YTONG, quando edilizia industriale fa rima con ecosostenibilità

La modernità di un edificio industriale passa oggi anche attraverso la capacità di realizzare complessi ecosostenibili e in grado di ridurre i costi energetici. Ne è esempio il nuovo centro Ricerche e Uffici di Chiesi Farmaceutici in fase di ultimazione nei pressi di Parma: 22.000 mq di superficie ospiteranno il nuovo quartier generale internazionale della ricerca, pensato per essere all’avanguardia sotto il profilo del design, della funzionalità e soprattutto dell’impatto ambientale.
Per i rivestimenti e le facciate Chiesi ha scelto i pannelli parete autoportanti di tamponamento esterno YTONG, realizzati con un materiale, il calcestruzzo cellulare, ecologico e minerale, rispettoso dell’ambiente anche nella fase di produzione, come attestato dalla Dichiarazione ambientale di prodotto rilasciata dall’istituto tedesco IBU.
“I pannelli parete Ytong permettono di realizzare edifici di alta qualità, con un rapporto costo-efficacia conveniente e bassi costi di manutenzione, che nell’edilizia industriale rappresentano spesso nel lungo periodo un investimento più alto di quello iniziale per la costruzione” commenta Alessandro Miliani, Responsabile Tecnico di YTONG.
Il calcestruzzo cellulare YTONG, infatti, combina un elevato isolamento termico con un’efficace protezione dal calore estivo. Vengono così drasticamente ridotti i costi di condizionamento che sono normalmente quattro volte superiori a quelli del riscaldamento. I pannelli YTONG si sono rivelati una soluzione molto più efficace rispetto a materiali e sistemi di costruzione tradizionali anche per altri due aspetti, particolarmente importanti per un edificio industriale: la protezione antincendio e l’elevata traspirabilità delle pareti (ovvero assoluta garanzia di assenza di condense superficiali e interstiziali e conseguenti muffe).

LA POSA: VELOCE E MODULARE
Nel cantiere sono stati posati circa 9.000 mq di rivestimenti e facciate, con l’utilizzo di materiali diversi tra cui metallo, vetro e gres porcellanato. 4.500 mq sono di materiale Ytong, rivestito a sua volta di pietra. Sono stati impiegati pannelli parete lunghi fino a 780 cm. Si tratta di elementi autoportanti di calcestruzzo cellulare, moduli prefabbricati che sono arrivati in cantiere già pronti per l’uso. Una facilitazione che ha consentito all’impresa edile di velocizzare il lavoro e di ottenere un risparmio economico rispetto all’uso del mattone tradizionale.
Le caratteristiche dei pannelli YTONG hanno permesso di velocizzare i lavori nel pieno rispetto dei termini di consegna, ma grazie alla loro leggerezza, modularità e flessibilità, hanno permesso alla committenza di usufruire delle proprie maestranze e non di squadre di posa specializzate.
Infatti grazie al solo ausilio di macchine per la movimentazione a bassa portata quali sollevatori telescopici e muletti da cantiere e all’assistenza diretta e continua dell’azienda YTONG (tecnici presenti in cantiere e abaci corredati da particolari), eseguire il montaggio degli elementi in facciata è stata un’operazione semplicissima.

I PANNELLI PARETE YTONG
Grazie alle caratteristiche di solidità e isolamento termico dei pannelli YTONG è possibile rispettare i requisiti delle recenti normative sul risparmio energetico con delle semplici pareti monostrato. L’installazione sia verticale sia orizzontale offre diverse possibilità di sviluppo architettonico delle facciate e la loro installazione può avvenire con qualsiasi tipologia di struttura portante. I pannelli parete possono essere montati davanti, dietro o tra le strutture portanti. I formati standard e il veloce ancoraggio favoriscono un’installazione semplice e, al tempo stesso, garantiscono alti standard qualitativi.
I pannelli parete YTONG sono autoportanti e sono dimensionati per resistere alle sollecitazioni di carico tipiche della progettazione industriale-commerciale-direzionale ovvero alla spinta del vento, sisma e spinta della folla. Possono inoltre essere utilizzati anche come architravi di aperture quali finestre a nastro, porte e portoni REI.

