Una nuova casa per l’Inter a Milano

FC Internazionale Milano ha affidato la realizzazione della nuova sede nerazzurra nel capoluogo meneghino a DEGW e a FUD, brand del Gruppo Lombardini22. Il nuovo headquarter occupa gli ultimi cinque piani (dal 6° al 10°) di un’ala del footprint dell’edificio The Corner per un’area di 4.000 mq. Il nuovo ambiente rispetta i valori e internazionalità del brand

a cura di Silvia Giacometti

Una nuova casa per l'Inter a Milano nell'edificio The Corner

Indice degli argomenti:

La nuova casa dell’Inter si sposta negli spazi di The Corner a Milano, lasciando la vecchia sede di corso Vittorio Emanuele e guadagnando in superficie, con ampi e comodi spazi per le aree pubbliche dedicate al rapporto con gli ospiti e i clienti e con nuove formule spaziali per le attività operative e dirigenziali.

Dal concept di progetto emerge la volontà di dare forma a uno spazio architettonico deciso, regolare, elegante, dalla forte personalità, con un linguaggio fortemente identitario radicato nella cultura milanese e, insieme, rivolto al mondo. Le linee guida che accompagnano l’intero progetto si declinano nei concetti di innovazione, condivisione, velocità, internazionalità, leisure, movimento e benessere in un ambiente di grande intensità rappresentativa. Una grande sfida che la Società nerazzurra ha deciso di affidare a DEGW e a FUD, brand del Gruppo Lombardini22 dedicati rispettivamente alla progettazione integrata di ambienti per il lavoro e al physical branding.

Una nuova casa per l'Inter a Milano nell'edificio The Corner

The Corner, situato in una posizione strategica di Milano nel cuore dell’area Garibaldi-Repubblica, a pochi minuti dal centro città, all’angolo tra viale della Liberazione e via Melchiorre Gioia, è un edificio progettato da Atelier(s) Alfonso Femia che nasce dalla integrale riqualificazione di una struttura degli anni ‘70.

Il progetto

La nuova sede nerazzurra fa ricorso nelle aree operative a una metafora urbanistica come concept progettuale. Gli spazi sono stati progettati da un’equilibrata ed elegante alternanza tra workspace e supporti, e ogni spazio è trattato con sobrietà, utilizzando finiture in legno e presenza diffusa di verde. La riconoscibilità corporate è risolta in background con leggerezza, grazie ad accorti accostamenti di colori e materiali (i pavimenti in moquette blu negli uffici chiusi, in moquette grigia negli open space e in vinilico grigio nella circolazione), e con picchi d’intensità comunicativa in punti strategici dello spazio. Uno spazio flessibile e trasparente, articolato da oggetti speciali come pareti attrezzate nel loro spessore con nicchie e luoghi di conversazione, o strutture aperte che delimitano, in open space, aree informali con comode sedute.

La nuova sede di FC Internazionale Milano occupa gli ultimi cinque piani (dal 6° al 10°) di un’ala del footprint dell’edificio The Corner (a forma di L, il piano tipo complessivo è di circa 1.700 mq di superficie) per un’area totale di 4.000 mq in cui sono distribuite oltre 200 postazioni di lavoro.

Nuova sede Inter a Milano nell'edificio The Corne, le postazioni di lavoro

Alla superficie indoor si aggiungono gli 800 mq della terrazza sovrastante e il tutto forma un ambiente lavorativo con una piacevole luminosità naturale e abbondanti visuali verso l’esterno.

Opportunità che il progetto interpreta con uno stacking plan progressivo che modula i diversi piani riservando all’operatività un maggior rapporto visivo con l’ambiente urbano circostante e alle funzioni più relazionali i livelli più alti e panoramici. Così in una progressione verso l’alto i piani 6°, 7° e 8° sono dedicati alle funzioni operative, il 9° adibito ad area condivisa per ospiti e incontri con realtà esterne, il 10° alle aree Executive e Sport e l’11° alla terrazza. 

Shared space

Il 9° piano ha rappresentato per FUD l’area di intervento più complessa e stimolante, in cui far emergere l’essenza del brand Inter.

