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L’assicurazione d’obbligo, quando si sottoscrive un mutuo, è solamente quella contro il caso di scoppio e incendio. Nonostante ciò molti istituti di credito, prima della firma, propongono all’utente di sottoscrivere altre coperture che, se non valutate corettamente possono far salire inutilmente il costo della pratica, fino ad aumentare anche del 12% il costo che il mutuatario deve sostenere. Facile.it, grazie alla collaborazione dell’esperto di mutui Umberto Stivala, ha ideato un piccolo vademecum che consente, a chi sta per sottoscrivere un mutuo, di muoversi con consapevolezza fra le varie proposte. 1. Conoscere le sigle e sapere a cosa corrispondono. L’assicurazione legata al mutuo ha parecchie sigle. Alcuni tra i più conosciuti acronomi sono TCM, CPI, ITP, ITT, PI ed RO che, nell’ordine vogliono dire: Temporanea Caso Morte, Creditor Protection Insurance o Assicurazione per la Protezione del Creditore, Invalidità Totale Permanente, Invalidità Totale Temporanea, Perdita Impiego e Ricovero Ospedaliero. Queste, come detto le più diffuse e proposte, ma per queste come per le altre vale la regola del buon senso; se non sapete di cosa vi stanno parlando, chiedete fino a che non lo capirete perché, nel caso, a pagare il premio sarete comunque voi. 2. Differenti prodotti = differenti regole Tutti i prodotti che vi abbiamo elencato si differenziano tra loro per coperture, durata e nidalità di pagamento del premio così come, peraltro, anche lo stesso tipo di assicurazione può variare in questi parametri da un proponente all’altro. Ricordatevi che se anche volete acquistare una copertura, non siete obbligati a prendere quella che vi propone l’istituto con cui voi state sottoscrivendo il mutuo; se ritenete più adatto alle vostre esigenze il prodotto offerto da un’altra compagnia potete comprarlo e unirlo alla vostra pratica di finanziamento, mentre la Banca con cui state attivando il mutuo non potrà rifiutarsi di accettare l’assicurazione sottoscritta altrove. 3. Ramo vita: a cosa stare attenti Nel momento in cui la polizza che state associando al vostro mutuo è derivante dal cosiddetto ramo vita, verificate con attenzione se il capitale ad essa collegato sia costante o decrescente nel tempo e se l’indennizzo copre il solo caso di morte per infortunio o, invece, anche quello di decesso conseguente a malattia. Considerate anche che, ove la polizza non fosse collettiva e quindi identica per qualunque tipologia di cliente, il costo potrebbe variare notevolmente al variare dell’età del sottoscrivente. 4. Ramo danni: cosa prestare attenzione Quando consideriamo coperture aggiuntive che rientrano nel cosiddetto ramo danni, la vera discriminante da considerare è la professione di chi sta stipulando il mutuo. Se si è lavoratori automoni o dipendenti pubblici, la scelta migliore è quella di associare al finanziamento una assicurazione di Invalidità Totale Permanente o Temporanea; se si è dipendenti privati può essere molto utile unire al mutuo anche una polizza contro la perdita dell’ impiego mentre, se si è già in pensione o, anche, non si lavora affatto, bene includere la polizza detta di Ricovero Ospedaliero. Detta questa doverosa permessa, è bene comunque capire, per ogni categoria, in quali casi l’assicurazione pagherà e per quanto tempo. Se si considera la copertura contro la perdita dell’impiego, ad esempio, le assicurazioni garantiscono il pagamento della rata per un periodo compreso fra l’uno e i 3 anni, ma potrebbero rifiutarsi di corrispondere quanto dovuto, se esplicitamente scritto nel contratto, in caso di cassa integrazione o messa in mobilità. 5. Spacchettare può fare risparmiare Letto quanto sopra è bene capire se l’assicurazione permette di “spacchettare” le coperture in funzione della tipologia d’impiego e/o dell’incidenza del reddito dei richiedenti. Considerando il caso di una coppia di cointestatari in cui il marito è un dipendente privato con reddito mensile di 2.000 euro, la moglie dipendente pubblica con reddito mensile di 1.200 euro, si potrebbe risparmiare e contestualmente avere delle coperture coerenti andando ad assicurare la Perdita Impiego per il marito e una Invalidità Totale Permanente per la moglie; si potrebbe anche valutare di assicurare per un importo maggiore il marito, che ha reddito più consistente e per cui la mancata produzione di reddito avrebbe più impatto sull’economia della famiglia. Dunque, prima di firmare, informatevi bene e scegliete in maniera responsabile. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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