IL PROGETTO DI JACOBS ED EMILIO FAROLDI ASSOCIATI
Il progetto del nuovo Centro Ricerche Chiesi è stato affidato a Jacobs Italia, mentre lo studio Emilio Faroldi Associati ne ha curato l’aspetto architettonico.
La struttura, che ospiterà fino a 450 persone, riunirà tutte le risorse e le tecnologie necessarie allo sviluppo e all’ottimizzazione di New Chemical Entites (NCE). Qui troverà spazio lo sviluppo preclinico e clinico: la produzione in GMP (Good Manufacturing Practice) di composti e farmaci; la gestione delle attività regolatore e del portafoglio globale in R&S che coordina le attività degli altri centri internazionali di ricerca e sviluppo, come Parigi (Francia), Rockville, Maryland (USA) e Chippenham (Regno Unito). Il nuovo centro di ricerca sarà moderno e funzionale. Il design, completamente flessibile, fornirà anche spazi multifunzionali e un elevato livello di sinergia tra le postazioni di lavoro per la gestione dei dati e i laboratori. Inoltre, la tecnologia “plug in” renderà le postazioni di lavoro più versatili, mentre l’elevato livello di automazione consentirà l’integrazione ottimale dei processi correlati alle varie fasi di ricerca.
All’interno verranno realizzati laboratori di ricerca e sviluppo con uffici di supporto e direzionali, un magazzino di stoccaggio materie prime e prodotti finiti, le utilities necessarie a servizio degli edifici e le opere di completamento: strade interne, zone a verde, parcheggi pubblici e privati, guardiola di accesso all’area. Gli edifici sono tra loro collegati tramite strade esterne e percorsi pedonali per l’accesso del personale e per il transito ai magazzini. L’edificio principale di ricerca sorge al centro dell’area ed è realizzato con tre ali collegate fra loro da un atrio centrale.
L’atrio si presenta come un unico volume vetrato all’interno del quale si sviluppano dei piani di collegamento alle tre ali. Le due ali laboratorio ospiteranno principalmente laboratori e funzioni annesse, in particolare al piano terra sono previsti locali per la ristorazione. È prevista una facciata ventilata, in pietra artificiale sui lati lunghi (Est ed Ovest) e in metallo sui fronti Sud e Nord, con inserite finestrature a nastro apribili a battente. Per l’ala uffici è prevista una facciata continua strutturale a celle costituite da elementi di telaio a montanti e traversi metallici, dotati di una partizione vetrata apribile o fissa, da tamponamenti opachi in vetro e tamponamenti opachi in lamiera. È presente inoltre un sistema frangisole a lamelle. Una porzione di facciata (fronte Est ultimi due piani) è realizzata come facciata continua a montanti e traversi metallici, dotati di una partizione vetrata apribile e una parte fissa, con imbotte e davanzale rivestito in metallo.

YTONG è un brand del gruppo Xella International, leader in Europa nel settore dei materiali per edilizia. Oggi YTONG è sinonimo di calcestruzzo cellulare nel mondo con oltre 50 stabilimenti di produzione. Nato 80 anni fa, il prodotto è conosciuto in Italia da 25 anni e nel 2005-2006 ha registrato nel nostro Paese una crescita del 25% annua. I blocchi YTONG associano le caratteristiche della bioedilizia ad una estrema semplicità costruttiva e di gestione del cantiere. Per le loro peculiarità, i prodotti YTONG hanno ottenuto la certificazione Natureplus e YTONG è partner dell’Agenzia CasaClima di Bolzano. Con i blocchi YTONG è possibile realizzare pareti portanti e di tamponamento, divisori, solai e tetti con un unico materiale leggero e facilmente lavorabile. La gamma YTONG include prodotti specifici per la ristrutturazione. Con i pannelli parete e le lastre autoportanti il gruppo Xella è anche uno dei più grandi fornitori europei di soluzioni nell’edilizia industriale.

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento