Riscaldamento efficiente: le idee possibili per unire prestazioni, comfort e sostenibilità

L’Italia deve ridurre i propri consumi energetici. Per farlo deve contare su edifici che dispongano di soluzioni di riscaldamento efficiente. Oltre che praticabile, è vantaggioso e capace di garantire benefici economici e ambientali a chi abita in edifici mono e plurifamiliari. Lo hanno illustrato i relatori del convegno organizzato da Prospecta Formazione – Infoweb

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Riscaldamento efficiente: le idee possibili per unire prestazioni, comfort e sostenibilità. Il convegno di Prospecta Formazione

Contare su sistemi di riscaldamento efficiente è prioritario per ridurre le bollette e l’impatto ambientale dell’edilizia. Occorre considerare che il riscaldamento rappresenta circa l’84% dei consumi termici residenziali (Fonte: Proxigas).

Le soluzioni in grado di unire prestazioni e decarbonizzare il parco immobiliare ci sono. Pensiamo alle pompe di calore, agli impianti a biomassa, al solare termico: sono tutte possibilità aperte. Ma occorre conoscerle e comprendere i vantaggi offerti, sotto forma di incentivi, possibilità di installazione anche in combinazione con altre tecnologie, risparmi e ritorni sull’investimento. È quanto hanno fatto, attraverso i loro interventi, i relatori del convegno “Sistemi di riscaldamento ad alta efficienza per il comfort abitativo”, organizzato da Prospecta Formazione – Infoweb.

Soluzioni per il riscaldamento efficiente: i vantaggi delle pompe di calore

Impianto di riscaldamento efficiente possono trovare spazio nel comparto residenziale, atteso a un importante rinnovamento, con il recepimento della Direttiva “Case Green”. Essa richiede una riduzione del consumo medio di energia primaria dell’intero parco immobiliare residenziale, di almeno il 16%, entro il 2030, e di almeno 20-22% entro il 2035. Per stimolare l’adozione di sistemi efficienti e sostenibili, dal 2040 scatta il divieto di installazione delle caldaie a gas per le nuove costruzioni e per gli immobili in ristrutturazione. L’Italia conta, a oggi, più di 19 milioni di caldaie a gas, tra sistemi autonomi e centralizzati, di cui almeno 7 milioni hanno più di 15 anni, ricorda ENEA.

Dove si può intervenire? È partita da questa domanda la ricerca condotta, coordinata da Maria Ferrara, docente e ricercatrice del Politecnico di Torino, che ha focalizzato l’attenzione sull’adozione di diverse strategie che hanno spaziato dalla sostituzione della caldaia a gas con una pompa di calore reversibile ad alta temperatura (R290). Il confronto tra le due soluzioni ha evidenziato i benefici della pdc a propano: essa permette un risparmio del 21%. Inoltre, contando su una soluzione che garantisce anche il raffrescamento, diventa un’opportunità anche nella stagione calda.

Un momento dell'intervento di Maria Ferrara docente del Polito durante il convegno convegno “Sistemi di riscaldamento ad alta efficienza per il comfort abitativo”, organizzato da Prospecta Formazione – Infoweb
Un momento dell’intervento di Maria Ferrara

La ricerca è andata oltre: ha previsto la sostituzione caldaia e radiatori con pannelli radianti e pompa di calore reversibile, ha aggiunto la ventilazione meccanica controllata con recupero di calore e, come ulteriore passo, ha previsto l’installazione di un impianto fotovoltaico. Il risultato è stato il miglioramento della classe energetica degli edifici in tutte le zone climatiche oggetto dello studio.

La riqualificazione impiantistica è uno strumento rilevante, specie considerando il patrimonio edilizio italiano.

Come ha spiegato Ferrara,

«è un patrimonio che ha degli importanti vincoli anche di tipo storico-paesaggistico, per esempio nei centri storici cittadini, ma anche nei borghi. I vincoli esistenti rendono più difficile la riqualificazione dell’involucro. In questo senso, è più semplice provvedere alla riqualificazione impiantistica che riguarda soltanto una revisione interna. Già questo può contribuire pienamente al raggiungimento degli obiettivi della EPBD: quindi, questo fattore può incoraggiare l’adozione di queste soluzioni».

I benefici dell’elettrificazione per il residenziale: lo studio di RSE

Sulle pompe di calore, quali soluzioni di riscaldamento efficiente, si è soffermato Lorenzo Croci, ricercatore e responsabile dei Laboratori di Efficienza Energetica di RSE. Prima di tutto ha ricordato che In Italia ci sono oltre 13 milioni di edifici e circa 30 milioni di abitazioni, di cui oltre il 60% sono monofamiliari.

Un momento dell'intervento di Lorenzo Croci durante il convegno convegno “Sistemi di riscaldamento ad alta efficienza per il comfort abitativo”, organizzato da Prospecta Formazione – Infoweb
Un momento dell’intervento di Lorenzo Croci

Più della metà degli edifici hanno oltre 50 anni e sono poco efficienti. «Gli obiettivi attesi di transizione energetica (Fit for 55) prevedono al 2030 un ampio impiego delle pompe di calore per poter soddisfare, con elevata efficienza energetica e con l’utilizzo di fonti rinnovabili, i fabbisogni di riscaldamento e di raffrescamento», ha affermato, ricordando che sarà necessario installare più di 5 milioni di pompe di calore nel settore residenziale al 2030. Dalle valutazioni effettuate, a oggi si arriverà a installarne circa 3,5 milioni. Come fare, allora, per incentivare il tasso di penetrazione? Facendo comprendere i benefici ottenibili installando pompe di calore al posto delle caldaie a gas. Anche in questo caso, RSE ha condotto uno studio, considerando 78 casi studio, che hanno compreso edifici mono e plurifamiliari costruiti tra il 1960 e il 1980 in tre zone climatiche diverse (C-D-E).

È stata valutata l’introduzione di otto possibili soluzioni tecnologiche di efficientamento, a partire dalla caldaia a condensazione, fino a contemplare pdc a bassa, media e alta temperatura e, in alcuni casi, anche l’aggiunta dell’impianto fotovoltaico. Pur evidenziando che Le soluzioni “elettriche” presentano costi di investimento sensibilmente superiori a quella basata su caldaia a condensazione, l’installazione di pdc, in ogni caso hanno prodotto benefici, sotto forma di risparmi di energia primaria non rinnovabile sensibili.

«Da un punto di vista energetico –ambientale, l’immobilismo non conviene: qualsiasi scelta alternativa alla caldaia tradizionale è sempre più favorevole», ha sottolineato. In più, c’è da considerare un altro elemento che peserà favorevolmente sull’adozione di soluzioni elettriche. Secondo le valutazioni di scenario RSE, il prezzo dell’energia elettrica nel prossimo futuro sarà destinato a ridursi, grazie all’impiego sempre più importante delle fonti rinnovabile (fotovoltaico in primis) e dall’introduzione a partire dal 2027 dell’ETS2 che graverà sui costi del gas.

Primo: far comprendere i benefici agli utenti finali, a partire dai condomini

Introdurre sistemi di riscaldamento efficiente è fondamentale per il nostro Paese, che deve riuscire a centrare gli obiettivi fissati al 2030 e al 2050, ma occorre far comprendere i vantaggi economici e ambientali anche al consumatore finale. Uno dei nodi centrali in questo percorso è costituito dai condomini.

Se ne contano un milione in Italia e in essi vivono 45 milioni di persone, ovvero tre italiani su quattro. Da dove partire? Dalla diagnosi energetica, ha spiegato Paola Triaca, ingegnera, titolare Studio Tec Engineering nonché amministratrice di condominio. È proprio l’esperta a mettere in evidenza l’importanza di comunicare efficacemente al condomino l’importanza degli interventi di riqualificazione e individuazione del rapporto costi-benefici.

