nelle Isole. In Campania è stato erogato il 28,1% in più, in Calabria il 23,6% e in Sicilia il 20,4%; segnalano incrementi interessanti anche Basilicata, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte (+17%). Le uniche due regioni in contrazione sono Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige, che invertono la tendenza riscontrata nei trimestri precedenti: la prima cede il 15,4% (ma è comunque la quinta regione per volumi erogati), nella seconda il calo è pari al 23,3%. PROVINCE Su tutte le 110 province analizzate solamente 24 hanno evidenziato volumi in diminuzione, in tutte le altre realtà si registrano variazioni in aumento rispetto al secondo trimestre 2013. La prima di queste, Vibo Valentia, ha pressoché raddoppiato i propri volumi a distanza di un anno (+96,4%). Seguono le province di Benevento (+78,1%) e Biella (+70%); quest’ultima, in particolare, conferma il suo momento positivo cominciato il trimestre precedente. Performance molto interessanti si registrano anche in altre province del Sud e delle Isole: Ragusa cresce del 60%, Siracusa fa segnare +57,6%, mentre Avellino chiude il semestre con +48%. In fondo alla classifica si segnala la provincia di Belluno, che perde il 56%, seguita da Bologna (-46,2%) e Isernia (-36,6%). Di seguito l’andamento delle prime dieci province per volumi erogati nel secondo trimestre 2014: PROVINCIA EROG. (mln €)II trim 2014 VAR. %su II trim 2013 ROMA 777,4 +12,1% MILANO 702,2 +13,6% TORINO 340,5 +17,2% NAPOLI 221,4 +24,2% FIRENZE 167,3 +16,5% BRESCIA 147,0 +11,8% BOLOGNA 141,6 -46,2% BERGAMO 131,7 -0,8% VARESE 131,1 +14,9% GENOVA 115,2 +9,7% Elaborazione Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa su fonte dati Banca d’Italia ASPETTI CONGIUNTURALI ANDAMENTO DELLE CONSISTENZE Nel secondo trimestre 2014 si registra uno stock di mutui in essere pari a 294.624 mln di euro, in linea rispetto al trimestre precedente (-0,4%) e in calo dell’1,6% in relazione allo stesso periodo dell’anno precedente. Da segnalare che, dopo l’aumento riscontrato nel 2011, prosegue la lenta e costante decrescita delle consistenze iniziata nel primo trimestre 2012. IMPORTO MEDIO DI MUTUO Attraverso la base dati interna all’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa è stata analizzata la tendenza rispetto alla quantificazione media dell’importo di mutuo. Il ticket medio nazionale si è attestato a circa 107.700 €, sostanzialmente allo stesso livello rispetto a quanto riscontrato nel secondo trimestre 2013 (107.500 Euro). La macroarea dove il ticket medio risulta più elevato è quella Centrale (112.400 €); dalla parte opposta, invece, le Isole erogano una quota minore con 100.200 €. Da segnalare che nel Nord-Ovest e nel Centro si eroga mediamente più che a livello nazionale. L’andamento nelle singole macroaree non risulta uniforme. Nel Nord il mutuo medio risulta in calo rispetto al secondo trimestre 2013 (-0,6% nell’Italia Nord-Occidentale e -1,2% nell’Italia Nord-Orientale), mentre al Sud e nelle Isole la quota media singola è cresciuta del 2,4% e del 7,5%; il Centro chiude il trimestre con un aumento del 3,2%. Il ticket medio di mutuo visto a livello regionale continua ad essere per ragioni socio-economiche difforme sul territorio nazionale. La regione con il valore più alto è risultata essere la Lombardia, con un ticket medio pari a 120.400 €, in rialzo del 4,1% rispetto al secondo trimestre 2013. Il valore più basso è stato registrato in Umbria, dove il ticket medio è 82.300 €, in calo del 5,9%. Tra le performance migliori si registrano quelle di Sardegna, che ha fatto segnare +12% (ticket medio pari a 102.600 €), Lazio (+5,2%, ticket medio 120.000 €) e Sicilia (+5%, ticket medio 98.500 €). Bene anche Calabria (+4,6%) e Lombardia (+4,1%), in leggero aumento anche Campania e Veneto (+1,9% e +1,4%). I TASSI D’INTERESSE Le dinamiche economico-finanziarie che hanno influenzato l’Area Euro a partire da Agosto 2011 hanno spinto la Banca Centrale Europea a ritoccare più volte al ribasso il Tasso di Riferimento BCE. Dopo i tagli operati da quest’ultima a metà 2012, gli interventi sono continuati a Maggio e a Novembre 2013, in entrambi i casi con -25bps. Il fresco intervento di inizio Settembre 2014 ha portato il tasso alla sua quotazione minima di sempre con 0,05%, dopo che a Giugno 2014 era già stato abbassato a 0,15%. Come di consueto, il tasso Euribor (3 mesi) ha seguito la tendenza degli interventi della BCE: dai massimi degli ultimi due anni (1,60% a Luglio 2011), ha iniziato una parabola discendente che lo ha portato rapidamente a Dicembre 2012 al suo minimo (0,18%). Si è quindi attestato intorno ad area 0,20% per tutto il 2013, salvo salire sopra quota 0,30% nella prima parte del 2014 e scendere a 0,08% a Settembre 2014. Dopo aver toccato quota 4,05% ad Aprile 2011, l’Eurirs (20 anni) è sceso a Giugno 2012 a quota 2,13%. Contrariamente all’Euribor, l’Eurirs è tornato a crescere fino a 2,74% a Settembre 2013; da quel momento ha iniziato la fase discendente che lo ha portato al suo nuovo minimo ad Agosto 2014 (1,64%), per poi risalire a Settembre 2014 con un valore di 1,79%. Stando alle dinamiche dei tassi di fine Settembre 2014, ipotizzando di dover sottoscrivere un nuovo mutuo ipotecario dell’importo di 110.000 euro per una durata di 20 anni, ad uno spread medio indicativo di mercato pari a 2,40 bps, se scegliessimo un mutuo a tasso fisso sosterremmo una rata mensile di 678 euro. Se optassimo, invece, per un mutuo a tasso variabile, avremmo un risparmio pari a 96 euro mensili, in quanto la rata ammonterebbe a 582 euro. Dopo una seconda parte del 2013 in cui la differenza a favore del tasso variabile era in crescita, nel corso di quest’anno la forbice si sta assottigliando e si sta riportando ai livelli di due anni fa. Mutui secondo trimestre 2014 2 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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