Una nuova casa per l'Inter a Milano nell'edificio The Corner. La reception

Al piano sono presenti: la reception principale con il social wall che veicola contenuti direttamente dai canali social ufficiali; la Trophy Room, un’isola circolare di trofei in ambiente open coronata da un anello continuo di immagini sospese (soluzione espositiva che è anche frutto di workshop di co-progettazione condotti da Alessandro Adamo, direttore DEGW); la Media Room, anche dedicata alle sessioni di training, iconicamente sottolineate da un soffitto di luci lineari che disegnano un campo da calcio.

La sala che raccoglie i trofei vinti dall'inter nella nuova sede milanese della società

L’Inter Heritage, un luogo esperienziale dove vive la storia della squadra, con l’esposizione di memorabilia e la celebrazione del Club supportate da una quinta vetrata tecnologica; la sala Orologio, dove il bancone bar e le diverse sedute invitano anche a una convivialità food & beverage, il cui nome deriva dal ristorante in cui venne fondato il Club. Completati da una lounge e due meeting room riconfigurabili, sono tutti spazi flessibili e adattabili a molteplici usi.

Executive floor e terrazza

Tra uffici chiusi, break area e una boardroom dalla moquette blu intenso, sfila un corridoio con quinta di legno e un pavimento ceramico effetto pietra che creano una lunga promenade immersa nel mondo corporate Inter e che termina in una struttura ribassata dove il marchio è il punto focale di tutta la prospettiva. Blu scuro, legno, ceramica levigata, luce e trasparenza ne compongono gli ampi spazi articolati in più funzioni.

Una nuova casa per l'Inter a Milano nell'edificio The Corner. La terrazza

Elementi che fungono da introduzione alla terrazza soprastante: una piattaforma aperta e dispiegata sulla città che può accogliere gli ospiti per eventi privati, dj set, meeting, pranzi, momenti di relax, protetto da pergolati e quinte vegetali, stimolato da tappeti erbosi dedicati al gioco, dove il tema del verde e dei materiali naturali è pienamente sviluppato. 

Physical branding

A partire dalla storia della squadra e dai suoi valori, il Physical branding ha trasformato gli spazi in strumenti di comunicazione mediante un intervento progettato ad hoc. L’obiettivo raggiunto è stato quello di creare una vera e propria esperienza di brand, completando lo spazio architettonico e generando memorabilità nelle persone che interagiscono con esso, facilitandone l’orientamento.

Design

L’intervento di Physical branding ha coinvolto tutta la sede, in primis il sistema di segnaletica, con pittogrammi sviluppati sui concetti di asimmetria e movimento basati sull’astrazione delle bandiere delle nazioni che hanno segnato la storia della squadra.

Nuova sede Inter a Milano

Ogni meeting room ha la propria brand identity, ognuna apre le porte all’internazionalità e viene interamente dedicata a un Paese del mondo legato alla storia dell’Inter. In questo caso dare un nome ha significato per FUD raccontare una storia trasformando lo spazio in un’esperienza di brand immersiva. Un elemento cui FUD ha dedicato particolare cura è stato la calibrazione cromatica. Il potere del colore nelle bandiere è quello di riuscire a rappresentare l’anima della nazione, con parallelismi semantici tra cromie e significati patriottici. L’obiettivo è stato quello di realizzare delle stanze “parlanti”, capaci di raccontare una storia e intrattenere e stupire gli ospiti.

Una delle sale riunioni della nuova sede dell'Inter a Milano

«Siamo davvero contenti di questo progetto perché è il frutto di un grande processo di partecipazione e di co-design. Un processo che ci ha visti letteralmente immersi nel mondo nerazzurro, a respirare il clima che ha alimentato ciò che stavamo facendo giorno per giorno. Ci sentiamo di ringraziare tutti coloro che ci hanno accompagnato in questa esperienza, in particolare il Presidente Steven Zhang che non ha mai fatto mancare la sua preziosa collaborazione. Il risultato ci soddisfa pienamente perché riteniamo di essere riusciti a rappresentare una realtà complessa in un edificio che è insieme luogo di lavoro, di eventi e presenze speciali, di media e comunicazione, di sport e soprattutto di potente immaginario collettivo» Alessandro Adamo, direttore DEGW e partner Lombardini22

 

 

 



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