Un momento dell'intervento dell'Ingegner Paola Triaca durante il convegno convegno “Sistemi di riscaldamento ad alta efficienza per il comfort abitativo”, organizzato da Prospecta Formazione – Infoweb
Un momento dell’intervento di Paola Triaca

«A mio parere, la diagnosi energetica di un edificio condominiale è molto diversa rispetto a quanto chiede la normativa, perché dobbiamo fornire uno strumento all’amministratore di condominio per portare la proposta in assemblea e dobbiamo dare lo strumento ai condomini per scegliere con consapevolezza e comprendere i benefici che interesseranno prima di tutto proprio loro».

L’importanza della tecnologia

Tanto quanto è importante installare impianti efficaci, così è e sarà sempre più cruciale prevedere l’introduzione di tecnologia in grado di gestire con oculatezza modalità e consumi.

Lo ha messo bene in evidenza Roberto Rocco, Consulente per Home & Building Automation, partendo dal contesto normativo che si sta definendo, con la UNI EN ISO 52120-1 “Contributo dell’automazione, del controllo e della gestione tecnica degli edifici” e la direttiva EPBD, che vedranno la sempre maggiore penetrazione di sistemi BACS, ma anche dello Smart Readiness Indicator (SRI). Sarà però la EPBD a creare le condizioni per incentivare e supportare la diffusione di sistemi di building automation, che permettano di creare le condizioni per un riscaldamento efficiente.

Un momento dell'intervento di Roberto Rocco durante il convegno convegno “Sistemi di riscaldamento ad alta efficienza per il comfort abitativo”, organizzato da Prospecta Formazione – Infoweb
Un momento dell’intervento di Roberto Rocco

Proprio mediante l’SRI sarà possibile contare su edifici più sani, confortevoli, oltre che più sostenibili, in termini di ridotte emissioni e consumi.

«SRI definisce nove domini tecnici il primo dei quali è il riscaldamento. Tra l’altro, il fatto di classificare l’intelligenza che è a disposizione degli utenti finali per usare correttamente gli impianti va a integrare ottimamente la classificazione che da molti anni si fa di prestazione energetica con l’APE. Quindi l’intento del legislatore europeo e di quello italiano entro maggio del 2026 è sicuramente quello di dare uno strumento di classificazione a ancora più adeguati ai tempi a cui rientri a tecnici e a costruttori», ha sottolineato.

Soluzioni alternative per un riscaldamento efficiente: biomasse…

Puntare su soluzioni per il riscaldamento efficiente è una priorità, farlo con soluzioni che contemplino l’impiego di fonti rinnovabili è una richiesta esplicità del PNIEC.

Il Piano nazionale integrato Energia e Clima assume che nel 2030 si arrivi a coprire il 36.7% dei consumi termici mediante fonti rinnovabili. E’ richiesta, quindi, una forte penetrazione delle fonti rinnovabili e di soluzioni funzionali: tra queste ci sono le già citate pompe di calore, ma anche impianti a biomasse ad alte prestazioni energetiche e ambientali.

Proprio la biomassa viene indicata come la prima fonte rinnovabile termica. «L’uso sostenibile della risorsa legno, grazie alle filiere energetiche locali, può sostenere la crescita economica dei territori collocati nelle aree montane, in particolare nell’arco alpino e dell’Appennino – ha spiegato Diego Rossi, Responsabile area tecnologica e progettazione AIEL –. Inoltre può ridurre in queste aree il tasso di dipendenza delle fonti fossili, stimolando l’iniziativa economica e l’occupazione».

Un momento dell'intervento di Diego Rossi di AIEL durante il convegno convegno “Sistemi di riscaldamento ad alta efficienza per il comfort abitativo”, organizzato da Prospecta Formazione – Infoweb
Un momento dell’intervento di Diego Rossi

È stato lui a ricordare che l’Italia dispone di 11 milioni di superfici boschive, pari al 40% del territorio nazionale. Uno sfruttamento sostenibile e mirato potrebbe essere un fattore premiante per l’Italia, che oggi è fortemente dipendente dalle importazioni. Inoltre, installare un generatore a legna o pellet è incentivato a livello nazionale dal Conto Termico ancora in vigore e dalle detrazioni. Il Conto Termico 3.0, previsto per il 2026, aprirà ancor più le opportunità per chi decide di optare per un generatore a biomasse.

