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Il nuovo fabbricato di Florim Ceramiche a Fiorano Modenese è caratterizzato da geometrie regolari ed è curato nel dettaglio con finiture di qualità. Il progetto è stato realizzato dalla società Ingegneri Riuniti di Modena che ha gestito l’ampliamento dell’intero edificio. a cura di Silvia Giacometti Far coesistere in modo armonico e funzionale all’interno di un unico edificio la linea produttiva dell’azienda con quella che invece vuole essere la parte più estetica e progettuale, con l’obiettivo di farla diventare un vero e proprio riferimento architettonico per il territorio circostante ma non solo. Con queste premesse la società Ingegneri Riuniti Spa di Modena incaricata per la riqualificazione del progetto della nuova sede di Florim Ceramiche Spa a Fiorano Modenese ha trasformato in realtà la richiesta della committenza ottenendo un fabbricato dalle geometrie regolari e lineari, che, pur appartenendo agli edifici costruiti con tecnologia prefabbricata, si caratterizza per la cura dei dettagli e per le finiture di qualità, riuscendo a distinguersi in modo innovativo dai consueti edifici industriali. Il nuovo edificio Il progetto di ampliamento ha previsto la realizzazione di un nuovo edificio destinato alla lavorazione e allo stoccaggio di lastre di ceramica prodotte in altro sito. La richiesta della committenza La Committenza ha richiesto il progetto di un edificio di circa 50.000 mq destinato in parte a stoccaggio di lastre ceramiche di grande formato e in parte occupato da linee per la lavorazione delle stesse. Lo stesso doveva diventare non solo un luogo della “produzione”, ma anche un riferimento di qualità architettonica per il territorio, favorendone la rigenerazione urbana e ambientale. Il fabbricato Il fabbricato è stato impostato rispetto “al piano campagna” in posizione leggermente sopraelevata al fine di agevolare il raccordo fra l’area di intervento e il piazzale esistente destinato allo stoccaggio pallet. Questa quota è stata raggiunta movimentando il terreno presente nell’area che porterà il fronte strada Pedemontana a circa + 3 e a -2 ml il fronte Sud rispetto al piazzale. Il nuovo fabbricato e l’area stoccaggio saranno raccordate con una rampa carrabile. Il fabbricato, esternamente, si presenta come un volume unitario e regolare, caratterizzato da bucature rettangolari marcate da un cambio di colore sulle parti piene al fine di spezzare percettivamente il volume, oltre che da portoni ad apertura veloce di 5x5ml. La facciata sulla strada Pedemontana – elemento caratterizzante e connotativo dell’intero edificio e dell’ambiente circostante – è caratterizzata da un elemento a sporgere che incornicia le ampie aperture vere e proprie facciate continue, realizzato con una struttura metallica rivestita in pannelli in alluminio tipo alucobond di colore antracite in contrasto cromatico con il bianco caldo dei tamponamenti. Questo elemento, ritmato secondo la struttura retrostante, arricchisce il fronte che vuole essere percepito come quello un edificio di tipo direzionale e non come un fabbricato destinato alla produzione. I “vuoti” presenti sulla facciata permettono non solo la vista delle sofisticate tecnologie robotizzate utilizzate dall’azienda per le proprie attività e di una imponente passerella interna, ma anche il consistente apporto di luce naturale all’interno del fabbricato, generando situazioni di benessere indoor per gli operatori. Il progetto è stato redatto secondo il protocollo BIM che ha permesso di verificare e anticipare in tutte le fasi della progettazione le interferenze fra gli elementi costituenti il fabbricato, oltre ad agevolare le future manutenzioni. L’illuminazione Un forte coordinamento e cura dei dettagli di tutte le finiture interne ed esterne, quali ad esempio le recinzioni, l’illuminazione esterna, le pavimentazioni e le aree verdi completano il progetto che si distingue rispetto ai consueti edifici industriali. In facciata sono state collocate aperture rettangolari a “nastri” verticali, apribili elettricamente a vasistas verso l’interno e distribuite in modo favorire l’illuminazione naturale il più uniformemente possibile. Spicca in questo “sistema” la facciata rivolta Nord sulla Pedemontana caratterizzata da una sequenza dalle ampie vetrate apribili. Anche la copertura contribuisce all’illuminazione naturale del fabbricato essendo dotata di shed con vasistas apribili elettricamente vero l’esterno. L’insieme di queste aperture assolve complessivamente pianamente il rapporto di 1/8 di illuminazione naturale sia per il capannone che per i locali di servizio e uffici. I colori I colori previsti per le facciate sono stati coordinati con quelli già utilizzati nei fabbricati esistenti al fine di integrare la nuova struttura gli altri edifici. Si è prevista una tinta tortora chiaro per le parti piene, mentre per gli infissi, lo sporto e i tinteggi corrispondenti ai pannelli con le bucature il grigio antracite, colore già anch’esso ampiamente utilizzato negli infissi degli edifici esistenti. “Percorso Amoroso” di Giuseppe Gallo La destinazione d’uso La nuova fabbrica 4.0, esempio di avanguardia tecnologica, si estende su una superficie di 48 mila metri quadrati (a fianco della sede istituzionale) ed è dedicata alla lavorazione e alla logistica delle grandi lastre. Un sofisticato software ha il compito di controllare e gestire in modo automatizzato gli impianti, i robot antropomorfi e i veicoli LGV (Laser Guided Vehicle) di questo stabilimento e di quello realizzato nel 2017 a Mordano (BO), per una completa tracciabilità dell’ordine. Questo sistema di comunicazione si pone l’obiettivo di innalzare la qualità del servizio al cliente e ridurre le tempistiche di consegna dei materiali. Costruita con la consueta sensibilità alla bellezza e al design, la struttura può contare su 26.000 mq di pannelli fotovoltaici che, insieme agli impianti già in essere, porteranno Florim alla quasi totale autosufficienza energetica. Il nuovo plant presenta colori, linee pulite, ampi spazi e grandi vetrate oltre 1.000 m quadrati che rendono l’ambiente lavorativo ampio e luminoso, consentendo l’ingresso della luce naturale. Il Plant di Fiorano, in termini di architettura, layout e colori, è un progetto firmato dalla società Ing. Riuniti che ha concretizzato le idee, scelte e indicazioni del presidente Claudio Lucchese. L’area esterna della sede produttiva, oltre ad una vigna, ospita un’opera suggestiva: “Percorso Amoroso” di Giuseppe Gallo. L’opera, posizionata sul lato ovest è un’affascinante scultura influenzata dalla transavanguardia che all’imbrunire restituisce interessanti giochi di luci e ombre sulle pareti della fabbrica. Dati e numeri Il fabbricato è stato realizzato con struttura portante e tamponamenti coibentati prefabbricati in c.a.; la maglia strutturale ha un passo 32×22 ml con altezza di 8 ml sotto trave, e 12 ml di altezza massima del tamponamento esterno. La copertura, anch’essa in elementi prefabbricati, è costituita da macroshed con parti trasparenti e apribili rivolte a Nord. La superficie complessiva dell’edificio è pari a circa mq 48.000 con fronte principale sulla strada Pedemontana lungo circa 257 ml. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto