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Rigenerazione dei ponti: la soluzione ULMA per un viadotto ad arco

ULMA CONSTRUCTION

La rigenerazione delle infrastrutture esistenti rappresenta una delle sfide più complesse e rilevanti per l’ingegneria contemporanea. Interventi mirati alla conservazione, soprattutto quando riguardano opere storiche o vincolate, richiedono soluzioni tecniche avanzate, capaci di coniugare sicurezza, precisione e rispetto dell’identità originaria del manufatto.

In questo contesto si colloca il progetto di ripristino e rivestimento del ponte ad arco in muratura lungo la linea ferroviaria Roma–Napoli, un intervento che ha previsto l’impiego di sistemi di puntellazione e casseratura ad arco progettati su misura da ULMA Construction.

A cura di:

ULMA - casseratura ad arco

Un’opera storica da conservare senza demolire

Il viadotto oggetto dell’intervento è costituito da 5 campate ad arco in muratura di mattoni, con una lunghezza complessiva di 75 metri e una larghezza di circa 10 metri. Le volte, caratterizzate da uno spessore uniforme di 70 cm, si trovano tutte alla stessa quota, elemento utile alla definizione di una soluzione costruttiva modulare e coerente con la geometria dell’opera .

L’obiettivo principale del progetto era rigenerare la struttura senza ricorrere alla demolizione, preservando il valore storico dell’infrastruttura e garantendo al contempo un incremento delle prestazioni e della durabilità.

La soluzione ULMA: struttura portante integrata e cassaforma

ULMA ha sviluppato una soluzione completa che combina torri di carico MK e T-60, integrandole con un sistema di casseratura ad arco realizzato su misura. La configurazione prevede l’utilizzo di traverse MK, puntelli push-pull, travi in legno TL20 e pannelli tre strati e multistrato, assemblati per ottenere un modulo rigido e stabile, perfettamente adattato al profilo del viadotto.

Un aspetto distintivo dell’intervento è stato l’allestimento del sistema direttamente all’interno del ponte, operando in spazi ridotti e in presenza di acqua sotto il viadotto. La combinazione di torri di carico ad alta capacità e una cassaforma modulare compatta ha permesso di operare in sicurezza nonostante le condizioni logistiche particolarmente complesse.

A supporto del sistema ad arco è stata impiegata anche la cassaforma modulare ORMA, ideale per la realizzazione di elevazioni verticali e perfettamente integrabile nelle diverse fasi costruttive del progetto.

ULMA - sostegno esterno con ponteggio BRIO

Le fasi operative: un intervento articolato in tre momenti

Per garantire sicurezza, continuità e precisione nelle lavorazioni, il cantiere è stato organizzato in tre fasi successive:

Prima fase – Arcate 1 e 5

Installazione dei ponteggi multidirezionali BRIO all’esterno e posizionamento dei sistemi di sostegno interni. Questa fase ha permesso di mettere in sicurezza le estremità dell’opera e predisporre la struttura per il proseguimento delle attività.

Seconda fase – Arcate 2 e 4

Montaggio delle torri di carico T-60 fino a 10 metri di altezza, integrate con il sistema di casseratura ad arco. L’elevata capacità delle torri ha garantito una distribuzione uniforme dei carichi durante tutte le operazioni di getto e rivestimento.

Terza fase – Arcata centrale 3

La parte più complessa dell’intervento, che ha richiesto grande precisione per via dei vincoli strutturali e delle geometrie. Il modulo di casseratura personalizzato ha consentito di operare in sicurezza anche nelle condizioni più delicate.

Il ciclo complessivo di getto previsto per ogni modulo era di 28 giorni, con dimensioni dell’unità di casseratura pari a circa 7 metri di lunghezza e 10 metri di larghezza.

UMA - montaggio arcata.

Un progetto esemplare di ingegneria applicata alla conservazione

Lo sviluppo di un sistema di casseratura e puntellazione personalizzato ha permesso di superare le sfide principali:

  • vincoli storici che impedivano l’alterazione della struttura originale;
  • spazi operativi ridotti;
  • presenza di acqua sotto il viadotto;
  • necessità di garantire sicurezza e stabilità durante tutto il ciclo dei lavori.

Il risultato finale rappresenta un modello di intervento su infrastrutture storiche: un equilibrio tra tecnologia, conservazione e sostenibilità, reso possibile grazie alla flessibilità dei sistemi modulari ULMA e a una progettazione attenta della sequenza operativa.

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