…e solare termico

Lo stesso Conto Termico 3.0 potrebbe abilitare anche un’altra tecnologia, già oggi matura e in grado di offrire le più elevate prestazioni di efficienza: il solare termico.

Come ha illustrato Zeno Benciolini, presidente Solterm Italia, è una possibilità aperta sia per il residenziale sia per gli usi industriali. Interessante è l’apporto del solare termico non solo per la produzione di acqua calda sanitaria, che potrebbe soddisfare sensibilmente, ma anche per quanto riguarda il riscaldamento.

Un momento dell'intervento di Zeno Benciolini, presidente Solterm Italia durante il convegno convegno “Sistemi di riscaldamento ad alta efficienza per il comfort abitativo”, organizzato da Prospecta Formazione – Infoweb
Un momento dell’intervento di Zeno Benciolini

«Gli impianti solari termici oggi sul mercato, correttamente dimensionati e istallati, sono in grado di fornire dal 50 al 75% del fabbisogno annuo di acqua calda sanitaria (circa il 100% nella stagione estiva) e una quota variabile dal 10 al 30% del fabbisogno annuo per il riscaldamento ambienti», ha fatto sapere l’esperto, che ha messo in rilievo le possibili combinazioni virtuose con le pompe di calore e con la biomassa, per contare non solo su una soluzione di riscaldamento efficiente, ma anche su opportunità che coniugano prestazioni, comfort abitativo e minori emissioni.

FAQ Riscaldamento efficiente

Quali sono i principali vantaggi di un sistema di riscaldamento efficiente?

Un sistema di riscaldamento efficiente consente di ridurre i consumi energetici e abbattere i costi delle bollette. Inoltre, contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra, migliorando l’efficienza energetica degli edifici e garantendo un impatto ambientale minore. Le soluzioni moderne, come le pompe di calore e gli impianti a biomassa, offrono anche la possibilità di integrare riscaldamento e raffrescamento, aumentando il comfort abitativo.

Quali tecnologie sono considerate più efficienti per il riscaldamento residenziale?

Le soluzioni più efficienti includono pompe di calore, impianti a biomassa e solare termico. Le pompe di calore, in particolare quelle ad alta temperatura come quelle a base di R290, offrono ottimi risultati in termini di efficienza e risparmio energetico, mentre il solare termico può soddisfare parte del fabbisogno di acqua calda sanitaria e riscaldamento ambienti, soprattutto in combinazione con altre tecnologie.

Come posso beneficiare degli incentivi per l’adozione di sistemi di riscaldamento efficiente?

Esistono diversi incentivi e agevolazioni fiscali per l’installazione di impianti a basso impatto ambientale. Il Conto Termico, ad esempio, offre contributi per l’installazione di impianti a biomassa e solari termici, attualmente sono inoltre in vigore le detrazioni del 50% per l’installazione delle pompe di calore. È importante monitorare gli aggiornamenti normativi per sfruttare al meglio queste opportunità.

Perché è importante considerare la riqualificazione impiantistica negli edifici esistenti?

Molti edifici residenziali italiani sono datati e presentano impianti poco efficienti. La riqualificazione impiantistica, come la sostituzione di vecchie caldaie con pompe di calore o l’installazione di impianti fotovoltaici, può migliorare significativamente l’efficienza energetica e ridurre le emissioni. Inoltre, facilita l’adeguamento alle normative europee e italiane sul risparmio energetico.

Come influisce la tecnologia sulla gestione dei consumi energetici?

L’introduzione di sistemi di building automation e controllo intelligente degli impianti è fondamentale per un riscaldamento veramente efficiente. La Direttiva EPBD e il Sistema Smart Readiness Indicator (SRI) promuovono l’adozione di tecnologie che ottimizzano i consumi, migliorando il comfort e riducendo le emissioni. Questi sistemi permettono una gestione oculata e dinamica dei consumi, adattandosi alle necessità degli utenti in tempo reale. 

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